Da un po' di tempo, quando vedo qualcosa che mi procura dolore riguardo alla mia condizione, accompagnato al dolore sorge ormai quasi sempre una spinta spontanea a voler risolvere il problema da cui il dolore sorge. Fino ad un po' di tempo fa, il dolore mi procurava, mediante una serie di pensieri autodenigratori, altro dolore, fino a sprofondarmi nella fase depressiva autosvilente.
Da un po' di tempo questo non succede quasi più.
Non so esattamente come ho fatto, ma credo che sia semplicemnte frutto dell'abitudine. Con un lavoro meticoloso di controllo dei pensieri che dura ormai da più di un anno, ho invertito la dinamica: da tristezza > arrendevolezza a tristezza > nuova spinta alla ricerca di soluzioni (senza contraddizione con l'altro thread sulla spontaneità).
Anche se non ha ancora dato frutti credo sia un buon inizio e una dimostrazione che per certe cose un lavoro lento, meticoloso e paziente è proprio quello che ci vuole.