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25-12-2008, 19:57
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#1
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Premetto: non sono mai stato veramente bullizzato(della serie preso a sassate o pestato a sangue), quindi questa ricetta forse serve solo ai bullismi lievi...
Però essendo un antisportivo, bravissimo a scuola, magrissimo, basso(fino a qualche anno fa), che dimostra parecchi anni di meno(fino a qualche anno fa), timidissimo, poco loquace, con una faccia da super secchione e che parla troppo bene per la sua età(fino a qualche anno fa) mi sono beccato le mie prese di giro, pubblici sfottimenti etc.
Io rimasi traumatizzato nel passaggio dalle elementari alle medie, poiché alle elementari ero rispettato, ero "uno che contava" nel mio gruppo di amici. E, tra l'altro, sono stato sempre orgogliosissimo, sentendomi sempre una spanna al di sopra degli altri(e, almeno intellettualmente, lo ero).
Alle medie invece sono entrato in un mondo di "fighi", dove non ero più nessuno, e mi sono trovato spiazzato. Ed è iniziato un circolo vizioso per cui quando mi pigliavano in giro o mi facevano un dispetto, io non reagivo.
1)Primo, perché mi sentivo umiliato dal fatto che mi avevavo scelto per fare un dispetto, mi sentivo lo sfigato di turno(anche se magari non lo ero), la mia autostima crollava.
2)secondo perché io le avrei prese anche dalle femmine della mia classe, ero proprio un bambino dal punto di vista dello sviluppo.
-A dare il colpo di grazie fu il fatto che una volta provai a fare a botte, convintissimo di vincere agevole, e persi: il mio ego crollò a livelli infimi.
-->Quindi in pratica mi sono buttato in un ciclo perverso di scarsa autostima e incapacità di reagire, svalutandomi o incazzandomi con debolezza, magari in modo comico(per gli altri). Tutto per il principio: non ci posso fare nulla, tanto perderò sempre.
Ora(cioè negli ultimi tempi ma ho avuto il culmine ultimamente) invece ho raggiunto una rivelazione che può sembrare stupida a tutti voi, ma per me è una rivoluzione copernicana:
-Conta l'intenzione, non il risultato. Ovvero se uno viene sfottuto anche pesantemente e pubblicamente e sta zitto, verrà etichettato come debole(cosa che mi è successa spesso).
Ma se reagisce, e fa a botte, ma perde, e nonostante tutto la volta ci riprova e riperde, viene etichettato come uno che ha le palle, per il coraggio di sfidare il "nemico" nonstante l'inferiorità numerica o di forza.
E magari la volta dopo verrà sfottuto di meno.
In questo modo si può essere "bullizzati" ma almeno salvare l'orgoglio e l'autostima, che forse è quella che conta: i lividi passano, le ferite psicologiche no.
A me questa idea mi da una forza incredibile, e mi ridà la capacità di reagire e di non sentirmi "indifeso": prima mi sentivo inerme perché pensavo che "l'onore" era perso a prescindere, dall'istante in cui mi prendevano come bersaglio.
Per voi è una cavolata, oppure vi sembra dotata di senso?
Ormai questa ricetta non mi serve praticamente più, ma se capiterà la metterò in pratica...la volevo comunque condividere con voi...
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25-12-2008, 20:08
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#2
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Banned
Qui dal: Feb 2008
Messaggi: 796
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Mi pare un buon metodo. Se non si può salvare il proprio "prestigio" nel gruppo almeno si salva l'autostima. Cosa che alla lunga aiuta anche nel rapporto con gli altri...
Poi ovviamente ci sono quelli più fragili che se non si sentono parte di una combriccola cadono in depressione
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25-12-2008, 20:18
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da Solo97
Mi pare un buon metodo. Se non si può salvare il proprio "prestigio" nel gruppo almeno si salva l'autostima. Cosa che alla lunga aiuta anche nel rapporto con gli altri...
Poi ovviamente ci sono quelli più fragili che se non si sentono parte di una combriccola cadono in depressione
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Io in genere sono abbastanza indipendente...mi basta trovare un metro di valori per giudicarmi adeguato. E questo mi sembra abbastanza assoluto(nel senso che lo si può considerare valido universalmente, lo si evince anche dai film o dai libri) per convincermi che non sono uno sfigato anche se ho il mondo addosso. Poi se non si è in un contesto troppo incivile, basta avere le "palle" di reagire per essere rispettati, quindi in molti casi può anche essere risolutivo.
Per me la tragedia era infatti dipendere dal giudizio esterno, poiché sapevo di non poter cambiare la predisposizione degli altri a prendemi in giro né dare una lezione ai ""bulli", quindi mi abbattevo...così invece i fondamentali si salvano.
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25-12-2008, 20:37
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 859
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è un ottimo spunto John, grazie. Io a volte reagisco, spesso non dico nulla, ora mi sento un poco più legittimata a non reprimermi quando qualcosa non va bene.
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25-12-2008, 21:17
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#5
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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Faccio una precisazione.
Non dico che bisogna fare a botte sempre.
A me in particolare la coscienza che se si fosse scesi a livello fisico avrei perso mi faceva scendere così tanto d'autostima che mi rendeva debolissima o nulla anche una risposta verbale, "contagiandomi" e rendendomi poco capace di rispondere in situazioni che non sarebbero mai degenerate.
Invece questa nuova impostazione mentale mi da la sicurezza che ho la possibilità di "vincere" in qualsiasi caso, e una maggiore capacità anche di rispondere verbalmente.
In questo senso si potrebbe dire che mi è utile sempre...anche da "grande". Solo che i più grandi "traumi" si prendono da piccoli, e quindi metterla sul fisico è fondamentale.
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25-12-2008, 22:25
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 219
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Premetto: non sono mai stato veramente bullizzato(della serie preso a sassate o pestato a sangue), quindi questa ricetta forse serve solo ai bullismi lievi...
Però essendo un antisportivo, bravissimo a scuola, magrissimo, basso(fino a qualche anno fa), che dimostra parecchi anni di meno(fino a qualche anno fa), timidissimo, poco loquace, con una faccia da super secchione e che parla troppo bene per la sua età(fino a qualche anno fa) mi sono beccato le mie prese di giro, pubblici sfottimenti etc.
Io rimasi traumatizzato nel passaggio dalle elementari alle medie, poiché alle elementari ero rispettato, ero "uno che contava" nel mio gruppo di amici. E, tra l'altro, sono stato sempre orgogliosissimo, sentendomi sempre una spanna al di sopra degli altri(e, almeno intellettualmente, lo ero).
Alle medie invece sono entrato in un mondo di "fighi", dove non ero più nessuno, e mi sono trovato spiazzato. Ed è iniziato un circolo vizioso per cui quando mi pigliavano in giro o mi facevano un dispetto, io non reagivo.
1)Primo, perché mi sentivo umiliato dal fatto che mi avevavo scelto per fare un dispetto, mi sentivo lo sfigato di turno(anche se magari non lo ero), la mia autostima crollava.
2)secondo perché io le avrei prese anche dalle femmine della mia classe, ero proprio un bambino dal punto di vista dello sviluppo.
-A dare il colpo di grazie fu il fatto che una volta provai a fare a botte, convintissimo di vincere agevole, e persi: il mio ego crollò a livelli infimi.
-->Quindi in pratica mi sono buttato in un ciclo perverso di scarsa autostima e incapacità di reagire, svalutandomi o incazzandomi con debolezza, magari in modo comico(per gli altri). Tutto per il principio: non ci posso fare nulla, tanto perderò sempre.
Ora(cioè negli ultimi tempi ma ho avuto il culmine ultimamente) invece ho raggiunto una rivelazione che può sembrare stupida a tutti voi, ma per me è una rivoluzione copernicana:
-Conta l'intenzione, non il risultato. Ovvero se uno viene sfottuto anche pesantemente e pubblicamente e sta zitto, verrà etichettato come debole(cosa che mi è successa spesso).
Ma se reagisce, e fa a botte, ma perde, e nonostante tutto la volta ci riprova e riperde, viene etichettato come uno che ha le palle, per il coraggio di sfidare il "nemico" nonstante l'inferiorità numerica o di forza.
E magari la volta dopo verrà sfottuto di meno.
In questo modo si può essere "bullizzati" ma almeno salvare l'orgoglio e l'autostima, che forse è quella che conta: i lividi passano, le ferite psicologiche no.
A me questa idea mi da una forza incredibile, e mi ridà la capacità di reagire e di non sentirmi "indifeso": prima mi sentivo inerme perché pensavo che "l'onore" era perso a prescindere, dall'istante in cui mi prendevano come bersaglio.
Per voi è una cavolata, oppure vi sembra dotata di senso?
Ormai questa ricetta non mi serve praticamente più, ma se capiterà la metterò in pratica...la volevo comunque condividere con voi...
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praticamente è quello che vi sto a di' io da 10 mesi a sta parte...
è da 10 mesi che sto dicendo di essere rispettato, incutere timore/soggezione (soprattutto/addirittura ai fighetti vari ecc...ecc...)....e non perchè abbia un fisico spaventoso o altro...anzi...
solo che da sempre ho la dote innata di rispondere a tono, fare il muso duro...
Anche se ti capita davanti Tyson....se trovi il coraggio di rispondere a tono acquisisci di diritto l'etichetta di "capobranco" o comunque "quell oche ci sa fare"...
e basta adottare la stessa tattica con le ragazza e acquisisci l'etichettà "di quello sicuro/che marpioneggia e se va a buca non è sfigato, perchè tanto una è andata, ma la vita continua...".
Alla fin fine è facile e ci trovi gusto....la gente si diverte anche con quel poco...quelle poche frasi...
ed io praticamente ogni parola ho una battuta, frase pronta...
Esempio? una volta gironzolavo con qualche amico/amica (cioè...qualche conoscenza) e ho lasciato cadere la bici per terra...
ecco che li un gruppo d iragazzi (tutti ben messi) stavano passando e fanno "ohi caxxo...sta bici in mezzo alle balls puoi pure toglierla dalle balls o te la dobbiamo far mangiare?..." --> volevano attaccar briga...
io lì per lì ho borbottato qualcosa (forse un "va a quel paese") e 1 di loro ('na bestia :lol reagisce "scusa non ho capito bene...che hai detto?" ...ed io "ho detto che per me lo potete pure mettere sotto quel rottame...tanto costa 20 euro..." .....ce so' rimasti.... so' solo riusciti a borbottare "e si vabbeh...però potresti pure levarlo dalla strada...:"
E stessa cosa alla fine è con le donne....c'è chi teme il rifiuto...chi di essere umiliato...chi teme che lei si trovi in imbarazzo,....annoiata...
io l'unica preoccupazione che ho ormai (che siano donne, uomini, bambini) è di non aver nulla da dire...per il resto? basta tanta ironia, metterci la faccia tosta, a volte saperci mettere dolcezza, altre stronzaggine e potenzialmente puoi diventare DIO.
In fin dei conti la linea che divide "sfigataggine" e prestigio è sottilissima... è solo coraggio...una volta che capisci che se sei coraggioso puoi avere ed essere potenzialmente tutto sei all'apice...
sei di punto in bianco l'estroverso della situazione....quello che ci prova con la ragazza al bancone...quello che risponde a tono...quello che fa il cucciolone (tanto per far divertire la ragazza e perchè gli piace farsi vedere coccoloso), ma che sa anche dire senza problemi "devo andarti a prender eun gelato laggiù? e perchè dovrei farlo? cosa ne ricevo in cambio? qualche regalino?"
Insomma...c'è un motivo se io mi definisco introverso/musone, ma anche estroverso/spavaldo...
una volta che razionalizzi le tue paure, i tuoi dubbi, i tuoi limiti hai già scoperto l'arma per essere esattamente il contrario...per assurdo....puoi essere pure teso, ma andare a fare un mologo al teatro di zelig....
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26-12-2008, 03:28
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#7
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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Aspetta giova: non tutti sono bravi a rispondere a tono. Uno può essere figo se impara a rispondere, ma ci sono quelli che non sono capaci di rispondere bene, e al massimo possono opporre un balbettio poco coerente, incazzato si, ma sicuramente non di grande effetto.
Quello che dicevo io può, in certi casi, incutere rispetto, ma in molti altri no, al max ci può aiutare a salvaguardare un pò d'autostima rincuorandoci e sapendo in cuor nostro che non siamo dei codardi, ma le palle ce le abbiamo: se poi i risultati non ci sono non dipenodno da noi, ma da fattori esterni.
L'autostima cala spesso perché ci rendiamo conto che non abbiamo la forza di fare quello che vorremmo, ovvero reagire: il riuscire a reagire separando il fatto che si agisce dal risultato dell'azione è già un buon passo(anzi quello fondamentale) per sentirci a posto con noi stessi.
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08-03-2009, 09:21
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Up: che ne pensate?
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08-03-2009, 10:39
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Per voi è una cavolata, oppure vi sembra dotata di senso?
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La seconda sono pienamente d'accordo con te, John.
Trovo che ogni reazione sia sempre e comunque un segnale positivo, anche se porta a una "sconfitta". Si dimostra di essere vivi, di avere anche una minima possibilità di uscire "vincenti" dal conflitto. Incassare silenziosamente la propria umiliazione - a mio avvio - porta invece ad un circolo vizioso che induce gli altri ad approfittarsene sempre più, mentre gli stimoli a reagire si fanno sempre più deboli e si spera soltanto di non eccedere il limite della propria dose di umiliazione giornaliera, che si impara ad accettare come inevitabile.
Quindi, arriva il giorno in cui - dopo aver passato una vita a subire passivamente - si esplode dando di matto come in "Un giorno di ordinaria follia". Altrimenti, ci si rassegna e si spera solamente che la giornata trascorra senza fare troppo male.
Ma è solo abituandosi a reagire (anche debolmente ma in modo costante) che si può acquisire più sicurezza, si può rafforzare un po' alla volta se stessi, episodio dopo episodio, si può in un certo senso imparare attraverso l'esperienza un modo per far valere le proprie ragioni in modo sempre più efficace...
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08-03-2009, 14:21
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#10
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Principiante
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 30
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Premetto: non sono mai stato veramente bullizzato(della serie preso a sassate o pestato a sangue), quindi questa ricetta forse serve solo ai bullismi lievi...
Però essendo un antisportivo, bravissimo a scuola, magrissimo, basso(fino a qualche anno fa), che dimostra parecchi anni di meno(fino a qualche anno fa), timidissimo, poco loquace, con una faccia da super secchione e che parla troppo bene per la sua età(fino a qualche anno fa) mi sono beccato le mie prese di giro, pubblici sfottimenti etc.
Io rimasi traumatizzato nel passaggio dalle elementari alle medie, poiché alle elementari ero rispettato, ero "uno che contava" nel mio gruppo di amici. E, tra l'altro, sono stato sempre orgogliosissimo, sentendomi sempre una spanna al di sopra degli altri(e, almeno intellettualmente, lo ero).
Alle medie invece sono entrato in un mondo di "fighi", dove non ero più nessuno, e mi sono trovato spiazzato. Ed è iniziato un circolo vizioso per cui quando mi pigliavano in giro o mi facevano un dispetto, io non reagivo.
1)Primo, perché mi sentivo umiliato dal fatto che mi avevavo scelto per fare un dispetto, mi sentivo lo sfigato di turno(anche se magari non lo ero), la mia autostima crollava.
2)secondo perché io le avrei prese anche dalle femmine della mia classe, ero proprio un bambino dal punto di vista dello sviluppo.
-A dare il colpo di grazie fu il fatto che una volta provai a fare a botte, convintissimo di vincere agevole, e persi: il mio ego crollò a livelli infimi.
-->Quindi in pratica mi sono buttato in un ciclo perverso di scarsa autostima e incapacità di reagire, svalutandomi o incazzandomi con debolezza, magari in modo comico(per gli altri). Tutto per il principio: non ci posso fare nulla, tanto perderò sempre.
Ora(cioè negli ultimi tempi ma ho avuto il culmine ultimamente) invece ho raggiunto una rivelazione che può sembrare stupida a tutti voi, ma per me è una rivoluzione copernicana:
-Conta l'intenzione, non il risultato. Ovvero se uno viene sfottuto anche pesantemente e pubblicamente e sta zitto, verrà etichettato come debole(cosa che mi è successa spesso).
Ma se reagisce, e fa a botte, ma perde, e nonostante tutto la volta ci riprova e riperde, viene etichettato come uno che ha le palle, per il coraggio di sfidare il "nemico" nonstante l'inferiorità numerica o di forza.
E magari la volta dopo verrà sfottuto di meno.
In questo modo si può essere "bullizzati" ma almeno salvare l'orgoglio e l'autostima, che forse è quella che conta: i lividi passano, le ferite psicologiche no.
A me questa idea mi da una forza incredibile, e mi ridà la capacità di reagire e di non sentirmi "indifeso": prima mi sentivo inerme perché pensavo che "l'onore" era perso a prescindere, dall'istante in cui mi prendevano come bersaglio.
Per voi è una cavolata, oppure vi sembra dotata di senso?
Ormai questa ricetta non mi serve praticamente più, ma se capiterà la metterò in pratica...la volevo comunque condividere con voi...
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Tu parli di un bullismo lieve quindi la tua "ricetta" per me non credo sia valida. Ma più che bullismo io lo chiamerei mobbing(che è molto più meschino). Il bullismo è molto diffuso nei più giovani, il mobbing forse lo esercitano più i bulli più grandi. Io ho visto anche persone con i capelli grigi in testa istigare e fare i bulli. Questa è la cosa più idiota che gente adulta che dovrebbe dare l'esempio(in età anche senile) possa fare incuranti di tutta l'idiozia che fomentano sopratutto nei ragazzini.
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08-03-2009, 18:02
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Questa immagine spiega molto bene il modo in cui ci dovremmo sentire:
è da ammirare quello che sta nel carro armato o quello che si mette davanti?
Ecco noi spesso siamo come il tipo con le borse da spesa: quindi non scoraggiamoci che i veri eroi siamo noi!
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01-04-2009, 16:28
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#12
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Intermedio
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 237
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Ma sei sicuro che il tipo non si trovava a passare di li per caso ed entro 2 secondi se ne va? :lol:
Scherzi a parte sono perfettamente d'accordo con quanto hai detto nel primo post e chiunque vada ancora alle medie/superiori dovrebbe trovare il coraggio di mettere in pratica la tua ricetta,che poi è anche la mia anche se l'ho scoperta troppo tardi!
Io ho avuto delle medie particolarmente tranquille,il problema è venuto alle superiori dove alcuni compagni si comportavano con me più o meno come hai descritto;niente bullismo fisico,ma posso garantire che quello psicologico forse è anche peggio:alla lunga ti fa sentire inutile,inadatto a essere al mondo e ti distrugge più di quanto pugni e schiaffi possono fare.
E' stato solo al 5° anno che ho iniziato a trovare il coraggio per rispondere alle provocazioni e non so come comunicare a chi legge il sollievo e la sensazione di benessere che ho provato per ogni parola che mi usciva fuori!Dire chiaro e tondo a un mio compagno "solo perché non hai un cazzo di cui parlare,non sei autorizzato a farti figo sputtanando la gente!" e vederlo balbettare confuso mentre gli altri si aspettavano una risposta mi ha fatto sentire una specie di eroe,anche se avevo detto una cosa tutto sommato normalissima!
Reagite tutti e vedrete come il mondo sembrerà tornarvi a sorridere!
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01-04-2009, 18:02
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#13
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Intermedio
Qui dal: Feb 2009
Messaggi: 280
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
-Conta l'intenzione, non il risultato. Ovvero se uno viene sfottuto anche pesantemente e pubblicamente e sta zitto, verrà etichettato come debole(cosa che mi è successa spesso).
Ma se reagisce, e fa a botte, ma perde, e nonostante tutto la volta ci riprova e riperde, viene etichettato come uno che ha le palle, per il coraggio di sfidare il "nemico" nonstante l'inferiorità numerica o di forza.
E magari la volta dopo verrà sfottuto di meno.
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Mi trovi d'accordo!!Mai farsi mettere i piedi in testa dagli incapaci!
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01-04-2009, 18:13
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#14
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Avanzato
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 408
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01-04-2009, 19:21
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 539
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Quote:
Conta l'intenzione, non il risultato.
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Non credere che sia un' intuizione banale e scontata perchè non lo è affatto.
Tanta gente non ci prova nemmeno a fare le cose (parlo in generale) per paura di non riuscire, di perdere, di essere sconfitti e così facendo non si rendono conto del male che fanno a se stessi..
E' sempre bene provarci...prima o poi, seppur minimi, i risultati arrivano.
E' solo così che si può risalire la china! Forza e coraggio..spesso i limiti ce li creiamo e ce l'imponiamo noi..quando invece saremmo perfettamente in grado di superarli..
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02-04-2009, 19:23
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da neverland
Ammiro il carro armato.
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IL carro armato? Non quello che ci sta dentro?
Eh si, in effetti non dev'essere male avere tutti quei cingoli, e poi dai, le placche di ferro fanno veramente molto fashion.
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02-04-2009, 20:36
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#17
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Principiante
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 33
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visto che vi piacciono i carri...quelli di Tiennamen sono T-56 armati con un cannone a canna rigata da 120mm,mitragliatrice coassiale antiaerea 7.56mm,armatura reattiva ai colpi EBM,sistema antincendio,sistema di puntamento notturno anche in presenza di cortina fumogena,motore diesel che sviluppa qualcosa come 150 CV per una velocità di 80KM/h......
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