Noto spesso, in questo forum, una tristezza eccessiva. A mio parere, sarebbe necessario avere l'orgoglio di essere fobici. La sociofobia è una grande risorsa per l'umanità; sono i sociofobici che hanno creato il mondo. Basti pensare a persone del calibro di Leonardo Da Vinci, Isaac Newton, Nikola Tesla, Giacomo Lepardi, Rousseau. Si può dire che senza sociofobici staremmo ancora all' età della pietra (oddio; forse era meglio?
).
Io, oggi, ne voglio ricordare uno in particolare. Forse non il più grande, ma uno dei più grandi si. Il più famoso per la sua timidezza. Geniale scienziato e inventore, ha dato tanto all'umanità. Un umanità che lui non amava e che tenne lontana per tutta la vita. Amava il suo lavoro fin nei minimi particolari. Forse era asperger. Si tratta dello scozzese Henry Cavendish, nato a Nizza nel 1731 e morto a Londra nel 1810.
Era nato da una ricca famiglia nobile il cui motto era "sii sicuro esercitando la prudenza". E lui di sicuro fu coerente con questo motto. Rimase isolato per tutta la vita per essere scocciato dagli altri. E lavorò sempre da solo in modo da tenere sempre tutto sotto controllo. Riuscendo così a raggiungere risultati straordinari in vari campi, dalla chimica alla fisica. Membro della Royal Society e dirigente del British Museum, Cavendish viveva nell' agiatezza, cosa che non gli faceva pesare la solitudine. Fu il primo a isolare l'idrogeno. Il primo ad analizzare con precisione l'aria. E a sintetizzare l'acqua. E' considearto il fondatore dell' elettrostatica.
Nel 1798, con uno speciale strumento, la bilancia di torsione, riuscì a misurare la densità della Terra. E grazie a lui che conosciamo il "peso" del nostro pianeta.
Si, un grandissimo scienziato.
E anche un grande misantropo, un grandissimo sociofobico.
Conduceva da solo le sue ricerche e si racconta che quando un giorno una cameriera entrò per errore nella sua stanza, egli rimase così sconvolto da quella inaspettata presenza da licenziarla in tronco. In seguito fece costruire dei soppalchi per andare da una stanza all'altra della casa senza essere visto.
Per un genio come lui non era difficile costruire questi soppalchi.
Si, onore a Henry Cavendish!
Magari, la vita è assai più difficile per un sociofobico povero.....
In tal caso la solitudine è un vero guaio. Per Cavendish non lo era.
I sociofobici in generale si troverebbero meglio in una società diversa, credo....