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27-04-2019, 19:54
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#1
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Avanzato
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 378
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Per quanto ci facciamo pippe mentali riguardanti quello che gli altri pensano di noi, non possiamo sapere con certezza quello che realmente pensano. E anche qualora lo esternassero non possiamo sapere fino a che livello quello che pensano è importante per loro.
Prendiamo allora il caso estremo in cui qualcuno ci offenda con tutta la cattiveria che in corpo. Anche in questo caso, per quanto possa sorprenderci negativamente il suo comportamento, resta il fatto che è solo un suo giudizio.
Il punto dove voglio arrivare è questo: secondo me si dovrebbe smettere di parlare di paura del giudizio altrui e cominciare a riferirci alla paura del nostro giudizio, legata alla bassa autostima.
So di non aver detto niente di originale, ma cerco sempre di scrivere quante meno cose negative su questo forum e volevo allora riproporre a concentrarsi su stessi, invece che sugli altri (non che io ci riesca sempre).
[spero di essermi espresso bene, ho scritto un po' in fretta]
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27-04-2019, 20:07
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#2
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Principiante
Qui dal: Apr 2019
Messaggi: 12
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Tante volte ripeto nella mia testa una grande verità, che agli altri, di quel che faccio o sono sostanzialmente non importa nulla, per cercare di sentirmi più sicuro e farmi meno paranoie. Ma nonostante tutto, ogni volta continuo ad avere questa paura di giudizio, che mi ha negato e tutt'ora continua a negarmi tante esperienze sociali e di vita.
Per quanto si possa lavorare sull'automiglioramento, resto dell'idea che il carattere di una persona resta sempre lo stesso e questa grande paura, seppure si possa assopire in parte, continuerà sempre a infestarci.
Per carità, non fraintendetemi, sono comunque convinto che si possa sempre fare qualcosa per migliorarsi
Inviato dal mio MI 8 utilizzando Tapatalk
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27-04-2019, 20:35
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#3
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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Quote:
Originariamente inviata da Bernardo Soares
Per quanto ci facciamo pippe mentali riguardanti quello che gli altri pensano di noi, non possiamo sapere con certezza quello che realmente pensano. E anche qualora lo esternassero non possiamo sapere fino a che livello quello che pensano è importante per loro.
Prendiamo allora il caso estremo in cui qualcuno ci offenda con tutta la cattiveria che in corpo. Anche in questo caso, per quanto possa sorprenderci negativamente il suo comportamento, resta il fatto che è solo un suo giudizio.
Il punto dove voglio arrivare è questo: secondo me si dovrebbe smettere di parlare di paura del giudizio altrui e cominciare a riferirci alla paura del nostro giudizio, legata alla bassa autostima.
So di non aver detto niente di originale, ma cerco sempre di scrivere quante meno cose negative su questo forum e volevo allora riproporre a concentrarsi su stessi, invece che sugli altri (non che io ci riesca sempre).
[spero di essermi espresso bene, ho scritto un po' in fretta]
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La domanda è: come?
Ci provo pure ma alla fine cado sempre nella trappola.
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27-04-2019, 20:59
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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A questo punto della mia vita, io non penso di valere poco, di essere una merda,una pigra che non muove il culo, o varie altre cose offensive. Se qualcuno lo pensa, so che é perché non mi conosce.
Io il mio valore lo so perché so il mio percorso e come ho agito nella vita.
Quello che mi disturba, é il pensiero di chi mi conosce e sa la mia situazione:prova pena e al mio posto vorrebbe essersi suicidato. Io so che la gente pensa che ho fatto e faccio una vita assurda e indegna. Anche se mi stima come persona, si schifa della mia situazione, e questo lo odio. Non che pensi che la gente pensa a me h 24,ma quando butta un pensiero, é di pena, stupore e senso di assurdità.
Come lo so?
Rispetto a certe situazioni oggettive, non si puó provare altro che incredulità e pena, a meno che uno non sia sadico e trovi divertente la condizione e gli eventi capitati.
Odio troppo questa cosa e non riesco più a relazionarmi.
Ho sempre pensato di non essere capita, adesso che ci sono persone che sanno diverse cose sul mio conto, preferirei quasi che non capissero attribuendomi qualche colpa o qualità negativa, piuttosto di sapere che nei loro pensieri sono una povera sventurata.Che "fiuuu, poteva capitare a me..."
Chi mi conosce e sa, da tempo non mi dà più consigli. Sa che io ho fatto quello che potevo e spesso di più, e continuo ogni giorno.
La cosa buona é che le persone normali, quando ci faccio due chiacchiere, si sentono molto meglio rispetto alla loro vita.
Ma dalla mia posizione capite che non é simpatico.
No quote.
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27-04-2019, 21:47
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#5
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da claire
A questo punto della mia vita, io non penso di valere poco, di essere una merda,una pigra che non muove il culo, o varie altre cose offensive. Se qualcuno lo pensa, so che é perché non mi conosce.
Io il mio valore lo so perché so il mio percorso e come ho agito nella vita.
Quello che mi disturba, é il pensiero di chi mi conosce e sa la mia situazione:prova pena e al mio posto vorrebbe essersi suicidato. Io so che la gente pensa che ho fatto e faccio una vita assurda e indegna. Anche se mi stima come persona, si schifa della mia situazione, e questo lo odio. Non che pensi che la gente pensa a me h 24,ma quando butta un pensiero, é di pena, stupore e senso di assurdità.
Come lo so?
Rispetto a certe situazioni oggettive, non si puó provare altro che incredulità e pena, a meno che uno non sia sadico e trovi divertente la condizione e gli eventi capitati.
Odio troppo questa cosa e non riesco più a relazionarmi.
Ho sempre pensato di non essere capita, adesso che ci sono persone che sanno diverse cose sul mio conto, preferirei quasi che non capissero attribuendomi qualche colpa o qualità negativa, piuttosto di sapere che nei loro pensieri sono una povera sventurata.Che "fiuuu, poteva capitare a me..."
Chi mi conosce e sa, da tempo non mi dà più consigli. Sa che io ho fatto quello che potevo e spesso di più, e continuo ogni giorno.
La cosa buona é che le persone normali, quando ci faccio due chiacchiere, si sentono molto meglio rispetto alla loro vita.
Ma dalla mia posizione capite che non é simpatico.
No quote.
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27-04-2019, 22:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
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No quote!!
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27-04-2019, 22:30
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Bernardo Soares
Il punto dove voglio arrivare è questo: secondo me si dovrebbe smettere di parlare di paura del giudizio altrui e cominciare a riferirci alla paura del nostro giudizio, legata alla bassa autostima
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Ma la bassa autostima da cosa dipende?
Se le persone significative validassero (ma parlo concretamente, le danno uno stipendio alto ecc. ecc.) la persona che ha bassa autostima, questa persona qua, avrebbe sempre e comunque bassa autostima?
Per me alla fine c'è il giudizio degli altri, uno poi o si adatta o si attacca, questo è tutto, ma quando qualcuno poi sostiene che il giudizio di altre persone è partito da me, per me non è corretta questa cosa.
Se le persone intorno mi dessero già valore così come sono, a me cosa fregherebbe di non essere intelligente, non bello, non alto ecc. ecc. se restando identico a come sono potessi ottenere tutto quello che desidero in termini sociali?
La stima sociale è un mezzo per ottenere un mucchio di cose che altrimenti non si potrebbero ottenere, ma è una cosa che risulta indissolubilmente legata alle persone significative, è un costrutto relazionale e non individuale secondo me.
Io ad esempio non ho paura di essere brutto, ho paura del mio essere poco attraente perché questa cosa mi taglia le gambe in certi ambiti dato che immagino che non potrò avere certi tipi di relazioni e scambi che desidero o che magari dovrò compensare la cosa con un mucchio di sforzi se voglio stare con una donna attraente.
Ma in sé di avere l'aspetto x non me ne può fregare di meno, se fosse solo una preferenza mia slegata da queste conseguenze qua non mi metterebbe tanto a disagio. Se non ci fosse questo collegamento col giudizio altrui che immagino vero e produce conseguenze nefaste, salterebbe per aria anche il disagio che provo.
Queste cose sono legate.
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Ultima modifica di XL; 27-04-2019 a 23:01.
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28-04-2019, 00:15
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#8
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Ma i comportamenti umani sono tutti neutri per chi sta attorno a una persona? Direi di no. Mettere insieme una serie di comportamenti mediamente considerati negativi pregiudica la reputazione di una certa persona. Sarebbe da spostare la questione sulla rilevanza di tipologie ed entità di comportamenti che non funzionano socialmente.
Io potrei anche dire che me ne sbatto del giudizio altrui, eppure non posso affermare che se mi fossi comportato diversamente in passato avrei vissuto esperienze uguali.
È vero che i comportamenti dipendono da come uno si sente, e in questo c'è anche la paura del giudizio e cose simili, ed è anche vero quindi che agendo su questo alla fine si otterebbero risultati diversi, potenzialmente migliori, ma non basta non avere quella paura e imporsi (sempre che sia possibile) di non ascoltarla all'improvviso potrà avere anche conseguenze spiacevoli non previste.
Fin quando si tratta di sconosciuti uno può porsi di meno il problema, se si interagisce con persone con cui c'è una frequentazione non occasionale è chiaro che interessa come si presentino le relazioni con loro, e queste, seppur controllate dalla tendenza a non essere troppo schietti, dipendono anche dalla stima, dalla "tolleranza" che una persona ha verso di te, e se sono tante le persone che ti vedono come una seccatura, una presenza che qualche perplessità la suscita, il problema sarebbe solo nella testa del singolo nella misura in cui egli decide che non è importante trovare un ambiente in cui sia inserito effettivamente.
In pratica bisognerebbe fare attenzione a cosa si suscita negli altri, ma in modo non molto 'pauroso', con una certa razionalità e consapevolezza che si possono avere dei mezzi per uscirne bene e delle forze sufficienti per sostenere eventuali brutti colpi. Se quest'ultima cosa sembra mancare quel minimo di preoccupazione che si dovrebbe avere nel trattare con gli altri, nel prevedere le conseguenze delle proprie azioni e dei propri atteggiamenti, diventa un sentimento di ansia, paura, sfiducia, ecc.
Penso che uno ha paura per due motivi principali.
Sa di non aver maturato le qualità per vivere normalmente i rapporti con gli altri e che il tempo non è buon amico per chi è rimasto indietro in alcune questioni.
Non vuole veramente sforzarsi di mettere in pratica un cambiamento dei propri comportamenti e sa che questa 'resistenza' per certi versi va a suo svantaggio, perchè se finora non ha vissuto bene e rimane com'è sarà difficile trovare improvvisamente la soluzione dei suoi problemi, magari aspettandosela disegnata come lui vorrebbe dalla moltitudine imprecisata degli 'altri'. Non si vuole non solo per capriccio ma perchè la cosa sembra non avere molto senso, ad es. uno che è stato sempre timido fatica a ritrovarsi in una sua metamorfosi verso un tipo ad alta prestazione sociale, ed è vista come ingiusta nella richiesta degli sforzi che richiede, nel fatto che sembra proprio che si debbano cambiare i connotati, non si capisce dove si debba andare, in che identità informe saltare.
Io non sono d'accordo con chi sottolinea che noi non siamo la nostra fobia ad esempio, noi siamo anche quella, per molto tempo siamo stati principalmente quello. Non è che è reale solo ciò che ci fa vivere bene e in pace con gli altri.
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Ultima modifica di alien boy; 28-04-2019 a 00:21.
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28-04-2019, 09:06
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#9
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Intermedio
Qui dal: Feb 2019
Messaggi: 255
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interessante riflessione!grazie
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28-04-2019, 09:14
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,039
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si, ma infatti a me di quello che pensano gli altri mi importa fino ad un certo punto.. mi condiziona, si, ma poco.. sono io che vorrei essere normale come gli altri. E' questo che mi ha sempre pesato: non essere normale.
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28-04-2019, 09:31
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
si, ma infatti a me di quello che pensano gli altri mi importa fino ad un certo punto.. mi condiziona, si, ma poco.. sono io che vorrei essere normale come gli altri. E' questo che mi ha sempre pesato: non essere normale.
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Non credo di apparire poi così anormale.
È della mia vita che mi vergogno, di quello che ne pensano.
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28-04-2019, 09:52
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 959
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Quello che affermi sarebbe vero se non esistesse il linguaggio quale espressione dei pensieri. Ma non è così e le opinioni altrui finiscono col pesare su quello che la comunità pensa di te e questo ovviamente ha delle conseguenze sulla tua vita
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28-04-2019, 13:48
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
Messaggi: 732
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Quote:
Originariamente inviata da Bernardo Soares
Secondo me si dovrebbe smettere di parlare di paura del giudizio altrui e cominciare a riferirci alla paura del nostro giudizio, legata alla bassa autostima.
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Condivido e rilancio.
L'interpretazione, oltre che il peso di ciò che ci viene detto, passa attraverso di noi. Non sono le parole altrui a ferirci, bensì ciò che noi vediamo in esse.
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28-04-2019, 14:48
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 622
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Un giudizio interno è comunque l'eco di uno esterno, il Night King riesce ad arrivare perché c'è stato un momento in cui ha lasciato il segno. Se uno riconosce la genesi del segno può risolverlo, altrimenti deve sbarrare la porta (alzare l'autostima) facendo sia la fatica di sbarrarla sia lasciando fuori una parte che invece dovrebbe essere integrata.
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