Quote:
Originariamente inviata da Realista
A) E' brutto e non piace a nessuna!
B) Non ha nessuna esperienza!
C) E' sempre più difficile trovare ragazze libere, soprattutto ad una certa età!
D) Le ragazze percepiscono a pelle se sei sfigato o meno (credo sia una questione ormonale)!
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A) La bruttezza è una cosa principalmente
soggettiva, così come la bellezza. E' vero, esistono delle bellezze come delle bruttezze "oggettive" (cioè condivise da tutti), ma sono casi piuttosto rari, ammettiamolo.
Inoltre l'estetica non è l'unico aspetto che viene preso in considerazione nella scelta del partner. La "prima impressione", quella che conta molto nei rapporti sociali, è influenzata
anche dall'aspetto fisico e una persona bella è ovviamente avvantaggiata rispetto ad una persona brutta.
Ma il carisma? l'ironia? l'entusiamo? l'empatia? la socievolezza? Dove le mettiamo?
Non è forse vero che una persona ci piace (quando ci piace veramente) soprattutto per come pensa, per come vede la vita e per quello che fà?
B) E che vuol dire? C'è per tutti una prima volta, o no? Certo, man mano che si avanza con l'età è più difficile trovare persone con zero esperienza sessuale, ma non è così raro come si pensa. Può essere molto imbarazzante dover confessare ad un partner la propria verginità, ma se ci si piace credo che sia un dettaglio sul quale si può tranquillamente sorvolare. E poi è tutto così naturale che si impara assai in fretta.
Per quanto riguarda l'esperienza sentimentale, la si deve fare, non si scappa. Le prime volte non saremo in grado di gestire un rapporto, probabilmente andrà male, ma prima o poi ingraneremo anche qui! E' solo questione di tempo.
C) E' vero. Non è facile trovare ragazze libere, credo perchè le donne in media hanno un numero di corteggiatori maggiore rispetto agli uomini e ciò le rende ovviamente agevolate. Ma anche qui è questione di tempo, impegno e pazienza. Chi cerca trova, dice il motto.
D) Di questioni ormonali non ne parlo perchè non ne so nulla e credo che sia troppo comodo tirare in ballo discorsi scientifici (o presunti tali) per giustificare le proprie debolezze.
In quanto al fatto che le donne percepiscano o meno la "sfigataggine" dell'uomo, non so risponderti. Potrebbe anche essere. Ma c'è una falla a priori nel concetto che sta alla base di questo ragionamento: quella degli "sfigati" è una categoria solidamente definibile? Io non credo.
Per me, ad esempio, i veri sfigati sono quelli che fanno branco a tutti i costi e che si atteggiano a gran duri per poi cagarsi puntualmente addosso una volta venuto meno l'appoggio del gruppo. Per me è più sfigato un individuo simile rispetto ad uno timido e introverso che sceglie però di non calarsi una maschera nella vita quotidiana. La stessa cosa anche nel giudicare individui del sesso opposto. Per me sono molto più sfigate quelle belle oche alla moda piene di amiche, che parlano solo di trucchi, gossip e vestiti, rispetto alle ragazze studiose, serie e assennate, in grado di costruirsi un futuro. Come vedi le cose sono molto soggettive.
Quello che le donne (così come gli uomini) percepiscono è la sicurezza degli individui con i quali interagiscono. Quando poi l'individuo in questione è un possibile partner, questa diventa spesso una discriminante fondamentale: perchè una donna dovrebbe preferire un debole ad un forte? Un uomo che la può proteggere non è naturalmente preferibile ad uno che non è nemmeno in grado di proteggere sè stesso?
Detto questo preciso che un concetto sano di "sicurezza" è bel lontano da quello di spacconeria, aggressività e istrionismo. Esistono persone "sicure di sè" e "forti", ma dotate di anche di empatia e sensibilità. Credo che un uomo con queste caratteristiche sia il massimo per una donna. E come biasimarla?
Per concludere: secondo me le tue sono delle convinzioni totalmente infondate. Con rispetto parlando, leggerle mi fà venire da ridere perchè non hanno alcun riscontro nella realtà. E rido due volte se penso che anche io una volta pensavo cose simili e che da quando ho smesso di farlo la mia vita è cambiata da così a così.
Credo invece che tu ti nasconda dietro questi schemi mentali e che il vero problema sia altrove. Con queste categorizzazioni immutabili ti crei infatti alibi su alibi per giustificare la tua situazione.
"Il modo è così e colà", "le persone sono così e colà", "le donne sono così e colà". Morale della favola: è colpa degli altri.
Quando inizierai a prendere sulle tue spalle il fardello della responsabilità personale e comincierai a pensare in maniera più razionale, liberandoti di questi ridicoli dogmi, inizierai a vivere meglio e a raggiungere qualche obiettivo.