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13-04-2012, 21:56
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#1
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Ero incerto se aprire il thread in OT o qui.
Ho scelto la sezione sociofobia perché secondo me il rapporto tra il gioco più diffuso in italia e le patologie che molti di noi hanno è interessante.
Parlo di me, ma è una storia che ho sentito su molti:
la mia esclusione sociale è iniziata da bambino, in quanto avevo problemi motori. Nulla di rilevante, se non fosse che il criterio principale con cui si creavano le amicizie erano le partite a pallone nel dopomensa.
Eppure non ho mai particolarmente odiato il calcio: da bambino guardavo Holly e Benji come tutti, e andavo pure a giocare a pallone. Ad un certo punto mi beccai una pallonata, e decisi di smettere. Ho iniziato a odiare il calcio, o cercare di odiarlo, per tutti i problemi che rappresentava.
Ma in realtà mi sono sempre divertito a giocarci. Solo, odio sentirmi inferiore, sono molto orgoglioso.
Beh è successa una cosa strana: l'altro ieri un mio ex compagno di scuola, con cui sono ancora in contatto, mi ha invitato per una partitella di calcio a 5. E stranamente non ho evitato. Certo ho messo le mani avanti spiegando la mia incapacità totale nel gioco, ma la cosa è stata a sua volta apprezzata.
E quando ieri la partita s'è tenuta effettivamente, nonostante le persone che conoscevo erano effettivamente poche, nonostante i miei lisci e i miei tunnel, nonostante una sconfitta che ritengo onorevole, mi sono divertito davvero! Non ci avrei mai sperato.
Tant'è che mi piacerebbe giocare ancora, magari a cadenze regolari (quasi quasi apro un thread nella sezione raduni e incontri ), anche se mi vergogno per il fatto di essere davvero scarso.
Qual è il vostro rapporto col gioco del calcio? Come ha condizionato la vostra esistenza e il vostro essere fobici o evitanti?
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13-04-2012, 21:59
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Il calcio, come tutti gli sport di squadra in generale, per me è stato il Principio dell'Umiliazione.
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13-04-2012, 22:05
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,934
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Uhm... non ho mai amato il calcio, sinceramente ci sono sempre stato negato.
Per quanto riguarda gli sport di squadra l'unico per cui abbia provato una certa fascinazione è stato il Basket, ma saranno 10 anni che non faccio un tiro a canestro
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13-04-2012, 22:06
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,041
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Tecnicamente quando giocavo da solo non ero niente male, ma nelle partite ero troppo teso ed avevo paura di fare male o di farmi male, ed ero troppo moscio, quindi ero tra i più scarsi, la timidezza mi ha penalizzato anche in questo campo.
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13-04-2012, 22:10
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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ero bravino, non lo dico per vantarmi, bravino per come può esserlo un bambino, non ero Messi, ma diciamo che me la cavavo, eppure la mia esperienza nel calcio "ufficiale" è durata pochissimo, posso dire per colpa di un allenatore veramente infido, il classico che puntava a vincere la champions league con i bambini di 8 anni -_-. Ancora mi ricordo con terrore i suoi rimproveri......
quando giocavo con gli "amichetti" all'oratorio o a scuola ero uno dei più bravi, quando andavo agli allenamenti o alle partite invece ero completamente bloccato e annichilito da questo "signore"....
dopo pochi mesi cambiai sport e mai scelta fu più felice, passai al tennis, tralatro lo sport in assoluto più ansiogeno credo eppure vissuto in modo "umano" mi ha aiutato moltissimo a crescere....
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13-04-2012, 22:21
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 586
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Il non aver mai fatto sport di squadra da piccolo credo che abbia contribuito ai miei problemi.
Adesso ci giocherei volentieri, ma sarei all'altezza di un bambino di sei anni e mi vergogno. Come da piccolo, potrei fare giusto il portiere
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13-04-2012, 22:24
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#7
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
ero bravino, non lo dico per vantarmi, bravino per come può esserlo un bambino, non ero Messi, ma diciamo che me la cavavo, eppure la mia esperienza nel calcio "ufficiale" è durata pochissimo, posso dire per colpa di un allenatore veramente infido, il classico che puntava a vincere la champions league con i bambini di 8 anni -_-. Ancora mi ricordo con terrore i suoi rimproveri......
quando giocavo con gli "amichetti" all'oratorio o a scuola ero uno dei più bravi, quando andavo agli allenamenti o alle partite invece ero completamente bloccato e annichilito da questo "signore"....
dopo pochi mesi cambiai sport e mai scelta fu più felice, passai al tennis, tralatro lo sport in assoluto più ansiogeno credo eppure vissuto in modo "umano" mi ha aiutato moltissimo a crescere....
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anche io avevo un allenatore pessimo, per quel che mi posso ricordare (avevo 6 anni).
Inizio a pensare che per poter dare dei bambini ad un adulto affinché questo faccia da insegnante una laurea in pedagogia sia conditio sine qua non: i rischi connessi ad una cattiva educazione sono troppo alti.
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13-04-2012, 22:28
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 490
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Ho giocato a calcio fino alle medie. Abbandonare questo sport è stato uno dei miei più grandi errori.
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13-04-2012, 22:30
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 517
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già...giocare a calcio..quanto mi sarebbe piaciuto.. magari partecipare a quei tornei amatoriali organizzati dalle parrocchie o dai centri sportivi, scegliere il nome da dare alla squadra, vedere i calendari, le classifiche, manco fosse la champions league
e pensare che alle medie mi esludevano.. ogni settimana i miei compagni di classe organizzavano una partita. io venivo chiamato solo se c'era qualcuno che non poteva andare a giocare.
alle superiori mi ricordo una volta che organizzamo una partita di calcio. questa volta io giocavo, ma non toccai un pallone. andavo su e giu per il campo senza che nessuno si degnasse di passarmi la palla. poi notai un gruppetto di ragazzi a bordo campo che guardando la partita si accorse di me e mi derideva vedendo che non toccavo palla. effettivamente doveva essere proprio una scena spassosa.
poi per giocare a calcio devi avere un po di personalità. ti devi saper imporre, farti vedere, per far si che ti passino la palla..insomma giocare a calcio è un po la metafora della vita...
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13-04-2012, 22:34
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#10
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli (purtroppo)
Messaggi: 298
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Vade retro calcio!
Faccio schifo, da piccolo ci giocavo solo perchè lo facevano gli altri, ma era talmente tanto brutto con tutte le prese in giro che era quasi un incubo. Mio padre, juventino come tutta la mia famiglia, fa sempre un tifo bestiale e davvero è nervoso per colpa di quella squadra.
Mai mi è interessato, tranne forse nel 2006, non tifo per nessuno e mi tiro fuori da tutti i discorsi dove si prende questo argomento.
L'unico, vero, puro sport di squadra per me è e sarà sempre il ciclismo.
Come in nessun altro sport lo spirito di sacrificio, di altruismo, ripeto sempre, di sacrificio, è così grande come nel ciclismo su strada.
E sto pensando anche di entrare in una squadra. Mi hanno "offerto" un posto, e io vado pure abbastanza forte e non so che cosa mi trattiene dall'accettare.
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13-04-2012, 22:35
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#11
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 1,194
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Per me ormai (ormai!!? da sempre direi ) c'è solo il calcio da spettatore, non da protagonista in campo (ergo la famigerata dicotomia interesse passivo vs attivo ...io propendo per il primo).
Da bambino giocavo ogni tanto e non ero malaccio(certo, nemmeno spiccavo per grandi doti tecniche ed atletiche ), però ricordo come a scuola son sempre stato abbastanza escluso (scelto tra le schiappe rimaste) e ritenuto scarso perchè già sentivo quel clima di competizione che aborrivo con tutto me stesso per cui, durante le partitelle, ero sempre teso ed agitato, concentrato più sul pensiero che mi avrebbero passato la palla che su come sviluppare l'azione.
Alle superiori poi, con l'ambiente ostile che c'era, non avevo proprio voglia di condividere quei momenti con certa gente ...e da allora si può dire che ho appeso le scarpette al chiodo.
Invece nelle sfide con ragazzini che non erano compagni di scuola, parlo d'estate soprattutto, le cose andavano meglio pur se il timore di fare brutte figure c'era sempre. Ho anche realizzato bei gol e fatto buone parate.
Il calcio giocato, oggi più di ieri, è un affare di estroversoni che più estroversoni non si può (mi riferisco ai massimi livelli, ma anche nelle categorie inferiori ha preso piede lo stereotipo del calciatore estrò)....eppure piace a tanti di noi timidi/introversi/fobici per le emozioni che ci trasmette, che vanno al di là di chi scende in campo, ad es. di un Cristiano Ronaldo (-4...21 aprile al Camp Nou, ndr) che si fa 1000 donne e che con noi non ha nulla da spartire (ho citato il paradigma del calcio moderno per rendere meglio l'idea).
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Ultima modifica di niky; 13-04-2012 a 22:41.
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13-04-2012, 22:37
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli (purtroppo)
Messaggi: 298
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Quote:
Originariamente inviata da niky
Per me ormai (ormai!!? da sempre direi ) c'è solo il calcio da spettatore, non da protagonista in campo (ergo la famigerata dicotomia interesse passivo vs attivo ...io propendo per il primo).
Da bambino giocavo ogni tanto e non ero malaccio(certo, nemmeno spiccavo per grandi doti tecniche ed atletiche ), però ricordo come a scuola son sempre stato abbastanza escluso (scelto tra le schiappe rimaste) e ritenuto scarso perchè già sentivo quel clima di competizione che aborrivo con tutto me stesso per cui, durante le partitelle, ero sempre teso ed agitato, concentrato più sul pensiero che mi avrebbero passato la palla che su come sviluppare l'azione.
Alle superiori poi, con l'ambiente ostile che c'era, non avevo proprio voglia di condividere quei momenti con certa gente ...e da allora si può dire che ho appeso le scarpette al chiodo.
Invece nelle sfide con ragazzini che non erano compagni di scuola, parlo d'estate soprattutto, le cose andavano meglio pur se il timore di fare brutte figure c'era sempre. Ho anche realizzato bei gol e fatto buone parate.
Il calcio giocato, oggi più di ieri, è un affare di estroversoni che più estroversoni non si può (mi riferisco ai massimi livelli, ma anche nelle categorie inferiori ha preso piede lo stereotipo del calciatore estrò)....eppure piace a tanti di noi timidi/introversi/fobici per le emozioni che ci trasmette, che vanno al di là di chi scende in campo, ad es. di un Cristiano Ronaldo che si fa 1000 donne e che con noi non ha nulla da spartire.
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per me i calciatori sono tutti dei gran buffoni, Cristiano Ronaldo in primis.
Escluderei solo Buffon e il vecchio Pessotto
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13-04-2012, 22:46
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#13
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Avanzato
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 351
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Quote:
Originariamente inviata da Demiurgo
Per quanto riguarda gli sport di squadra l'unico per cui abbia provato una certa fascinazione è stato il Basket, ma saranno 10 anni che non faccio un tiro a canestro
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Anche io, comunque grande, quello si che è un bello sport, peccato che è da parecchio che non ci gioco.
Mi trovo anche d'accordo sulla relazione fra sport di squadra in generale e sociofobia. Il calcio e poi calcetto sono stati motivo di esclusione e derisione anche per me. Ho giocato a calcio alle elementari per qualche mese, ma facevo schifo e i compagni di squadra me lo resero un periodo infernale. Per di più erano quasi tutti di scuola mia, quindi derisione e scherno avvenivano anche a scuola. Alle superiori più o meno stessa cosa per il calcetto, anche se nella squadretta che facemmo con dei miei amici giocavo benino se non bene, perché gli altri avevano fiducia nelle mie capacità ed ero quindi molto motivato. Quando giocavo a scuola invece rendevo molto molto meno perché sempre oggetto di derisione. Insomma sembravo proprio un altra persona, uno che il pallone sembrava non averlo mai visto, mentre con la mia squadretta ero capace di giocare anche molto bene a volte.
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13-04-2012, 22:50
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#14
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Principiante
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 55
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Io amo il calcio,per me non è uno sport è arte.Per quanto riguarda me da piccolo ci sapevo fare,anche se tecnicamente non ero dei migliori ma mi muovevo bene e avevo un fiuto del goal alla Inzaghi e nei tornei e nelle partitelle facevo sempre tanti goal,anche se a differenza di altri ragazzi non sapevo fare giocate spettacolari tipo finte,giochetti,acrobazie,etc.Però mi piaceva da matti giocare e prendevo sul serio ogni partita correndo senza sosta,riuscivo a sfogarmi grazie al calcio.Addirittura fino a 4/5 anni fa andavo ad allenarmi da solo quasi tutti i giorni al campetto vicino casa per migliorare tecnicamente,ma pian piano con gli anni ho giocato sempre meno.Però le ultime volte che mi hanno chiamato alle partitelle anche se mi stancavo presto me la sono sempre cavata bene e mi sono sempre divertito,anche se mi prendevo sempre qualche rimprovero quando non tornavo.
Ora mi manca il fatto di non poter giocare con continuità,da ragazzino era un'abitudine piacevole,visto che mi piaceva da morire,non nascondo che spero di trovare degli amici anche per riprendere a giocare a calcetto con continuità.
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13-04-2012, 23:10
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#15
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 490
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Comunque in campo ho sempre avuto paura di sbagliare, ero un difensore e avanzavo pochissimo palla al piede. Lanciavo o passavo quasi subito aver ricevo o preso palla. (perdere il posseso in zona difensiva non è una bella cosa!).
Questa era l'unica mia ansia durante le partite. Per il resto mi comportavo bene e piacevo molto al mister, giocavo sempre: primo e secondo tempo.
Ah, quelle rare volte che segnavo mi limitavo ad agitare il pugno senza fare scenate esibizioniste...non era nel mio carattere!
Maledizione, perchè ho smesso??
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13-04-2012, 23:30
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Provincia di Roma
Messaggi: 582
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Il calcio è una componente fondamentale della mia vita, sia come tifoso che come giocatore, seppur a livello amatoriale.
Da tifoso, il calcio mi ha fatto vivere emozioni fortissime che per lungo tempo della mia vita mi hanno tirato su (o giù). Comunque erano e sono sensazioni che mi permettevano di estraniarmi dai problemi della fobia, dall'ansia sociale fortissima ecc.
A livello attivo di giocatore ho deciso di prendere il calcio come metafora della vita. Negli ultimi anni, in ambito universitario, mi sono sbloccato e le partitelle di calcetto sono stato fondamentali. Mi sono sentito uguale agli altri, inserito in un contesto sociale e, grande sorpresa, , mi sono trovato sempre a mio agio.
Soprattutto ho imparato a non drammatizzare per errori, svarioni, papere. Tutti le compiono, prima o poi, sono quindi normali.
Tra l'altro, giocando da difensore centrale roccioso, imponente e azzanna caviglie mi sono accorto che, se lo voglio, posso essere diverso, posso fare ciò che voglio.
Durante la partita, divento una sorta di macchinetta parlante dal primo all'ultimo minuto che guida la difesa, grida le marcature, fa salire o scendere la squadra, faccio anche qualche lancio lungo.
Insomma, attraverso il calcio, o meglio dire grazie alla foga di una partita mi sono sbloccata in molti ambiti e ho capito (ed imparato a fare ) che volere è potere.
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14-04-2012, 00:28
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#17
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,304
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
Qual è il vostro rapporto col gioco del calcio? Come ha condizionato la vostra esistenza e il vostro essere fobici o evitanti?
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Mai piaciutò ne praticarlo attivamente ne seguirlo passivamente. Ricordo che la pallavolo mi piaceva molto, ma non l'ho praticata perchè i giochi di squadra mi mettevano troppo a disagio.
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14-04-2012, 00:36
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#18
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,635
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
Qual è il vostro rapporto col gioco del calcio? Come ha condizionato la vostra esistenza e il vostro essere fobici o evitanti?
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Amo il calcio, poco da dire.
Non ho mai avuto una gran tecnica "da estroversone" , ma il campo, sia giocando tra amici che in qualche squadretta cittadina, mi ha dato modo di farmi valere. Lì non si parla, si gioca e basta, e se anche uno non ha esattamente i piedi di Maradona, corsa grinta e menare qualche legnata bastano per dire la tua, per far vedere che ci sei anche tu. Comunque ero/sono una sorta di Zanetti, per intenderci.
Un'altra cosa: a tutti di solito piace fare i giochetti, i numeri, oppure giochi come la tedesca, a me invece questi non hanno mai divertito, chissà come mai.
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14-04-2012, 01:09
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#19
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 1,339
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Giocare a calcio mi piace, anche se ormai non ho avuto più occasione di farlo da tanto...
E come ho scritto in un altro thread, mi aiutava a scaricare le ansie, e soprattutto le scaricavo sulle tibie degli attaccanti avversari Ero un buon difensore senza troppi scrupoli.
Unica parentesi negativa, quando da piccolo giocavo in una squadretta: i compagni di squadra erano troppo estroversi per i miei gusti e non mi ci sono mai trovato bene (anche se non è che mi infastidissero di proposito o mi prendessero in giro). Mi pare di avere giocato solo una stagione e poi ero riuscito a convincere i miei a non iscrivermi più.
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14-04-2012, 01:10
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#20
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: 4700 km a nord dell'equatore e 300 km a sud del 45° parallelo
Messaggi: 8,186
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io ho giocato a calcio sia a scuola che in una squadra di calcio, però dovetti smettere poichè giocavo anche a pallavolo e dopo 2anni passati nella squadra di calcio gli orari cambiarono e quindi dovetti scegliere tra il calcio e la pallavolo, scelsi quest'ultima, la mia preferita.
A calcio me la "cavicchiavo", per me era un po' difficile segnare perchè non ero un attaccante, però qualche gol l'ho segnato pure io
i più belli però, in squadra con i genitori (civili)* che ci guardavano
avevo un brutto difetto, facevo delle entrate assassine
una volta entrai in modo anomalo, in pratica il mio ginocchio colpì lo sterno del mio avversario (senza conseguenze) e l'arbitro mi mostrò il cartellino rosso, io cercai di fargli anzi...farle (era un arbitro donna) cambiare idea, ma non ci riuscì!
* genitori civili = quelli che stanno a guardare i figli che si divertono
genitori invicili = quelli che gridavano ai figli "spaccagli le gambe" "tiragli una gomitata" "falcialo"
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