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11-12-2017, 18:32
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#1
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Avanzato
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 419
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Sento spesso dire - non qui in particolare, anzi - che gli introversi debbono cambiare ed aprirsi a tutti i costi, ma io mi chiedo: perché? L'introversione, così come l'estroversione, è una semplice componente caratteriale, ma purtroppo se non si fa gruppo a tutti i costi, non si è nessuno, e la tv, internet, i social ecc. non fanno che ribadirci questo concetto. Ma a mio parere, più si spinge una persone chiusa contro la propria natura, è più si ottiene l'effetto contrario. Io credo che la maggior parte della nostra sofferenze non derivino dal nostro modo di essere, ma dal modo in cui gli altri ce lo fanno pesare, almeno noi riusciamo ad essere sufficienti a noi stessi, e se siamo arrivati a maturare una natura chiusa, è perché ci siamo confrontati col mondo esterno e ci siamo accorti di essere differenti dalla massa. Con questo non intendo dire che bisogna necessariamente vivere da eremiti, anche io ho un paio di amiche, mi piace girare per biblioteche/librerie, ecc. ma faccio tutto rispettando le mie passioni e la mia natura tranquilla. Se non esco nei weekend, non ne faccio una tragedia: resto a casa a leggere un buon libro o a guardare un film, mi arricchisco. In tal senso mi ritengo più completa di tutta quella gente che deve uscire ad ogni costo e che deve bombardare i social di propri post e foto.
Scusate lo sfogo e il tono che potrà sembrare un po' "arrogante e superiore", ma ci tenevo ad esprimere queste mie considerazioni
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11-12-2017, 19:18
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#2
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 302
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Il "cambiamento" è auspicabile quando c'è una situazione di disagio e malessere nel vivere in disparte.
È evidente che un introverso o timido o evitante non arriverà mai ad avere una vita sociale dello stesso tenore di un normaloide, probabilmente nemmeno gliene frega. Però se una persona non ha neanche un amico ed è single da sempre e la cosa la fa star male la svolta deve avvenire e se ciò non accade è un grosso problema.
L'importante è trovare un equilibrio, cosa che tu probabilmente hai raggiunto ed è ovvio che non ci sia nessuna esigenza di cambiare. Ci sta tranquillamente.
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11-12-2017, 22:35
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#3
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Principiante
Qui dal: Nov 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 40
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Una persona timida ed introversa è difficile che possa cambiare da un giorno all’altro, sicuramente arriva il momento in cui ci rendiamo conto che il nostro carattere ci limita in molti aspetti della vita e nelle relazioni sociali e quindi decidiamo di provare a smussarlo un po’ ma se nasciamo e cresciamo con queste caratteristiche difficilmente riusciremo a cambiare drasticamente le cose.
Sicuramente è possibile intraprendere un grosso lavoro su se stessi, il quale può durare anche anni, per cercare di lavorare su alcuni aspetti:
-combattere la timidezza
-essere meno taciturni
-aprirsi al dialogo e dire la propria opinione
-riuscire a guardare l’interlocutore negli occhi ecc.
ma non saremo mai in grado di cambiare quegli aspetti da persona introversa che fanno da base alla nostra personalità ed al nostro modo di essere e comportarci:
-il fatto di essere condizionati da ciò che gli altri potrebbero pensare di noi e di alcune nostre azioni quando in realtà quelle stesse persone non fanno nemmeno caso alla nostra esistenza
-rimuginare su diverse proprie azioni
-sentirsi fuori posto ed a disagio in diverse situazioni
-entrare in paranoia ed in ansia per motivi inutili
-insicurezza di fondo ecc.
questi ultimi aspetti a mio parere sono immutabili.. non si prestano minimamente al cambiamento.
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11-12-2017, 22:39
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#4
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,707
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Sì, purtroppo va di moda diventare a tutti i costi estroversi e socievoli, avere amici e fare cose.
Io non vorrei mai cambiare invece, vorrei solo eliminare la fobia e il disagio, ma il carattere mi va bene così. Gli estroversi non li sopporto, quindi fosse per me dovrebbero cambiare loro. La cosa è reciproca
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11-12-2017, 22:59
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Esiste il genotipo introverso e quello estroverso. Entrambi rientrano nell'ambito della normalità. In un libro è spiegato bene che ci sono dei validi motivi per cui il genotipo introverso non si è ancora estinto.
L'introversione va bene. Quello che non va bene è la fobia, l'ansia e poi di conseguenza la depressione. Perché in un modo o nell'altro nel mondo ci devi vivere, e se ti viene l'ansia per fare una semplice telefonata o l'angoscia 3 mesi prima di un matrimonio o un pranzo di natale.. allora quella non è solo introversione, è un qualcosa che nel cervello si è rotto.
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12-12-2017, 00:02
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#6
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Avanzato
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: In a sad point of the Universe
Messaggi: 421
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Bisogna sforzarsi di cambiare.
Non è facile.
Non è un percorso adatto a tutti.
Rimanere così come siamo non ci condurrà a una vita felice e colma di soddisfazioni.
E' solo la vera verità, nulla di più.
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12-12-2017, 01:07
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#7
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Credo che alla maggior parte degli introversi non interessi virare verso l'estroversione. Ci si deve forzare, alcuni dicono. Perché appunto di base si tende a rimanere introversi come si è sempre stati. Non è una malattia, è un problema più per gli estroversi. E di questo bisogna tenerne conto. Si dovrebbe giungere a una reciproca comprensione, a un riconoscimento delle differenze altrui. Ogni tanto (per gli introversi) mettere il piede fuori dal proprio campo per non distanziarsi troppo dall'esterno, ma il baricentro sempre in quel campo ricade.
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12-12-2017, 01:23
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Finché si continuerà a confondere la fobia sociale per introversione, si vivrà la pulsione al cambiamento come qualcosa di denaturalizzante.
Ma è piuttosto noto che le patologie psichiche, anche quelle più egodistoniche, necessitano di un mantenimento attivo in essere (per quanto inconscio), e relativa razionalizzazione giustificante ("sono introverso, gli altri sbagliano a dirmi che dovrei cambiare").
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12-12-2017, 09:28
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#9
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Finché si continuerà a confondere la fobia sociale per introversione, si vivrà la pulsione al cambiamento come qualcosa di denaturalizzante.
Ma è piuttosto noto che le patologie psichiche, anche quelle più egodistoniche, necessitano di un mantenimento attivo in essere (per quanto inconscio), e relativa razionalizzazione giustificante ("sono introverso, gli altri sbagliano a dirmi che dovrei cambiare").
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Però appunto l'introversione non nasce sempre come fobia sociale, per cui distinguendo le due cose, la prima può essere considerata un aspetto di sé, naturale.
Spesso la sensazione è che dei feedback negativi ricevuti sul proprio essere chiusi abbiano alimentato una fobia sociale o timidezza. Questa conseguenza può essere segno di una fragilità o visione distorta già presente oppure essere normale (chi si trova in un ambiente non accettante non è strano che inizi a fare dei pensieri sul cosa c'è che non va in sé e che sviluppi nel tempo delle insicurezze).
Una persona con un aspetto particolare può avere questo come motivo sufficiente per essere guardata in modo poco 'amichevole' (è tenuta un po' a distanza). Può avere lo stesso trattamento un introverso che inizia a vedersi come sbagliato. Se è vero che c'è qualche difficoltà in più ad avere una comunicazione con una persona chiusa, si potrebbe anche dire che non sempre il grado di comunicazione richiesto in media da un non introverso è necessario, è soggettivo. Per questo dicevo che bisognerebbe arrivare ad intendersi, tra chi ha caratteri e predisposizioni diversi.
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Ultima modifica di alien boy; 12-12-2017 a 23:47.
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12-12-2017, 10:14
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#10
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da Lane#Boy#88
Bisogna sforzarsi di cambiare.
Non è facile.
Non è un percorso adatto a tutti.
Rimanere così come siamo non ci condurrà a una vita felice e colma di soddisfazioni.
E' solo la vera verità, nulla di più.
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concordo..purtroppo per sopravvivere si deve cambiare
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12-12-2017, 10:27
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,848
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A non interiorizzare da introversi l'introfobia esterna, ci si può arrivare a una certa età. Poniamo, un po' dopo l'adolescenza. Magari senza aver raggiunto chissà che equilibrio, ma non ponendosi più problemi-non problemi come quello di avere un numero di amici limitato, di non amare grandi gruppi per compagnia, di non favorire sempre un'uscita invece che la lettura di un libro. Anche se, non vivendo in una bolla, qualche problema resta: come tanti topic dimostrano, con le donne se non si ha fortuna o non si imbocca la strada a tempo debito sono dolori, e mi dicono dalla regia che lavorativamente si possono incontrare problemmi.
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12-12-2017, 12:12
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Tutto nella natura è estroversione.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Riproduzione_asessuata
Per non dire che il fatto stesso che esista l'introversione smentisce il tuo assunto.
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12-12-2017, 12:36
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#13
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Avanzato
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 419
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Finché si continuerà a confondere la fobia sociale per introversione, si vivrà la pulsione al cambiamento come qualcosa di denaturalizzante.
Ma è piuttosto noto che le patologie psichiche, anche quelle più egodistoniche, necessitano di un mantenimento attivo in essere (per quanto inconscio), e relativa razionalizzazione giustificante ("sono introverso, gli altri sbagliano a dirmi che dovrei cambiare").
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Io però ritengo che molti casi di "semplice" introversione si siano convertiti in fobia sociale proprio perché la suddetta introversione viene difficilmente accettata, quindi, come diceva qualcun altro, bisognerebbe cercare non dico di "amarci" ma almeno essere consapevoli che esiste chi è più aperto e chi è più chiuso, invece, soprattutto oggigiorno si tende a premiare l'apertura e basta.
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12-12-2017, 12:39
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#14
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Avanzato
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 419
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Quote:
Originariamente inviata da Shine93
Una persona timida ed introversa è difficile che possa cambiare da un giorno all’altro, sicuramente arriva il momento in cui ci rendiamo conto che il nostro carattere ci limita in molti aspetti della vita e nelle relazioni sociali e quindi decidiamo di provare a smussarlo un po’ ma se nasciamo e cresciamo con queste caratteristiche difficilmente riusciremo a cambiare drasticamente le cose.
Sicuramente è possibile intraprendere un grosso lavoro su se stessi, il quale può durare anche anni, per cercare di lavorare su alcuni aspetti:
-combattere la timidezza
-essere meno taciturni
-aprirsi al dialogo e dire la propria opinione
-riuscire a guardare l’interlocutore negli occhi ecc.
ma non saremo mai in grado di cambiare quegli aspetti da persona introversa che fanno da base alla nostra personalità ed al nostro modo di essere e comportarci:
-il fatto di essere condizionati da ciò che gli altri potrebbero pensare di noi e di alcune nostre azioni quando in realtà quelle stesse persone non fanno nemmeno caso alla nostra esistenza
-rimuginare su diverse proprie azioni
-sentirsi fuori posto ed a disagio in diverse situazioni
-entrare in paranoia ed in ansia per motivi inutili
-insicurezza di fondo ecc.
questi ultimi aspetti a mio parere sono immutabili.. non si prestano minimamente al cambiamento.
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Io comprendo benissimo voler diminuire alcuni aspetti "estremi" del proprio carattere, ma questo non vuol dire passare per forza da un estremo all'altro. Per esperienza personale, sono la prima a dire che anche il minimo miglioramento può esserci, ma deve essere graduale e tramite contesti e persone che si addicano comunque alla nostra personalità. Ad esempio, io non riuscirei mai ad aprirmi in una discoteca o in una palestra piena di gente che pensa solo al fisico e all'esteriorità, perché io ritengo che inserirsi ad ogni costo in contesti che non fanno per noi, porta solo a fare dei passi indietro.
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Ultima modifica di fobicona; 12-12-2017 a 12:41.
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12-12-2017, 12:40
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#15
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Avanzato
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 419
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Quote:
Originariamente inviata da Gp6991
Il "cambiamento" è auspicabile quando c'è una situazione di disagio e malessere nel vivere in disparte.
È evidente che un introverso o timido o evitante non arriverà mai ad avere una vita sociale dello stesso tenore di un normaloide, probabilmente nemmeno gliene frega. Però se una persona non ha neanche un amico ed è single da sempre e la cosa la fa star male la svolta deve avvenire e se ciò non accade è un grosso problema.
L'importante è trovare un equilibrio, cosa che tu probabilmente hai raggiunto ed è ovvio che non ci sia nessuna esigenza di cambiare. Ci sta tranquillamente.
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Infatti spesso mi viene detto che "dovrei cambiare" solo perché non sperpero soldi in viaggi e futilità o perché non uso i social, mah...
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12-12-2017, 15:59
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,848
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Tutto nella natura è estroversione.
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E' tutto estroversione, signora mia. Quindi un introverso è contronatura, come fino a poco tempo fa si diceva degli omosessuali?
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12-12-2017, 16:06
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#17
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 795
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Quote:
Originariamente inviata da fobicona
....Io credo che la maggior parte della nostra sofferenze non derivino dal nostro modo di essere, ma dal modo in cui gli altri ce lo fanno pesare
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Io credo che, invece, arrivati ad una certa età, dipenda dal modo in cui noi lo facciamo pesare a noi stessi.
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12-12-2017, 17:23
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 8,118
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Il mio paguro bernardo dice che non è d'accordo con Joseph.
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12-12-2017, 19:29
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#19
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
La natura bisogna saperla capire.
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Eppure i tardigradi sopravvivono decenni in disidratazione grazie alla stasi.
Beneinteso, io sono d'accordo con te, ma non mi stupisce che il tuo precedente post sia stato frainteso. E probabilmente non stupisce nemmeno a te, stante il tuo gusto per la provocazione.
Tentando comunque un'esegesi riappacificatrice, penso sia pacifico accettare che una componente di estro-versione sia indispensabile alla sopravvivenza, dappoiché senza il minimo di interazione con l'esterno si è destinati a un'esistenza solipsistica e quindi insoddisfacente. Il punto è che pure l'introversione perfettamente apatologica esaurisce le risorse energetiche di chi ne è caratterizzato e costretto ad adeguarsi a modelli eccessivamente estroversi.
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12-12-2017, 19:34
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#20
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Principiante
Qui dal: Nov 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 40
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Quote:
Originariamente inviata da fobicona
Io comprendo benissimo voler diminuire alcuni aspetti "estremi" del proprio carattere, ma questo non vuol dire passare per forza da un estremo all'altro. Per esperienza personale, sono la prima a dire che anche il minimo miglioramento può esserci, ma deve essere graduale e tramite contesti e persone che si addicano comunque alla nostra personalità. Ad esempio, io non riuscirei mai ad aprirmi in una discoteca o in una palestra piena di gente che pensa solo al fisico e all'esteriorità, perché io ritengo che inserirsi ad ogni costo in contesti che non fanno per noi, porta solo a fare dei passi indietro.
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La penso come te, anche per me è così
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