Quote:
Originariamente inviata da Justsunrise
mi chiedo che gusto ci sia ad ascoltare generi così underground
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Guarda, la musica mi ha sempre donato emozioni forti, quasi ogni genere musicale.
Sono estremamente eclettico e passo dalle cose più commerciali a quelle più ricercate in un femtosecondo.
Il mio amore per il dark è nato parallelamente all'esordio della mia depressione secondaria, legata alle problematiche sociali di cui ho sofferto maggiormente a 17-19 anni, quindi parliamo di 10-12 anni fa. Avevo bisogno di musica che in qualche modo "normalizzasse" il mio malessere.
Ricordo che all'epoca dei 17 ancora mi attardavo alla discoteca della domenica pomeriggio, abitudine che presi due anni prima, ma iniziavo a diventare insofferente verso di essa. Iniziavo a sentirmi circondato da persone e realtà che volevano costringermi a sorridere per ogni cosa, e per me non c'era un cazzo per cui sorridere.
Odiavo i colori. Iniziai a vestirmi di nero, senza voler emulare nessuno. Ad un certo punto un compagno di classe mi fece la battuta "ma sei diventato dark?", da lì approfondii il genere, e ho scoperto che ascoltare musica di questo tipo mi faceva sentire meglio. Era come se qualcuno mi dicesse "va bene sentirsi male, è normale, non sei solo". Potevo anche essere autoironico sul mio malessere, grazie a quella musica, ascoltando qualche gruppo particolarmente pacchiano. Riderci su mi aiutava a superare le giornate. Parlavo di morte e ridevo. Gli altri si grattavano la testa dinnanzi alle mie battute macabre.
Quando ho iniziato a frequentare discoteche dark mi sono sentito subito a casa, con persone che avevano vissuto esperienze simili alle mie.
Adesso, questo thread a parte, non è che ascolti tanto questo genere musicale, per lo più mi divido tra la musica commerciale da discoteca e il vintage jazz, però le emozioni forti che mi dona sentire il basso vibrante e cupo nella pancia rimangono sempre vivide, e quando mi sento male, e ho voglia di piangere, o di ridere della mia disperazione, questo è il genere che più di tutti prediligo.