Ciao a tutti, ho scoperto questo forum per caso su google!
Sono un ragazzo ventiquattrenne, studio all'uni e ho alti e bassi..
Da più di un anno sono depresso e ultimamente evito di uscire di casa, di incontrare gente eccetera. Non è che soffra esattamente di fobia sociale, nel senso sono in grado di uscire la sera con amici, di andare a lezione, e di fare quasi tutto. Sono un po' timido e se non conosco nessuno all'interno di un gruppo mi sento abbastanza a disagio, ma quando il ghiaccio si rompe e ci si conosce divento abbastanza estroverso, scherzo volentieri e il tempo passa senza paranoie particolari.
Però in realtà finite le ore di gioco è come se si spegnessero i riflettori, la parte attorale conclusa e torno in me stesso, più giù di prima, consapevole che oltre la maschera c'è il buio dentro e la vita non mi piace per niente.
Quando l'umore è basso preferisco tralasciare uscite e incontri, e questo processo durato anni ha chiaramente fatto allontanare molte persone, provocando ora quasi rimorso e ora dolce sollievo. L'umore mi può sbalzare sia nel corso di una stessa giornata oppure a intervallo di tot giorni, e l'autostima gli è proporzionalemente legata.
Se sono di umore " normale " riesco a guardarmi allo specchio la mattina, se invece no allora evito proprio di farlo, perché mi dà fastidio l'immagine riflessa in modo quasi irrazionale.
Sono a un bivio perché oscillo tra il combattere per riscattare una normalità che mi consenta un giorno di avere anche un po' di felicità e il lasciarmi andare completamente abdicando alla vita, rifugiandomi in un modo trasognato tutto libri, musica, interessi culturali in senso lato ma recidendo in modo definitivo l'aspetto sociale della vita.
In questo periodo propendo più per l'ipotesi distruttrice, non ho tanta voglia di lottare ( per che cosa? ) solo che il demone del rimorso a posteriori non mi permette ancora di accettare con tranquillità questa scelta.
So perfettamente che gli anni passano e non c'è turning back, una volta che si rimane soli per anni, non è poi che uno muta idea e riprende come niente ciò che ha lasciato: si può cambiare di nuovo a qualunque età, d'accordo, ma costa un'enorme fatica e io ho già le mie difficoltà ora.