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16-10-2007, 04:03
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#1
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Principiante
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 35
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ragazzi ma nn avate mai pensato che forse siamo solo dei poveri complessati???
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16-10-2007, 08:25
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 1,034
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per quanto mi riguarda in parte si , ma le difficoltà poi ci sono realmente al di fuori dei miei complessi sai ....
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16-10-2007, 10:39
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,091
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Quote:
Originariamente inviata da strano84
ragazzi ma nn avate mai pensato che forse siamo solo dei poveri complessati???
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Mi sembra un po' riduttivo come concetto; in alcuni magari c'è ANCHE quello, ma non è SOLO quello
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16-10-2007, 13:18
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#4
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Esperto
Qui dal: Feb 2007
Ubicazione: in un posto ..............
Messaggi: 533
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Quote:
Originariamente inviata da strano84
ragazzi ma nn avate mai pensato che forse siamo solo dei poveri complessati???
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la società è complessata, non noi
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16-10-2007, 13:19
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#5
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Guest
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Quote:
Originariamente inviata da strano84
ragazzi ma nn avate mai pensato che forse siamo solo dei poveri complessati???
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E' di questo che discutiamo infatti
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16-10-2007, 13:45
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#6
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Avanzato
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 395
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tutti hanno i complessi....i nostri sono esaltati dal nostro disagio..dalla nostra insicurezza...
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16-10-2007, 13:59
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Io non ho dei complessi: ho un'intera etichetta discografica in testa
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16-10-2007, 14:14
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#8
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Principiante
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 8
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Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Io ancora devo conoscere una persona che non ha complessi !! :wink:
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Le donne dicono che gli uomini sono complessati sulle dimensioni e dovrebbero pensare ad altro.
Domanda tipica su un forum rivolta alle donne:
"Io ce l'ho di **cm.... è piccolo?"
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16-10-2007, 14:23
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#9
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: Una galassia lontana lontana
Messaggi: 575
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Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Io ancora devo conoscere una persona che non ha complessi !! :wink:
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verissimo!
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16-10-2007, 14:27
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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Quote:
Originariamente inviata da Lyra
Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Io ancora devo conoscere una persona che non ha complessi !! :wink:
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verissimo!
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Però dipende cosa ti porta questo complesso.
Opzione 1 "Ho il naso storto...Ok so di averlo e non mi piaccio per questo"
Opzione 2 "Ho il naso storto!!o mio dio non posso uscire di casa!!"
Come dite bene, tutti hanno dei complessi...il punto è chi li rende limiti.
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16-10-2007, 15:17
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#11
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 360
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Quote:
Originariamente inviata da strano84
ragazzi ma nn avate mai pensato che forse siamo solo dei poveri complessati???
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ah be quello di sicuro :roll:
aggiungerei a quello che ha detto redman che oltre a ingigantirli, ce ne abbiamo il triplo...
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16-10-2007, 15:19
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#12
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Principiante
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 8
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Quote:
Originariamente inviata da Redman
Quote:
Originariamente inviata da Lyra
Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Io ancora devo conoscere una persona che non ha complessi !! :wink:
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verissimo!
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Però dipende cosa ti porta questo complesso.
Opzione 1 "Ho il naso storto...Ok so di averlo e non mi piaccio per questo"
Opzione 2 "Ho il naso storto!!o mio dio non posso uscire di casa!!"
Come dite bene, tutti hanno dei complessi...il punto è chi li rende limiti.
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Il complesso é un'ossessione,un'idea fissa,un motivo persistente di preoccupazione che può sfociare in disturbi e conflitti interiori...
nell' opzione 1 si accetta la situazione,finisce là,non diventa un pensiero fisso...a differenza della 2 opzione che sfocia in un conflitto, in un disturbo che penalizza...
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16-10-2007, 15:29
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#13
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Principiante
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 35
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quindi a quanto pare siamo tutti complessati, chi più chi meno....
ma se questo disagio ci porta a vivere un malessere interiore è solo perchè il nostro subconscio lo identifica come un problema...pensate che a questo ci sia un rimedio farmacologico, psicoterapeutico o quant'altro o è solo una realtà con cui bisogna saper convivere e che bisogna decodificare seguendo l'OPZIONE 1....???? :roll:
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16-10-2007, 15:58
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#14
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Intermedio
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 158
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ma cosa sono realmente i complessi?
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16-10-2007, 17:52
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#15
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Banned
Qui dal: May 2007
Messaggi: 409
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Quote:
Originariamente inviata da inadatto
Quote:
Originariamente inviata da strano84
ragazzi ma nn avate mai pensato che forse siamo solo dei poveri complessati???
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Mi sembra un po' riduttivo come concetto; in alcuni magari c'è ANCHE quello, ma non è SOLO quello
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Quoto per me ad esempio c'è la sfiga che devo render conto -.-
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17-10-2007, 11:22
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2006
Messaggi: 1,072
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Quote:
Originariamente inviata da Redman
Quote:
Originariamente inviata da Lyra
Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Io ancora devo conoscere una persona che non ha complessi !! :wink:
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verissimo!
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Però dipende cosa ti porta questo complesso.
Opzione 1 "Ho il naso storto...Ok so di averlo e non mi piaccio per questo"
Opzione 2 "Ho il naso storto!!o mio dio non posso uscire di casa!!"
Come dite bene, tutti hanno dei complessi...il punto è chi li rende limiti.
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mi viene in mente pirandello.. in un suo romanzo "uno, nessuno, centomila"
Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato da giovane la banca del padre e vive di rendita affidando a due fidi collaboratori la gestione dell'impresa. Un giorno, tuttavia, in seguito alla rivelazione da parte della moglie di un suo difetto fisico (il naso leggermente storto, di cui non si era mai accorto), inizia a scoprire che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa da quella che lui ha di sé. È la consapevolezza di essere presente nelle persone intorno a lui in centomila forme differenti che accende il desiderio di distruggere queste forme a lui estranee, con l'obiettivo di scoprire il vero sé. Inizia, quindi, ad agire con il fine di strappare queste immagini sbagliate di sé che sono nelle persone, iniziando con la moglie e il suo Gengè (il nomignolo con cui lo chiamava e cui ella affidava l'immagine del marito). La sua prima consapevolezza, dunque, ha come oggetto ciò che non è, e nel tentativo di distruggere queste errate convinzioni, apre la strada per la scoperta di ciò che è. La difficoltà, però, sta nel conoscere sé stesso, la vera essenza di sé. Vitangelo Moscarda tenta di sorprenderla in un attimo in cui si affaccia sulla realtà, ma nel momento in cui si rende conto di ciò, la fa scomparire. Ne deriva l'impossibilità a conoscere l'io profondo, l'essenza stessa di sé.
Il protagonista arriverà alla follia, che non è considerata in modo negativo, ma è considerata come un momento in cui, sospesi tutti i comportamenti prima automatici, la facoltà percettiva riesce ad allargarsi e vedere il mondo con "altri occhi", perché finalmente libera dalle regole consuete.
L'opera finisce con la presentazione della "vera vita", finalmente libera dalle costrizioni, capace di rinascere ogni attimo.Vitangelo Moscarda capisce che l'unico modo per liberarsi dalla prigione in cui la vita ci rinchiude, non basta cambiare nome, ma bisogna rifiutare completamente ogni nome, visto come la rappresentazione della forma di una cosa, la sua parte statica. Ma, proprio perché la vita non è statica, il nome rappresenta proprio la morte. Dunque l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo ogni attimo in modo diverso.
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17-10-2007, 14:46
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#17
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 360
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Quote:
Originariamente inviata da Jes
mi viene in mente pirandello.. in un suo romanzo "uno, nessuno, centomila"
Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato da giovane la banca del padre e vive di rendita affidando a due fidi collaboratori la gestione dell'impresa. Un giorno, tuttavia, in seguito alla rivelazione da parte della moglie di un suo difetto fisico (il naso leggermente storto, di cui non si era mai accorto), inizia a scoprire che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa da quella che lui ha di sé. È la consapevolezza di essere presente nelle persone intorno a lui in centomila forme differenti che accende il desiderio di distruggere queste forme a lui estranee, con l'obiettivo di scoprire il vero sé. Inizia, quindi, ad agire con il fine di strappare queste immagini sbagliate di sé che sono nelle persone, iniziando con la moglie e il suo Gengè (il nomignolo con cui lo chiamava e cui ella affidava l'immagine del marito). La sua prima consapevolezza, dunque, ha come oggetto ciò che non è, e nel tentativo di distruggere queste errate convinzioni, apre la strada per la scoperta di ciò che è. La difficoltà, però, sta nel conoscere sé stesso, la vera essenza di sé. Vitangelo Moscarda tenta di sorprenderla in un attimo in cui si affaccia sulla realtà, ma nel momento in cui si rende conto di ciò, la fa scomparire. Ne deriva l'impossibilità a conoscere l'io profondo, l'essenza stessa di sé.
Il protagonista arriverà alla follia, che non è considerata in modo negativo, ma è considerata come un momento in cui, sospesi tutti i comportamenti prima automatici, la facoltà percettiva riesce ad allargarsi e vedere il mondo con "altri occhi", perché finalmente libera dalle regole consuete.
L'opera finisce con la presentazione della "vera vita", finalmente libera dalle costrizioni, capace di rinascere ogni attimo.Vitangelo Moscarda capisce che l'unico modo per liberarsi dalla prigione in cui la vita ci rinchiude, non basta cambiare nome, ma bisogna rifiutare completamente ogni nome, visto come la rappresentazione della forma di una cosa, la sua parte statica. Ma, proprio perché la vita non è statica, il nome rappresenta proprio la morte. Dunque l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo ogni attimo in modo diverso.
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interessante :lol:
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17-10-2007, 15:33
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#18
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 360
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[quote="harvest"]
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Sì , ma non chiedetemi di suonare la tromba , è uno strumento molto ostico per me . Direi impossibile .
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:lol: datti al flauto...
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