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Vecchio 02-09-2009, 15:20   #21
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Originariamente inviata da animaSola Visualizza il messaggio
Il primo....spesso per paura di perdere ciò a cui son legata.


Ben ritrovato!
se mi manca qualcosa credo sia più il secondo...
il rispetto me lo sono guadagnato...mi faccio valere, mi so far stimare...
solo....beh sempre x via del mio non sapere parlare del + e del -...beh anche nei migliori dei casi quando inizio ad uscire con una compagnia ho la sensazione che ci sia sempre il pensio "noi + giova e tal dei tali"....sarà che negli ultimi anni raramente sono stato all'interno di un gruppo tanto da far dire "noi"...
ma il mio non sapere parlare del + e del - credo sia il motivo principale...
anche la gente con cui esco ora...con alcuni ci ho fatto anche discorsi profondi e personali...e in quei momento sono stati loro stessi a dire "io ti considero da tempo uno della compagnia a tutti gli effetti...se non d ipiù..."....ma è inevitabile che nella situazione dopo o il giorno dopo ecco che non so più cosa dire...non so parlare del + e del - nonostante il forte avvicinamento precedente...e il "Noi" torna incredibilmente quasi ad essere un "noi + giova"....

la dimostrazione? io non mi faccio mai sentire...e per uscire al sabato sera o durante la settimana la sera c'è sempre il solito amico (o al max l'altro ancora) che mi manda un messaggio per dire "stasera si pensava di andare lì...ci sei?"....

e mi dispiace...perchè so che se solo riuscissi ad essere spontaneo e parlare del + e del - potrei veramente aumentare qui tanti momenti di avvicinamento e far diventare quel "noi + giova" a tutti gli effetti un "Noi" o ancora meglio "io e te"...

si quello che conta per me alla fine è "io e te"...il noi..alla fine mi conta relativamente...fa piacere far parte di un "Noi"...ma io desidero ancora di più far parte di un "io e te"...senti la totale vicinanza dell'altra persona...
Vecchio 13-06-2010, 15:39   #22
Esperto
L'avatar di Altamekz
 

Rispetto senza condivisione.

Anche quando uscivo con il mio gruppetto di amici mi sentivo sempre un estraneo, come Christy erano sempre loro a cercarmi..fino a quando credo si siano stufati.
Vecchio 07-06-2011, 12:55   #23
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Il rispetto sempre al primo posto.
Vecchio 07-06-2011, 12:58   #24
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

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Originariamente inviata da PriccoPracco Visualizza il messaggio
Il rispetto sempre al primo posto.
A te quale manca di più attualmente?
Vecchio 07-06-2011, 13:00   #25
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Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
A te quale manca di più attualmente?
Attualmente mi manca la materia prima
Vecchio 08-06-2011, 07:36   #26
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Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
A voi quale dei due ingredienti manca di più?
In percentuali: Rispetto 40% Condivisione 60%
Vecchio 05-09-2011, 03:46   #27
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Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
Ciao a tutti, è da un po' che accedo al forum solo sporadicamente;
volevo postare una mia piccola riflessione di tipo "sociale".


Mi sono reso conto che, affinché una relazione sociale con un gruppo di persone sia completa, o perlomeno accettabile, è necessario che siano presenti due elementi essenziali:
Il Rispetto e la Condivisione.
Naturalmente, il significato concreto dei due termini dipende dalla fascia di età che si considera.
Ma in ogni caso, e indipendentemente dalle proprie sensazioni interiori (paura, ansia, rilassatezza...), se manca uno solo dei due ingredienti non si può parlare di una relazione sociale accettabile, men che meno soddisfacente.

Rispetto.
Sta a metà in una graduatoria: dignità (non sei considerato una persona di serie B; se in quel momento stai nel gruppo, è "proibito" praticarti offese esplicite o implicite; per dire: un posto a sedere cercano di dartelo, la comitiva aspetta al tavolo che tu abbia finito di mangiare senza lasciarti là come un deficiente, e se ti fermi ad allacciarti le scarpe si fermano un po' per aspettarti) < rispetto (come persona sei considerato alla pari della media dei membri del gruppo; il tuo parere conta, in media, quanto quello degli altri: ha la stessa influenza; sei a tutti gli effetti al pari degli altri dal punto di vista della "gerarchia" implicita nel "branco umano") < stima (da certi punti di vista sei considerato più della media dei membri del gruppo; in certi casi il tuo parere è considerato con una certa attenzione; c'è una percezione del tuo valore peculiare, individuale).

Condivisione.
Vuol dire poter dire "noi" e non solo "quel gruppo + io". Essere parte della squadra. Vuol dire che le tue emozioni fluiscono in quella piccola comunità tanto quanto quelle degli altri, e interagiscono con esse in modo vincolante. Sei rispettato non solo "gerarchicamente", ma anche emotivamente: sei emotivamente parte del gruppo, ne condividi la visione (momentanea) del mondo; hai la percezione di essere inscritto in una piccola "Storia comune" con quel gruppo, con un passato condiviso, abitudini e "rituali" comuni, e uno sguardo verso il futuro (per ora) condiviso. E un senso di "contrapposizione" tra l'interno -familiare- e l'esterno ("noi nel mondo", e se necessario "noi VS il mondo"). Se fanno qualcosa, spesso invitano anche te, ma non per semplice cortesia: perché hanno piacere che tu sia con loro.
Volendo, ti potresti confidare con loro e tu stesso sei, fin quanto il tuo carattere lo permette, un possibile confidente. Se succede qualcosa di grave/rilevante/particolare ad un membro del gruppo, se tutti gli altri lo sanno lo sai anche tu.




Se manca una delle due cose...non funziona!

La Condivisione senza il Rispetto.
Significa essere parte del gruppo, ma di "rango" inferiore. "Gli si vuole bene, ma il suo parere non conta". Questa familiarità è una concessione dall'alto, non un diritto acquisito. Si è una mascotte, un cagnolino affettuoso al guinzaglio, o un peluche da strapazzare. "Dai, invitiamo anche X".
Io non sono mai stato vittima di bullismo, quindi non so dire di preciso, ma penso che molti ragazzini "bullati", piuttosto che cadere nel freddo della solitudine, pur di avere il calore del sentirsi parte di un gruppo di amici (con un certo grado di ipocrisia), accettino di vivere una relazione sociale di condivisione senza rispetto.

Il Rispetto senza la Condivisione.
Qui potrei scrivere un trattato enciclopedico, ma mi astengo . Beh, vuol dire che non c'è "noi" ma solo "loro + me". Gli altri quando dicono "noi", non ti includono; se vogliono includerti dicono "noi e X". Sei emotivamente pleonastico. Nessuno aprirà mai il proprio animo a te, nessuno ti confiderà alcunché; del resto, perché confidarsi con un estraneo di cui chissà se ci si può fidare? (e forse questo non ti interessa nemmeno). Sei sempre l'ultimo a sapere le novità importanti che riguardano i membri del gruppo, e le sai sempre o per caso o perché è inevitabile.
Se non passi di là per caso (o al limite ti autoinviti), a nessuno verrebbe mai in mente di farti un colpo di telefono per invitare anche te (a giocare a nascondino o a cenare al ristorante, ovviamente dipende dalla fascia di età che si considera!). C'è quella fastidiosa parete di cristallo infrangibile che vi separa.
Possono avere persino stima di te per certi versi, magari nessuno metterebbbe in discussione alcune tue doti personali (chessò: sportive o intellettuali, o estetiche...) ma sei sempre un estraneo, uno Straniero.
Dice il protagonista Bernardo Soares nel "Libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa: "Gli altri sono accuditi - io sono trattato correttamente".

Secondo me sei un po' esagerato, e pretendi un po' troppo. Capisco che a volte certe cose possono dar fastidio, ma far parte di un gruppo così avvinghiatamente non è sempre un vantaggio.
Io sono un tipo strano, lo ammetto, un giorno mi va di uscire, altri no, di sicuro non vado a cene, pizze, cazzatelle varie per motivi economici e perché non mi diverto. Non si può fare affidamento su di me per queste cose, inoltre faccio ritardi mostruosi, anche perché fino all'ultimo non sono certo di uscire. Quando facevo parte di gruppi, come dici tu, si finiva a litigare proprio per queste mie "mancanze", verso il corpo del gruppo.
Oggi, rasserenatomi con le vecchie amicizie, ma senza averle riprese (siamo tornati a livello di conoscenza, buongiorno buona sera, come stai tutto bene, io sì grazie e tu), ho messo in chiaro, non tanto a parole, ma con i fatti che come io non chiedo di "contare", non voglio neppure si conti su di me. Io dico sempre: scegliete dove volete andare, poi ditemelo, se mi aggrada poi ci vado, se no non esco, molto semplice. Questo nei confronti "del gruppo". Poi all'interno del gruppo ho rapporti privilegiati chiaramente, molti mi stimano per la mia intelligenza, la mia esperienza, la mia cultura e capacità di ragionamento, si confidano e mi chiedono consiglio, non giudico e non voglio essere giudicato, a molti piaccio, ad altri meno e mi criticano un po' come nel forum, per le mie scelte da lupo solitario, ma penso sia normale.
Credo che l'ideale è sapersi destreggiare a seconda delle persone. Togliti dalla testa che il Rispetto significhi che la gente ti stimi e basta e mettiti nell'ottica che quando non ci sei, se ne dice di peste e corna su di te, come tu e gli altri fate verso gli assenti. E' una cosa normale, fa male a sentirle certe cose concordo, ma è inevitabile, tu sai che succede, e non chiedere, punto. L'importante è che ti apprezzino nel complesso e che quindi abbiano piacere ad averti e non trovino la cosa solo un dovere perché imbarazzati a dirti che non ti vogliono (ma si capisce nel qual caso).
Vecchio 05-09-2011, 04:33   #28
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Ben detto Winston, a me manca spesso il primo perchè tendo ad essere troppo accondiscendente con le persone che mi piacciono pur di piacere loro invece sbaglio sempre mi mordo la lingua ma continuo a ricaderci maledizione
Vecchio 05-09-2011, 07:23   #29
Esperto
L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da Who_by_fire Visualizza il messaggio
A voi quale dei due ingredienti manca di più?
Mi mancano entrambi. In 40 anni sono riuscito a trovarli solo in questo forum.
Vecchio 05-09-2011, 17:30   #30
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Hai 40 anni stone?
Vecchio 06-09-2011, 08:43   #31
Esperto
L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da Gabriele79 Visualizza il messaggio
Hai 40 anni stone?
Vecchio 06-09-2011, 10:00   #32
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Ho partecipato a gruppi dove avevo forse la prima ma non la seconda (a dire il vero parlavo poco, non saprei) e gruppi dove avevo entrambe.
Ora come ora frequanto alcuni amici che riescono addirittura a chiamarmi "Uno dei miei migliori amici", il che mi fa supporre che con qualcuno di loro ho entrambe.
Chissà
Vecchio 06-09-2011, 10:18   #33
Esperto
L'avatar di dottorzivago
 

Hmmm a me dipendeva chi faceva parte della comitiva in quel momento.

Il rispetto si c'era ma mi sentivo meno rispettato per esempio quando erano presenti anche le ragazze.......all'epoca parlare con una femmina era impossibile x me quindi la reazione era......il mutismo poi loro via via mi ignoravano e di conseguenza anche i maschi che andavano dietro alla femmina!.....sono stato lasciato SOLO in un viaggio di ritorno da una cena in campagna da una ventina di persone.....nessuno venne in auto con me (questo per farvi capire cosa intendo)

Condivisione: la condivisione è importante ma non l'ho mai avuta
Ho fatto parte di una comitiva solo 10 anni fà per circa un annetto e probabilmente questo mio limite ha portato a quasi odiare questi atteggiamenti di unità di massa!! Anche oggi a 30 anni sento parlare "noi andiamo in vacanza" "non sappiamo cosa fare sabato sera prossimo" eppoi per vedere un amico §(solo un caffe eh)devo prima essere sicuro che nn abbia nessun tipo di impegno con la "gang"......se no puntualmente vengo scartato per questo motivo
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