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28-05-2012, 16:03
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Salve,
scrivo questo post per chiedere un consiglio spassionato a tutti voi.
La questione è lunga e complicata, ma spero di riuscire a spiegare la situazione il meglio possibile, anche se, in questo periodo, propendo per una scarsa lucidità mentale, frutto di stress e stanchezza.
Purtroppo, per una serie di eventi e scelte forse errate, mi sono ritrovata a svolgere un lavoro poco adatto a una persona schiva e introversa, anche se - dopo i primi due anni d'inferno - mi sono ben adattata, visto che ho acquisito maggiore esperienza e sono andata a ricoprire un ruolo meno ansiogeno rispetto a quello a cui ero stata designata in precedenza.
Comunque, nonostante l'adattamento, permangono in me dei forti dubbi e sovente mi ritrovo a chiedermi se veramente io voglia continuare questo mestiere (seppure sicuro economicamente) per l'intera vita.
Sì, mi lascia del tempo libero, ma è altamente stressante, soprattutto dal punto di vista psicologico, visto che ho a che fare con preadolescenti scalmanati.
Ultimamente mi è capitata però un'occasione di poter cambiare il mio destino, ma il dover gestire e affrontare questa stessa occasione è divenuto per me fonte di inesauribile stress.
Mi ero segnata da tempo a dei concorsi al comune della mia città; proprio l'altro giorno ho tentato una prova preselettiva per darmi una chance, pur non avendo studiato tantissimo; non avevo speranze, dati i 15.000 iscritti al concorso.
Il caso ha voluto che io abbia superato queste benedette preselezioni per diventare eventualmente bibliotecaria comunale, ma sono spaventata all'idea di dover affrontare seriamente l'intero iter della preparazione al concorso. Fin quando ci si limitava ai quiz non era così impegnativo studiare, ma ora so che la prova scritta richiede una preparazione adeguata, per essere superata brillantemente.
Ciò significherebbe doversi mettere sotto a studiare materie a me ignote (diritto e archivistica), costretta a farmi forza nonostante io senta sulle spalle il forte peso della stanchezza dell'intero anno lavorativo che sta per terminare. Dovrei rinunciare alle sospirate vacanze e dovrei gettarmi in uno studio " matto e disperatissimo" (cit.) per tentare la sorte in un comune che ha conosciuto in passato anche vari scandali proprio in merito ad assunzioni non proprio trasparenti del suo personale.
Io, pur atterrita, oscillo tra il desiderio di tentare il tutto e per tutto, studiando nonostante le poche risorse psico-fisiche, e la voglia di mollare, in preda a una fortissima stanchezza e alla paura (confermatami da molti che ne hanno avuto esperienza) di ritrovarmi a studiare inutilmente, in vista di un concorso magari pensato solo per stabilizzare i lavoratori interni o per far entrare i raccomandati.
Non so veramente cosa fare. 5 anni di università, assieme a 3 anni di specializzazzione post-universitaria, hanno esaurito le mie già fragili energie, ulteriormente affievolite da un lavoro che stressa non poco sul piano psicologico.
Le materie da studiare mi repellono solo a nominarle e temo che a 30 anni e passa la mente non sia più così elastica e pronta nel recepire informazioni come quando si ha 20 anni e si è carichi di tempo, energia e speranza per il futuro. Io è una vita che studio, faccio corsi e quant'altro, e mi sembra di non trovare quiete mai...potrò godere prima o poi della pace sospirata?
E soprattutto, secondo voi, conviene tentare la sorte studiando per il concorso, (avrei 1 possibilità su 10 di vincerlo ora) oppure è meglio lasciar stare e continuare per la propria strada, con il lavoro che già ho?
Sono in totale crisi, anche perché temo di perdere il controllo su me stessa; so per certo che se decidessi di tentare il tutto e per tutto, mi ridurrei a chiudermi in casa a studiare 15 ore al giorno, spinta dall'ansia del perfezionismo a tutti i costi.
E allora, che fare?
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28-05-2012, 16:31
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
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Che tipo di lavoro vorresti fare Clizia? Ti senti portata per un lavoro di pochi minuti da fare tutti i giorni?
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28-05-2012, 16:37
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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In che senso un lavoro di pochi minuti da fare tutti i giorni?
Non ho ben capito....
Il problema principale è capire se "il gioco vale la candela" e se cioè la fatica e lo sforzo per la preparazione di questo concorso vale la pena, considerando le concrete possibilità di riuscita. Se veramente arrivassi a fare la bibliotecaria sarei contentissima, perché stare tra i libri mi infonde gioia, energia e positività. Molto di più che avere a che fare con le persone tutti i giorni...
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28-05-2012, 16:58
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
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Quote:
Originariamente inviata da clizia
In che senso un lavoro di pochi minuti da fare tutti i giorni?
Non ho ben capito....
Il problema principale è capire se "il gioco vale la candela" e se cioè la fatica e lo sforzo per la preparazione di questo concorso vale la pena, considerando le concrete possibilità di riuscita. Se veramente arrivassi a fare la bibliotecaria sarei contentissima, perché stare tra i libri mi infonde gioia, energia e positività. Molto di più che avere a che fare con le persone tutti i giorni...
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Credo che nessuno di noi possa rispondere al tuo quesito; è una cosa che senti tu. Ci vorrebbe la sfera di cristallo.
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Ultima modifica di Warlordmaniac; 28-05-2012 a 18:08.
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28-05-2012, 17:15
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Credo che nessuno di noi possa rispondere al tuo quesito; è una cosa che senti tu. Ci vorrebbe la sfera di cristallo.
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Si, lo so che è una cosa che deve sentire la singola persona, per poi prendere una decisione che sia solo frutto di una scelta ponderata e personale. Però, confrontarmi e avere l'opinione spassionata di qualcuno comunque mi aiuterebbe un po' a fare chiarezza, non cerco certo qualcuno che, come un oracolo, mi dia una risposta risolutiva e rischiaro il mio cielo in tempesta!
Non so a che tipo di lavoro alludi, ma in genere sono scettica di fronte a proposte di lavoro di questo tipo. Il risultato a cui tu alludi è certo?
Se esistesse un metodo per fare soldi così in fretta e senza fatica perché c'è gente che ancora si dispera per la mancanza di lavoro e soffre perché non riesce a trovarne uno?
Insomma, ho dei folti dubbi che nutrono il mio naturale spirito critico, non so...
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Ultima modifica di very90; 28-05-2012 a 18:23.
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28-05-2012, 17:28
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2011
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Per me rinunciare alle vacanze,soprattutto in un perido di stess e stanchezza, e darsi a uno studio pesantissimo per un lavoro che con ogni probabilità sarà assegnato in modo poco meritocratico è una follia.
Chiaramente poi ci sarebbero un sacco di elementi da considerare che puoi sapere solo tu.
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28-05-2012, 17:36
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,726
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Quote:
Originariamente inviata da clizia
Si, lo so che è una cosa che deve sentire la singola persona, per poi prendere una decisione che sia solo frutto di una scelta ponderata e personale. Però, confrontarmi e avere l'opinione spassionata di qualcuno comunque mi aiuterebbe un po' a fare chiarezza, non cerco certo qualcuno che, come un oracolo, mi dia una risposta risolutiva e rischiaro il mio cielo in tempesta!
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Indovinare il lavoro giusto è importante quanto indovinare un partner; credo che se tu ti trovi in difficoltà, dovresti cercare il modo di cambiare le cose. Quindi, per me, l'idea del sacrificare l'estate non è una pazzia.
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28-05-2012, 17:39
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Secondo me ti dovresti buttare, malgrado l'immane fatica che questo comporta. Nel caso tu debba fallire, cerca di non interiorizzare eccessivamente il senso di sconfitta, prendila non come una scommessa con te stessa ma come una semplice chance in più.
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28-05-2012, 18:04
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#9
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Secondo me ti dovresti buttare, malgrado l'immane fatica che questo comporta. Nel caso tu debba fallire, cerca di non interiorizzare eccessivamente il senso di sconfitta, prendila non come una scommessa con te stessa ma come una semplice chance in più.
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Una volta tanto sono sostanzialmente d'accordo con muttley.
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28-05-2012, 18:07
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
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Originariamente inviata da trent
Per me rinunciare alle vacanze,soprattutto in un perido di stess e stanchezza, e darsi a uno studio pesantissimo per un lavoro che con ogni probabilità sarà assegnato in modo poco meritocratico è una follia.
Chiaramente poi ci sarebbero un sacco di elementi da considerare che puoi sapere solo tu.
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Esatto, pure a me sembra proprio una follia, o comunque un tentativo con poche probabilità di riuscita.
Gli elementi da considerare sono il mio rapporto conflittuale col lavoro che svolgo ora: a volte ci sto bene, a volte desidero ardentemente di scappare a gambe levate. Ma questa eterna oscillazione non mi rende serena, anzi; sono in preda a una costante inquietudine, non so mettere a fuoco bene cosa vorrei veramente dalla vita...
Per il resto; non so veramente nulla su questo concorso, voci di corridoio a parte: il capo di un ente in cui lavora mia sorella sostiene che al comune si entra solo per raccomandazione, mentre la mamma di una mia amica ha messo candidamente di aver chiesto una raccomandazione per la figlia proprio per un concorso a cui lei partecipò lo scorso anno e che appunto vinse...
Insomma, le voci che circolano non sono incoraggianti, ma il dubbio si gioca su un aspetto importante; ok, i raccomandati esistono, ma i posti in palio saranno proprio tutti già assegnati?
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Originariamente inviata da muttley
Secondo me ti dovresti buttare, malgrado l'immane fatica che questo comporta. Nel caso tu debba fallire, cerca di non interiorizzare eccessivamente il senso di sconfitta, prendila non come una scommessa con te stessa ma come una semplice chance in più.
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Non temo il fallimento sul piano dell'autostima, perché credo che partecipare ad un concorso comporti una buona dose di faccia tosta e menefreghismo nel provare anche se non si è certi del risultato. Mi spaventa più che altro la fatica che mi aspetta e tempo una grande ansia pre-esame; temo veramente un esaurimento nervoso. Almeno ora come ora sono ridotta malissimo, perché esco fuori (anzi, non è finita) da un anno molto impegnativo e stancante...ma tu Muttley non tenti mai la strada dei concorsi? Magari in quanto a trasparenza lì al nord siete messi meglio!
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Originariamente inviata da Warlordmaniac
Indovinare il lavoro giusto è importante quanto indovinare un partner; credo che se tu ti trovi in difficoltà, dovresti cercare il modo di cambiare le cose. Quindi, per me, l'idea del sacrificare l'estate non è una pazzia.
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Hai ragione, uno sforzo simile è richiesto e benvenuto se si desidera ardentemente e con tutte le proprie forze cambiare il proprio lavoro.
Il mio problema, però, è l'ambivalenza che nutro verso di esso. Ci sono giornate in cui fuggirei all'istante abbandonando tutto, e in altre scopro di viverlo bene e godo dei benefici derivanti dal numero ridotti di ore da passare sul luogo di lavoro...
Comunque: nessuno ha alle spalle esperienze di concorsi pubblici sostenuti nel passato? Sono andata nei forum di discussione dedicati all'argomento e sono rimasta intimidita dall'aggressività e la tenacia delle persone. Penso che chi intraprende la strada del concorso sia una persona agguerrita, sicura delle sue qualità e capace di controbattere all'ansia e allo stress in maniera efficace...
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Ultima modifica di clizia; 28-05-2012 a 18:16.
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28-05-2012, 18:15
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Originariamente inviata da clizia
Non temo il fallimento sul piano dell'autostima, perché credo che partecipare ad un concorso comporti una buona dose di faccia tosta e menefreghismo nel provare anche se non si è certi del risultato. Mi spaventa più che altro la fatica che mi aspetta e tempo una grande ansia pre-esame; temo veramente un esaurimento nervoso. Almeno ora come ora sono ridotta malissimo, perché esco fuori (anzi, non è finita) da un anno molto impegnativo e stancante...ma tu Muttley non tenti mai la strada dei concorsi? Magari in quanto a trasparenza lì al nord siete messi meglio!
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Non sono in contraddizione tra di loro le due affermazioni grassettate? Non temi il fallimento sul piano dell'autostima ma allora sotto quale punto di vista dovresti temerlo? E perché provare ansia? Hai ansia perché hai paura di fallire? Hai detto che non verrà intaccata l'autostima, quindi un eventuale insuccesso non dovrebbe costituire un grosso problema, no? Oppure c'è qualcos'altro per cui dovresti provare ansia?
Anyway al nord siamo più trasparenti perché siamo più vicini all'europa e quindi meno italiani
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28-05-2012, 18:23
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Originariamente inviata da muttley
Non sono in contraddizione tra di loro le due affermazioni grassettate? Non temi il fallimento sul piano dell'autostima ma allora sotto quale punto di vista dovresti temerlo? E perché provare ansia? Hai ansia perché hai paura di fallire? Hai detto che non verrà intaccata l'autostima, quindi un eventuale insuccesso non dovrebbe costituire un grosso problema, no? Oppure c'è qualcos'altro per cui dovresti provare ansia?
Anyway al nord siamo più trasparenti perché siamo più vicini all'europa e quindi meno italiani
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Uhm, non penso che queste affermazioni siano in contraddizione tra di loro; cercherò di spiegarmi meglio.
Dovesse andare male non inizierò certo a pensare che sono una "stupida" o un'incapace...questa paura nello studio l'ho superata ormai da tempo; permane forse maggiormente nell'ambito lavorativo, dove mi sento più insicura.
Ho ansia perché temo di avere poco tempo a disposizione per incamerare tutte le nozioni ed andare proprio impreparata agli esami mi darebbe alquanto fastidio, perché mi sembrerebbe comunque di aver buttato il mio tempo senza riuscire a finire il programma o a trattenere tutte le informazioni a causa del poco tempo a disposizione. Studiare l'intera estate per poi scoprire di non essere riuscita a finire il programma è frustrante e genera ansia, perché sentirei di non controllare la situazione come vorrei e di avere poche possibilità di reale riuscita...in diritto non è come in letteratura: non puoi inventarti nulla, quindi non posso fare leva sulle mie doti creative nei temi scritti...
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28-05-2012, 18:25
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Pazienza, al massimo quest'estate rinuncerai alle vacanze
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28-05-2012, 18:39
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Pazienza, al massimo quest'estate rinuncerai alle vacanze
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Eh, bè, rinuncerò al viaggio itinerante in Grecia, ma 5-6 giorni in qualche capitale europea me la voglio fare,...magari vado a qualche festival musicale, carissimo!
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28-05-2012, 18:43
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Ti consiglio Londra, c'è sempre molto da vedere...chi è stanco di Londra è stanco della vita (cit.)
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28-05-2012, 18:50
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Originariamente inviata da muttley
Ti consiglio Londra, c'è sempre molto da vedere...chi è stanco di Londra è stanco della vita (cit.)
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Propendo verso nuovi orizzonti, magari Budapest!
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28-05-2012, 18:57
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Ottima scelta!
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28-05-2012, 19:05
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Quote:
Originariamente inviata da Bourée
Ho il tuo stesso problema... con la differenza che non ho un lavoro stabile ma precario e il concorso che dovrei preparare è per il precariato anch'esso. E mi sono stancata di studiare, studiare, studiare.
Se trovi una soluzione, posso adattarmi alla tua? non ho neanche più forza di starci a pensare... ma non si può delegare?
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In realtà sono precaria anch'io, ma vedendo l'andazzo dei lavoro d'oggi, mal pagati e ultra-precari, il mio tipo di precariato è una passeggiata. Tra l'altro avrei la certezza di entrare di ruolo tra poco, con lo scorrimento delle graduatorie, ma paradossalmente non so nemmeno se avere il ruolo a breve mi renderebbe contenta e serena. Finché non risolvo questa mia ambivalenza interiore verso il lavoro che svolgo non posso essere sicura di nulla!
Quello che posso proporti, cara Bourée, è magari l'idea di studiare assieme (magari anche a distanza), spronarci e consultarci su quello che c'è da studiare, sempre che tu debba studiare le stesse materie che toccano a me....per me sono cose nuove, è quello il vero dramma.
Comunque temo l'eccessivo investimento emotivo su questo concorso e lo stress fisico che ne conseguirà.
Appena terminata la prova preselettiva mi è scoppiato un enorme ed improvviso mal di testa, accompagnato da forti spasmi di colite. Somatizzo troppo e anche se lo vorrei, non riesco ad avere il pieno controllo delle mie reazioni emotive....
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Ultima modifica di clizia; 28-05-2012 a 19:07.
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28-05-2012, 19:28
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
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Quote:
Originariamente inviata da Bourée
Temo che le materie siano decisamente diverse... se non ti disturba, ti scrivo privatamente. Comunque, il supporto morale è impagabile in questi frangenti e, se non altro, ci si sente meno soli e non del tutto in balìa dei sensi di colpa (nel mio caso sono cosciente del fatto che non avrò tempo per prepararmi come si dovrebbe e che il tentativo è destinato a fallire).
Mmm... se ti piace l'europa dell'est, c'è praga che è bellissimissimissima. e, poi, le capitali baltiche... che non si definiscono. Si visitano!
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Concordo nell'idea del sostegno e del supporto morale. A me condividere gli affanni della vita in "solidal catena" aiuta molto a farmi forza e a tirarmi su. Come dici tu stessa, la condivisione ci fa sentire meno soli; forse riusciamo a relativizzare la nostra condizione e sentiamo di non essere gli unici a sopportare un fardello che a noi, nel nostro eterno rimuginio interiore, sembra insostenibile.
Scrivimi pure, mi fa piacere!
Adoro anch'io Praga, e ci sono stata proprio due anni fa. Vidi anche Tallin con una gita giornaliera dalla Finlandia e me la ricordo come una città molto graziosa e un po' fiabesca, nonostante le zone fuori le mura mi fossero apparse un po' degradate e in contrasto con la bellezza fuori dal tempo della città vecchia!
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28-05-2012, 19:53
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#20
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Non so se tu abbia già preso una decisione, perché non ho letto tutti gli interventi, ma penso che dovresti tentare il tutto per tutto, anche se le possibilità di vincerlo son poche.
Ti dico questo sulla base della mia esperienza che di concorsi ne ho fatti parecchi e pur non avendone mai vinto uno, son stato assunto in una struttura (dopo quasi un anno, quando ormai non ci pensavo nemmeno più!) perché mi ero piazzato secondo.
Le graduatorie dei concorsi infatti hanno una validità di 18 mesi e c'è sempre la possibilità che qualcuno prima di te rinunci. Conosco varie persone che sono state assunte proprio così, scalando le graduatorie, per rinuncia o non risposta alla chiamata di chi li precedeva. Spesso le amministrazioni utilizzano poi le graduatorie di un concorso, per ricoprire altre posizioni che si dovessero aprire nel tempo.
Considera poi che anche se non riuscissi a piazzarti in graduatoria, avrai comunque fatto una esperienza (anche di studio) che ti servirà per il concorso successivo. Io ho imparato molto, riguardo le procedure, il tipo di domande e le competenze richieste dai miei concorsi falliti!
In bocca al lupo
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