Il desiderio e la paura

Ciko · 03-03-2010, 02:03

C'è sempre un conflitto in noi: desideriamo qualcosa ma allo stesso tempo abbiamo paura delle conseguenze, paura di soffrire.
Da un lato abbiamo il desiderio che ci porta verso una direzione dall'altro il desiderio di non soffrire.
Ad esempio: mi innamoro a prima vista di una ragazza e desidero ardentemente avvicinarmi per conoscerla, d'altro canto ho paura di un suo eventuale rifiuto che mi porta a desiderare di non soffrire.
Insomma ho due desideri che come due vettori di segno opposto si tirano a vicenda creando in noi il conflitto e sofferenza.
Adesso vi chiedo: quali dei due desideri è più forte, il desiderio di essere felici o quello di non soffrire? E' possibile desiderare concentrando le energie in una direzione senza paure?

Winston_Smith · 03-03-2010, 02:09

Se uno ha sperimentato molto più la sofferenza e il rifiuto che la felicità e l'accettazione...

desiderio di non soffrire (ancora) e quindi non farsi avanti >>>> desiderio di essere felice e farsi avanti.

altair · 03-03-2010, 02:10

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Originariamente inviata da Ciko

C'è sempre un conflitto in noi: desideriamo qualcosa ma allo stesso tempo abbiamo paura delle conseguenze, paura di soffrire.
Da un lato abbiamo il desiderio che ci porta verso una direzione dall'altro il desiderio di non soffrire.
Ad esempio: mi innamoro a prima vista di una ragazza e desidero ardentemente avvicinarmi per conoscerla, d'altro canto ho paura di un suo eventuale rifiuto che mi porta a desiderare di non soffrire.
Insomma ho due desideri che come due vettori di segno opposto si tirano a vicenda creando in noi il conflitto e sofferenza.
Adesso vi chiedo: quali dei due desideri è più forte, il desiderio di essere felici o quello di non soffrire? E' possibile desiderare concentrando le energie in una direzione senza paure?

Il desiderio più forte (il vettore di segno opposto con modulo maggiore :P) è la paura, ed è quella che non ci fa avvicinare, che tira in ballo anche le paranoie, i sensi di colpa e le seghe mentali per chissà quali problemi.
Oggettivamente parlando è giusto avere paura, immaginate se la ragazza è acida o ha il fidanzato o proprio non vuole saperne di parlare, per questo motivo ci sembra difficile, ma ho letto di un tipo che parlava alle ragazze per farsi dire quali luoghi era possibile visitare e riusciva perfino a farsi dare i numeri.

labelva · 03-03-2010, 02:13

secondo me dipende tutto da quanto si è interessati, sia alla ragazza o qualsoasi altra cosa se ti interessa seriamente il coraggio si trova!
secondo me

Winston_Smith · 03-03-2010, 02:14

Secondo me dipende molto da lei, invece. Se non ci sono segnali abbastanza espliciti, col cavolo che mi butto alla cieca (col rischio di farmi ancora male).

labelva · 03-03-2010, 02:16

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Originariamente inviata da Winston_Smith

Secondo me dipende molto da lei, invece. Se non ci sono segnali abbastanza espliciti, col cavolo che mi butto alla cieca (col rischio di farmi ancora male).

per come la vedo io meglio sapere le cose come stanno e quindi rischiare, al posto di rimanere per sempre con il dubbio

altair · 03-03-2010, 02:16

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Originariamente inviata da labelva

secondo me dipende tutto da quanto si è interessati, sia alla ragazza o qualsoasi altra cosa se ti interessa seriamente il coraggio si trova!
secondo me

Non sempre purtroppo. Io mi vedo spesso bloccato persino in ambiti di minore entità come parlare davanti a tutti (e.g. interrogazione a scuola) e mi blocco mi spariscono dalla mente tutte le parole e i ricordi e penso solo al giudizio altrui, come appaio agli occhi degli altri, senza pensare che quella potrebbe essere anche l'ultima occasione (sempre collegandomi all'esempio interrogazione) per rimediare un voto.

Winston_Smith · 03-03-2010, 02:19

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Originariamente inviata da labelva

per come la vedo io meglio sapere le cose come stanno e quindi rischiare, al posto di rimanere per sempre con il dubbio

In 30 anni nessuna mi ha mai cagato. E non ho mai avuto il dubbio che fosse così. Non sempre è necessario farsi avanti per sapere che una non ti vuole.

Ciko · 03-03-2010, 02:20

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Originariamente inviata da labelva

secondo me dipende tutto da quanto si è interessati, sia alla ragazza o qualsoasi altra cosa se ti interessa seriamente il coraggio si trova!
secondo me

Ecco il Coraggio qui è una chiave importante. Ma cosa ci dà il coraggio? Sempre il desiderio, io penso. L'amore è un forte propulsore del coraggio.
Ma il quesito rimane ancora: quanto siamo disposti a sacrificare e superare le nostre paure per amore?

Winston_Smith · 03-03-2010, 02:22

Più che cosa ci darà il coraggio, io mi chiedo cosa ci toglierà la paura, o cosa ci renderà sopportabile la delusione N° 123456789...

altair · 03-03-2010, 02:23

La paura di avere altre delusioni distrugge il morale buttando via il coraggio che abbiamo.

Redman · 03-03-2010, 02:24

io ormai vivo un unico desiderio che è quello di non soffrire, di non star male, trascurando la felicità.

labelva · 03-03-2010, 02:25

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Originariamente inviata da altair

La paura di avere altre delusioni distrugge il morale buttando via il coraggio che abbiamo.

si magari dopo che uno ne avute diverse di delusioni ti posso anche dare ragione, che poi magari uno preferisce non dire più niente perchè tanto uno penso che sia sempre la stessa cosa

altair · 03-03-2010, 02:27

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Originariamente inviata da labelva

si magari dopo che uno ne avute diverse di delusioni ti posso anche dare ragione, che poi magari uno preferisce non dire più niente perchè tanto uno penso che sia sempre la stessa cosa

Si esatto, si pensa sempre al peggio e questo ostacola il nostro coraggio ma dà il via libera alle paure.

Ciko · 03-03-2010, 02:29

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Originariamente inviata da Winston_Smith

Più che cosa ci darà il coraggio, io mi chiedo cosa ci toglierà la paura, o cosa ci renderà sopportabile la delusione N° 123456789...

La paura può essere intesa come l'assenza di coraggio. L'etimologia di coraggio viene dal latino "cor-cordis" che significa Cuore.

Winston_Smith · 03-03-2010, 02:31

Volevo dire che se non troviamo un modo per affrontare le nostre paure riducendo la probabilità o l'entità della sofferenza, credo che il coraggio non verrà o non basterà mai per farsi avanti...

Ciko · 03-03-2010, 02:37

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Originariamente inviata da Winston_Smith

Volevo dire che se non troviamo un modo per affrontare le nostre paure riducendo la probabilità o l'entità della sofferenza, credo che il coraggio non verrà o non basterà mai per farsi avanti...

Allora forse nella Passione e nell'Amore troviamo ciò che trascende il conflitto: infatti in ciò che ci Appassiona o Amiamo profondamente siamo disposti anche a soffrire.

Winston_Smith · 03-03-2010, 02:46

E se uno si è già appassionato e ha amato più di una volta (senza essere ricambiato) e non ce la fa più a soffrire? Se non ce la facesse più a farsi avanti quando le probabilità sono che si ripeta la stessa situazione?

Dasil · 03-03-2010, 03:48

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Originariamente inviata da Tronista_in_Ferrari

Scelgo di non soffrire,di non scontrarmi con la realtà.

Preferisco tenermi lontano dall'oggetto del desiderio ed idealizzarlo,sognando una situazione ideale e per questo irreale,cosa che un approccio con la realtà cancellerebbe del tutto,togliendomi anche il diritto di sognare prima di addormentarmi e costruire un mondo virtuale,a cui non posso e non voglio rinunciare.

Mi ci ritrovo perfettamente in quello che hai detto!!!!
La paura genera paura!!!
Le seghe mentali regnano!!!!
Discutere su queste cose non ci aiuterà a sbloccarci dal problema, al massimo può aiutare a sfogarci, a capire, ma più che capire queste secondo me sono seghe su seghe, le persone comuni non si fanno tutte ste menate per raggiungere l'oggetto del desiderio,possono esitare, ma alla fine si buttano perchè il verbo da usare giusto non è "pensare", non è "capire".......è AGIRE!!!
Il punto è che noi non siamo la gente "comune", ma persone con delle difficoltà generate da un qualcosa che esisterà sempre, è innato in alcuni casi, è ambientale in altri, è fisico in altri ancora e per altri è genitoriale........c'è chi ha un pò un mix.
Vale a dire che dobbiamo convivere con le nostre difficoltà e affrontarle................per chi ci riesce (non io al momento)!
Affanculo le seghe mentali...............

Ciko · 03-03-2010, 07:13

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Originariamente inviata da Winston_Smith

E se uno si è già appassionato e ha amato più di una volta (senza essere ricambiato) e non ce la fa più a soffrire? Se non ce la facesse più a farsi avanti quando le probabilità sono che si ripeta la stessa situazione?

"Ho avuto una volta una donna amata per un mese e da quando in quando dal frequentarla ho ricavato un bacio, uno sguardo e una notte d'amore. E se mi ricordo bene, i dolori di un amore senza speranza, la paura, le esitazioni e le notti insonni erano assai più belli di quelle piccole fortune e successi."
(Herman Hesse)

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Originariamente inviata da Dasil37

Mi ci ritrovo perfettamente in quello che hai detto!!!!
La paura genera paura!!!
Le seghe mentali regnano!!!!
Discutere su queste cose non ci aiuterà a sbloccarci dal problema, al massimo può aiutare a sfogarci, a capire, ma più che capire queste secondo me sono seghe su seghe, le persone comuni non si fanno tutte ste menate per raggiungere l'oggetto del desiderio,possono esitare, ma alla fine si buttano perchè il verbo da usare giusto non è "pensare", non è "capire".......è AGIRE!!!
Il punto è che noi non siamo la gente "comune", ma persone con delle difficoltà generate da un qualcosa che esisterà sempre, è innato in alcuni casi, è ambientale in altri, è fisico in altri ancora e per altri è genitoriale........c'è chi ha un pò un mix.
Vale a dire che dobbiamo convivere con le nostre difficoltà e affrontarle................per chi ci riesce (non io al momento)!
Affanculo le seghe mentali...............

Mi dispiace deluderti ma ogni Azione è preceduta sempre da quello che pensiamo: sia che si tratta di parole che di azioni fisiche, i pensieri hanno un ruolo primario come origine e causa.
Quello che pensiamo è davvero importante e ci condiziona profondamente in tutte le nostre azioni quotidiane.
Ognuno di noi, in base alle esperienze avute e i modelli acquisiti, si è strutturato un pensiero su se stesso e sul mondo e da qui convinzioni e idee che influenzano l'intera esistenza.
Qualcuno ha detto: "Siamo quello che pensiamo" (Buddha)