Mi sono resa conto che la causa del mio malessere e dell'ansia che provo sempre più spesso deriva molto dai miei genitori. Non tanto per quello che loro fanno a me, quanto quello che io provo per i loro comportamenti.
Sono sempre stati ossessionati dall'avere una casa in ordine. Questo fin da quando io e mia sorella eravamo piccole e molto disordinate. Mio padre, se non trovava qualcosa di suo (magari solo perchè non ricordava dove lo aveva messo) ne faceva un dramma, diceva che non era possibile vivere in un macello simile, ricordo che dalla rabbia ribaltava le sedie e spingeva i mobili, anche se non ha mai alzato un dito su di noi, ma ci feriva a parole.
In questo periodo io, mia sorella e il mio fratellino siamo nel momento che precede l'inizio del nuovo anno scolastico/ accademico e stiamo spesso a casa senza fare molto. Io preparo sempre il pranzo per tutti e tre ma siccome non siamo molto ordinati (e mio fratello non rimette mai a posto NULLA) rimane spesso un po' di roba del pranzo sul tavolo. Magari anche solo i piatti e le stoviglie nel lavello. Quando i nostri genitori tornano la sera sono sempre di pessimo umore e se la prendono tanto con noi per il disordine.
Mia madre soprattutto fa "la vittima", ha ragione a dirci di dover mettere a posto, però esagera moltissimo per farci sentire in colpa. Le sue frasi preferite sono "non si può vivere così", seguita da "ora mollo tutto e me ne vado", "oddio, mi viene da piangere", "volete che io muoia", "cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? non ho ucciso nessuno!","non vorrei mai finire il lavoro. fatico, ma almeno non devo tornare a casa", e queste frasi non le dice scherzando ma sull'orlo delle lacrime. Mi sono accorta che se le rispondo lei mi dice che non devo permettermi di contraddirla, e ne nasce una discussione che non finisce più. per cui quando comincia a lamentarsi me ne sto zitta ma non è che sia molto piacevole rimettere a posto mentre qualcuno ti parla così e devo sfogarmi su qualcosa. Sento di aver voglia di strappare qualcosa con le mie mani e mi ritrovo a distruggere sacchetti di plastica, a graffiarmi le mani, a distruggere riviste.
Papà adesso non è più distruttivo con le cose ma lo è a parole, e se lo contraiamo e gli diciamo che sbaglia fa "va bene, va bene, come vi pare. tanto è sempre colpa mia e voi a avete sempre ragione". Oppure dice che "nemmeno i malati di testa tengono la casa così". Mentre con gli estranei è tranquillissimo e timido e a vederlo così avrei la voglia di spaccargli la faccia. Ho manifestato anche degli sfoghi isterici davanti a lui ma ha fatto semplicemente finta di nulla.
Ah, la cosa quasi divertente è che lavorano tutti e due nel campo della psicanalisi. Lei è psicologa, lui psichiatra. E dopo gli sfoghi di rabbia sono entrambi tranquillissimi.
Però credeo sia colpa loro se esagero su ogni cosa e ogni problema mi sembra una tragedia. E non tollero che si comportino così di fronte a mio fratello, che ha appena 12 anni e infatti si "contiene" molto, non dice mai parolacce e non mostra alcun senso di ribellione ma poi a scuola non dice una parola.
E inoltre non mi va che se la prendano con noi per questo, ci sono cose molto più importanti. Non voglio sentirmi in colpa solo perchè sono disordinata. Quando frequento l'università vivo con altre persone e cucino solo per me e non ho mai avuto problemi con gli altri anche se combinavo macelli. Vorrei che non si giudicasse il mio valore come persona solo per come tengo la casa, non mi sembra normale.
Scusate il papiro ma non vado in analisi da un mese e devo assolutamente parlarne con qualcuno.