Questo thread racciude il concetto di alienazione in sè e poi anche sulla mia pelle...
dunque...io penso che la distanza tra normalità e alienazione sia sottile....cioè?
cioè che si c'è gente superficialona ecc...ecc...
però....però anche se nella testa degli altri non posso esserci penso/spero che....tutte le persone una volta che attraversano l'adolescenza e crescono acquisiscano una certa consapevolezza...lo spero x lo meno...
cioè...boh spero x lo meno che tutti potenzialmente possano farsi 200 mila seghe mentali come me e come tutti noi...1000 timori...
da cosa sospetto ciò? tutto sommato mi accorgo che il mio silenzio provoca disagio negli altri, li rende evitanti a loro volta (anche ragazze solitamente molto spigliate) e silenziose....anche troppo...insomma fa assumere a qualsiasi persona atteggiamenti "fobici".
La differenza? una persona "normale" lascia meno tempo x l'osservazione e più x agire...
e quindi ha meno tempo x infobicarsi...
Dall'altra parte penso anche l'opposto...cioè? cioè che una persona come me forse pensa troppo...ma in maniera esponenziale più del normale...osserva...
da lì come diceva lo stesso pirandello o si osserva o si agisce....ma se ti fermi ad osservare ti estranei...ti alieni...è difficile ritornare ad agire...e comunque puoi finger enormalità...addirittura diventare quasi normale, ma nel momenti di pausa tornerai ad arrovellarti al solito...
la pace si può trovare proprio in quei momenti in cui la coscienza è più debole (l'istante prima di addormentarti, quando ti sei appena svegliata, quando ti incanti x un attim ofantasticando guardando le nuvole ecc...ecc...).
Ecco io nel mio caso sono esattamente così...
nel quotidiano, a lezione, in famiglia mi isolo, mi estraneo, in silenzio...semplicemente perchè ho u nautocoscienza, consapevolezza nella sua problematicità troppo forte...
dunque mi estraneo...non so fingere sempre a comando spensieratezza....
viceversa al sabato sera con gli sconosciuti o con eprsone che conosco, ma in situazioni e incontri particolari riesco quasi a premere un interruttore...vado spensierato...o almeno...l'istant edopo che mi sono buttato spesso riesco ad andare x un po' spensieratamente....sono marpione in modo smodato...divento a dir poco idiota (anche in senso negativo)...però...il problema è che dura poco...quell'oretta, quella serata....cambia la situazione, le persone e torno il solito ultracoscienzioso...
E' una continua condanna....ore/giorni di alienazione...e piccoli istanti/minuti di estroversione/spensieratezza/marpionaggine...
credo ci possano essere 2 verità/soluzioni.....abituarsi all'estroversione/idiozia il più possibile...fino a rendere la propria coscienza quasi "normale" o viceversa la cosa che preferisco...
fare entrambe le cose...
cioè? imparare ad estroversare, ma nell'estroversione imparare a mettere in mostra la tua verà identità problematica...come è problematica forse l'identità di qualsiasi uomo che si rende consapevole di tante cose...da lì credo che il dissidio interiore possa solo calare...cioè? cioè non occorre più da lì nascondere uno sguardo, un silenzio (anche duraturo ore), pensieri...
le persone di fronte sanno...e.....
Il fatto che queste sono parole...i fatti sono molto più frustranti...
EDIT: cioè? cioè allo stesso tempo da solo mi sento solo, frustrato; in gruppo mi sento spesso alienato; a volte invece sono addirittura l'estroversone-marpione, ma mi sento alienato lo stesso...perchè...perchè è solo una parte minima di me...la mia vera natura è quella che....che sul forum fa "ichi ichi gogo....e l'istante dopo continua la frase con una sega mentale come questa..."...la gente invece...vuole solo normalità....normalità e normalità ancora....non puoi essere diverso...problematico...complesso...se hai i pensieri e le ossessioni di un Leopardi o Pirandello sei solo uno pseudo psicopatico...uno strano...magari capace di essere spiritoso quant ovuoi, ma che crea disagi, che non puoi essere compreso ecc...ecc...
insomma un casino enorme...
la solitudine non va bene, alienarsi in gruppo nemmeno, stare in grupp oed estroversare nemmeno...la vita in ogni caso prospetta frustrazione...quale scleta è la meno peggiore una volta che hai assunt oquesta consapevolezza?....boh...forse realmente la morte....
in ogni caso frustrazione, rabbia, disagio esistenziale e disagio psicologico...insoddisfazione...
RIEDIT: BOH...NON SO PIù CHE FARE...OGNI COSA è INUTILE...SEMPRE UN SENSO DI VUOTO, INSENSATEZZA, FRUSTRAZIONE ,NAUSEA, STANCHEZZA DI TUTTO, OPPRESSIONE, VOGLIA DI AZZERARE X SEMPRE LA COSCIENZA...NON MI VA BENE + VIVERE...HO CAPITO QUESTO...DANNATAMENTE QUESTO...E ALLO STESSO TEMPO HO TIMORE ANCHE DI NON VIVERE PIù X DAVVERO E FARLA FINITA....MA VIVERE MI PREOCCUPA SOLO SEMPRE MAGGIORE DISAGIO ESISTENZIALE...E' UNA TORTURA...CONTINUA....PROGRESSIVA
nello stesso tempo sensazione di essere inadeguati a vivere, provare emozioni e lo stesso tempo desiderarlo più di ogni altra cosa....ti corrode dentro...ti va venire la voglia di fare un volo di 50 metri x vedere il tuo cranio fare boom secco....
STE COSE...STE COSE...A QUANTE PERSONE PUOI DILRE LIEBERAMENTE....SPENSIERATAMENTE NELLA VITA...SENZA ESSERE INTERNATO O PASSARE X SUPERDEPRESSO ALIENATO DALLA REALTà PSICOPATICO?...A NESSUNO...
non so...al solito per la rabbia, disperazione, frustrazione ho gli occhi lucidi...
io sto dannatamente male perchè x me sta cavolo di vita non ha senso...introversione, estroversione non c'entra...è qualcosa che va al di là...o almeno in buona parte c'entra...ma è qualcosa di ancora più profondo...qualcosa di cancerogeno...