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04-12-2008, 13:11
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 906
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Hikikomori (ひきこもり o 引き篭り, "stare in disparte, isolarsi") è un termine giapponese che sta ad indicare un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani post-adolescenti in cui si rigetta la vita pubblica e si tende ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale. Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione durante tutto il proprio tempo libero. L'unico mezzo di comunicazione che usa è internet, con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti online.
Il termine può essere utilizzato sia per definire il fenomeno in sé, sia i soggetti che ricadono nel gruppo di persone che fanno parte di questo fenomeno (esempio: Quel ragazzo è un hikikomori). Molti casi nascono per via di disavventure scolastiche o lavorative oppure per problemi di carattere psicologico. Secondo una stima del Ministero della sanità giapponese il 20% degli adolescenti maschi giapponesi sarebbero hikikomori. In realtà sembrerebbe che questo "stato" affligga non soltanto i ragazzi, ma anche le ragazze.
Un figlio Hikikomori è un disonore tale che la famiglia mantiene il segreto per anni prima di interpellare un medico. 8O
beh...ke altro dire...è fobia sociale ke in giapponese la kiamano hikikomori...poveri ragazzi giapponesi...il giappone è un paese bellissimo x tradizione,storia,cultura ma ti distrugge a livello mentale..limità la tua personalità x farti diventare come tutti gli altri xkè le apparenze sono tutto..
ke dite voi?
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04-12-2008, 14:43
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2008
Messaggi: 507
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ci sono stati un paio di utenti fissati con il giappone e i manga che si definivano hikikomori
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04-12-2008, 17:15
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2008
Ubicazione: Sempre più sù...Oltre...l'Infinito INDACO!
Messaggi: 574
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(Forse non ot...) Consigli per gli acquisti:
Non voglio più vivere alla luce del sole. Il disgusto per il mondo esterno di una nuova generazione perduta
Zielenziger Michael Editore Elliot (collana Antidoti)
€ 17,60
Note(Cit.)
La cultura del vincitore a tutti i costi e della massima esposizione mediatica porterà sempre più persone, soprattutto giovani, a "chiamarsi fuori", preferendo una non-vita da eremiti metropolitani... Dal suo osservatorio di Tokyo, Michael Zielenziger è stato tra i primi a cogliere questa tendenza, questa specie di epidemia". (The Washington Post)" In Giappone un'intera generazione sta sparendo, chiusa in se stessa e nel proprio rifiuto di esistere, e i segnali dal resto del mondo non sono rassicuranti... L'opera di Zielenziger è un necessario campanello d'allarme." (San Francisco Chronicle)
ps: ora scontato ancora xpoco!!
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04-12-2008, 17:28
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#4
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Intermedio
Qui dal: Jul 2008
Ubicazione: Montesilvano (PE)
Messaggi: 239
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Presso un gruppo nomade di Eschimesi che vive nel Canada settentrionale, detti Utku, si parla invece di un atteggiamento denominato "QIQUQ":
"Un esempio di popolo non violento è costituito dagli Eschimesi Utku. Gli Utku sono un piccolo gruppo nomade di cacciatori del nord del Canada. Tra gli Utku non ci sono capi formali e le strutture sociali sono legate alle famiglie ed ai loro rapporti.
Può capitare a volte che qualcuno si isoli, stia in silenzio, assuma un'aria imbronciata o si intristisca. Gli Utku dicono che è "qiquq", che vuol dire "ostruito". Il comportamento di un Utku qiquq ricorda quello che hanno da noi i bambini più piccoli. Prima dei due anni i bambini non hanno mai comportamenti diretti a danneggiare un altro. Quando pensano di aver subito un torto si chiudono in se stessi, fanno il broncio o strillano, ma non se la prendono con nessuno. Si parla di "rabbia non indirizzata".
Da noi questo comportamento di solito non viene considerato aggressivo, perchè manca la tendenza a provocare danni agli altri. Pensiamo sia solo un'esperienza emotiva negativa. Per gli Utku invece essere qiquq è aggressività. Chi si chiude in se stesso smette di collaborare con gli altri e intenzionalmente porta un danno alla comunità. In linea con lo stile di vita non violento non c'è repressione nei riguardi dell'aggressività di chi è qiquq. Ci si limita a lasciar perdere, ad aspettare o, al più, ci si scherza su. Un occidentale che capitasse tra gli Utku quasi certamente avrebbe l'impressione di aver visto gente che non conosce l'aggressività: tuttavia gli Utku dicono che tra loro ci sono manifestazioni aggressive".
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04-12-2008, 17:48
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#5
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Intermedio
Qui dal: Oct 2008
Messaggi: 269
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Lessi delle statistiche dove veniva rilevato che la fobia sociale è più diffusa nei giovani, ed appunto in paesi come il giappone...ma anche il brasile.Quali possono essere dei fattori in comune che la favoriscono, in contesti radicalmente differenti mi chiedevo...e per come la vedo io, è la pressione economica su determinate nazioni (spinte a svilupparsi ad es. prima che nel resto del loro continente) e le relative pressioni della società sul segmento sociale giovanile -una parte appunto non regge allo sforzo di questa realizzazione, specie dove oltre il mondo della famiglia hai poco altro da vivere-
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04-12-2008, 19:42
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Penso di aver letto che in Giappone il telelavoro sia più svilupato quindi questi ragazzi possono effettivamente non uscire mai. Che sia un male? Non necessariamente, per qualcuno vivere solo in casa è la cosa più adatta per tipo di personalità e ansie, e si possono coltivare moltissimi hobby e letture.
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04-12-2008, 20:50
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#7
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Esperto
Qui dal: Feb 2006
Messaggi: 1,683
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Quote:
Originariamente inviata da audaX
ci sono stati un paio di utenti fissati con il giappone e i manga che si definivano hikikomori
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Forse uno era Pard, che non leggo più, starà vivendo la sua vita, buon per lui.
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04-12-2008, 21:02
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#8
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Avanzato
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 487
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Quote:
Originariamente inviata da Elle_Bishop
Un figlio Hikikomori è un disonore tale che la famiglia mantiene il segreto per anni prima di interpellare un medico. 8O
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Bisogna dire che certe esagerazioni ci sono anche perchè i genitori permettono tutto... ad un ragazzo che si rifiuta di uscire dalla propria camera i genitori dovrebbero spedircelo fuori a calci in culo, fin quando è ancora possibile, prima che si formino certe fobie in maniera radicata.
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04-12-2008, 21:30
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2008
Messaggi: 528
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mai dire banzai (per la paura di parlare in pubblico, ovviamente)
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04-12-2008, 22:07
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#10
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Avanzato
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 487
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Quote:
Originariamente inviata da SolidSnake93
Parli te che sei un estroversone?
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Lo sono, o meglio, non ho avuto problemi acutissimi proprio perchè oltre un certo livello l'asocialità non mi era permessa.
Da piccolo avevo paura dell'acqua: mio padre ad un certo punto della mia vita mi ha obbligato lo stesso a vincere sta paura e ed imparare a nuotare.
Se avessi avuto dei genitori molli sarei pieno di fobie.
Mio padre da piccolo aveva problemi con un alimento, era intollerante, ed ha tollerato che io non mangiassi formaggio perchè mi faceva senso.
Poi io mi sono imposto di assaggiarlo ed ho scoperto che mi piace.
Ma perchè ho sempre imparato che occorre superare i nostri limiti, se possiamo farlo.
Ho un certo amor proprio in questo. Ho tante paure ma credo che sia mio dovere superarle, che non possa stare ad adagiarmi e a non farmi forza.
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16-11-2010, 14:18
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,063
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16-11-2010, 14:28
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 897
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Quote:
Originariamente inviata da Gufetto
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senza affrontare la vita e l'amore. Solo Internet e fumetti.
Che significa "senza affrontare la vita e l'amore? Cmq mi ricoosco in questa descrizione, prima nemmeno lavoravo, sarà colpa dei fumetti e dei giapponesi..
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16-11-2010, 14:32
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 897
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Quote:
Originariamente inviata da Faith2
(Forse non ot...) Consigli per gli acquisti:
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Note(Cit.)
La cultura del vincitore a tutti i costi e della massima esposizione mediatica porterà sempre più persone, soprattutto giovani, a "chiamarsi fuori", preferendo una non-vita da eremiti metropolitani... Dal suo osservatorio di Tokyo, Michael Zielenziger è stato tra i primi a cogliere questa tendenza, questa specie di epidemia". (The Washington Post)" In Giappone un'intera generazione sta sparendo, chiusa in se stessa e nel proprio rifiuto di esistere, e i segnali dal resto del mondo non sono rassicuranti... L'opera di Zielenziger è un necessario campanello d'allarme." (San Francisco Chronicle)
ps: ora scontato ancora xpoco!!
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Vorrei capire perchè sono soprattutto i giapponesi i più colpiti dalla fobia
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16-11-2010, 18:15
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
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Quote:
Originariamente inviata da Elle_Bishop
Hikikomori (ひきこもり o 引き篭り, "stare in disparte, isolarsi") è un termine giapponese che sta ad indicare un fenomeno comportamentale riguardante
[...]
a livello mentale..limità la tua personalità x farti diventare come tutti gli altri xkè le apparenze sono tutto..
ke dite voi?
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Penso che bisognerebbe sentire i diretti interessati: anche in questo sito ci sono decine e decine di valutazioni, molti punti in comune, ma tanti anche diversi (e non solo sfumature)
secondo me dare la colpa alla sola fobia sociale come "timidezza" (quindi limite) è il modo migliore per eliminare altri lati positivi di sé che se coltivati e su tutte le persone "fobiche", possono dare vita a un modo diverso di vivere il mondo (per esempio renderlo migliore, produrre poeti, persone sensibili, ambientalisti, ottimi genitori, consiglieri di vita, persone capaci di guardare con + dettaglio la vita)
secondo me bisognerebbe ascoltare 100 hikikomori per sapere cosa pensano
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16-11-2010, 19:49
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#16
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Calabria/Umbria
Messaggi: 1,014
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Quote:
Originariamente inviata da Elle_Bishop
Hikikomori (ひきこもり o 引き篭り, "stare in disparte, isolarsi") è un termine giapponese che sta ad indicare un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani post-adolescenti in cui si rigetta la vita pubblica e si tende ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale. Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione durante tutto il proprio tempo libero. L'unico mezzo di comunicazione che usa è internet, con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti online.
Il termine può essere utilizzato sia per definire il fenomeno in sé, sia i soggetti che ricadono nel gruppo di persone che fanno parte di questo fenomeno (esempio: Quel ragazzo è un hikikomori). Molti casi nascono per via di disavventure scolastiche o lavorative oppure per problemi di carattere psicologico. Secondo una stima del Ministero della sanità giapponese il 20% degli adolescenti maschi giapponesi sarebbero hikikomori. In realtà sembrerebbe che questo "stato" affligga non soltanto i ragazzi, ma anche le ragazze.
Un figlio Hikikomori è un disonore tale che la famiglia mantiene il segreto per anni prima di interpellare un medico. 8O
beh...ke altro dire...è fobia sociale ke in giapponese la kiamano hikikomori...poveri ragazzi giapponesi...il giappone è un paese bellissimo x tradizione,storia,cultura ma ti distrugge a livello mentale..limità la tua personalità x farti diventare come tutti gli altri xkè le apparenze sono tutto..
ke dite voi?
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Si è vero, l'incidenza di questo disturbo in giappone è piuttosto alta. Questo dimostra come la fobia sociale sia una patologia dalla forte connotazione culturale. In giappone c'è la cultura del prossimo, le relazione interpersonali si fondano sull'armonia e il rispetto reciproco. Se la cultura occidentale è incentrata sulla competitività e sull'io, quella orientale lo è sul Noi, sull'armonia sociale. La timidezza, quindi, risulta essere molto più problematica in una cultura che si fonda proprio sulle relazioni con gli altri.
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16-11-2010, 19:51
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#17
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Calabria/Umbria
Messaggi: 1,014
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Quote:
Originariamente inviata da bunker
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Assolutamente si, è molto più compromettente e pervasiva. A differenza della fobia sociale può essere anche caratterizzata da allucinazioni e vere e proprie crisi psicotiche. Ad es un ragazzo che ne è affetto può essere convinto di puzzare e per questo di non potersi avvicinare agli altri..
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16-11-2010, 19:56
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 897
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Quote:
Originariamente inviata da TerzaCagna
Si è vero, l'incidenza di questo disturbo in giappone è piuttosto alta. Questo dimostra come la fobia sociale sia una patologia dalla forte connotazione culturale. In giappone c'è la cultura del prossimo, le relazione interpersonali si fondano sull'armonia e il rispetto reciproco. Se la cultura occidentale è incentrata sulla competitività e sull'io, quella orientale lo è sul Noi, sull'armonia sociale. La timidezza, quindi, risulta essere molto più problematica in una cultura che si fonda proprio sulle relazioni con gli altri.
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sapevo che in occidente la società è diversa da quella orientale, più o meno come l'hai descritta, però pensavo che la nostra fosse quella più esposta perchè più competitiva, tecnologica e ricca
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16-11-2010, 20:02
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#19
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Calabria/Umbria
Messaggi: 1,014
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Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe
sapevo che in occidente la società è diversa da quella orientale, più o meno come l'hai descritta, però pensavo che la nostra fosse quella più esposta perchè più competitiva, tecnologica e ricca
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in effetti il tuo ragionamento non fa una piega. eppure pare sia così. Pensiamo anche, ad es, a come gli orientali tengano molto alla comunicazione non verbale: se indugiano troppo con lo sguardo sull'interlocutore risultano sgradevoli, se non salutano con l'inchino sono maleducati... la loro cultura è incentrata sul respetto reciproco. Noi occidentali invece siamo troppo individualisti...
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16-11-2010, 20:04
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#20
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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Quote:
Originariamente inviata da TerzaCagna
in effetti il tuo ragionamento non fa una piega. eppure pare sia così. Pensiamo anche, ad es, a come gli orientali tengano molto alla comunicazione non verbale: se indugiano troppo con lo sguardo sull'interlocutore risultano sgradevoli, se non salutano con l'inchino sono maleducati... la loro cultura è incentrata sul respetto reciproco. Noi occidentali invece siamo troppo individualisti...
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però anche loro hanno questa caratteristica di incomunicabilità in famiglia, soprattutto col padre....
più che nel resto del mondo
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