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Visualizza i risultati del sondaggio: Lottare per cambiare
Si 9 40.91%
No, non penso si possa far niente o non ho voglia 5 22.73%
Si, anche se ritengo i miei problemi insormontabili 8 36.36%
Chi ha votato: 22. Non puoi votare questo sondaggio

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Vecchio 13-12-2022, 16:42   #1
Banned
 

Mi sono imbattuto in questa frase di Tim Fargo:

Se non hai lotte, non avrai forza.

I muscoli crescono quando sottoposti a sforzo subiscono delle microfratture, che saldandosi danno maggiore forza e volume.

E se fosse così anche per le nostre fobie?

Sforzarsi di uscire, di interagire, di adeguarsi ad atteggiamenti ostili o poco graditi del prossimo, può farci se non vincere almeno limitare gli effetti isolanti delle nostre fobie e renderci più forti mentalmente.

Da parte mia la svolta è stata considerare il passato in quanto tale e non modificabile, mentre il futuro lo vedo se non roseo almeno come non scritto: per quanto ci possano essere discriminanti negative ho la mia parte decisionale e sono responsabile di quella, e non è una parte trascurabile.

Pongo un quesito sulla vostra situazione e prospettive:

Pensate di fare qualcosa di concreto nell''immediato futuro per cambiare la vostra situazione?
Vecchio 13-12-2022, 17:06   #2
Esperto
L'avatar di sagoma
 

If you have no strength you'll have no struggles
Ringraziamenti da
cancellato25904 (13-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 17:19   #3
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

In parte sono d'accordo. Nel mio caso il nemico contro cui lottare è soprattutto la tendenza al ragionamento eccessivo e l'agire poco, infatti io sono quella che sta a pensare alle cose per secoli, mentre gli altri hanno già fatto tutto, perché hanno pensato di meno e agito di più. Molti passi avanti li ho fatti proprio perché ho approfittato di sporadici momenti in cui ero inspiegabilmente ben disposta nei confronti del mondo e sentivo molte energie quasi mai sperimentate.
Da un lato do un'importanza enorme allo studio e al pensiero, ma dall'altro lato so che il pensiero eccessivo inibisce l'azione. A volte sono riuscita a lavorare, ad uscire, a socializzare, a fare esperienze, il problema è che la fase in salita non è eterna, quindi forse manca qualcosa. Secondo me gli ingredienti del miglioramento sono: conoscere quello che ti succede, capire le tue dinamiche interne, capire quali lenti deformanti applichi alla realtà, e ad un certo punto lottare e improvvisare, perché ad un certo punto è l'unica cosa che manca. Serve una via di mezzo, non aiutano né il pensiero fine a se stesso, né l'azione sconsiderata.

Ultima modifica di dystopia; 13-12-2022 a 17:21.
Ringraziamenti da
cancellato25904 (13-12-2022), Jasmine (13-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 18:44   #4
Banned
 

Ho sempre lottato e lo farò sempre per migliorarmi
Infatti ho risolto gran parte dei miei problemi facendo percorsi e lavorando molto su me stessa e non ho intenzione di fermarmi
Ringraziamenti da
cancellato25904 (13-12-2022), dystopia (13-12-2022), Jasmine (13-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 18:48   #5
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Ho votato "Si, anche se ritengo i miei problemi insormontabili".

Uno dei miei più grandi punti deboli, di cui ho parlato spesso nel forum, è il terrore paralizzante che provo ogni volta che devo affrontare qualcosa di nuovo, di sconosciuto, che esuli dalla mia routine. Ma uno dei miei punti forti è che, una volta superato il muro iniziale, quando imparo "come si fa" e includo la novità nei miei processi routinarî, a quel punto la paura cessa e riesco a svolgere il compito con nulla o comunque pochissima ansia.
In pratica ho un'enorme difficoltà a iniziare a imparare, ma una volta che ho imparato proseguo tranquillamente.

Nel corso della mia vita sono partito svantaggiato a causa del problema di cui sopra, mi è sempre sembrato di dover correre i cento metri partendo con delle zavorre di diversi chili ai piedi rispetto ai concorrenti... ma con la capacità di scattare una volta liberato da tali zavorre.
Quando ho cominciato a studiare all'università, e per farlo ho dovuto trasferirmi in un'altra regione e vivere in maniera autonoma rispetto alla famiglia, è stato tutto un trauma. Persino usufruire della biblioteca o della mensa universitaria mi sembrava qualcosa di impossibile, perché erano tutte cose che non conoscevo. Ma col tempo ho imparato, ho trovato un ambiente umano a me congeniale e alla fine, anche se con tanto ritardo mi sono laureato.
In questo senso penso di aver fatto tesoro dell'allenamento, e in questo caso la lotta mi ha reso più forte.

Tuttavia... ed è questo il motivo per cui ho votato la terza opzione, sento di aver raggiunto ormai il mio limite del fattibile. Sento che ci sono cose che non riuscirò mai a imparare a far da solo, come ad esempio viaggiare sulla lunga distanza in maniera autonoma. Poi ci sono altre cose che non dipendono tanto da me, quanto dal modo in cui è strutturata ora la società, cosa che porta a un profondo conflitto di valori tra, da una parte, io e le mie aspirazioni e dell'altra la mentalità corrente.
Inoltre non sono più tanto giovane. Per questo, anche se nella vita sono migliorato molto, ora non vedo come potrei migliorarmi ulteriormente. Cerco quindi di rassegnarmi per i traguardi che non raggiungerò mai e di "godermi" quello che sono riuscito a raggiungere (ad es. il lavoro).
Vecchio 13-12-2022, 18:53   #6
Banned
 

Si dice che ciò che non uccide fortifica, così come non tutti i mali vendono per nuocere e in alcuni casi forse è vero.

Direi che più che acquisire forza, con le difficoltà della vita si acquisiscono consapevolezze e queste possono aiutare ad affrontare ulteriori difficoltà che si possono incontrare.

Credo però che sarebbe meglio riuscire a cavarsela senza dover superare tanti ostacoli, sarebbe bello possedere questa fantomatica forza senza doversi sottoporre a queste prove.

Non credo che chi ha avuto una vita facile sia un debole, per esempio, così come non credo che si diventi forti subendo eventi negativi.
Tante persone vengono indebolite dagli eventi avversi al punto da lasciarsi andare o ammalarsi, non si può certo dire che abbiano acquisito forza.

Dipende molto dal nostro livello di sopportazione del dolore (mentale) e dalla capacità di adattamento.

Ci sono eventi che potrebbero lasciare quasi indifferente una persona e gettare nello sconforto un'altra.

Ipotizzando di voler provare a risolvere la mia fobia sociale, so già cosa sono in grado di sopportare e cosa no. Non credo che se mi esponessi maggiormente a situazioni che mi creano disagio diverrei meno fobico, anzi. Probabilmente i miei problemi peggiorerebbero ulteriormente.

C'è qualcuno che ha parlato di controllo.
Nel mio caso il controllo è molto importante.
Io devo tassativamente avere il controllo della situazione: se mi trovo in una situazione in cui non ho alcun potere di decidere e di disporre della mia volontà, vado in crisi, esplodo.
È anche il motivo per cui non mi apro con gli altri, proprio per non mettermi nelle loro mani e lasciare a loro la possibilità di decidere se scartarmi o scegliermi.
Non posso tollerare che un'altra persona abbia questo potere su di me.
Ed è anche il motivo per cui non bevo, non mi drogo o non prendo farmaci: devo sempre tenere tutto sotto controllo e non posso rischiare di perderlo o di mettermi nelle condizioni di non essere "padrone di me stesso" o di stare in uno stato di passività nel quale chiunque possa disporre della mia persona senza che io sia in grado di oppormi.
Ringraziamenti da
dystopia (13-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 19:11   #7
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Sono i miei argomenti, poi interverrò.
Vecchio 13-12-2022, 19:14   #8
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quote:
Originariamente inviata da Ruoppolo Visualizza il messaggio
... Dipende molto dal nostro livello di sopportazione del dolore (mentale) e dalla capacità di adattamento.

Ci sono eventi che potrebbero lasciare quasi indifferente una persona e gettare nello sconforto un'altra...
Infatti io non ho grandi capacità di adattamento, di solito quando inizio a lavorare in un posto nuovo, dopo il primo giorno di lavoro mi torna l'insonnia e resto sveglia per tutta la notte, perché il corpo percepisce una minaccia e resta vigile. Mi succede quasi sempre. Entrare in un contesto nuovo in cui sono estranea mi causa sconvolgimento
Vecchio 13-12-2022, 19:27   #9
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
I muscoli crescono quando sottoposti a sforzo subiscono delle microfratture, che saldandosi danno maggiore forza e volume.
Non diresti questa cosa ad un tetraplegico.
Vogliamo credere che con la forza di volontà possiamo vincere ogni sfida ma non è così.
Ringraziamenti da
~~~ (13-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 19:34   #10
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Kitsune Visualizza il messaggio
Non diresti questa cosa ad un tetraplegico.
Vogliamo credere che con la forza di volontà possiamo vincere ogni sfida ma non è così.
Non colgo la contestazione, i muscoli che funzionano crescono per quel motivo, quelli che non posso funzionare non crescono.

Non ho mai scritto che si può vincere ogni sfida.
Vecchio 13-12-2022, 19:43   #11
Esperto
L'avatar di pokorny
 

per adesso sono l'unico che ha votato la seconda. Pessimismo leopardiano, mi spicci casa.
Ringraziamenti da
cancellato21990 (14-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 19:49   #12
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
per adesso sono l'unico che ha votato la seconda. Pessimismo leopardiano, mi spicci casa.
Ringraziamenti da
pokorny (13-12-2022)
Vecchio 13-12-2022, 20:02   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da dystopia Visualizza il messaggio
Infatti io non ho grandi capacità di adattamento, di solito quando inizio a lavorare in un posto nuovo, dopo il primo giorno di lavoro mi torna l'insonnia e resto sveglia per tutta la notte, perché il corpo percepisce una minaccia e resta vigile. Mi succede quasi sempre. Entrare in un contesto nuovo in cui sono estranea mi causa sconvolgimento
Un terapeuta o un mental coach ti direbbero che ti devi buttare, devi sopportare, che sei pessimista, che poi migliorerà ma non è così.
Le persone intraprendenti, che non hanno questo genere di problemi di adattamento non se la vivono così male, sono entusiasti quando si presentano nuove sfide, ma non tutti sono come loro.
Ci sono persone che non sono in grado di reggere grandi cambiamenti o stravolgimenti delle loro routine e sarebbe giusto che non si pretenda da loro uno sforzo che non sono in grado di fare.
Vecchio 13-12-2022, 20:21   #14
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Quote:
Originariamente inviata da Ruoppolo Visualizza il messaggio
Un terapeuta o un mental coach ti direbbero che ti devi buttare, devi sopportare, che sei pessimista, che poi migliorerà ma non è così.
Le persone intraprendenti, che non hanno questo genere di problemi di adattamento non se la vivono così male, sono entusiasti quando si presentano nuove sfide, ma non tutti sono come loro.
Ci sono persone che non sono in grado di reggere grandi cambiamenti o stravolgimenti delle loro routine e sarebbe giusto che non si pretenda da loro uno sforzo che non sono in grado di fare.
Io faccio molta fatica ad affrontare i cambiamenti. Dipendo in gran parte dalla routine, invece quando sei al lavoro ti impongono ritmi nuovi e avviene una socializzazione forzata con nuove persone, quindi troppi convenevoli ecc, e mi viene l'insonnia.
Infatti questa storia della "sfida" e dell'entusiasmo forzato io non la condivido, intendo dire l'uso esasperato del termine sfida associato al lavoro, a me le sfide destabilizzano. Preferisco fare le cose a tempo mio, ma ci metto molto più degli altri. Gli altri si riprendono prima dai cambiamenti improvvisi e si ambientano più facilmente
Vecchio 13-12-2022, 20:23   #15
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

Alla lotta preferisco l'allenamento inteso come impegno costante e graduale nel tempo.

Nel corso degli anni ho fatto i miei buoni allenamenti e qualche muscoletto è visibile. Uno di questi si chiama "calma" e ho faticato tanto per ottenerlo . Da ragazzina litigavo spesso e finivo per sentirmi in colpa, ora sono più pacata ed evito lo scontro.

Certo esistono dei culs de sac. La timidezza - per esempio - non vuole proprio diminuire. Ho provato a fare questo e quello, mi sono messa alla prova ma i risultati rasentano lo zero.
A questo punto preferisco depotenziare Miss Disagio Perenne con una battuta piuttosto che con una sessione di esercizi a vuoto.

Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 13-12-2022 a 20:28.
Vecchio 13-12-2022, 21:01   #16
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
Pensate di fare qualcosa di concreto nell''immediato futuro per cambiare la vostra situazione?
Certo. Non è tanto l'atto concreto in se, ma piuttosto il riuscire a reggere ed affrontare i momenti di sofferenza dovuto ad emozioni e demoni vari.
Però, si. Qualcosa bisognerà pur fare.
Vecchio 13-12-2022, 21:14   #17
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
Mi sono imbattuto in questa frase di Tim Fargo:

Se non hai lotte, non avrai forza.

I muscoli crescono quando sottoposti a sforzo subiscono delle microfratture, che saldandosi danno maggiore forza e volume.

E se fosse così anche per le nostre fobie?
I muscoli subiscono delle microfratture? Ma chi ha tradotto così? Forse intende delle microlesioni.
Vabbè, il discorso è noto: parla della Sindrome Generale d'Adattamento. È abbastanza giusto il considerare l'adattamento, utile non sono per l'allenamento fisico, ma anche per il carattere.
Però mentre nell'allenamento basta aumentare di poco la dose per provare uno stress, nella cambiamento caratteriale non abbiamo piastre graduate o la possibilità di aumentare due ripetizioni per serie. Nella vita relazione ci si impone i cambiamenti guardando gli altri e volendoli imitare; in palestra, ad esempio, usare la scheda di un altro più forte porta ad avere un distress, cioè uno stress cattivo, che il corpo non è stato in grado di metabolizzare e quindi non c'è nessun miglioramento. Un distress, ancora di più tanti distress, può portare all'infortunio oppure all'overtraining. Usualmente usiamo progressioni spannometriche per sperare nei cambiamenti caratteriali.
Vecchio 13-12-2022, 22:53   #18
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Schlemiel Visualizza il messaggio
E se fosse così anche per le nostre fobie?

Sforzarsi di uscire, di interagire, di adeguarsi ad atteggiamenti ostili o poco graditi del prossimo, può farci se non vincere almeno limitare gli effetti isolanti delle nostre fobie e renderci più forti mentalmente.
Questa è la famosa esposizione alle situazioni temute per evitare che le fobie continuino ad autoalimentarsi.

Io non credo nell'utilità di sottoporsi a sforzi che eccedono le nostre capacità, nel ricorso alla forza di volontà e queste cose qui. Perchè altrimenti si spendono un sacco di energie su una singola cosa con magari pochi risultati e si perdono di vista tante altre cose.

L'unica cosa è cercare sempre di migliorarsi come persona, senza strappi, in modo che poi le cose ci riescano naturali, senza sforzo.
Vecchio 13-12-2022, 22:57   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Levin Visualizza il messaggio
Questa è la famosa esposizione alle situazioni temute per evitare che le fobie continuino ad autoalimentarsi.

Io non credo nell'utilità di sottoporsi a sforzi che eccedono le nostre capacità, nel ricorso alla forza di volontà e queste cose qui. Perchè altrimenti si spendono un sacco di energie su una singola cosa con magari pochi risultati e si perdono di vista tante altre cose.

L'unica cosa è cercare sempre di migliorarsi come persona, senza strappi, in modo che poi le cose ci riescano naturali, senza sforzo.
senza traumi, quello sicuramente.. se ho paura di uscire non prenoto un viaggio in America x dire, prima imparo a partire dalle basi, altrimenti rischio di chiudermi ancora di piu' e non venirne davvero fuori definitivamente.. bisogna evitare di mettere benzina su fuoco, in questi casi.. poi sarebbe utile lavorare pure sulle cause o, ad es, la bassa autostima che limita moltissimo chi ha FS
Ringraziamenti da
Levin (13-12-2022)
Vecchio 14-12-2022, 08:00   #20
Esperto
L'avatar di Kitsune
 

Quando gli amici ti invitano ad una partita a carte e i tuoi amici a volte vincono a volte perdono ma tu perdi e perdi continuamente per 30 anni ad un certo punto capisci che non è così che dovrebbe andare e allora o il gioco è truccato, o sei sfortunato o non sai giocare, non ha senso continuare a giocare se vuoi vincere o accetti l'idea di giocare e perdere cercando un senso in tutto questo che non sia il vincere la partita oppure fai un passo indietro e dici ora basta continuare a giocare non ha senso e al massimo trovo prima la chiave per vincere e se non la trovo ritorno al punto di prima o accetto di perdere cercando il senso in tutto questo altrove o non gioco. In questa metafora giocare è esporsi. Per questo motivo tutti hanno un opinione diversa in merito, varia a seconda di dove si trovano.
Ringraziamenti da
euridice_ (15-12-2022), SMS94 (14-12-2022), sparatemi (15-12-2022), spezzata (14-12-2022), Warlordmaniac (14-12-2022), XL (14-12-2022)
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