Per quanto mi riguarda, ho sempre avuto una difficoltà enorme nel frequentare, con tanto di attacchi di panico e crisi di pianto appena prima di entrare in classe (e conseguente vergogna ad entrare in classe con gli occhi gonfi e la faccia paonazza, per poi dovermi subire commenti o domande indiscrete). Di conseguenze, facevo una marea di assenze, talvolta saltavo addirittura settimane intere.
Dal liceo in poi, ossessionata dall'idea di non ripetere quanto accaduto alle medie, cominciai a passare da una scuola all'altra, sperando che - complice la spinta iniziale dovuta al nuovo ambiente - la mia ansia e il mio timore d'essere giudicata scemassero un poco. Nel tempo, per questo motivo, ho seguito una marea di psicoterapie, che - in effetti - riuscivano sì a farmi frenquetare abbastanza regolarmente, ma non a diminuire il disagio.
I miei problemi crebbero col passare del tempo, con la conseguenza che ho finito per ritirarmi e abbandonare (momentaneamente) gli studi.
Questo abbandono, oltre che come un modo per sfuggire al tormento, l'ho vissuto come un vero e proprio fallimento, e - devo ammettere - la delusione esternata dai miei non ha certo contribuito ad affievolire i miei sensi di colpa. Mi sento discretamente un'incapace, a dire il vero. E Dio sa solo quanto detesto essere definita "pigra" da gente che non ha mai vissuto quello che ho vissuto io o che mi giudica per questa mia scelta (come se non mi giudicassi già abbastanza da sola
).
E voi? Come l'avete vissuta? In che modo la sociofobia ha influenzato i vostri studi? Siete riusciti a portarli a termine? Raccontate.