senyek

Vorrei portare all'attenzione e sentire anche le opinioni in merito di altre persone perché mi sto rendendo conto che le due tematiche di cui sopra stanno diventando per me un dramma.

A casa mia si dice "fai bene e dimentica", proprio perché si presume che il buon senso suggerisca che, qualora qualcuno faccia del bene, non lo fa per tornaconto personale ma perché ha voglia di farlo e basta.

Eppure, nonostante io mi sia impegnato molto per fare mio questo ragionamento proprio non funziona, ed è come un chiodo fisso nella mia mente che mi fa sentire uno schifo, una sensazione di rabbia ed ingiustizia che razionalmente non condivido ma che mi perseguita, sempre fissa li a ricordarmi quanto sono stato coglione a fare questa e quell'altra cosa, cose in cui io credo.

Così per il bene che puoi fare, così come per la vita professionale, dove nonostante da tutti vieni trattato come uno che ne sa a pacchi e vieni sfruttato in tutte le occasioni a volte anche con conseguente rottura di coglioni, questo non si traduce mai in promozioni, vantaggi economici, carriera di qualche tipo o semplicemente gratitudine.

Il mio modo di pensare pragmatico e la mia coscienza credono molto in quello che faccio, nella vita personale e/o nel lavoro, ma la continua mancanza di riconoscimento sotto forma di gratitudine o meritocrazia mi sta rovinando la vita e le giornate, perché adesso vedo tutto senza senso, tutto quello che potrei fare mi sembra vuoto ed inutile perché non ci sarà niente e nessuno al varco ad aspettarmi, ed è stupido anche che io lo pensi.
Quindi continuo a seguire la mia etica logica e continuo ad aspettarmi la sorpresa emotiva, il mio lieto fine che poi alla fine non arriva mai...

Qualcuno di voi conosce questa sensazione?

Equilibrium

A casa mia pure si dice cosi, ma si dice pure nessuno fa niente per niente.

senyek

i due concetti sono contrastanti

SamueleMitomane

Dipende, per la maggior parte delle volte è l'opposto, le cose, in una maniera o in un'altra, si devono pagare. Quindi insomma tu vuoi sapere se vale la pena di affaticarsi tanto se poi alla fine non ti viene dato un merito per ciò che fai.
"Fai bene e dimentica" lo puoi dire solo ad una servo, non di certo ad uno che si impegna.
Se dai affetto ad una persona, ti piacerebbe che non ti venisse ricambiato?
In ambito lavorativo poi, devi esigere non dico gratitudine perché dipende in quale contesto lavori, ma rispetto per il lavoro che fai che poi si può tradurre in promozioni.
Alla base dei rapporti umani, c'è un dare e avere costante, noi diamo e riceviamo costantemente.
Anche in certe occasioni quando si fa del bene per niente in realtà riceviamo qualcosa, ma da noi stessi, cioè riceviamo bene da noi stessi nel fare del bene altrui, ma questo non significa che tu non debba ricevere gratitudine, al massimo non la devi pretendere, ma poi sono gli altri che devono avere la sensibilità(?) di capire che ti stai impegnando per loro.

Forse questo potrebbe essere spunto per un proverbio, "fai bene e dimentica" sembra più un "fai quello che devi fare e stai zitto", e non va bene.

senyek

In ambito lavorativo ormai sono rassegnato, non c'è da sperare nulla, tanto una volta che ti danno quei 4 soldi al mese ti tappi la bocca e lavori, ma poi comunque quello che produce di più è il fesso di turno.

"Fai bene e dimentica" è più qualcosa da rapporto privato, ma la sensibilità(?) di cui stavi parlando è qualcosa che vedo 1 volta su 10.

Il problema vero è che dovrei accettare che le cose che voglio fare le faccio perchè mi va, altrimenti si trasforma sempre tutto in una delusione...credo!

Paolo Zeder

La meritocrazia non esiste, altimenti i peggio pezzi di mer** non avrebbero posti di potere, ragazze stupende e soldi a non finire. Tanto vale essere come ci si sente di essere e morta lì...

Palladipelo

E' interessante cio' che hai scritto e sinceramente non so bene se riesco a mettere insieme qualcosa di senso compiuto per risponderti. Forse andrò fuori tema. Ad ogni modo un po' mi ci sono ritrovata in questo.. Tante volte mi sono sentita invisibile al mondo, un po' per carattere di m. e perché non mi è mai piaciuto stare al centro dell'attenzione.. Pensando che solo le persone più narcise e sicure di se' andassero avanti nella vita ed io invece che facevo le cose con umiltà sarei rimasta in un angolino senza nessuno che mi ringraziasse. Purtroppo mi duole dirlo ma spesso si è davvero invisibili agli occhi degli altri,ma credo che invece ci si debba fare avanti e farsi conoscere, saper farsi apprezzare, essere visti.. e la gratitudine degli altri arriverà, sottoforma di scambio reciproco.
Nel lavoro è un altro paio di maniche, purtroppo dipende molto dall'ambiente, capita che se vedono che lavori di buona lena se ne approfittino.