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01-10-2015, 17:51
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#1
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 13
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Ciao a tutti, sono Federica, soffro dall'adolescenza di fobia sociale , in realtà avevo episodi anche da bambina ma poi sono andati peggiorando nell'adolescenza e ora mi ritrovo adulta che ancora mi blocco nel guardare negli occhi l'interlocutore, ancora vorrei scappare in tutti i contesti sociali, compreso alla cassa al supermercato. Con anni di psicoterapia ho superato gli attacchi di panico e ho imparato ad accettarmi di più. C'è da dire che sono sempre stata forte perchè molte volte sebbene avevo paurissima nei contesti sociali, ho cercato sempre di affrontarli e di aprirmi, sebbene le mie prestazioni non erano accettabili e mi hanno causato derisioni. Sono uscita due volte dalla fobia sociale, ma poi ho avuto delle ricadute. In queste due volte ci sono riuscita senza farmaci, ma ero più giovane e più ottimista.
Ora mi sento sfiduciata e con molta paura di fallire nuovamente, per questo sono ricorsa a un neuropsichiatra che mi aiutasse in modo più scientifico e mirato, magari con l'ausilio di qualche medicina.
Ebbene ieri sono andata da lui, gli ho parlato del problema della fobia sociale e alla fine del consulto mi ha prescritto due farmaci:
-xanax: 2 compresse al giorno
-Paroxetina: 1/4 di una compressa da 20mg per 15gg poi 1/2 di compressa per altri 15 gg
Per un mese fin quando non lo rivedo è questa.
Ma ho tantissima paura di prendere questi farmaci perchè si sentono tante cose sugli psicofarmaci. La dose è minima ok, ma ho letto il foglio illustrativo e mi sono spaventata delle controindicazioni ed effetti collaterali. Ho paura che mi venga "messa" una cosa nel cervello...e che non posso controllare gli effetti del mio corpo. Non voglio perdere il controllo del mio cervello, e poi non mi sento così "malata" da usare gli psicofarmaci.
Cioè la mia dignità personale mi vieta di prenderli. Cioè lo so che potrebbero aiutarmi ma ho paura di peggiorare.
Chi di voi li ha provato può dirmi quali sono stati gli effetti? Se sono stati meglio? se adesso ne sono dipendenti? se sono usciti dalla fobia sociale?
Io mi sono bloccata e non riesco a prendere le medicine...Ho bisogno di sentire il parere da persone che sentono come sento io e che mi raccontino la loro esperienza, negativa o positiva che sia.
Grazie mille a tutti
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01-10-2015, 18:07
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Non ho preso quei farmaci nello specifico ma una cosa va detta in generale. Il bugiardino è di necessità molto cautelativo per problemi legali. E' noto come negli USA si intentino procedimenti legali per quisquilie, una di queste, tipica degli americani è "non mi avevano avvisato". Per cui di fatto, devono scrivere nel bugiardino un piccolo trattato di patologia generale. Alcuni effetti possono essere comuni, tipo 5-6% dei casi, altri rari, ma non è mica scritto che si verificheranno. E' esattamente come leggere un libro di psicologia: non esiste disturbo o nevrosi per la quale non diciamo "ma ce l'ho anche io!". Ma siccome non siamo specialisti, non siamo in grado di contestualizzare cosa leggiamo e capire oltre le parole.
Se hai fiducia nello specialista che hai scelto, vuol dire che hai anche fiducia nel rapporto costi/benefici che lui ha valutato per te. Il bugiardino è in gran parte un "metto le mani avanti" delle case farmaceutiche.
Non credo, poi, sia questione di "dignità personale"; la mente almeno per alcuni aspetti è un organo come gli altri; se so che un eccesso o un difetto di un neurotrasmettitore contribuisce a un mio problema o disagio, e lo specialista valuta che sia necessaria una terapia coi farmaci, cerco di pensare che il cervello sia un organo come tutti gli altri.
Purtroppo tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e la nostra civiltà, reduce da decenni di trattamenti psichiatrici avvilenti e irrispettosi della dignità personale (non ultimo a causa di motivi religiosi), ormai identifica lo psicofarmaco con "matto". E' inevitabile che una continua reiterazione nella letteratura, nella percezione comune e così via, non si possa scrollare di dosso facilmente. Forse è anche per questo che la metti in termini di dignità, ma faresti lo stesso con un'infezione? Non è dignitoso prendere un antibiotico? Hai, comunque, tutta la mia comprensione, e questi sono solo i pensieri che tendo a fare io per vedere le cose nella giusta prospettiva. Poi arriverai giustamente da te alle tue conclusioni e riflessioni personali.
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Ultima modifica di pokorny; 01-10-2015 a 18:11.
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01-10-2015, 19:10
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#3
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 13
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Quote:
E' inevitabile che una continua reiterazione nella letteratura, nella percezione comune e così via, non si possa scrollare di dosso facilmente. Forse è anche per questo che la metti in termini di dignità, ma faresti lo stesso con un'infezione? Non è dignitoso prendere un antibiotico? Hai, comunque, tutta la mia comprensione, e questi sono solo i pensieri che tendo a fare io per vedere le cose nella giusta prospettiva. Poi arriverai giustamente da te alle tue conclusioni e riflessioni personali.
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Grazie per la tua risposta, ma comunque sì...farei così anche per un'infezione... tipo mi leggo tutto il foglio illustrativo..e cerco di evitare se posso di prendere le medicine. Se è proprio grave allora la prendo. Non è che al primo dolorino mi impasticco. Lo stesso per questo. Vorrei guarire dalla fobia sociale...c'è solo questo modo? Ho paura che se inizio con le medicine poi non ne esco più.
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01-10-2015, 19:31
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,387
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Assumo antipsicotici a dosaggio minimo da qualche mese (risperdal e deniban) il primo mi ha causato l'aumento di peso, sonnolenza e naso chiuso mentre il secondo calo della libido e anorgasmia.
Mi avevano detto che col tempo il corpo si sarebbe abituato e gli effetti collaterali sparivano ma non è così.
Gli effetti positivi ci sono: non ho più i miei problemi intestinali, sono meno ansioso, mi fisso meno sulle mie cose.
Il problema è che iniziando la terapia avrei dovuto cambiare il mio stile di vita normalizzando con nuove attività però non lo sto ancora facendo e sto cadendo in un'anedonia con effetti negativi.
Assumere farmaci non è sufficiente bisogna anche intervenire sul proprio stile di vita.
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01-10-2015, 19:44
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da fedeminion
[...] Vorrei guarire dalla fobia sociale...c'è solo questo modo? Ho paura che se inizio con le medicine poi non ne esco più.
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Sicuramente non c'è solo questo modo. A mio parere ne esiste almeno un altro, però non ne posso più di scrivere le stesse cose senza alcun riscontro (ovviamente non vale per te). L'unico modo per risolvere un problema come questo è esporsi allo stimolo in modo controllato e pianificato. Sto parlando veramente di un piano non dico scritto ma almeno abbozzato. Esempio: non riesco a uscire di casa, quindi decido di chiamare un amico/a con cui ho confidenza e gli chiedo di fare insieme il giro del palazzo. Alla centesima volta non posso credere che sarà ancora un problema insormontabile e allora il prossimo passo sarà quello di interagire con il barista. E dopo altre 120 volte che non si ha più ansia, ci si fissa uno step successivo.
Penso che il problema di molti di noi è che non hanno mai pensato a stendere un programma razionale senza saltare da un obiettivo all'altro. Certo che se uno accumula uno stress ingestibile in una certa fase della vita, poi magari anche dopo 6 mesi, questo ha scavato silenziosamente e magari ci si trova con la mano sulla maniglia della porta a tremare.
Son tutti esempi a caso, non importa, credo, il tipo di situazioni ma il metodo. La mente si abitua, sempre secondo me, se si fa un passo piccolo per volta e tutti gli step sono come dire, ugualmente distanziati.
Non so se si può guarire, ma siccome il sistema di cui sopra mi permise una volta di fare qualcosa che non avrei nemmeno potuto sognare mentre altri sistemi nulla hanno fatto, io penso che almeno per me sia una strategia valida.
E infine, dato che questo è un forum sulla sociofobia, molti utenti con questo problema potrebbero anche scrivere dove vivono e se c'è gente nei pressi per uscire e fare qualcosa. Ma è solo la mia opinione e forse non autorevole, dato che personalmente i miei problemi sono solo in parte sovrapponibili alla FS. Per me è più una conseguenza di altri problemi piuttosto che un intoppo nella capacità di relazionarsi. Anche per questo non mi sogno certo di pensare che i miei schemi siano validi per tutti.
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03-10-2015, 00:32
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#6
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 13
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Ti ringrazio, mi hai convinto a prenderle definitivamente.
Oggi comunque non contenta ho chiesto il parere di uno psichiatra e una psocologa (in una asl o mi veniva na fortuna) . Mi hanno prescritto farmaci simili e mi hanno proposto di seguirmi insieme. Sono più convinta. E domani con tutte le mie paure, inizio. Ho chiesto ai miei e mia sorella di starmi vicino.
Credo che l'incoraggiamento e circondarci di persone di cui ci fidiamo sia importante.
Ho molta paura, non lo nascondo. Ma la vedo come una "stampella" momentanea questi fatmaci che poi lasceró del tutto. Pregate per me.
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03-10-2015, 01:16
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#7
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 13
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Quote:
Originariamente inviata da Marceline
cosa si è rotto nel frattempo? a cosa pensi potrebbe essere dovuta la ricaduta?
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La prima volta al fatto che mio padre notó il mio cambiamento e me lo disse e questo é positivo, ma poi giorni dopo mi smontó per una cosa che non ero d'accordo con lui mi disse "ma come?! Eri cambiata!" ..e mi ha smontata tutta..eh purtroppo si é fragili all'inizio.
Ma io imperterrita sei mesi dopo, ce la faccio di nuovo. Crollo perché fin quando andavo a piccoli passi tutto bene. Poi peró ricominciai ad andare a un corso di teatro che avevo interrotto per l'estate e lí feci un passo più lungo della gamba perché mi vidi troppo diversa e tornata a casa ero stanca mentalmente e mi é venuto mal di testa..e poi mi presi la febbre, anche se in veritá ora che ricordo.. Da quando tornai a casa dai miei, quando mia mamma (medico) ansiosa mi disse scendi subito a casa per via della febbre. (io studiavo fuori casa, a Roma).
Ecco. Tutte e due le volte quando ero tornata a casa dai miei e mi ero lasciata influenzare dal loro modo di pensare.
Non facciamoci scoraggiare dai commenti degli altri, per quanto vogliamo bene a queste persone.
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03-10-2015, 01:17
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Presi lo xanax, anni fa. Aumentai le dosi perché inizialmente non sentivo niente.
Avevo anche problemi di insonnia, e c'è voluto un po', un bel po', prima che iniziassi a percepire qualcosa.
Ma mentre a quel punto riuscivo a dormire, in giornata mi sentivo un totale deficiente. Questo mi ha aggravato la depressione (secondaria) che avevo. Quindi ho deciso di smettere.
Siccome ero curioso e nello stato in cui mi trovavo anche abbastanza incosciente, ho deciso di smettere di botto, perché nel bugiardino c'era scritto di non farlo. Non mi ricordo quale fosse la dose per pastiglia, se 0.50 o 1mg. Ma ricordo che ne prendevo 6. Quindi, nel caso peggiore, sono passato da 6mg/giorno a zero.
Beh, sono stato sveglio 3 giorni di fila, ho avuto qualche allucinazione, deliri di onnipotenza. Non ricordo tantissimo di quello (a parte una visione assurda dei miei calzini che si accoppiavano sul letto), ma ti confesso, non sono stato poi così male.
Non ho avuto "craving" o astinenza nel senso di desiderio impellente (come per le sigarette per intenderci). Gli effetti dell'astinenza c'erano tutti, ma dal momento che ho potuto vivere quei 3 giorni in tranquillità e senza pressioni, non ho sofferto molto. Poi ho dormito per 18 ore di fila, ed è stata la tirata di sonno più lunga della mia vita.
Credo quindi di poterti rassicurare sul fatto che lo xanax non sia pericoloso, considerando che pur usandolo male non mi ha provocato che effetti transitori e neanche particolarmente spiacevoli.
Sul fatto che sia utile invece non posso aiutarti, mi sono convinto col tempo che la psicologa avesse sbagliato la diagnosi, e che quel farmaco non era ciò che poteva aiutarmi.
Sono un forte sostenitore del metodo per prove ed errori, quindi ti consiglio di fidarti dei dottori e di far fare a loro.
L'unica cosa, ma già ci sei arrivata: i farmaci di loro servono solo a darti un supporto momentaneo, per metterti nelle condizioni di riuscire a fare cose che normalmente non riusciresti. Poi però sta a te fare quelle cose che ti permetterebbero di superare il tuo problema. Ti ci devi impuntare e decidere che le devi fare. Credo molto nell'impegno costante e nel potere delle abitudini positive.
Se non sei sicura su cosa ti potrebbe aiutare, ti consiglio mentre segui la terapia farmacologica di farti seguire da uno psicologo, perché i farmaci non ti faranno mai guarire, al massimo ti danno la forza affinché tu possa trovare il modo di guarirti da sola.
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Ultima modifica di Da'at; 03-10-2015 a 01:22.
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03-10-2015, 09:56
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Credo molto nell'impegno costante e nel potere delle abitudini positive.
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proprio di questo volevo parlare, mi sa che ci apro una discussione..anzi già aperta
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20-06-2022, 04:02
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#10
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Principiante
Qui dal: Apr 2022
Messaggi: 12
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[paroxetina? Farmaco quasi miracoloso, mi ha ridotto l’ansia a zero QUOTE=fedeminion;1603462]Ciao a tutti, sono Federica, soffro dall'adolescenza di fobia sociale , in realtà avevo episodi anche da bambina ma poi sono andati peggiorando nell'adolescenza e ora mi ritrovo adulta che ancora mi blocco nel guardare negli occhi l'interlocutore, ancora vorrei scappare in tutti i contesti sociali, compreso alla cassa al supermercato. Con anni di psicoterapia ho superato gli attacchi di panico e ho imparato ad accettarmi di più. C'è da dire che sono sempre stata forte perchè molte volte sebbene avevo paurissima nei contesti sociali, ho cercato sempre di affrontarli e di aprirmi, sebbene le mie prestazioni non erano accettabili e mi hanno causato derisioni. Sono uscita due volte dalla fobia sociale, ma poi ho avuto delle ricadute. In queste due volte ci sono riuscita senza farmaci, ma ero più giovane e più ottimista.
Ora mi sento sfiduciata e con molta paura di fallire nuovamente, per questo sono ricorsa a un neuropsichiatra che mi aiutasse in modo più scientifico e mirato, magari con l'ausilio di qualche medicina.
Ebbene ieri sono andata da lui, gli ho parlato del problema della fobia sociale e alla fine del consulto mi ha prescritto due farmaci:
-xanax: 2 compresse al giorno
-Paroxetina: 1/4 di una compressa da 20mg per 15gg poi 1/2 di compressa per altri 15 gg
Per un mese fin quando non lo rivedo è questa.
Ma ho tantissima paura di prendere questi farmaci perchè si sentono tante cose sugli psicofarmaci. La dose è minima ok, ma ho letto il foglio illustrativo e mi sono spaventata delle controindicazioni ed effetti collaterali. Ho paura che mi venga "messa" una cosa nel cervello...e che non posso controllare gli effetti del mio corpo. Non voglio perdere il controllo del mio cervello, e poi non mi sento così "malata" da usare gli psicofarmaci.
Cioè la mia dignità personale mi vieta di prenderli. Cioè lo so che potrebbero aiutarmi ma ho paura di peggiorare.
Chi di voi li ha provato può dirmi quali sono stati gli effetti? Se sono stati meglio? se adesso ne sono dipendenti? se sono usciti dalla fobia sociale?
Io mi sono bloccata e non riesco a prendere le medicine...Ho bisogno di sentire il parere da persone che sentono come sento io e che mi raccontino la loro esperienza, negativa o positiva che sia.
Grazie mille a tutti[/QUOTE]
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