maury25

Quelli che non combattono.

Quelli che non si ostinano.

Quelli che non guardano la vita come un traguardo ambito ma come un passaggio.

Quelli che non importa cosa succede.. Tanto, il biglietto di ritorno è uguale per tutti.

Quelli che si rifiutano di seguire la massa.

Quelli che vivono nel presente.

Quelli che, in fondo , vada come deve andare.

Quelli che vorrebbero stare altrove.

Quelli che sognano un mondo migliore.

Quelli che si isolano perchè disgustati.

Quelli che si rifiutano di curare la pazzia.

Quelli cui piace starsene a contemplare la natura.

Quelli un pò così, sulle nuvole, ma sempre consapevoli.

Quelli fermi sui propri principi.

Quelli cui frega niente e trovano che tutto sia una grande barzelletta.



Gente come noi



Eterni e pigri.

Eterni e sospesi.

Eterni e vivi.


Fonti : La mia mente perversa

Matte

Ehhh, sono uno di "quelli", mi riconosco in pieno in ciò che hai scritto (come spesso mi succede)... Ecco, se si eliminasse la parola "pigri" (terzultimo verso), dalla quale non mi sento rispecchiato, queste righe le avrei potute benissimo buttare giù io (non fosse per il fatto che non sarei assolutamente capace di farlo così bene ).

monaxia94

Niente di più sbagliato... meglio non credere a questa favoletta

maury25

Non esagerare....

@ LordJim : Che canzone stupenda..

Matte

Non era solo un complimento che rivolgevo a te, si trattava anche di ammettere a me stesso che non so scrivere, non sono in grado di dare forma, per iscritto, a tutti i miei pensieri, le mie emozioni, ecc... Quindi non ti montare la testa!

maury25

Mah, veramente nei momenti in cui ho la testa in confusione non riesco nemmeno a scrivere due righe di senso compiuto.(e capita molto spesso)
Anche adesso.. ho ricevuto un feedback positivo, ma nonostante ciò,credimi, continuerò a dubitare all'infinito di me e di quello che dico.
Ieri sera ho avuto un lampo di genio e mi son detto.. và dai, scriviamo un pò due minchiate e vediamo cosa ne esce fuori!
Comunque ti ringrazio lo stesso. mi capita molto di rado che qualcuno mi faccia complimenti, quindi tranquillo, il rischio che mi monti la testa è minimo.

Matte

Io invece, qui sul forum, faccio molta più fatica a raccontarmi, a esternare i miei sentimenti, di quanta ne farei nella "vita reale" se dovessi parlare di me a un amico o un'amica (che comunque non ho...).
Mi fa strano parlare di me a chi non mi conosce per nulla, che non sa neppure le cose più banali che mi riguardano... Fare una sorta di lista della spesa in cui riassumo tutto non ha senso, penso che la conoscenza proceda per piccoli passi, in cui si impara giorno dopo giorno qualcosina in più sull'altro...
Leggo spesso il forum, moltissime volte mi sento rappresentato in maniera impressionante da ciò che qualcuno scrive (vedi il tuo componimento), però al massimo mi limito a rispondere, senza iniziare mai una discussione... Non mi verrebbe naturale chiedere un consiglio a chi non mi conosce, tendo a fidarmi più di me stesso che non di un "estraneo" (cosa forse ovvia). Oltre al fatto che sento di essere "diverso" anche dalla maggioranza degli utenti che ci sono qui, fuori dalla norma e felice di esserlo, senza il desiderio o la speranza di dare una svolta alle cose. Ormai ho trovato un equilibrio, sto bene nel mio vivere al minimo, senza uscire mai di casa (se non per allenarmi, in solitaria, naturalmente ), senza tentare di costrire un futuro, senza cercare la vicinanza delle persone, ecc. Forse un giorno me ne pentirò, quando mi ritroverò a dormire in mezzo a una strada, ma, ahimè, non vedo alcuna alternativa, non per me. La politica dei piccoli passi con me non funziona, parto da una situazione troppo svantaggiata e per quanto possa sforzarmi (e le forze le ho esaurite da tempo, mi rimangono solo quelle sufficienti a permettermi di tirare avanti, resistere nella maniera più dignitosa possibile), non avrò mai una vita "normale".

maury25

Capisco molto bene quello che dici.
Credo di essere nella tua stessa situazione, più o meno.
Non so cosa esattamente ci blocchi, forse nulla. Forse semplicemente ci piace vedere le cose in un'altra maniera.
Mia madre un giorno mi fa "e non vuoi cambiare, vuoi rimanere così?". Stavo per rispondergli si, poi mi sono trattenuto...
Sono onesto con voi e con il forum. Non dovrei stare qui, perchè non credo di avere le problematiche cruciali della fobia sociale.
Però mi piace leggervi e anche se in pochi mi stimano io continuerò a tracciare i miei pensieri e i miei ideali. Anche perchè fuori non posso farlo per ovvi motivi.. Comunque se vuoi fà due chiacchiere con un tuo simile c'è sempre la minichat.

Matte

Non so se io in questo momento abbia dei blocchi, se sì, questi non sono certo di natura psicologica... Ormai uno stile di vita come quello che ho ora mi sta bene, non desidero molto altro, non avverto la mancanza di una vita sociale fine a se stessa. Sì, mi dispiace non avere rapporti importanti con le persone (amicizia o amore) e mi dispiace anche che non c'è nessuno che mi conosce da tanto tempo (complice il fatto che abbia cambiato residenza più volte, dopo un certo momento, in seguito al divorzio dei miei). Sarà assurdo, da incoscienti, non lo so, però nella mia serena disperazione sto bene, sono più le volte che il mio umore è buono di quelle in cui è cattivo, sono tranquillo, rilassato, ecc, anche se so che il domani si rivelerà ancora più duro di quanto lo sia stato il passato. Ma non ci penso... E non perchè sia un cretinetto che vuole solamente vivere alla giornata, spassandosela (non è il mio caso, ho una vita austera, morigerata, anche se forse è proprio questo ciò che mi piace... In fin dei conti non sogno feste e discoteche; studiacchiare un po', praticare sport, guardare un film sono attività che sceglierei in ogni caso, anche se non fossi così solo), ma perchè non credo più alla possibilità di avere una vita "normale" (casa-lavoro-famiglia). Non dico che la troverei una cosa mediocre, non penso lo sia necessariamente, penso però che tanti problemi "oggettivi" che ho mi impediscano di poterle sognare, certe cose. Quindi meglio rassegnarsi... Ed è quello che ho fatto da anni, non sono frasi che scrivo in un momento di frustrazione, per sfogarmi.
Non sono completamente d'accordo quando dici che fuori da questo spazio non potresti esternare quelli che sono i tuoi pensieri e i tuoi ideali. Persone a noi affini ce ne sono. Il problema è che sei isolato, solo, e anche volendo suppongo che non sapresti bene da dove partire se volessi stringere rapporti, fare nuove conoscenze. Una grande opportunità in questo senso è ad esempio quella fornita dalla scuola, dove ogni giorno si vedono le stesse facce, si è "obbligati" a parlare (fosse anche solo per chiedere gli appunti, per fare una battutina sulla partita vista in tv la sera prima, ecc), ci si conosce piano piano... Purtoppo perduta questa chance, diventa più difficile, e più si avanza con gli anni, più sembra un'utopia l'idea di tornare a poter avere un giro di amicizie.
E comunque, per quanto tu forse non sarai un "fobico sociale" (a parte che non amo queste etichette, soprattutto perchè spesso qui vengono utilizzate con leggerezza, senza cognizione di ciò che davvero rappresenti un termine), non mi sembri affatto fuori luogo, qui. Magari non sei ansioso, ma questo anche per via del fatto che non hai grandi occasioni in cui esporti, metterti alla prova, sottoporti al giudizio altrui. Cioè, neanch'io mi sento ansioso, ma poi, le rare volte in cui faccio qualcosa di diverso che devia dalla mia routine, mi accorgo di non avere la spensieratezza che possono avere altri.
A dirla tutta poi non mi sembra che tutti gli utenti di questo sito siano classificabili come "fobici sociali" (ma sono ben accetti pure loro, inutile dirlo, non sarò certo io a tracciare dei confini).