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		|  25-04-2017, 13:54 | #21 |  
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					Originariamente inviata da Boriss  non credo si tratti di atteggiamento, quanto piuttosto di vitalità, energia, salute fisica e in casi un po meno frequenti di squilibri chimici a livello cerebrale |  E' un'atteggiamento involontario, frutto del disturbo
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		|  25-04-2017, 13:56 | #22 |  
	| Avanzato 
				 
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					Originariamente inviata da Semifobico  Indefinitiva ritengo sia molto peggio avere problemi mentali che esteriori, quando hai problemi mentali hai perso la "luce" che illumina la vita. Non credo esista qualcosa di peggio di questo.
 |  E poi c'è chi ha fatto il jackpot come me. 
La magica combinazione problemi reali + mentali      |  
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				 Ultima modifica di ElsaonMars;  26-04-2017 a 11:41.
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		|  25-04-2017, 14:15 | #23 |  
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					Originariamente inviata da Joseph  Legato a ogni disagio psicologico c'è un tesoro interiore, voltare le spalle al primo significa voltarle al secondo. |  Questa affermazione non può essere vera. Un disturbo psicopatologico è, di fatto, un vicolo cieco in cui il mondo interno del soggetto e quello esterno in un rapporto di scambio diretto, confluiscono in una visione del mondo, un'ideologia se si vuole, che produce sofferenza. 
E' in quel circuito chiuso che il malato cerca soluzioni che non trova o lo riportano di nuovo al punto di partenza. Il disagio psichico è alienazione.
 
Non a caso può rimanere costante e statico anche per lungo tempo. Tant'è vero che se la malattia può essere vista come ad un tentativo di soluzione ai propri problemi, strutturandosi diventa il problema stesso. A voltare le spalle alla guarigione è proprio il non riuscire a cogliere pienamente quest'essenza. 
Infatti i tentativi di "evaderla" e le crisi portano spesso ad una nuova, rinnova re-integrazione del disagio. Ciclicamente. 
Ciò che produce sofferenza, in questo senso, non nasconde tesori. Anzi.
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		|  25-04-2017, 14:48 | #24 |  
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					Originariamente inviata da ElsaonMars  E poi c'è chi ha fatti jackpot come me. 
La magica combinazione problemi reali+ mentali     |  Ma riconosco i reali come conseguenza dei mentali, almeno nel momento presente. 
Poi magari problemi reali del passato hanno generato problemi mentali del presente...   |  
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		|  25-04-2017, 15:00 | #25 |  
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			La pesantezza di un problema è sempre relativo alla persona che lo vive. Anche io spesso mi dico che i miei problemi sono stupidi, anche solo per il fatto che una persona senza blocchi mentali li avrebbe già superati. Però di fatto ci sono e mi stanno rovinando l'esistenza. Se una cosa ti rovina l'esistenza è decisamente un problema reale.
 Più volte ho parlato qua di come io mi senta in un limbo, perché sono messa troppo male per dire di stare bene e riuscire a fare cose, ma sono messa troppo bene per far capire alle persone che effettivamente sto male.
 Quando i problemi sono difficili da toccare con mano, quando sono relativi alla testa, le persone tendono a vederli come cavolate.
 Ma non li sono.
 Io mi ritengo fortunata a non avere malattie gravi o a non essere Venezuelana in questo momento, per esempio.
 Ma ciò non elimina i miei drammi.
 Non sminuire i tuoi problemi. Sono di un diverso tipo, semplicemente. E se ti dici che non ci sono, perché sembrano poco gravi, restano lì e non li affronti.
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		|  25-04-2017, 15:34 | #26 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Sep 2013 Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero. 
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			@ Joseph e Emil.  Se c'è stato il vero Se',  la malattia ora l'ha attorcigliato in una o più matassa di istinti e false percezioni.
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		|  25-04-2017, 15:39 | #27 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Oct 2015 Ubicazione: milano 
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			Io guardo sempre a chi sta peggio di me, così mi sento meglio, solo per questo motivo riesco a sopravvivere.
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		|  25-04-2017, 15:47 | #28 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Sep 2013 Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero. 
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					Originariamente inviata da marco1  Io guardo sempre a chi sta peggio di me, così mi sento meglio, solo per questo motivo riesco a sopravvivere. |  Alcune volte sono strategie che possono evidentemente aiutare.    |  
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		|  25-04-2017, 15:56 | #29 |  
	| Banned 
				 
				Qui dal: Dec 2009 Ubicazione: Inferno 
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			Ben pochi stanno messi peggio di me... per lo meno, dal punto di vista sociale/affettivo, visto che a parte i miei genitori non ho proprio nessuno, nemmeno dei semplici conoscenti.    
Comunque, non mi fa sentire meglio sapere che c'è gente messa addirittura peggio. Ci saranno pure, ma ce ne sono tanti messi molto, molto meglio e io faccio i confronti sempre con quest'ultima categoria, purtroppo. Infatti, evito come la peste le persone "normali" perché mi sentirei proprio un'aliena con loro.
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		|  25-04-2017, 16:05 | #30 |  
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					Originariamente inviata da Joseph  Non so se ho ben capito quello che intendi, ma non intendevo dire che un disturbo psicologico crea tesori interiori   , ma che bisogna risolvere il disturbo per accedere ad essi. Che mi sembra è quello che hai scritto anche tu. |  Più che di tesori sarebbe più realistico parlare di accesso a quei bisogni o corredi fondamentali che per il tramite della malattia vengono appunto alienati.
 
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					Originariamente inviata da Joseph  Trovo interessante che tu ci abbia letto altro, mi ricorda il fatto che consideri, al contrario di me, l'introversione come un tratto non patologico. |  No ma complimenti allora.
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		|  25-04-2017, 16:47 | #31 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Oct 2012 Ubicazione: Nel tempo 
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			E il tutto senza neanche vedermi in faccia. Pensa te.    |  
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		|  25-04-2017, 17:07 | #32 |  
	| Principiante 
				 
				Qui dal: Apr 2016 Ubicazione: Limbo 
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					Originariamente inviata da Superpippo  Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase, che ha solo il potere di far girare ancor di più le palline?
 Già, se mi sento uno zombie, che mi giova sapere che Pasquale è finito sotto un Caterpillar?
 |  Purtroppo le persone non hanno tatto e mettono su di un piano diverso i problemi come quelli che elenchi successivamente (famiglia/salute) e quelli psicologici.
 
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					Originariamente inviata da Superpippo  Ma se la frase è formulata diversamente, invece, funziona e anche in modo eccellente.Mi spiego con il mio caso concreto: io ho amici e parenti che vivono situazioni realmente pesanti: separazioni conflittuali con figli piccoli; persone che rischiano di essere sfrattate, senza lavoro o con i debiti; persone con seri problemi di salute.
 
 Ora io ho tanti problemi di testa, che vivo come se fossero gravi e pressanti, ma non ho nessuno di quelli che ho citato sopra: il mio matrimonio va tranquillo, ho casa mia, un lavoro con poche incertezze, e ho solo qualche modesto acciacco fisico. La sola cosa realmente grave che mi accade, è che fumo.
 |  Le situazioni pesanti sono quelle che portano conseguenze impossibili da ignorare, conseguenze che dovrebbero essere evitate o attutite. Anche i "problemi di testa" generano determinate conseguenze ed hanno tutto il diritto di essere considerati "gravi e pesanti" e di essere risolti, non sminuiti mettendoli a confronto con problemi di altra natura.
 
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					Originariamente inviata da Superpippo  Ora mi domando: le persone con quel po' po' di rogne, di cui ho parlato, come vedrebbero i miei problemi di testa?Certamente ci vedrebbero niente più che cagate.
 Questo vuol dire che mi perdo in questioni che oggettivamente sono cagate.
 
 Morale: mi viene l'angoscia per un certo pensiero; come lo vedrebbe mio cugino che sta vivendo veramente un tormento familiare e lavorativo? Cosa mi direbbe? "Ma vaffanqulo!"
 |  Il punto è questo, quando le difficoltà sono visibili come litigi, problemi economici, problemi di salute (non latenti) e simili, il tutto viene visto come nota negativa nella vita degli individui in questione con relative conseguenze. Mi spiego meglio: se pinco pallino vive una situazione di stress (lavoro/famiglia/figli/salute/qualsiasi cosa) il suo comportamento, il suo stare male viene quasi giustificato dalla sua condizione. Mentre se, nel tuo caso, non c'è niente di negativo, i tuoi "problemi di testa" vengono sottovalutati, tanto per la gente "che problema potresti avere tu, non hai nulla di cui lamentarti". Ed è un errore madornale, le difficoltà di qualsiasi tipo non devono mai essere prese in modo superficiale.
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		|  25-04-2017, 17:11 | #33 |  
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				Qui dal: Dec 2016 Ubicazione: Terra dei cuochi 
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			Dirò una cazzata, ma per me i problemi mentali sono una delle cose peggiori che possono capitare, chi fa la fame ha un problema diverso, non è detto che sia piu grave. A maggior ragione, uno che sta bene economicamente e tutto il resto non dovrebbe avere nessun problema, come si spiega allora che stia male, sia depresso o quel che è?  
Il fatto è che con i problemi mentali si colpisce la radice della nostra coscienza, il cervello siamo noi, e se noi non siamo altro che neuroni, impulsi elettrici e sostanze chimiche, nel momento in cui queste cose vengono meno viene meno tutto il resto.  
Avvolte viene per uno sbilanciamento chimico a priori molto grave, ma il grosso lo fanno le esperienze che formano con il tempo la psiche umana, e il contesto sociale quindi è capace di aggravare la situazione o di provocarla in un individuo sano mentalmente. 
 È da odiare quella gente che è triste o depressa per problemi che non esistono, e guardare le cose in prospettiva è la soluzione giusta per loro, ma aiuta solo parzialmente per  chi invece ha un disagio profondo, qualunque sia la sua causa. 
 
Ma poi, per quale legge universale io dovrei guardare sempre ai più sfortunati di me, e non a quelli più fortunati? "C'è gente messa peggio di te" " si ma ce ne è tanta altra gente messa meglio"   |  
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		|  25-04-2017, 17:49 | #34 |  
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				Qui dal: Jan 1970 
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			io penso che sono difficilmente confrontabili le situazioniper alcuni versi io ho delle fortune, ma per altri tante sfortune
 ma di situazioni drammatiche se ne sente e rabbrividisco e penso che sì, c'è chi ha avuto più sfortuna di me
 non è che faccia bene pensarlo, ma in qualche modo rassegna... se es. tutti stan morendo, non posso lamentarmi più di tanto del mio sofffrire, ho solo da accettarlo come fan tutti
 in qualche modo mal comune mezzo gaudio
 pensare di essere i più sfortunati del mondo, vittime di un destino beffardo, per quanto piu' o meno veritiero sia, aumenta il senso di sofferenza
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		|  25-04-2017, 19:01 | #35 |  
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				Qui dal: Jan 1970 
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			Bene, cioè male!Avete fatto un mucchio di critiche a quello che non ho detto. Quindi, non avete capito.
 
 Rispiego: il fatto che mio cugino abbia perso una gamba, stritolata sotto un Caterpillar, non mi fa stare meglio. E ci mancherebbe ! Io non sostengo quest'idiozia, ma tutta un'altra idea, che è questa:
 "io ho questo problema, diciamo esistenziale. Come lo vedrebbe lui, nella sua attuale situazione?"
 
 Lo scopo del ragionamento, non è di risolvere o di negare  il mio problema, ma di ridimensionarne l'importanza e l'impatto emotivo.Perché se per caso sto vivendo come una tragedia una normale avversità della vita, mi converrà riflettere. Poi , se uno vuole, può anche non riflettere...
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				 Ultima modifica di cancellato16573;  25-04-2017 a 19:13.
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		|  25-04-2017, 19:28 | #36 |  
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				Qui dal: May 2014 Ubicazione: TV 
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					Originariamente inviata da Superpippo  "io ho questo problema, diciamo esistenziale. Come lo vedrebbe lui, nella sua attuale situazione?" |  Tu puoi benissimo immaginare ciò che può provare lui essendo senza più una gamba, anche se nn puoi sapere come la vive nel profondo, ma la stessa cosa nn si può dire al contrario...come si fa a spiegare a gente "normale" che nn si riesce ad uscire di casa per l'ansia? o che un giorno si e un giorno no devo stare a letto tutto il giorno xchè nn ho le forze, ma senza avere disturbi fisici? o spiegare i miei comportamenti "lunatici" dovuti ad una instabilità dell'umore? Chi nn ha esperienza diretta o indiretta di certe problematiche nn le capisce di sicuro, si passa dal venir visti come strani, scansafatiche, alienati (nel migliore dei casi) a pazzi nel peggiore. Quindi lui potrebbe benissimo pensare: "xchè si lamenta quello che nn ha niente di fuori posto, cosa dovrei dire io che sono senza una gamba?" 
Poi tu nn hai un problema esistenziale, sei stato diagnosticato bipolare o sbaglio? Nn confondiamo l'introversione e l'alta sensibilità emotiva con i disturbi veri e propri xchè altrimenti siamo fuori strada, e allora si che dai ragione a chi pensa che coloro che soffrono di certe problematiche siano solo fissati e nient'altro
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				 Ultima modifica di dotrue;  25-04-2017 a 19:32.
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		|  25-04-2017, 19:31 | #37 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Aug 2015 
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		| "È da odiare quella gente che è triste o depressa per problemi che non esistono e guardare le cose in prospettiva è la soluzione giusta per loro". La mancata capacità di vedere le cose nella giusta prospettiva è il loro problema ed è reale, esiste  Per il resto sono d'accordo. |  non è gente da odiare. Ognuno può essere triste quanto gli pare purchè si lamenti dignitosamente, perchè se un miliardario si lamenta con un barbone del fatto che qualcuno gli ha rigato la ferrari, è umano che al barbone gli girino i zebbedei
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				 Ultima modifica di Boriss;  25-04-2017 a 19:44.
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		|  25-04-2017, 19:42 | #38 |  
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				Qui dal: Jan 1970 
					Messaggi: 1,270
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			Io non propongo questo metodo empatico come unica e definitiva soluzione per quel grande portato emotivo che a volte o spesso si viene a creare.
 Qualsiasi metodo, io credo, deve potersi ricondurre in questa domanda chiave:
 "Ma di che cosa stiamo parlando?"
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		|  25-04-2017, 19:51 | #39 |  
	| Banned 
				 
				Qui dal: Jan 1970 
					Messaggi: 1,270
				      | 
			
			Se dobbiamo affrontare una realtà, è meglio ridurla prima, se è possibile.Ricordo quando andavo dalla psicanalista, molti anni fa, con la testa piena di ragionamenti pesanti. Lei ascoltava e poi mi diceva: "si, ma adesso, qual è il problema?" Al che restavo ammutolito: non vedevo nessun problema da risolvere, anche se fino a un minuto prima, mi sembrava di averne una dozzina, per la testa.
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		|  25-04-2017, 21:19 | #40 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Apr 2011 Ubicazione: Ovest Alpi 
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			Non mi da fastidio quando me lo dicono e sicuramente c'è gente che per certe cose sta molto peggio di me... se allarghiamo la nostra visione nello spazio e nel tempo allora mi ritengo fortunato (per dire abito in una delle nazioni più ricche al mondo in un contesto storico di benessere.. da questo punto di vista ad esempio mio nonno o l'abitante del Burkina Faso sono (è stato se considero mio nonno) meno fortunati....(mio nonno viveva quasi nella miseria e ha pure combattuto durante la guerra, un abitante medio del Burkina faso non penso che se la passi tanto bene)
 Dipende molto anche cosa si considera e che paragoni si fanno (ad esempio se mi paragono ad un coetaneo della mia nazione per certe cose sto peggio visto i miei problemi...)
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				 Ultima modifica di Boyyy82;  25-04-2017 a 22:16.
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