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24-06-2009, 11:24
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#1
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Principiante
Qui dal: May 2009
Messaggi: 91
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Volvevo sapere se ritenete indispensabile aver fatto a cazzotti qualche volta nella vita, e se può in un certo senso aiuta per affrontare determinate situazioni e persone.
Non prendetemi per un esaltato violento eh, però più di una persona mi ha detto che per conoscersi meglio e per acquisire una maggiore sicurezza in se stessi bisogna aver preso e dato !
Che sia chiaro questo discorso vale solo nei casi in qui bisogna arrivare a tanto, non che adesso vado in giro a provocare rissa!!!
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24-06-2009, 12:19
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#2
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Principiante
Qui dal: Apr 2009
Messaggi: 67
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penso che il dolore passa l'autostima non torna, mettendo sulla bilancia rovinarmi la vita per la poca autostima o soffrire un'oretta perché so di prenderle preferisco l'autostima >_<.
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24-06-2009, 12:45
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,848
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Non l'ho mai fatto, escludendo delle scaramucce da piccolo. A me una volta addirittura un medico disse: "Hai bisogno di dare e prendere botte", per rafforzare il fisico.
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24-06-2009, 13:41
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#4
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Avanzato
Qui dal: May 2009
Messaggi: 432
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Quote:
Originariamente inviata da paccello
Non l'ho mai fatto, escludendo delle scaramucce da piccolo. A me una volta addirittura un medico disse: "Hai bisogno di dare e prendere botte", per rafforzare il fisico.
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Un medico me lo disse anche a me, così iniziai a scaricare botti di vino da 50 chili per braccio, a rincorrere le galline, e a tirare i pugni sui quarti di bue. In poco tempo acquistai un fisico rispettabile, e intrapresi una carriera nel body building, che poi interruppi per problemi con l'alcohol (il vino oltre che scaricarlo lo bevevo). Tutto questo quando avevo 16 anni. A quel tempo incontrai anche un giovanotto che bazzicava nell'ambiente, si chiamava Arnold Schwarzenegger se non sbaglio.
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24-06-2009, 13:55
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#5
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Principiante
Qui dal: May 2009
Messaggi: 91
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Quote:
Originariamente inviata da paccello
Non l'ho mai fatto, escludendo delle scaramucce da piccolo. A me una volta addirittura un medico disse: "Hai bisogno di dare e prendere botte", per rafforzare il fisico.
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Io credo che anche la mente si rafforzi, però è solo una ipotesi
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24-06-2009, 14:08
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2006
Messaggi: 1,683
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Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club.
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24-06-2009, 16:32
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Quote:
Originariamente inviata da Graywolf
Volvevo sapere se ritenete indispensabile aver fatto a cazzotti qualche volta nella vita, e se può in un certo senso aiuta per affrontare determinate situazioni e persone.
Non prendetemi per un esaltato violento eh, però più di una persona mi ha detto che per conoscersi meglio e per acquisire una maggiore sicurezza in se stessi bisogna aver preso e dato !
Che sia chiaro questo discorso vale solo nei casi in qui bisogna arrivare a tanto, non che adesso vado in giro a provocare rissa!!!
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Forse sì... io per fortuna non ho mai subito episodi di bullismo, ma diverse pestate di piede sì, forse se avessi reagito diversamente oggi sarei meno insicuro. O forse no.
In generale sono per il pacifismo e la non-violenza, ma in alcuni casi ricorrere alla violenza è purtroppo inevitabile. Sto pianificando di iscrivermi ad Aikido, una disciplina che mi sembra perfetta per risolvere al tempo stesso lacune nella sicurezza interiore e nell'autodifesa.
Nell'Aikido il successo nell'azione di disimpegno dal combattimento è indicato come il traguardo della corretta vittoria (dal Fondatore chiamata 正勝 masakatsu), per raggiungere la quale occorre allenare non solo il corpo ma soprattutto lo spirito per conquistare la padronanza di sé stessi (dal Fondatore chiamata 吾勝 agatsu, cioè vittoria su di sé stessi) al fine di conseguire la capacità interiore della rinuncia al confronto, privilegiando sempre ed in ogni caso la strada del superamento del conflitto attraverso il disimpegno dall'antagonismo e dal combattimento. In questo modo l’Aikido persegue un tipo di difesa che vanifichi l’attacco dell’avversario controllando perfettamente la sua azione fin dal suo insorgere (condizione che il Fondatore definiva 勝早日 katsuhayabi), senza giungere a produrgli dei danni e delle offese: l’aikidoista si pone cioè nella condizione di salvaguardare la propria incolumità concedendo nel contempo all’avversario l’opportunità di convincersi a desistere dai suoi propositi offensivi, prima che l'aikidoista debba ricorrere, per legittima difesa, ad azioni coercitive nei confronti dell’avversario nel caso questi perseverasse nei suoi propositi offensivi reiterando il suo attacco.
La corretta vittoria indicata dal Fondatore e perseguita dall’Aikido (正勝 吾勝 masakatsu agatsu) si consegue dunque quando si è riusciti innanzi tutto ad evitare di ricevere un danno a seguito di un attacco offensivo, ma questo risultato da solo non è sufficiente se contemporaneamente non si riesce a rimuovere all'origine ed esattamente nell'istante e nella circostanza della sua insorgenza (勝早日 katsuhayabi) [11] anche la minaccia da cui il danno potenziale poteva giungere. Per ottenere ciò all'aikidoista non è sufficiente evitare le possibili conseguenze negative che possono derivargli dagli attacchi di potenziali avversari; è anche indispensabile che ai potenziali avversari si renda possibile la convivenza civile e la conciliazione con l'aikidoista stesso, utilizzando quindi un’azione difensiva nei confronti dell'avversario che non gli infligga già fin dall'inizio dei danni irreparabili, poiché questi giungerebbero a bloccare un possibile eventuale positivo mutamento delle relazioni dell'avversario nei confronti dell'aikidoista, in direzione meno conflittuale. L'Aikido, offre infatti la possibilità di scegliere un’azione di difesa estremamente efficace ma non offensiva e qualora questa scelta sia sufficiente a consentire di ottenere il perfetto controllo dell’avversario (勝早日 katsuhayabi) e quindi la positiva risoluzione del conflitto, ciò avviene senza obbligare l'aikidoista a ricorrere all'offesa per realizzare la propria difesa.
Il bagaglio tecnico dell’Aikido, estremamente ampio e flessibile, consente di scegliere una condotta d’intervento sull'azione avversaria anche solamente per stornarne gli effetti potenzialmente dannosi; in secondo luogo consente l'eventuale recupero dell’avversario nei confronti delle sue relazioni con l’aikidoista in quanto l’avversario, non essendo riuscito nel suo iniziale intento offensivo e non avendo ancora subìto nel contempo dei danni dall’azione difensiva dell’aikidoista, è ancora in tempo a scegliere non solo di desistere dal suo manifestato atteggiamento offensivo nel timore di dover soccombere qualora insistesse nel suo proposito, ma può ancora anche scegliere di lasciarsi di buon grado condurre dall'aikidoista verso un bene comune superiore a quello del conflitto da lui originato ed eventualmente, memore del rispetto ricevuto, lasciarsi condurre verso la realizzazione di una socializzazione ed una pacificazione che lui prima non concepiva.
È questo il modo in cui, entro certi limiti, l'Aikido può consentire di rispettare l’integrità dell’avversario offrendo nel contempo all’aikidoista la possibilità di sottrarsi agli effetti dell'attacco di cui è fatto oggetto: il bagaglio tecnico dell'Aikido è talmente ampio e diversificato da consentire all'occorrenza di portare anche efficaci azioni coercitive sull'avversario la sua integrità, in questo caso, potrà essere condizionata dalla possibilità da parte dell’aikidoista di mantenere comunque prioritariamente la propria incolumità, in accordanza con il principio fondamentale della salvaguardia del diritto alla legittima difesa in funzione dell’imperativo naturale dettato dalla legge dell’istinto di sopravvivenza.
L’aspirazione a realizzare queste condizioni rendendo possibile porre in atto la propria difesa senza dover obbligatoriamente ricorrere all'offesa, è il traguardo spirituale ed il valore etico e morale che l'Aikido propone alla società civile.
More info:
http://it.wikipedia.org/wiki/Aikido#..._dell.27Aikido
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24-06-2009, 19:40
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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se vabbè, nel bronx forse
in una società moderna e civilizzata una scazzottata corrisponde ad una sconfitta (cit.)
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24-06-2009, 19:46
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#9
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Banned
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,171
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io non sono mai stato un tipo violento ,ma a violenza rispondo con violenza ....però per far violenza ci devono star motivi di tipo politici senò non mi va di litigare per le cazzatine ...
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24-06-2009, 19:53
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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kakkien trup
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24-06-2009, 20:07
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#11
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Banned
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,171
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Quote:
Originariamente inviata da SolidSnake93
ODIO ADOLFINO!!
(ora mi ritrovo trippah sotto casa con una mazza infuocata avvolta nel filo spinato, il passamontagna e tutto incazzato comincia a randellare la gente cercando invano di trovarmi,dopodichè mi trova e mi sfonda la porta con la medesima mazza e quando entra mi lega ad una sedia e comincia ad accartocciare i poster di adolfino facendomeli mangiare causando un indigestione mortale dopodichè mi darà una randellata nello stomaco e scoppierò io con tutti i poster di adolfino nello stomaco)
Dillo che saresti capace!
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non nominare il nome di Adolfino invano
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25-06-2009, 14:08
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Messaggi: 515
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lo psichiatra dice dentro di me ho voglia di picchiare.
shussauhsau
giuro.
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25-06-2009, 15:09
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#13
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Principiante
Qui dal: May 2009
Messaggi: 91
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Quote:
Originariamente inviata da BadDream
Forse sì... io per fortuna non ho mai subito episodi di bullismo, ma diverse pestate di piede sì, forse se avessi reagito diversamente oggi sarei meno insicuro. O forse no.
In generale sono per il pacifismo e la non-violenza, ma in alcuni casi ricorrere alla violenza è purtroppo inevitabile. Sto pianificando di iscrivermi ad Aikido, una disciplina che mi sembra perfetta per risolvere al tempo stesso lacune nella sicurezza interiore e nell'autodifesa.
Nell'Aikido il successo nell'azione di disimpegno dal combattimento è indicato come il traguardo della corretta vittoria (dal Fondatore chiamata 正勝 masakatsu), per raggiungere la quale occorre allenare non solo il corpo ma soprattutto lo spirito per conquistare la padronanza di sé stessi (dal Fondatore chiamata 吾勝 agatsu, cioè vittoria su di sé stessi) al fine di conseguire la capacità interiore della rinuncia al confronto, privilegiando sempre ed in ogni caso la strada del superamento del conflitto attraverso il disimpegno dall'antagonismo e dal combattimento. In questo modo l’Aikido persegue un tipo di difesa che vanifichi l’attacco dell’avversario controllando perfettamente la sua azione fin dal suo insorgere (condizione che il Fondatore definiva 勝早日 katsuhayabi), senza giungere a produrgli dei danni e delle offese: l’aikidoista si pone cioè nella condizione di salvaguardare la propria incolumità concedendo nel contempo all’avversario l’opportunità di convincersi a desistere dai suoi propositi offensivi, prima che l'aikidoista debba ricorrere, per legittima difesa, ad azioni coercitive nei confronti dell’avversario nel caso questi perseverasse nei suoi propositi offensivi reiterando il suo attacco.
La corretta vittoria indicata dal Fondatore e perseguita dall’Aikido (正勝 吾勝 masakatsu agatsu) si consegue dunque quando si è riusciti innanzi tutto ad evitare di ricevere un danno a seguito di un attacco offensivo, ma questo risultato da solo non è sufficiente se contemporaneamente non si riesce a rimuovere all'origine ed esattamente nell'istante e nella circostanza della sua insorgenza (勝早日 katsuhayabi) [11] anche la minaccia da cui il danno potenziale poteva giungere. Per ottenere ciò all'aikidoista non è sufficiente evitare le possibili conseguenze negative che possono derivargli dagli attacchi di potenziali avversari; è anche indispensabile che ai potenziali avversari si renda possibile la convivenza civile e la conciliazione con l'aikidoista stesso, utilizzando quindi un’azione difensiva nei confronti dell'avversario che non gli infligga già fin dall'inizio dei danni irreparabili, poiché questi giungerebbero a bloccare un possibile eventuale positivo mutamento delle relazioni dell'avversario nei confronti dell'aikidoista, in direzione meno conflittuale. L'Aikido, offre infatti la possibilità di scegliere un’azione di difesa estremamente efficace ma non offensiva e qualora questa scelta sia sufficiente a consentire di ottenere il perfetto controllo dell’avversario (勝早日 katsuhayabi) e quindi la positiva risoluzione del conflitto, ciò avviene senza obbligare l'aikidoista a ricorrere all'offesa per realizzare la propria difesa.
Il bagaglio tecnico dell’Aikido, estremamente ampio e flessibile, consente di scegliere una condotta d’intervento sull'azione avversaria anche solamente per stornarne gli effetti potenzialmente dannosi; in secondo luogo consente l'eventuale recupero dell’avversario nei confronti delle sue relazioni con l’aikidoista in quanto l’avversario, non essendo riuscito nel suo iniziale intento offensivo e non avendo ancora subìto nel contempo dei danni dall’azione difensiva dell’aikidoista, è ancora in tempo a scegliere non solo di desistere dal suo manifestato atteggiamento offensivo nel timore di dover soccombere qualora insistesse nel suo proposito, ma può ancora anche scegliere di lasciarsi di buon grado condurre dall'aikidoista verso un bene comune superiore a quello del conflitto da lui originato ed eventualmente, memore del rispetto ricevuto, lasciarsi condurre verso la realizzazione di una socializzazione ed una pacificazione che lui prima non concepiva.
È questo il modo in cui, entro certi limiti, l'Aikido può consentire di rispettare l’integrità dell’avversario offrendo nel contempo all’aikidoista la possibilità di sottrarsi agli effetti dell'attacco di cui è fatto oggetto: il bagaglio tecnico dell'Aikido è talmente ampio e diversificato da consentire all'occorrenza di portare anche efficaci azioni coercitive sull'avversario la sua integrità, in questo caso, potrà essere condizionata dalla possibilità da parte dell’aikidoista di mantenere comunque prioritariamente la propria incolumità, in accordanza con il principio fondamentale della salvaguardia del diritto alla legittima difesa in funzione dell’imperativo naturale dettato dalla legge dell’istinto di sopravvivenza.
L’aspirazione a realizzare queste condizioni rendendo possibile porre in atto la propria difesa senza dover obbligatoriamente ricorrere all'offesa, è il traguardo spirituale ed il valore etico e morale che l'Aikido propone alla società civile.
More info:
http://it.wikipedia.org/wiki/Aikido#..._dell.27Aikido
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Molto interessante, anchio stavo pensando di provare a fare un arte marziale, però credo che non serva a molto se non si è mai fatto a botte, però posso benissimo sbagliarmi eh .
Per quanto riguarda il messaggio di leo, non sono daccordo perchè se arriva il giorno in cui ti trovi in giro con un caro amico famigliare o ragazza e dei tizi incominciano a darti fastidio pesantemente a te e chi ti sta in torno cosa si può fare? non siamo preparati per questo genere di situazioni, la paura ci può bloccare, la legge..........lasciamo perdere, spero che capiate quello che intendo, poi ovvio ogniuno a le sue idee
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25-06-2009, 17:27
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 3,593
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Quote:
Originariamente inviata da Graywolf
Volvevo sapere se ritenete indispensabile aver fatto a cazzotti qualche volta nella vita, e se può in un certo senso aiuta per affrontare determinate situazioni e persone.
Non prendetemi per un esaltato violento eh, però più di una persona mi ha detto che per conoscersi meglio e per acquisire una maggiore sicurezza in se stessi bisogna aver preso e dato !
Che sia chiaro questo discorso vale solo nei casi in qui bisogna arrivare a tanto, non che adesso vado in giro a provocare rissa!!!
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ma dai siamo in un mondo civile, meglio le parole che le botte, no?
e poi non credo, ah oggi ho pestato uno è mi sento meglio!
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25-06-2009, 20:28
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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chi hai pestato belva?
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25-06-2009, 20:37
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 3,593
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Quote:
Originariamente inviata da calinero
chi hai pestato belva?
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nessuno perchè?
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25-06-2009, 23:07
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#17
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Banned
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 695
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Io da piccolo spesso o dovuto fare a botte e ogni volta mi levavo un bel peso...era un grande sfogo..dopo ti senti meglio...
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25-06-2009, 23:18
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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se vinci però :p
avresti fatto a botte con quei wappi che ci hanno sfottuto a napuli?
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25-06-2009, 23:26
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 3,593
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Quote:
Originariamente inviata da calinero
se vinci però :p
avresti fatto a botte con quei wappi che ci hanno sfottuto a napuli?
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se era uno solo era semplice la cosa!
ma saranno stati 5o 6!
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25-06-2009, 23:27
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#20
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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ma noi eravamo di più
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