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Originariamente inviata da Tiamat
Non capisco...volete l'affidamento dei figli anche ai padri ma allo stesso tempo vi scassa il fatto che una donna pensi alla carriera piuttosto che alla famiglia.
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intanto non vedo il nesso tra le due cose, inoltre io sono contrario agli uomini in carriera tanto quanto le donne in carriera.
trovo che il lavoro sia una mistificazione se inteso nell'accezione moderna.
devo però sottolineare la propensione femminile al conformismo sociale.
la donna pre e post '68 non ha mai avuto un ruolo di trasformazione sociale,
ha semplicemente "cavalcato l'onda" e questo è un grande limite che il femminismo (lo si condivida o no) ha avuto.
nel momento in cui il movimento ha ottenuto i diritti, si è poi adattata
alla società pre-esistente non cambiandone i valori, ma accettando
la semplice disgregazione di quelli precedenti.
così che la "libertà della donna" si è rivelata semplicemente una "Libertà dei costumi e dei consumi".
al di la degli articoli in cui si critica il consumismo, le donne sono state il principale motore consumista (l'uomo è diventato consumista di riflesso).
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Una donna può scegliere di fare o l'uno o l'altro senza dover essere giudicata.
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io giudico la società e quindi le scelte delle persone. indipendentemente dal sesso.
se uno, esempio già fatto, va a mangiare al McDonald io lo giudico (per tutta una serie di ragioni)
se uno mi parla di Menabrea come di una birra buona, idem, giudico la sua incompetenza.
ecc ecc.
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Ho sentito più volte discorsi medievali del tipo "le donne non sono adatte a questo perchè poi si fissano con la famiglia ecc ecc" .
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a volte son discorsi sbagliati, a volte di buon senso.
se dico che fare il muratore non è un lavoro da donne per ovvi limiti fisici
dico una fesseria? non credo.
esistono attitudini diverse e credo che questa mania di "voler fare quello che ha sempre fatto l'uomo" sia a volte un sentimento di rivalsa a volte un modo
per invadere gli spazi esclusivi maschili (di cui l'uomo ha naturalmente bisogno, come del resto la donna ha bisogno dei suoi spazi esclusivi).
il soldato donna è un ossimoro.
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Dobbiamo fare tutte le maestrine, le segretarie, le commesse per farvi contenti?
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lo fate già.
basta vedere le facoltà scelte dalle donne all'università, le attività formative e ricreative, quante fanno politica, ecc.
questo è un problema italiano.
sai qual'è il paese dove le donne sono in numero maggiore agli uomini in ruoli
chiave politici ed economici? è Cuba.
qui grandi discorsi sulle pari opportunità, ma scendendo nei fatti c'è una realtà
completamente diversa e che non può essere imputata alla discriminazione.
tra l'altro esempi di ruoli di prestigio in mano alle donne ce ne sono diversi lo stesso, quindi si ricade spesso in discorsi di vittimizzazione che sembrano invidia per quelle donne che "ce l'hanno fatta".
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@No Winston, non intendevo quello. Penso che a un uomo faccia piacere una donna con un minimo di femminilità non solo nell'aspetto fisico. Questo intendevo con "differenze" . Non chi corteggia e si fa avanti per primo.
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scollegare pubblico e privato come se le due cose non dipendessero l'una dall'altra è assurdo.
il ruolo pubblico dell'uomo forma la sua identità privata. è sempre stato così.
i riti di iniziazione all'età adulta erano pubblici, perchè l'uomo sente il bisogno di prendere il suo posto nella comunità: processo di identificazione.
ecco perché siam qui a parlare di Fobie Sociali, se no non avrebbe senso
nessun discorso qui riportato.
se si pretende un amante maschile e deciso all'interno delle mure domestiche
e poi remissivo-paritario in ambienti pubblici c'è qualcosa che non funziona...
l'identità non è doppia. quindi se si vuole un comportamento paritario, rispettoso, docile e "asessuato" (sul lavoro non puoi fare avanches ormai o rischi accuse pesanti) nelle relazioni pubbliche non si può pretendere
che questa cultura non influenzi l'uomo anche nella sua sfera privata.
questo bisognerebbe pensare ogni volta che si accusa qualcuno di esser
"senza palle". tutti la mancanza di maschilità (pure biologica: c'è un calo costante del testosterone nei nati in Occidente...) che viene sempre più spesso sottolineata con disprezzo è una conseguenza del cambiamento dei ruoli.