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Vecchio 09-02-2008, 23:58   #1
Esperto
L'avatar di Lice
 

Buona giornata a tutti,
ho deciso di riportarvi uno spezzone di un libro, trattante il dialogo interno e l'autostima.
Ritengo che possa essere utile ed illuminante per molte persone, quindi ne consiglio caldamente la lettura a tutti.

IL DIALOGO INTERNO E L'AUTOSTIMA

Per dialogo interno si intende ciò che ogni individuo dice a se stesso durante le più differenti situazioni quotidiane.
Ad esempio una persona in seguito ad un colloquio di lavoro andato male potrebbe dirsi: "Non sono proprio capace, non so vendermi bene".
Oppure durante la pratica sportiva, dopo aver perso una competizione a squadre, potrebbe attribuire esclusivamente a se stesso la colpa del fallimento: "Se non avessi sbagliato quel passaggio avremmo vinto".
Il tipo di dialogo interno influenza molto la percezione che abbiamo di noi stessi, il valore che ci attribuiamo.

Quando il dialogo interno produce un abbassamento dell'autostima, significa che stiamo utilizzando dei modi di pensare illogici, irrazionali.
Essi rappresentano dunque delle distorsioni cognitive.
Le più frequenti sono:

1) Inferenza arbitraria:
giungere a delle conclusioni sulla base di informazioni insuffuicienti e poco attendibili.
Ad esempio: pensare che qualcuno ci disprezzi senza avere prove concrete.

2) Minimizzazione:
avere l'abitudine di minimizzare i successi.
Ad esempio: attribuire i propri successi alla fortuna o al caso, invece che alle proprie abilità.

3) Magnificazione:
la tendenza ad ingigantire i fallimenti e gli errori.
Ad esempio: pensare che si è persa una partita è solo per causa nostra.

4) Generalizzazione:
attribuire al tutto le caratteristiche di una parte.
Ad esempio: se si è stati bocciati a un esame, considerarsi degli incapaci in termini generali.

5) Filtraggio o selezione arbitraria:
è ormai dimostrato che ciascuno di noi, nel momento in cui percepisce la realtà opera una selezione: c'è chi sceglie in positivo e chi in negativo.
Ad esempio: durante una festa molto divertente in compagnia di amici cari, ci rovesciamo un bicchiere di vino addosso.
L'attenzione si concentra sul bicchiere di vino caduto sull'abito.
Di quella festa resta il dispiacere dell'evento negativo più che il piacere della compagnia di cui si è goduto.
A seconda delle nostre caratteristiche, cambierà la modalità di selezione e i suoi contenuti.
Esempio: chi è portato alla depressione tende a selezionare dall'ambiente tutte quelle informazioni che sottolineano la sua inadeguatezza e mancanza di valore, l'ansioso quelle che indicano la presenza di pericolo, il collerico opta per le informazioni che mettono in luce eventuali torti subiti, ecc.

6)
Pensiero polarizzato tutto o nulla:

consiste nell'insistere su scelte dicotomiche delle quali l'una esclude l'altra.
In questo caso la realtà si presenta o bianca o nera, o buona o cattiva, o coraggiosa o vigliacca, ecc., non c'è spazio per le vie di mezzo.
Il danno principale prodotto da tale distorsione consiste nel modo con cui la persona si valuta.
Se ha commesso un errore, immediatamente si dirà che non vale la pena continuare, è meglio mollare, tanto ormai è tutto rovinato.
Naturalmente il pensiero polarizzato ci rende del tutto incapaci in situazioni dove invece è richiesta duttilità ed elasticità.

7) Ipergeneralizzazione:
è alla base del pregiudizio e degli stereotipi, infatti la persona tende ad attribuire le caratteristiche di una esperienza vissuta a tutte le situazioni simili.
Ad esempio: avendo incontrato un extracomunitario violento, si può dichiarare che tutti gli extracomunitari sono violenti.
Sul piano della vita personale, l'ipergeneralizzazione può portare la persona a conclusioni deludenti.
Ad esempio: se un rapporto sentimentale termina con una delusione, la persona potrà pensare che non riuscirà mai a stabilire un rapporto duraturo e che non si fiderà mai più di nessuno.

8) Lettura del pensiero:
a volte abbiamo desiderato tutti poter entrare nella mente degli altri e leggerne i pensieri più segreti.
Numerose nostre azioni vengono intraprese nel convincimento, spesso infondato, di aver intuito e letto i pensieri dell'altro.
Chi utilizza abitualmente questa distorsione utilizza frasi del tipo: "Lui fa questo per me perché mi ama alla follia", "Mi sta sorridendo, ma so che nel suo intimo mi odia", "Ho già capito cosa pensa di me", ecc.
Come si può vedere la persona è convinta che i comportamenti degli altri siano il prodotto di alcuni pensieri che si danno per scontati.
Ovviamente chi utilizza queste distorsioni giunge a conclusioni ingiustificate e incontrollate che possono produrre effetti devastanti sia nei rapporti interpersonali, sia nella vita.

9)
Pensiero catastrofico:

è tipico degli ipocondriaci: "Ho mal di testa, vuoi vedere che ho un tumore al cervello?".
Ci sono persone che utilizzano questa distorsione appesantendo la propria esistenza e quella altrui.
Ad esempio: dovendo fare un viaggio in aereo, la persona "catastrofista" prevederà nella migliore delle ipotesi un viaggio con turbolenze e vuoti d'aria.
Oppure, in prossimità di un esame o di un colloquio, si dirà: "L'esame sarà un fiasco me lo sento, non ci posso fare niente".
Chi utilizza questo tipo di distorsione prevede solo eventi negativi.

10) Personalizzazione:
è la tendenza a sentirsi responsabile per tutto quello che accade alle persone che stanno attorno.
"I miei amici mi guardano male: evidentemente li avrò offesi".
Inoltre, in questo caso, si è soliti confrontarsi con gli altri e da tale confronto si esce sempre perdenti.

11)
Fallacia di controllo:

ci sono due modi erronei per valutare il grado con cui siamo capaci di influenzare e di controllare gli eventi.
Nella prima situazione possiamo sentirci del tutto impotenti di fronte alla realtà, controllo esterno.
Nella seconda invece ci sentiamo quasi onnipotenti, controllo interno.
Quindi, nel primo caso ci si chiuderà nella totale passività mista a fatalismo, nel secondo ci si caricherà di ogni possibile decisione: "La vita è andata sempre così, non c'è modo di cambiarla"; "Se la mia famiglia va a rotoli la colpa è mia".
L'onnipotenza è connessa a tre fattori: eccessiva sensibilità ai bisogni degli altri, convincimento esagerato della propria capacità di rispondere ad essi in modo soddisfacente ed impegno a farlo.
E' facile che ciò produca numerose frustrazioni.

12)
Fallacia dell'equità:

ognuno di noi valuta la realtà facendo riferimento al proprio universo di convinzioni e valori.
Spesso però riteniamo che i nostri schemi valutativi siano applicabili a tutti e in ogni situazione.
Ad esempio: "Se mi amasse mi aiuterebbe di più in casa, uscirebbe con me più spesso", "Se una persona è onesta, dovrebbe sempre dire tutto ciò che pensa", ecc.
Un altro modo per esprimere questa distorsione sono le espressioni: "Non è giusto che tu...", "La gente dovrebbe...", ecc.
Ricordiamoci che ciò che è giusto per noi, non è detto sia giusto per gli altri.

13) Ragionamento emozionale:
consiste nel prendere decisioni fidandosi esclusivamente dell'istinto e delle emozioni.
Ad esempio: il fatto di sentirmi colpevole di qualcosa significa che davvero ho commesso qualcosa di riprovevole.
Se mi sento in collera significa che qualcuno mi ha fatto arrabbiare.
Oggi mi sento davvero bene e la vita è meravigliosa.
Il fatto di sentire qualcosa però, non significa affatto che sia vero.

14) Fallacia del cambiamento:
consiste nel fatto di credere che gli altri possano cambiare in modo tale da rispondere ai nostri desideri e bisogni.
Le strategie utilizzate usualmente per tentare di cambiare l'altro sono: la critica, l'adulazione, la colpevolizzazione, la benevolenza, ecc.

15)
Etichettatura globale:

etichettare gli altri è molto diffuso e ha come effetto la semplificazione della realtà e l'attenuazione della nostra ansia.
Ad esempio: la persona che ci contraddice può essere etichettato come "fascista", chi ha timore di gareggiare con noi è "il solito vigliacco", ecc.
I danni causati da tale dostorsione riguardano sopratutto il settore dei rapporti umani.

16) Colpevolizzazione:
consiste nell'attribuire agli altri la responsabilità di quanto ci succede.
Ad esempio: se vado male a scuola è colpa dei miei insegnanti che ce l'hanno con me, ecc.

17) Doveri:
vi sono persone che impostano la loro vita attorno ad una serie di doveri.
Alcuni di questi sono indispensabili, altri invece sono il risultato probabilmente di un'educazione rigida.
Il problema che sorge in questo caso consiste nel fatto che i doveri pongono alla persona dei traguardi difficilmente raggiungibili o dei limiti privi di razionalità.
Ad esempio: dover essere capace in tutto e in ogni situazione, dover piacere sempre a tutti, dover risolvere tutti i problemi che si presentano, dover sempre controllare le proprie emozioni, ecc.

18) [size=18]Aver sempre ragione:[/size:466eac577f]
consiste nell'affermare: "So tutto io":
La persona che utilizza questa distorsione solitamente non ascolta gli altri convinta che il suo punto di vista sia l'unico corretto.

[color=blue:466eac577f]19)[/color] Fallacia della ricompensa e della gratitudine:
quando portiamo a termine un compito, è naturale attendersi che l'altro mostri gratitudine e si complimenti con noi.
Tuttavia, compiere delle azioni per far piacere agli altri o per essere ringraziati è molto pericoloso in quanto di solito, se queste reazioni da parte degli altri non hanno luogo, tendiamo ad avvilirci e a rimuginare vendetta.

P.S. Sono diventata intermedia e neanche me ne sono accorta :cry:
Vecchio 10-02-2008, 01:19   #2
Esperto
 

lice ti faccio i complimenti per gli ottimi topic che apri, sempre molto interessanti e stimolanti! ah se non ci fossi tu in questo forum si parlerebbe solo di suicidi, depressione , psicofarmaci , seghe mentali e manuali :lol:
Vecchio 10-02-2008, 01:23   #3
Esperto
L'avatar di calinero
 

stavo rispondendo punto x punto ma non mi passava più, così ho cancellato tutto

questa è la psicologia del pensiero

sono solo alcune delle fallacie ed euristiche che commette l'essere umano, potrei dirtene altre, ma non ho voglia

ce ne sono molte, legate ai processi decisionali, al ragionamento sillogistico, alla logica classica, e sono molto usate dai pubblicitari per cercare di influenzare le scelte dei consumatori

noi per nostra sfortuna le usiamo per farci del male

purtroppo però, sono tutte cose innate, alcune, come l'euristica della rappresentatitività (dove le probabilità sono valutate in base al grado in cui l'evento X è rappresentativo della classe Y, cioè in base al grado in cui X assomiglia a Y) ci fanno fare scelte errate, ma sono cmq meccanismi evolutivi di difesa x la sopravvivenza

l'euristica dell'ancoramento, giustifica l'orgoglio di non voler tornare sulle decisioni prese

ce ne sono a iosa, e purtroppo vengono spontanee ed è impossibile bloccarle tutte

un vero maestro di psicoretorica potrebbe crearti un testo con un problema che ti sembra irrisolvibile, ma che in realtà è semplicissimo, solo che tu, sei talmente bloccato dalle euristiche che non riesci a guardare oltre al tuo naso

quindi, forse l'unica soluzione possibile è non pensare
Vecchio 10-02-2008, 10:11   #4
Principiante
L'avatar di supersensy
 

[quote="Lice"]
IL DIALOGO INTERNO E L'AUTOSTIMA

Puoi dare maggiori informazioni sul libro? Io su Internet non l'ho trovato...
Vecchio 10-02-2008, 11:10   #5
Zed
Avanzato
L'avatar di Zed
 

Lice l'estratto che hai portato è lo stesso identico che mi dette a suo tempo la psicoterapeuta

Gli errori che vanno dall' 1 al 10 li conosco bene.. :roll:
Vecchio 10-02-2008, 14:10   #6
Esperto
L'avatar di Wonderlust76
 

Come già scrivevo a Lice ieri sera, son convinto che conoscere i fondamenti razionali delle ns paure, delle ns disfunzioni sociali...possa essere utile, ma fino ad un certo punto. Se una persona è ansiosa...probabilmente lo resterà tutta la vita, anche se sa che la sua ansia è data da una serie di fattori che ben conosce grazie ai libri, alla psicoterapia etc....
Con questo non voglio minimizzare il lavoro di Lice, che anzi, si è prodigata riportandoci un testo molto interessante...dico solo che certi tratti della ns personalità rimangono...e si attiveranno sempre nel momento in cui si presenteranno certe cause scatenanti. Può sicuramente essere utile conoscere queste cause ed analizzare le ns reazioni...in quanto ciò ci permette di avere una più vasta comprensione di noi stessi...e magari di fare un lavoro interiore per smussare gli aspetti del ns carattere che meno ci piacciono...ma fondamentalmente quello che siamo rimaniamo....parlo specialmente dell'ansia: io so quello che la scatena, so che molte volte non è una reazione giustificata da una reale situazione di pericolo...ma non riesco a togliermela...se non con un aiuto kimico diciamo.
Ah...dimenticavo...io mi sento legato alla categoria dei catastrofisti..per me il bikkiere è sempre mezo vuoto, e la legge di Murphy domina la mia vita
:?
Vecchio 10-02-2008, 14:17   #7
Esperto
L'avatar di 88_ThE_BeSt_88
 

Quote:
Originariamente inviata da genau
straciavarsene il cazzo
Quote:
Originariamente inviata da genau
***
8O
Vecchio 10-02-2008, 15:13   #8
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da 88_ThE_BeSt_88
Quote:
Originariamente inviata da genau
straciavarsene il cazzo
Quote:
Originariamente inviata da genau
***
8O
88_ThE_BeSt_88,
lo "strasciavarsene il cazzo" mi va benissimo, ma le bestemmie mi suscitano schifo e ripugnanza, anche se quotate (e dette da qualcun'altro), per favore evita...
Vecchio 10-02-2008, 15:21   #9
Esperto
L'avatar di solo85
 

grazie per il 3d, lice
Vecchio 10-02-2008, 15:46   #10
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da supersensy
Quote:
Originariamente inviata da Lice
IL DIALOGO INTERNO E L'AUTOSTIMA
Puoi dare maggiori informazioni sul libro? Io su Internet non l'ho trovato...
supersensy, ti prometto che la settimana prossima mi attiverò per poterti fornire titolo, autori e casa editrice.
Purtroppo al momento non li ho, avendo solo una dispensa con delle fotocopie.

Quote:
Originariamente inviata da solo85
grazie per il 3d, lice
figurati, non c'è di che, grazie a te per averlo letto .
Vecchio 10-02-2008, 15:54   #11
Esperto
L'avatar di Redman
 

88_ThE_BeSt_88 non è la prima che ti dico che una frase quotata è cmq una frase che leggono tutti.Quindi visto che non mi caghi da regolamento vieni bannato per 72 ore ..a presto 8)
Vecchio 10-02-2008, 19:20   #12
Esperto
L'avatar di valmor
 

Quote:
Originariamente inviata da Lice
Buona giornata a tutti,
ho deciso di riportarvi uno spezzone di un libro, trattante il dialogo interno e l'autostima.
Ritengo che possa essere utile ed illuminante per molte persone, quindi ne consiglio caldamente la lettura a tutti.
Mi sa che mi compro il libro, ci sono spunti interessanti su molti pensieri disfunzionali che ritrovo benissimo nella fobia sociale, in ogni caso hai fatto un ottimo lavoro Lice, brava.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
5) Filtraggio o selezione arbitraria:
è ormai dimostrato che ciascuno di noi, nel momento in cui percepisce la realtà opera una selezione: c'è chi sceglie in positivo e chi in negativo.
Ad esempio: durante una festa molto divertente in compagnia di amici cari, ci rovesciamo un bicchiere di vino addosso.
L'attenzione si concentra sul bicchiere di vino caduto sull'abito.
Di quella festa resta il dispiacere dell'evento negativo più che il piacere della compagnia di cui si è goduto.
A seconda delle nostre caratteristiche, cambierà la modalità di selezione e i suoi contenuti.
Esempio: chi è portato alla depressione tende a selezionare dall'ambiente tutte quelle informazioni che sottolineano la sua inadeguatezza e mancanza di valore, l'ansioso quelle che indicano la presenza di pericolo, il collerico opta per le informazioni che mettono in luce eventuali torti subiti, ecc.
Vero, ho notato che rispetto a persone non fobiche, e ad uno stesso evento vissuto in modo simile, io tendo a concentrarmi sui particolari negativi dell'esperienza o su miei eventuali e presunti errori, gaffes, sbagli ed altri,
che magari si sono comportati come me, non ci badano nemmeno, gli danno poca importanza e un giorno dopo hanno già dimenticato tutto.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
6)
Pensiero polarizzato tutto o nulla:

consiste nell'insistere su scelte dicotomiche delle quali l'una esclude l'altra.
In questo caso la realtà si presenta o bianca o nera, o buona o cattiva, o coraggiosa o vigliacca, ecc., non c'è spazio per le vie di mezzo.
Il danno principale prodotto da tale distorsione consiste nel modo con cui la persona si valuta.
Se ha commesso un errore, immediatamente si dirà che non vale la pena continuare, è meglio mollare, tanto ormai è tutto rovinato.
Naturalmente il pensiero polarizzato ci rende del tutto incapaci in situazioni dove invece è richiesta duttilità ed elasticità.
Vedere le cose in bianco e nero penso abbia sempre a che fare col filtraggio e alla selezione, tendiamo a selezionare di più gli eventi negativi o di disagio di un'esperienza, a ingrandirli, dargli molta importanza, pensare che si ripeteranno se riandremo nella stessa situazione e così ci formiamo una bella visione distorta.


Quote:
Originariamente inviata da Lice
7) Ipergeneralizzazione:
è alla base del pregiudizio e degli stereotipi, infatti la persona tende ad attribuire le caratteristiche di una esperienza vissuta a tutte le situazioni simili.
Ad esempio: avendo incontrato un extracomunitario violento, si può dichiarare che tutti gli extracomunitari sono violenti.
Sul piano della vita personale, l'ipergeneralizzazione può portare la persona a conclusioni deludenti.
Ad esempio: se un rapporto sentimentale termina con una delusione, la persona potrà pensare che non riuscirà mai a stabilire un rapporto duraturo e che non si fiderà mai più di nessuno.
Questo fatto mi interessa più dal punto di vista inconscio (perchè consciamente io rifiuto le generalizzazioni e cerco di usare la logica e l'argomentazione), infatti credo che l'ansia sociale, almeno nel mio caso, sia sicuramente influenzata da alcune situazioni traumatiche o di disagio che mi sono capitate, e quando mi trovo oggi in situazioni simili, anche se è tutto apposto, la mente attiva una sorta di allarme che mi fa sentire agitato e a disagio. Mi pare di aver letto nel forum, comunque, anche altri fobici sociali riportare esperienze simili.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
8) Lettura del pensiero:
a volte abbiamo desiderato tutti poter entrare nella mente degli altri e leggerne i pensieri più segreti.
Numerose nostre azioni vengono intraprese nel convincimento, spesso infondato, di aver intuito e letto i pensieri dell'altro.
Chi utilizza abitualmente questa distorsione utilizza frasi del tipo: "Lui fa questo per me perché mi ama alla follia", "Mi sta sorridendo, ma so che nel suo intimo mi odia", "Ho già capito cosa pensa di me", ecc.
Come si può vedere la persona è convinta che i comportamenti degli altri siano il prodotto di alcuni pensieri che si danno per scontati.
Ovviamente chi utilizza queste distorsioni giunge a conclusioni ingiustificate e incontrollate che possono produrre effetti devastanti sia nei rapporti interpersonali, sia nella vita.
Penso che in questo noi fobici siamo maestri, ci sentiamo a disagio sia perchè abbiamo paura di apparire goffi, inadatti, di sbagliare, ma anche perchè bastano alcuni segnali che leggiamo nel viso o nelle parole degli altri e ci facciamo subito l'idea che loro abbiano letto la nostra ansia, inadeguatezza, mentre magari non è nemmeno vero.

Se da una parte alcune volte ci azzecchiamo, l'atteggiamento
più razionale dovrebbe essere: aspettiamo a pensare che ci abbiano "sgamati" finchè non ci sono segnali chiarissimi ed evidenti, o convinciamoci che "sgamarci" non è così facile come pensiamo e non deve essere al centro dei nostri pensieri.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
9)
Pensiero catastrofico:

è tipico degli ipocondriaci: "Ho mal di testa, vuoi vedere che ho un tumore al cervello?".
Ci sono persone che utilizzano questa distorsione appesantendo la propria esistenza e quella altrui.
Ad esempio: dovendo fare un viaggio in aereo, la persona "catastrofista" prevederà nella migliore delle ipotesi un viaggio con turbolenze e vuoti d'aria.
Oppure, in prossimità di un esame o di un colloquio, si dirà: "L'esame sarà un fiasco me lo sento, non ci posso fare niente".
Chi utilizza questo tipo di distorsione prevede solo eventi negativi.
Mi ricorda l'ansia anticipatoria. Almeno io, prima di eventi sociali impegnativi, penso sempre in mente a come andrà male, a come sarò inadeguato, ansioso e in difficoltà. In parte penso bene perchè poi si avverano , però
sarebbe meglio cercare di pensare positivo, anche illudendosi, caricandosi di ottimismo, dato che prefigurarci già uno scenario negativo ci fa essere ansiosi addirittura prima della situazione sociale e peggiora le cose.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
10) Personalizzazione:
è la tendenza a sentirsi responsabile per tutto quello che accade alle persone che stanno attorno.
"I miei amici mi guardano male: evidentemente li avrò offesi".
Inoltre, in questo caso, si è soliti confrontarsi con gli altri e da tale confronto si esce sempre perdenti.
Si, mi capita a volte.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
11)
Fallacia di controllo:

ci sono due modi erronei per valutare il grado con cui siamo capaci di influenzare e di controllare gli eventi.
Nella prima situazione possiamo sentirci del tutto impotenti di fronte alla realtà, controllo esterno.
Nella seconda invece ci sentiamo quasi onnipotenti, controllo interno.
Quindi, nel primo caso ci si chiuderà nella totale passività mista a fatalismo, nel secondo ci si caricherà di ogni possibile decisione: "La vita è andata sempre così, non c'è modo di cambiarla"; "Se la mia famiglia va a rotoli la colpa è mia".
L'onnipotenza è connessa a tre fattori: eccessiva sensibilità ai bisogni degli altri, convincimento esagerato della propria capacità di rispondere ad essi in modo soddisfacente ed impegno a farlo.
E' facile che ciò produca numerose frustrazioni.
Penso che l'atteggiamento più giusto sia nel mezzo.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
12)
Fallacia dell'equità:

ognuno di noi valuta la realtà facendo riferimento al proprio universo di convinzioni e valori.
Spesso però riteniamo che i nostri schemi valutativi siano applicabili a tutti e in ogni situazione.
Ad esempio: "Se mi amasse mi aiuterebbe di più in casa, uscirebbe con me più spesso", "Se una persona è onesta, dovrebbe sempre dire tutto ciò che pensa", ecc.
Un altro modo per esprimere questa distorsione sono le espressioni: "Non è giusto che tu...", "La gente dovrebbe...", ecc.
Ricordiamoci che ciò che è giusto per noi, non è detto sia giusto per gli altri.
Quote:
Originariamente inviata da Lice
18) [size=18]Aver sempre ragione:[/size:d23d8e5bdf]
consiste nell'affermare: "So tutto io":
La persona che utilizza questa distorsione solitamente non ascolta gli altri convinta che il suo punto di vista sia l'unico corretto.
Li ho messi insieme perchè, tra chi vuole avere sempre ragione, ci sono sia quelli che pensano di sapere la Verità, sia chi vuole più semplicemente imporre come vero per interesse o tornaconto personale il suo punto di vista, entrambi fanatici per me e in alcuni casi pericolosi.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
[color=blue:d23d8e5bdf]13)[/color] Ragionamento emozionale:
consiste nel prendere decisioni fidandosi esclusivamente dell'istinto e delle emozioni.
Ad esempio: il fatto di sentirmi colpevole di qualcosa significa che davvero ho commesso qualcosa di riprovevole.
Se mi sento in collera significa che qualcuno mi ha fatto arrabbiare.
Oggi mi sento davvero bene e la vita è meravigliosa.
Il fatto di sentire qualcosa però, non significa affatto che sia vero.
Ragionamento emozionale, o anche disfunzionale se vogliamo, personalmente mi capita in situazioni
dove l'ansia non mi permette di analizzare razionalmente ciò che sto pensando e perchè lo sto pensando.

Il problema è che, imo, per combattere i pensieri irrazionali - sostituendoli con pensieri logico razionali - bisogna essere lucidi, e quando si è ansiosi non si è molto lucidi, quindi o si calma l'ansia con un aiuto chimico o la vedo difficile. Per quanto gli psicologi dicano: fermati, sostituisci il pensiero disfunzionale con uno razionale, in pratica, in preda all'ansia soprattutto, è veramente difficile, il cervello non è riprogrammabile facilmente come un PC.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
15)
Etichettatura globale:

etichettare gli altri è molto diffuso e ha come effetto la semplificazione della realtà e l'attenuazione della nostra ansia.
Ad esempio: la persona che ci contraddice può essere etichettato come "fascista", chi ha timore di gareggiare con noi è "il solito vigliacco", ecc.
I danni causati da tale dostorsione riguardano sopratutto il settore dei rapporti umani.
Come chi etichetta i timidi come sfigati o peggio a prescindere.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
16) Colpevolizzazione:
consiste nell'attribuire agli altri la responsabilità di quanto ci succede.
Ad esempio: se vado male a scuola è colpa dei miei insegnanti che ce l'hanno con me, ecc.
Prendersi le proprie responsabilità è sicuramente importante, ma anche qui ci vuole equilibrio, esagerando si rischia di cadere in sensi di colpa infiniti.
Vecchio 25-06-2008, 15:09   #13
Banned
 

E' possibile sapere il titolo e l'autore del libro?
Molto interessante
Vecchio 25-06-2008, 15:21   #14
Banned
 

Ho l'impressione che questo autore voglia, come è solito nella nostra cultura, togliere ogni utilità e valore logico alle generalizzazioni, che invece sono ben tutelate e regolamentate dalla logica fuzzy, in modo da renderle innocue e costruttive.
Perchè invece non vi comprate un corso serio di logica?
Vecchio 25-06-2008, 15:30   #15
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da HurryUp2
Ho l'impressione che questo autore voglia, come è solito nella nostra cultura, togliere ogni utilità e valore logico alle generalizzazioni, che invece sono ben tutelate e regolamentate dalla logica fuzzy, in modo da renderle innocue e costruttive.
Perchè invece non vi comprate un corso serio di logica?
Ogni consiglio è ben accetto, spesso mi rendo conto di ragionare troppo "a senso unico"
Qualche titolo?
Vecchio 25-06-2008, 15:37   #16
mefiori
Guest
 

Quote:
Originariamente inviata da superunknown
E' possibile sapere il titolo e l'autore del libro?
Molto interessante
Maria De Filippi
Vecchio 25-06-2008, 15:43   #17
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da mefiori
Quote:
Originariamente inviata da superunknown
E' possibile sapere il titolo e l'autore del libro?
Molto interessante
Maria De Filippi
Ancora più interessante
Vecchio 25-06-2008, 15:47   #18
mefiori
Guest
 

Accomodati pure
Vecchio 25-06-2008, 17:12   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da superunknown
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp2
Ho l'impressione che questo autore voglia, come è solito nella nostra cultura, togliere ogni utilità e valore logico alle generalizzazioni, che invece sono ben tutelate e regolamentate dalla logica fuzzy, in modo da renderle innocue e costruttive.
Perchè invece non vi comprate un corso serio di logica?
Ogni consiglio è ben accetto, spesso mi rendo conto di ragionare troppo "a senso unico"
Qualche titolo?
Non ho detto che ragioni a senso unico, comunque direi... questo

Vecchio 25-06-2008, 19:17   #20
Esperto
L'avatar di uahlim
 

Sì, è capitato anche a me di essere etichettato, in particolare tempo fa come "BRUTTA PERSONA".
L'episodio mi ha fatto riflettere. In realtà si sarebbe dovuto definire "BRUTTA RELAZIONE TRA NOI" consistente in questo: io uscendo dalla fobia sociale, nella mia frenesia o contentezza di aver perso ogni tabù, ho dimenticato di rispettare le fobie di chi mi stava attorno, fobie che potevano essere anche quelle di presentarsi con me in costume da bagno in un cinema, o di interagire con battute. Ecco la fregatura, la seconda fase che ti costringe, quando scegli di frequentare persone con certe fobie, di tornare ad importi dei limiti. Ma qual'è la differenza? Che ora non sei più tu ad avere le fobie, ora tu devi solo pensare di avere le stesse fobie di chi ti circonda, ma puoi scegliere le persone che ti circondano e quindi le fobie. E TUTTI hanno paura di chi ha avuto dei deliri, ora sono in una fase nuova, ora io non ho paura del giudizio degli altri ma devo gestire la paura che loro possono avere di me e quindi di nuovo il loro giudizio. Ne sono uscito dalla porta per rientrarne dalla finestra nella fobia sociale? No perchè forse alla paura se prima si era sostituita l'euforia irresponsabile ora ha fatto posto la responsabilità libera.
E sarò sempre grato a chi definendomi una "BRUTTA PERSONA" ha fatto sì che continuassi un percorso di maturazione che invece pensavo terminato.
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