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09-04-2010, 21:55
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
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LA RICERCA
I timidi pensano più a fondo. Nietzsche e Marx sono la prova
di Sara Ficocelli
Il cervello delle persone timide percepisce il mondo esterno in modo diverso rispetto a quanto accade per i soggetti estroversi. E si attiva per una lavorazione più profonda degli input. Lo sostiene una ricerca americana
Guance che si arrossano, atteggiamento impacciato, difficoltà a fare amicizia: la timidezza non è solo una patina che ricopre di mistero e delicatezza le nostre azioni ma una caratteristica capace di condizionare la vita sociale in maniera invalidante. I ricercatori della Stony Brook University di New York, dell'Università del Sud Est e dell'Accademia Cinese delle Scienze hanno analizzato i meccanismi che regolano l'introversione, scoprendo che il cervello delle persone timide percepisce il mondo esterno in modo diverso rispetto a quanto accade per i soggetti estroversi.
"Sensibilità per la Percezione Sensoriale - SPS": è questo il tratto della personalità che porta il 5-6 per cento della popolazione mondiale a comportarsi in modo inibito o addirittura nevrotico, e questo perché chi nasce con questa predisposizione è più sensibile della media agli input del mondo esterno, e ha bisogno di più tempo per prendere decisioni e riflettere. I soggetti "altamente sensibili" sono più coscienziosi, si annoiano facilmente con le chiacchiere inutili e manifestano queste caratteristiche fin da piccoli. I bambini timidi sono infatti "lenti a scaldarsi" nelle situazioni sociali, piangono al primo rimprovero, fanno domande insolite e hanno pensieri fin troppo profondi per la loro età. Da adulti, prestano maggiore attenzione ai dettagli e, quando elaborano le informazioni visive, mostrano un'attività cerebrale più intensa rispetto a coloro che non hanno la "SPS". Chi è timido, spiegano i ricercatori, vive insomma ogni esperienza con maggiore intensità e paga il prezzo di questa doppia sensibilità con una intolleranza genetica a rumore, dolore e caffeina, ovvero a tutto ciò che potenzialmente può minare l'equilibrio del sistema nervoso.
Per giungere a queste conclusioni gli studiosi si sono serviti di un gruppo di volontari, sottoponendo loro un questionario per distinguere i soggetti più da quelli meno sensibili. Successivamente, a 16 dei partecipanti è stato chiesto di mettere a confronto due vignette simili e di osservarne tutti i particolari, e contemporaneamente il cervello di ciascuno è stato esaminato con la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI). Le persone timide hanno osservato le varie differenze per un tempo più lungo di quelle estroverse e hanno mostrato un'attività elevata nelle aree cerebrali che si occupano di associare percezioni visive e sensoriali. Il loro cervello insomma non ha semplicemente elaborato la percezione visiva, ma si è attivato per una lavorazione più profonda degli input.
Questa caratteristica della personalità si trova in oltre 100 specie animali diverse, dai moscerini della frutta ai primati, il che, secondo gli scienziati, sarebbe la spia di un vantaggio evolutivo. Questo è uno dei motivi per cui i biologi hanno iniziato a prendere in considerazione l'ipotesi che, all'interno della stessa specie, ci siano non una ma due personalità vincenti: il tipo sensibile, che rappresenta una minoranza e sceglie di riflettere più a lungo prima di agire, e quello capace di spingersi oltre ogni limite. La strategia della persona timida non è vantaggiosa quando le risorse sono abbondanti o c'è bisogno di azioni veloci e aggressive, ma è utile nelle situazioni di pericolo, quando è più difficile scegliere fra due opportunità ed è necessario un approccio particolarmente cauto e intelligente.
"La timidezza è sicuramente un problema nella società moderna - spiega lo psicologo Walter La Gatta, Presidente dell'AIRT, Associazione Italiana Ricerca sulla Timidezza - perché chi è timido percepisce molti più dettagli e ha bisogno di tempo per elaborarli. Tempo che spesso i ritmi moderni non offrono. Ma non dimentichiamo che le persone molto timide sono anche altrettanto intelligenti e sensibili, quindi questa caratteristica è senz'altro una risorsa".
Non sono in molti però a pensarla così. Secondo un sondaggio online condotto dallo stesso psicologo e dalla sua collaboratrice Giuliana Proietti (autrice del libro "La timidezza. Conoscerla e superarla", ed. Xenia), nel 68 per cento dei casi la timidezza è vissuta come una limitazione a tutto tondo, sia dal punto di vista della carriera che dello sviluppo della vita sociale, mentre il 14 per cento degli italiani la considera addirittura una malattia. Solo il 2 per cento del totale dichiara di vivere questa condizione come un privilegio, mentre veramente "malate di timidezza" sono il 13 per cento delle persone.
"Considerare l'introversione come un limite è un errore madornale", spiega lo psichiatra psicanalista Luigi Anepeta, presidente della Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi (LIDI). L'autore del libro "Timido, docile, ardente. Manuale per capire ed accettare valori e limiti dell'introversione (propria o altrui)", ricorda che il 60 per cento dei personaggi più geniali di tutti i tempi, da Nietzsche a Marx, erano degli introversi e che questa condizione è un modo di essere come un altro, "anzi - conclude - è una condizione che arricchisce moltissimo. Ma purtroppo il mondo moderno ha deciso di esaltare l'estroversione ed emarginare il diverso. E' questo l'unico problema".
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09-04-2010, 21:57
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
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wow, abbiamo aperto lo stesso topic con lo stesso articolo allo stesso minuto!!!
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09-04-2010, 22:00
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#3
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Torino
Messaggi: 185
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vero...me ne sono accorto adesso,vuol dire che non è sembrato interessante solo a me..
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09-04-2010, 22:04
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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chiudo quello aperto dopo.
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09-04-2010, 22:04
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
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non credo molto a queste cose cmq
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09-04-2010, 22:41
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
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Quote:
Originariamente inviata da antony
LA RICERCA
I timidi pensano più a fondo. Nietzsche e Marx sono la prova
di Sara Ficocelli
"La timidezza è sicuramente un problema nella società moderna - spiega lo psicologo Walter La Gatta, Presidente dell'AIRT, Associazione Italiana Ricerca sulla Timidezza - perché chi è timido percepisce molti più dettagli e ha bisogno di tempo per elaborarli. Tempo che spesso i ritmi moderni non offrono. Ma non dimentichiamo che le persone molto timide sono anche altrettanto intelligenti e sensibili, quindi questa caratteristica è senz'altro una risorsa".
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Questo è il dramma degli introversi: c'è sempre qualcuno intorno che non sa far altro che avere fretta e non tollera chi mantiene sempre la calma per lasciare spazio alla riflessione.
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09-04-2010, 23:16
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Pavia
Messaggi: 907
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Sono fondamentalmente d'accordo, i timidi sono più intlelligenti e sensibili, gli estroversoni sono tutti coglionazzi in fondo.
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09-04-2010, 23:34
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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suvvia, son fobic luogo comuni, come i brutti che dicono che i belli son tutti stupidi
possiamo far meglio di così
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10-04-2010, 00:09
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,064
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Quote:
Originariamente inviata da Pertugio
Sono fondamentalmente d'accordo, i timidi sono più intlelligenti e sensibili, gli estroversoni sono tutti coglionazzi in fondo.
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sarebbe bello che fosse così, almeno avrei qualche privilegio..
invece gli estroversoni, oltre che piu' felici e piu' abili di me in tutti i campi, sono anche molto piu' svegli e intelligenti di me
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10-04-2010, 00:19
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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e ci sono anche timidi che non hanno nulla nella gavessa
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10-04-2010, 00:39
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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i timidi pensano di più al fondo.
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10-04-2010, 00:52
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#12
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 1,293
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Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe
e ci sono anche timidi che non hanno nulla nella gavessa
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è il mio caso......
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10-04-2010, 01:08
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#13
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe
e ci sono anche timidi che non hanno nulla nella gavessa
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I timidi devono pur rimediare all'assenza della vita sociale con qualcosa e solitamente questo ha a che fare col pensiero o l'arte.
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10-04-2010, 01:08
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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magari hai solo poca autostima dasil
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10-04-2010, 01:09
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 4,758
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
I timidi devono pur rimediare all'assenza della vita sociale con qualcosa e solitamente questo ha a che fare col pensiero o l'arte.
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non necessariamente, ci sono tante cose per perder tempo oggi giorno
quelli che studiano e si specializzano in qualche arte non sono poi molti
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10-04-2010, 01:21
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#16
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 2,912
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Mah, io sono molto timido, ma anche molto stupido, non mi sembra valga per tutti.
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10-04-2010, 01:23
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#17
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 1,293
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Quote:
Originariamente inviata da FobicJoe
magari hai solo poca autostima dasil
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No, sono realista e lucido.....
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10-04-2010, 01:32
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#18
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Intermedio
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 168
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Purtroppo è vero, essendo molto timida io penso molto, anzi troppo. Non mi reputo più intelligente ma molto riflessiva questo sì. Per quel che mi riguarda è un difetto perchè ti impedisce di vivere la vita serenamente e, ogni piccola cosa che fai, il tuo cervello si sofferma ad analizzarla, è come un pc sempre acceso e che ogni tanto vorresti spegnere e godere semplicemente di un po' di serenità.
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10-04-2010, 01:33
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#19
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da Wren
Purtroppo è vero, essendo molto timida io penso molto, anzi troppo. Non mi reputo più intelligente ma molto riflessiva questo sì. Per quel che mi riguarda è un difetto perchè ti impedisce di vivere la vita serenamente e, ogni piccola cosa che fai, il tuo cervello si sofferma ad analizzarla, è come un pc sempre acceso e che ogni tanto vorresti spegnere e godere semplicemente di un po' di serenità.
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Esatto! La nostra sensibilità non ci lascia mai in pace, spensierati non lo saremo mai.
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10-04-2010, 05:38
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#20
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quoto Wren, non si tratta del fatto che i timidi siano necessariamente più intelligenti degli estroversi (così tranquillizziamo Calimero ).
Però l'attività riflessiva è certamente maggiore, ed è richiesto maggior tempo per giungere alle conclusioni ed elaborare una risposta a una situazione. Per questo i ritmi moderni penalizzano maggiormente un timido. Il vantaggio può essere (attenzione, può) che la maggiore capaità riflessiva possa tradursi in una migliore introspezione e capacità di analisi, col risultato di elaborare risposte migliori e più articolate a determinate situazioni, anche se più lente. Come si diceva nell'articolo, è una questione di strategie.
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