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29-08-2008, 11:10
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2006
Ubicazione: Organizzazione Hellsing
Messaggi: 1,023
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Non c'è cosa più frustrante dell'avere qualcuno che non ti incentiva, anzi ti fa passare la voglia di fare le cose.
Beh parliamoci chiaro, la voglia in realtà già è poca, io so che se non faccio certe cose è anche perchè non ne ho il coraggio ed è diventato quasi un alibi il fatto che "tanto non me lo lasceranno fare".
Solo che è triste non sapersi imporre e dover battere in ritirata, imbarazzato perchè ti senti come se avessi proposto qualcosa di illegale.
Mia madre scommetto che questo lo sa, lo sa che se mi sento imbarazzato batto in ritirata, e se ne approfitta.
Ti spiazza con le sue osservazioni del cazzo.
Ricordo una volta, da adolescente, dissi che volevo andare ad un concerto con gli amici.
Avrebbe potuto dirmi: "chi vi accompagna?" oppure "non lo so, può essere pericoloso" insomma, robe che dicono le madri.
No. Lei mi chiese, con faccia tra l'indagatorio e lo sdegnato "E che vai a fare?"
Ma che domanda del cazzo è? Un concerto, c-o-n-c-e-r-t-o, cosa cazzo si fa ad un concerto, cosa CAZZO si fa, si va ad assistere ad un balletto classico?
Io rinunciai, mi sentii come avessi fatto una proposta oscena.
Ancora, altro esempio.
Questa estate, finito di studiare e non avendo un cazzo da fare, passavo le giornate stravaccato sul letto o davanti al pc. Siccome temevo che questo mi avrebbe portato all'atrofizzazione delle gambe, pensai che sarebbe stata buona cosa andare a correre la mattina nel parco.
Un genitore normale l'avrebbe presa come una cosa buona, cazzo c'è tuo figlio 24h su 24 dentro casa, se vuole uscire e fare movimento è una cosa buona, io un figlio così lo prenderei e lo getterei in strada, con l'obbligo di non tornare prima di 2-3 ore.
Lo dico alla satrapa.
"E che vai a fare?"
e aggiunse
"Ma se vai poi devi andare la mattina presto, perchè alle 8-9 già fa caldo, come fai..."
Ok mà lascia stare.
Preferisco rincitrullirmi davanti al pc che sentire le tue osservazioni del cazzo.
Altro problema: io per marzo 2009 conto di laurearmi. Per settembre vorrei poi continuare, nel frattempo cosa faccio? L'università era l'unica cosa che mi costringesse a far qualcosa, finita quella, veramente diventerò tutt'uno col letto e il pc.
Quindi pensavo fosse una cosa buona trovarmi un lavoretto, qualcosa di non impegnativo e che non mi porti troppo ad avere contatti (quindi niente cameriere in un pub, cosa classica che fanno tutti gli universitari, giammai).
Un genitore normale incentiverebbe la voglia di fare del figlio.
Mi immagino mia madre invece
"E che vai a fare"
La prossima volta le proporrò di andare a rapinare una banca. Magari mi darà una risposta più sensata.
Diciamoci la verità, mi fa comodo non venire incentivato, perchè sto bene protetto tra 4 mura, perchè se uno c'ha voglia di fare le cose, se ne fotte di una madre che qualunque cosa le dici pare sempre hai detto una cosa oscena, la fa e basta.
Solo che chi è debole avrebbe bisogno di esser spinto avanti, non indietro, avrei bisogno di qualcuno che mi dica "si, e che cazzo, non fai mai niente, vai a fare qualcosa!".
Invece mia madre casca dalle nuvole, mio padre figuriamoci se ne fotte altamente.
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29-08-2008, 11:51
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#2
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 333
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I miei talvolta provano ad incentivarmi, ma a quanto pare io sono un cattivo cliente molto più di te.
D'altra parte se voglio fare qualcosa che già so potrebbe procurarmi critiche o questioni da parte dei miei, finisco per dirgli il minimo necessario e lo faccio ugualmente senza alcun problema.
Tuttavia, cose lavorative zero, finora. E se mi ci imbarcassi i miei probabilmente mi farebbero un munumento, altro che non incentivarmi .
Comunque mi pare che tu abbia una visione abbastanza obbiettiva della situazione, sopratutto del mondo in cui ne "approfitti". Penso dovresti comiciare a sbattertene a fare quel che vuoi, cominciando magari dalle cose non impegnative (concerto). E' molto più facile .
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29-08-2008, 12:05
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#3
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Banned
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 85
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ti capisco, stessa cosa.i miei son così.mi mettono i bastoni fra le ruote in tutto, e hanno rotto le palle.adesso sono arrivato praticamente a non sopportarli manco 10 minuti, manco vado a mangiare a tavola.mio padre non fà altro che brontolarmi dietro, mia madre stesso.poi qualuqnue cosa voglio fare o "non la reggo"come il lavoro.oppure"e una cazzata" oppure ancora"non e il momento adatto"pur se son cose che non toccano minimamente i loro interessi.se non quelli di rompicoglioni ansiosi cagasotto .son stufo della vita in famiglia.mi hanno sempre trasmesso insicurezza e ansia, che già di per me avevo, invece di spingermi ad agire e a farmi forza.però quando c'è da rompere i coglioni perchè"ho i pantaloni sporchi" quando devo uscire.oppure sul "perche non porto un fazzoletto "anche se non ho nessun raffredore ed e agosto, son capaci di spreemerti i maroni per un quarto d'ora.
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29-08-2008, 12:08
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Andate via.Fatelo presto.
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29-08-2008, 12:08
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#5
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Banned
Qui dal: May 2008
Messaggi: 554
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si anche i miei mi scassano i coglioni e non fanno altro che provocarmi insicurezza su tutto ciò che faccio :x ..
se gli dico se posso andare in un concerto o si invendano una scusa o mi dicono non sai badare a te stesso..fanculo
ricordo anche un altra cosa non mi hanno mai mandato in gita fuori regione perchè secondo loro non sarei campato nemmeno 2 giorni :x
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29-08-2008, 12:19
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#6
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Banned
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 85
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Quote:
Originariamente inviata da vetro
Andate via.Fatelo presto.
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eh facile a dirsi difficile a farsi.perlomeno dovrei trasferirmi in un altra città o zona.ospite in casa di qualcuno finchè non trovo un lavoro.e poi contribuire con affitto e spese.io lo farei ben volentieri.
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29-08-2008, 12:23
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#7
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Lo so benissimo che non è facile ma nel momento in cui decidi di farlo hai gia' fatto un piccolo passo verso la liberta'.Cosi' involontariamente pensando gia' alle conseguenze di questa scelta aumenti il distacco tra te e il momento in cui finalmente deciderai di fare questo passo.
Rimandi un anno,due,tre..alla fine ti sembrera' una scelta sempre piu' ardua e ti convincerai che l'unica soluzione semplice è restare in casa con i tuoi.Gli inizi non sono facili per nessuno(il primo giorno di scuola,il primo giorno di lavoro etc) ma pian piano devi gettare le basi per stare meglio in futuro.
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29-08-2008, 12:44
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Ubicazione: Fondo di provincia
Messaggi: 1,023
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Quote:
Originariamente inviata da mezzelfo
lo dicono Pride e cc17: dobbiamo andare a far legna con l'Osvaldo!
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Consiglio anche di filettare con il RU e l'Ismail.
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29-08-2008, 13:02
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#9
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Avanzato
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 332
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..
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29-08-2008, 15:08
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#10
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Principiante
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 60
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Quote:
Originariamente inviata da Alucard
Non c'è cosa più frustrante dell'avere qualcuno che non ti incentiva, anzi ti fa passare la voglia di fare le cose.......
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Stessa mia identica situazione... solo che poi sono arrivato ad un certo punto ed ho visto che questi mi stavano trascinando nel loro modo di vedere la vita...
ricordo nel 2005, concerto U2 Roma, io 19 anni, per trovare il biglio mi feci in 4...
alla fine lo trovai, contentissimo della mia conquista..
ora mancava solo dirlo ai miei... già è imbarazzante annunciare di farti il viaggio da solo a Roma, ma loro non contenti mi fanno sentire ancora + uno stupido...:
"Cosa??? A Roma???"
- si, a Roma, vado con il treno...
"con il treno??? E tutto per vedere uno che canta???"
- si, ma non è uno, son 4...
"ma sei impazzito??? e mo cosa dici a tuo padre??
- non sono impazzito, e a mio padre gli dirò le stesse cose che ho detto a te...
ste domandine del cavolo durarono per 1 ora... ma alla fine ci andai, anche con l'incazzatura di mio padre e le sue urla petulate per 2 giorni...
sapevo che per loro spostarsi è sempre visto come un pericolo, una paura, preoccupazione... e sta situazione l'ho sopportata per tanto tempo, perchè loro pensano "e se gli dovesse succedere qualcosa, cosa direbbe la gente?!?!?" pensano alla gente, mica a me... vabbè... nnamo avanti..
potevo concepire questo tipo di ostacoli per un divertimento, concerto o qualcosa che servisse a svagarsi... ma non quando si tratta di crescere in ambito lavorativo..
pochi mesi dopo dovevo recarmi di nuovo a roma per un corso di approfondimento pagato dalla mia società...
glielo dico e loro di nuovo le stesse cose...
ho visto quindi che il problema diventava grave se questi ad ogni minimo cambiamento della mia vita dovevano trasmettermi paure e ansie per la loro insicurezza nei confronti DELLA GENTE!!!!
dopo 2 anni sono andato via da casa... è troppo bello non dare conto e starsene per i fatti propri... tornare la sera quando si vuole... mangiare quel che si vuole... ci si sente liberi ed appagati!!
ora conto di spostarmi ulteriormente, perchè il mio lavoro, e dove abito tutt'ora, è a 40 km da casa, ed il fine settimana rientro dai miei... questo mi provoca sempre paura e ansia, in quanto non sò cosa trovo e cosa mi aspetta...
Quoto ciò che dice Vetro!! Andate via e subito!! non pensateci su... starete sicuramente meglio!!!
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30-08-2008, 09:00
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#11
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Esperto
Qui dal: May 2006
Ubicazione: Sud Lazio
Messaggi: 1,784
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Quoto tutto quello che dici per esperienza mia personale.
Molto spesso anche con il silenzio i genitori riescono a disincentivarci, oppure con un muso storto perchè quella volta che siamo usciti abbiamo pensato di rincasare tardi.
Forse, come dice qlk1, dovremmo iniziare a fregarcene e ad agire come vogliamo perchè è per il nostro bene. Però finchè saremo sotto il loro schiaffo sarà dura.... a meno di non avere grande personalità e forza d'animo, due cose che, allo stato attuale, mi difettano.
Proprio per questo, per non dover sopportare più certe cose e per non dovermi sempre sentire in dovere di, spero di poter cambiare aria quanto prima. Forse la lontananza aiuterà a cambiare vita e testa.
Speriamo!
Ma per ora posso solo attendere... fiducioso!
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30-08-2008, 15:02
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Purtroppo i genitori, con tutto che ci vogliono un bene dell'anima, sono esseri umani e quindi possono essere persone ignoranti, o di vedute strette, o essere timorosi, oppure semplicemente stupidi.
Arrivati a una certa età bisogna avere il coraggio di lasciarli parlare e fottersene di quello che dicono.
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30-08-2008, 18:37
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#13
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Quote:
Originariamente inviata da Alucard
Non c'è cosa più frustrante dell'avere qualcuno che non ti incentiva, anzi ti fa passare la voglia di fare le cose.
Beh parliamoci chiaro, la voglia in realtà già è poca, io so che se non faccio certe cose è anche perchè non ne ho il coraggio ed è diventato quasi un alibi il fatto che "tanto non me lo lasceranno fare".
Solo che è triste non sapersi imporre e dover battere in ritirata, imbarazzato perchè ti senti come se avessi proposto qualcosa di illegale.
Mia madre scommetto che questo lo sa, lo sa che se mi sento imbarazzato batto in ritirata, e se ne approfitta.
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Io mi ritrovo in una situazione davvero simile. Quando volessi fare qualcosa un pò fuori dalla routine, ma niente di che, anche una passeggiata di sera, cosa peraltro rarissima, arriva il muso, o la diffidenza, gli sguardi storti, o vengo scoraggiato direttamente o indirettamente, mi si fanno problemi, mi si guarda come a dire ma cosa ti sei messo in testa, o a che serve fare questa cosa, chi te lo fa fare, ma dove vai. Ovviamente posso fare come voglio, ma così mi si fa passare la voglia, mi si toglie l'entusiasmo, e lo sanno, quindi anche con me se ne approfittano per scoraggiarmi a fare tutto ciò che non ritengono 'sicuro' a causa di troppa diffidenza e paura, e se ci aggiungiamo che uno già tende ad evitare la frittata è fatta.
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30-08-2008, 19:53
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#14
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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La cosa buffa è che oggi ci sono genitori a cui il bene dei figli non gli importa un cazzo,e il rovescio della medaglia ci sono dei genitori che per difendere la loro reputazione fanno in modo che i figli rimangano sempre a debita distanza da tutto ciò che li porterebbe a commettere errori e sporcare la loro reputazione di genitori...
:roll:
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30-08-2008, 21:35
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#15
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 333
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Mio padre dorme in piedi e fa tutto quello che dice mia madre. Ha pochissima voce in capitolo e se fosse per lui io potrei stare anche tutto il giorno fuori, ritornare per i pasti principali e stare fuori nuovamente tutta la notte!
Mia madre è l'esatto opposto! Ha lei il potere in famiglia ed è lei che prende le decisioni più importanti, mentre mio padre fa tutto quello che glli viene detto senza fiatare. Apprensiva, soffocante, ficcanaso ma soprattutto iperprotettiva. Lei è contenta se io sono così, ovvero uno sfigato, senza neanche un amico, con vita sociale pari a zero. Non fa altro che criticare i ragazzi della mia età, sul fatto che bevino, fumino, che frequentino quei luoghi "promiscui, effimeri e blasfemi" (così lei definisce le discoteche, ma anche i pub). Si vanta con le amiche del fatto che io sia un bravo ragazzo, che non esco mai e che non torno mai a casa a notte fonda (e ci credo, se non esco come faccio?), mentre non si accorge che così facendo non fa altro che aumentare la mia fama da perdente sociofobico. Le uniche volte in cui sono uscito, ovvero per le cene di classe di fine anno, lei ha cominciato a tartassarmi di messaggi e di chiamate a partire dalle undici tutta preoccupata perchè non mi vedeva tornare... inutile dire che mi ha aspettato alzata finchè non sono tornato!
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30-08-2008, 21:52
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: My HoMe
Messaggi: 2,194
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Quote:
Originariamente inviata da Alucard
Ancora, altro esempio.
Questa estate, finito di studiare e non avendo un cazzo da fare, passavo le giornate stravaccato sul letto o davanti al pc. Siccome temevo che questo mi avrebbe portato all'atrofizzazione delle gambe, pensai che sarebbe stata buona cosa andare a correre la mattina nel parco.
Un genitore normale l'avrebbe presa come una cosa buona, cazzo c'è tuo figlio 24h su 24 dentro casa, se vuole uscire e fare movimento è una cosa buona, io un figlio così lo prenderei e lo getterei in strada, con l'obbligo di non tornare prima di 2-3 ore.
Lo dico alla satrapa.
"E che vai a fare?"
e aggiunse
"Ma se vai poi devi andare la mattina presto, perchè alle 8-9 già fa caldo, come fai..."
Ok mà lascia stare.
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E' successo identico anche a me....una mia amica mi aveva proposto di andare a correre la mattina. Rispodta di mia mamma: "Tu? Che vai a correre? Ma che ci vai a fare? A strappazzarti, poi ti devi svegliare presto, non sognarti che mi svegli anche io a quell'ora....e se magari ti senti debole? Se svieni? Lascia perdere, lasciala stare la tua amica....."
Tua madre sembra il clone della mia... anczi, la mia credo sia peggio :?
Qualcuno qui ne sa qualcosa....
:lol: non sai come ti capisco.... :lol:
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30-08-2008, 22:47
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2006
Ubicazione: Organizzazione Hellsing
Messaggi: 1,023
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Che dire, vedo che purtroppo non sono il solo a trovarmi in una situazione come quella che ho descritto
Mi sono illuminato quando ho visto questa frase
Quote:
Originariamente inviata da valmor
Quando volessi fare qualcosa un pò fuori dalla routine,
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Ecco, forse è questo, i genitori sono abituati alla nostra routine, abituati a non vederci mai fare una mazza, a conoscerci come apatici e abulici e quindi qualsiasi atto che esce da questo copione fa storcere loro il naso, magari pensano chissà cosa ci sia sotto, oppure hanno paura della novità.
Allora siamo noi che li abbiamo abituati male.
Toh, questa sarebbe bella allora, dovrei essere io a crescere meglio i miei genitori per far star meglio me stesso
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31-08-2008, 10:57
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#18
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da Alucard
Toh, questa sarebbe bella allora, dovrei essere io a crescere meglio i miei genitori per far star meglio me stesso
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Certi genitori giocano a fare i genitori.
Al di là della situazione attuale, in cui mio padre nemmeno mi dice ciao, non sa dove sia, cosa faccia, cosa pensi, non mi chiede nulla e viceversa, la mia educazione è stata caratterizzata da una totale mancanza di stimoli ed incentivazioni. Sono cresciuto in un ambiente da questo punto di vista arido e desolato, che non ha mai stimolato la mia fantasia e non mi ha mai permesso di tirare fuori la mia personalità, fino ad arrivare ad un'età in cui mi sono reso conto che le cose che avevo dentro premevano per uscire e lentamente mi sono destato dal torpore, in un lento risveglio che continua tutt'ora.
Le cose che ho imparato le ho imparate tutte da solo, le cose che ho fatto le ho fatte per mia iniziativa, i miei pensieri, le mie idee, non sono frutto in alcun modo di dibattiti e discussioni o insegnamenti ricevuti in ambito familiare.
Forse è un pelo off-topic, ma la mancanza totale di stimoli la vedo molto simile alla disincentivazione, che tra l'altro ho conosciuto anch'io in qualche occasione. La mancanza di stimoli ti porta a non sviluppare una personalità propositiva, cosa che rende la disincentivazione dei genitori non necessaria.
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31-08-2008, 22:27
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#19
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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Il punto è che i genitori di oggi nel 95% dei casi abitua i figli ad essere padroni del proprio destino e quindi il 5% restante delle famiglie non puo condizionare i propri figli secondo uno stile di vita passato da decenni...xke l'unica cosa che puo venir fuori è che i figli hanno paura di vivere e di essere a vita persone che dovranno vivere una vita da passivi a vedere e portare invidia per coloro che hanno avuto tutto o che cmq sono persone con molta esperienza in diversi ambiti...non solo sul lavoro.... :roll:
Loro creperanno prima o poi ma i loro figli non avranno l'esperienza necessaria per affrontare anche la piu facile delle prove che la vita gli mettera davanti... 8)
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01-09-2008, 11:44
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 2,338
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i miei genitori non mi hanno mai particolarmente incentivato in niente ad eccezione dello studio e dell'impegno a scuola. Il problema è che le loro insistenze si traducevano spesso in una pressione ansiogena che io mal sopportavo e che mi impediva di affrontare determinate situazioni senza stress da prestazione.
in tutto il resto, amicizie, sport, hobby, sono sempre stati abbastanza indifferenti al limite della disincentivazione, soprattutto per quanto riguarda la vita sociale. c'è da dire che mio padre spesso mi spronava ad uscire, ma le sue erano prediche isolate ed estemporanee, mentre mia madre era implicitamente contraria al fatto che io avessi degli amici: non mi ha mai dichiaratamente proibito di averli, ma non sopportava avere gente per casa e non vedeva di buon occhio che io andassi a casa di altri, ponendo quindi le premesse per la mia situazione di prolungata solitudine.
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