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22-04-2016, 17:45
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#1
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Avanzato
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Modena
Messaggi: 308
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Scusate il titolo un po' ermetico ma vi spiego subito la questione.
Se una persona ha la fobia delle galline non ha problemi ad andare da uno psicologo perché solitamente non riceve in un pollaio.
Se, invece, ha una profonda fobia sociale non dovrebbe nemmeno riuscire ad andare dallo psicologo. Se ci va significa che ha già superato, almeno in parte, il problema, o no?
Come mi diceva anni fa una mia amica presso cui facevo un corso di rilassamento; "dovresti andare da uno psicologo, ma se non parli cosa ci vai a fare?" Vero, ma se parlassi non avrei problemi da risolvere, quindi sarebbe superfluo. In ogni caso non ha senso...
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22-04-2016, 18:01
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#2
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 185
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Io ho la fobia delle persone che non conosco e che quindi possono (in pura teoria) trattarmi male, non empatizzare con me e via dicendo, uno psicologo dovrebbe essere una figura professionale che di fronte a un problema simile ti mette a tuo agio, non ti giudica e via dicendo.
Penso anche tu abbia delle persone che non ti facciano completamente paura.. non so, dei familiari come i tuoi genitori, o il fatto che abbia parlato di questa amica del corso di rilassamento mi da l'idea che comunque non sia un tipo di fobia che ti impedisce di avere rapporti con le altre persone al 100%
Capisco l'idea di aver paura di aprirsi con quello/a che alla fine è un estraneo, ma col tempo dovresti riuscirci visto che comunque come detto non è una persona qualunque
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22-04-2016, 18:44
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
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Quindi si dovrebbe anche andare via di casa per forza, dato che i genitori/fratelli/sorelle sono persone, e morire di fame perchè per fare la spesa bisogna andare al supermercato e anche lì, ci sono persone. Nè iscriversi in un forum, dove chi scrive e commenta sono persone.
Non è detto che chi soffre di fs/evitamento lo sia al 100% con tutti, sempre e comunque. Magari ci sono situazioni che si riescono a gestire un po' di più, altre meno.
Altrimenti sarebbe impossibile vivere, anche il più fobico, ha interazioni con qualcuno.
Dire invece che si ha difficoltà a parlare di se con estranei, mi pare più sensato, ma ci si lavora insieme al terapeuta che sa benissimo che un fobico avrà difficoltà ad aprirsi, magari non si riuscirà mai, o solo in parte, o magari si riesce a migliorare. Intanto è importante provarci.
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22-04-2016, 19:16
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#4
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Concordo.
Il vis-a-vis con lo psicologo può essere difficile,può capitare di bloccarsi,aprirsi completamente la vedo dura.
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22-04-2016, 21:04
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Alla fine dipende se ti convince o no l'idea.
Se pensi che non ti possa aiutare, di sicuro non riuscirai ad andarci.
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22-04-2016, 23:09
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#6
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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non ho volontà di andare da uno psicologo o meglio di fare ciò che sarebbe richiesto quando ci si va. Non direi cose che preferisco tenere per me, e che probabilmente sarebbe necessarie per capire, non credo che lui/lei possa realmente aiutarmi, inizierei a trovarmi in disaccordo e a non voler lavorare secondo le sue indicazioni, e non mi piace l'idea di mettere la mia testa su un tavolo per farla analizzare.
Non giudico chi ci va nè odio gli psicologi (anzi non potrei neanche farlo per motivi che non sto qui a dire).
Credo che nessuno possa aiutarmi, se non involontariarmente.
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Ultima modifica di alien boy; 22-04-2016 a 23:13.
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23-04-2016, 00:35
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
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Ma non esagerate un pochino
Boh, a me l'idea di stare male e avere le emozioni ingarbugliate, blocchi, paure e limitazioni, non piace per niente, sono la prima a voler capire, sviscerare tutto quello che è stato il mio passato e capire i perchè e i percome dei miei vari atteggiamenti, perchè mi comporto in un certo modo piuttosto che in un altro, cosa c'è dietro, è tutto molto più chiaro e ordinato da quando vado in terapia, mi aiuta molto a capire me stessa e di conseguenza anche gli altri, i genitori, gli amici, a contrastare i sentimenti negativi nei confronti altrui.
In passato ho letto tantissimo a riguardo, saggi, testimonianze di chi aveva avuto i miei stessi problemi, sono sempre stata curiosa e interessata all'argomento.
Lo psicologo non è un alieno, nè un mostro che vuole risucchiarti l'anima, è un professionista, un medico che aiuta gli altri, è come se non mi facessi operare e mi tenessi un male dentro volutamente, perchè il chirurgo poi chissà che pensa e che ci fa col "problema" che mi cresceva dentro.
Certo non è facile, soprattutto all'inizio, ma quando inizi a fidarti e a capire come funziona e che sta solo cercando di aiutarti, cambia tutto, cambiano pensieri e atteggiamenti, e ti rendi conto che diverse cose che prima erano impensabili per te, adesso riesci a farle e ti senti molto meglio.
Io ho imparato a dire di no (tra le altre cose), e provo un immenso senso di sollievo quando succede, il senso di colpa se ne è andato via (e dopo 39 anni di sensi di colpa, la senti la differenza), e non mi sento più così in difetto nei confronti degli altri.
Sì, c'è da lavorare e mettersi in discussione, ma quando i risultati ci sono e si vedono, beh, pensi che ne è valsa la pena.
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23-04-2016, 00:44
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da mmmax
Scusate il titolo un po' ermetico ma vi spiego subito la questione.
Se una persona ha la fobia delle galline non ha problemi ad andare da uno psicologo perché solitamente non riceve in un pollaio.
Se, invece, ha una profonda fobia sociale non dovrebbe nemmeno riuscire ad andare dallo psicologo. Se ci va significa che ha già superato, almeno in parte, il problema, o no?
Come mi diceva anni fa una mia amica presso cui facevo un corso di rilassamento; "dovresti andare da uno psicologo, ma se non parli cosa ci vai a fare?" Vero, ma se parlassi non avrei problemi da risolvere, quindi sarebbe superfluo. In ogni caso non ha senso...
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Se lo psicologo è bravo cercherà lui di farti parlare facendo magari delle domande mirate e cercando di metterti a tuo agio.
Un buon ispettore di polizia è per caso quello che si aspetta una confessione scritta dalle persone sospette che interroga?
Non voglio dire che lo psicoterapeuta è una specie di ispettore che deve mettere sotto pressione i pazienti, sia chiaro, voglio dire che questo lavoro lo dovrebbe far lui e la sua terapia, se funziona davvero.
Non è il male o la malattia che deve adattarsi alla cura, ma la cura al male. Risulta piuttosto semplice curare persone che stanno già bene , è chiaro che l'utilità di una qualsiasi cura la si dovrebbe testare proprio su chi risulta malato e si trova più in difficoltà.
Non bisogna affatto stare già bene o essere dei chiacchieroni per rivolgersi ad uno psicoterapeuta secondo me. Magari ribaltando l'affermazione della tua amica ci dovresti andare dallo psicoterapeuta proprio perché non parli e per essere aiutato ad aprirti di più.
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Ultima modifica di XL; 23-04-2016 a 01:03.
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23-04-2016, 00:58
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#9
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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ma una terapia può funzionare se qualcuno ostacola la conoscenza completa dell'oggetto della terapia stessa da parte dell'osservatore? Penso di no
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23-04-2016, 01:03
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13
Ma non esagerate un pochino
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Esagerano sì, ma sai benissimo che la questione è molto soggettiva e ci sono diversi gradi e tipologie di difficoltà, in alcuni casi può essere benissimo che i meccanismi di resistenza e di evitamento sia molto difficili da superare anche se si tratta di decidere di affidarsi ad uno specialista, che in linea teorica essendo persona competente e informata e anche in un certo senso non giudicante, dovrebbe metterli maggiormente a loro agio.
Alla fine il primo passo sta a noi, nessuno può aiutarci se non lo mettiamo nelle condizioni di farlo, lo psicologo può essere il passo successivo, ma prima viene la presa di coscienza del problema e la volontà di provare a superarlo affidandosi con fiducia allo specialista.
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23-04-2016, 01:09
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
ma una terapia può funzionare se qualcuno ostacola la conoscenza completa dell'oggetto della terapia stessa da parte dell'osservatore? Penso di no
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Probabilmente no, ma li sta anche alla bravura dello specialista, può farti arrivare piano piano la dove inizialmente non riesci, intendiamoci non sta li a farti il lavaggio del cervello, semplicemente può trovare i modi ed i tempi per accompagnarti la dove serve.
Non guardare il rapporto con lo psicologo come fosse un qualcosa di rigido ed immutabile, nel tempo si evolve, la confidenza, l'aprirsi piano piano portano a creare le condizioni per andare più a fondo, non è certo che accada ovvio, ma non puoi esserne sicuro se non provi. Alle volte poi è necessario anche cambiare non è detto che la dove non riesca uno non ci arrivi un altro....
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23-04-2016, 01:11
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#12
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Banned
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: care a lot
Messaggi: 9,196
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Alla fine dipende se ti convince o no l'idea.
Se pensi che non ti possa aiutare, di sicuro non riuscirai ad andarci.
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Si penso anche io così.
Da un lato mi dico che non avrei mai il coraggio di parlare con un estraneo di certi miei turbamenti, dall'altro penso pure che se mi trovassi messa alle strette lo farei. Si fa tutto. Ancne se è brutto intervenire solo quando le cose arrivano ad andar talmente male che si sente che non si ha più nulla da perdere.
Mi piacerebbe provare la psicoanalisi o una terapia, per curiosità, ma non ho il coraggio se non mi ci trovo costretta. E forse penso non mi cambierebbe la vita e quindi non mi impegno manco pe niente ad andare oltre la paura. In poche parole mi dico: ma tanto a che serve?
A volte si trova un proprio equilibrio, che anche se basso e traballante, è pur sempre un equilibrio. E non ci si azzarda nemmanco a sfiorarlo.
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23-04-2016, 01:16
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#13
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Quote:
Probabilmente no, ma li sta anche alla bravura dello specialista, può farti arrivare piano piano la dove inizialmente non riesci, intendiamoci non sta li a farti il lavaggio del cervello, semplicemente può trovare i modi ed i tempi per accompagnarti la dove serve.
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e come faccio a sapere che lui ha capito dov'è che devo arrivare?
Quote:
Non guardare il rapporto con lo psicologo come fosse un qualcosa di rigido ed immutabile, nel tempo si evolve, la confidenza, l'aprirsi piano piano portano a creare le condizioni per andare più a fondo, non è certo che accada ovvio, ma non puoi esserne sicuro se non provi. Alle volte poi è necessario anche cambiare non è detto che la dove non riesca uno non ci arrivi un altro....
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ma il problema è proprio la confidenza e il fatto che va a ispezionare a fondo
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Ultima modifica di alien boy; 23-04-2016 a 01:18.
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23-04-2016, 01:39
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
e come faccio a sapere che lui ha capito dov'è che devo arrivare?
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
ma il problema è proprio la confidenza e il fatto che va a ispezionare a fondo
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Vedi tutte queste domande non sono altro che sintomo di un meccanismo di evitamento, la voglia di sapere e di capire come operano è legittima per carità, ma non è quello che ti serve per affrontare la terapia, andare a terapia è in un certo senso un atto di fiducia, né più e né meno di quello che fai scegliendo uno specialista per un qualsiasi altro tipo di problema di salute.
Tu ti affidi ad uno specialista e ti devi piano piano far guidare, non è importante che tu sappia cosa e come deve procedere, probabilmente ciò ostacolerebbe la terapia stessa, se sta andando nella direzione giusta lo capirai col tempo, ma non subito.
Ho ben chiaro che il problema non è di facile soluzione, il titolo del 3d è azzeccatissimo, la dove si rimane fregati è nel ricascare nello stesso meccanismo di svalutazione che si ripropone in tutti gli altri rapporti, te svaluti l'operato dello specialista a prescindere e quindi non trovi la spinta ad andarci. Devi cancellarti quelle domande dalla testa e provare.
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23-04-2016, 10:39
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#15
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way
Vedi tutte queste domande non sono altro che sintomo di un meccanismo di evitamento, la voglia di sapere e di capire come operano è legittima per carità, ma non è quello che ti serve per affrontare la terapia, andare a terapia è in un certo senso un atto di fiducia, né più e né meno di quello che fai scegliendo uno specialista per un qualsiasi altro tipo di problema di salute.
Tu ti affidi ad uno specialista e ti devi piano piano far guidare, non è importante che tu sappia cosa e come deve procedere, probabilmente ciò ostacolerebbe la terapia stessa, se sta andando nella direzione giusta lo capirai col tempo, ma non subito.
Ho ben chiaro che il problema non è di facile soluzione, il titolo del 3d è azzeccatissimo, la dove si rimane fregati è nel ricascare nello stesso meccanismo di svalutazione che si ripropone in tutti gli altri rapporti, te svaluti l'operato dello specialista a prescindere e quindi non trovi la spinta ad andarci. Devi cancellarti quelle domande dalla testa e provare.
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sì giusto, anche se per me non ci sarebbe solo un discorso di evitamento (inteso come personalità evitante), ci sono fattori dipendenti da altre caratteristiche di personalità.
Comunque il punto rimane che non riuscirei ad affidarmi completamente a una persona, facendo una similitudine in ambito chirurgico avrei sempre delle resistenze al far avvenire l'operazione fin quando sono cosciente e sento o immagino di sentire quel che sta avvenendo o che potrebbe avvenire. Insomma mi dovrei prima auto-curare o auto-ipnotizzare per poter 'collaborare' con uno psicologo
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Ultima modifica di alien boy; 23-04-2016 a 10:42.
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23-04-2016, 14:07
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Penso anche io che sia un po' un esagerazione, però certo ci possono essere diversi gradi di fobia, forse essendo il mio solo "medio" o anche "medio-alto" ma non altissimo non riesco a rendermi conto, però la mia paura di una disfatta totale supera tutte le altre paure. I miei genitori non sono giovani e quindi prima o poi dovrò per forza affrontare la vita da solo, e allora preferisco prepararmi prima, altrimenti dopo oltre allo shock della perdita mi troverei anche a dover affrontare le questioni pratiche della vita.
Alla fine lo psicologo è un professionista, lavora per aiutarci, è importante anche la collaborazione nostra però, il non riuscire ad aprirsi neanche con lo specialista mi suona strano L'unica remora che avrei è di non sceglierne uno della mia zona per non farmi scoprire da conoscenti o colleghi, ma una volta risolto ciò si può andare tranquilli.. non è che bisogna per forza dire tutto, se uno si vergogna all'inizio può anche tralasciare un 10-20% di informazioni, poi col tempo e la fiducia ci si aprirà di più.
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24-04-2016, 19:46
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#17
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Intermedio
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 105
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Io sono andata solo una volta da uno psicologo, tra l'altro proprio esperto di FS. Non ci sono più tornata. Raccontare i miei problemi personali, mostrare il mio io profondo a uno sconosciuto, pur sapendo di avere davanti un professionista...no, non ce la faccio
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