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30-08-2020, 22:00
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#61
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,565
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Quote:
Originariamente inviata da Palla
Immagino che pure voi siate capaci solo di rapporti ipocriti, falsi e superficiali. O siete gli unici al mondo ad essere autentici?
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Se una persona non mi piace non la frequento, preferisco stare da solo al contrario di molti che vanno lo stesso con quella persona e poi magari gli sparlano male dietro, ma pur di avere qualcuno con cui stare...io in mezzo alla gente ci sto tutti i giorni quindi posso dirti con certezza che funziona così, l’amichetto del cuore non esiste, forse non è mai esistito. Ipocrisia, falsità, inganni.
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30-08-2020, 22:21
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#62
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
I rapporti umani sono basati su ipocrisia, falsità, e superficialità. O ti adatti e accetti di farti fregare da qualcuno o rimani da solo. Fine della storia.
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Superficialità magari io vedo é proprio vederla in questo modo.
Ovviamente eh tutte cose positive poi
I rapporti umani invece, sono basati sulla reciprocità
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Ultima modifica di Equilibrium; 30-08-2020 a 22:50.
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30-08-2020, 23:28
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#63
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,052
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
La semplice domanda è come fate a trovare una donna se con le donne neanche ci parlate? Metti caso per puro miracolo viene una donna ad attaccare bottone per prima sapete poi come comportarvi per non mandare tutto a putt...
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Io ci parlo. Ormai non ho particolari problemi, certo non sarò mai un'oratore, un ammaliatore, etc. però ci parlo, in modo normale, di cose serie, di cose scherzose, ma non riesco a creare tensione sessuale. Questo la donna normale lo capisce, vede che non è desiderata, anche se non è così, e gli passa pure la voglia di parlare. Al massimo ci diventi amico, e neanche è detto.
L'autismo frena molto. L'avere timore di guardare negli occhi, il non riuscire ad avere espressioni seduttive.. è tutto così difficile.
Io sarei anche per un rapporto artificiale, ci si dice "mi piaci" e si inizia la frequentazione, ma la gente ancora non è pronta a queste cose evolute XD
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Ultima modifica di Keith; 30-08-2020 a 23:30.
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30-08-2020, 23:29
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#64
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
C'è qualcuno in questo forum che nei confronti delle donne si sente freddo e distaccato? Quasi a sviluppare dell'antagonismo verso il femminile?
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Distaccato sono distaccato. Antagonismo ad esempio di che tipo?
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30-08-2020, 23:40
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#65
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
La semplice domanda è come fate a trovare una donna se con le donne neanche ci parlate? Metti caso per puro miracolo viene una donna ad attaccare bottone per prima sapete poi come comportarvi per non mandare tutto a putt...
Io mi lamento come fate voi si intende, ma mi prendo la mia enorme fetta di colpa. E' se sei fobico, depresso, autistico o quello che ti pare puoi chiedere l'invalidità, non la donna di diritto. Putroppo non è colpa di nessuno, tantomeno delle discoteche, degli aperitivi, dei figobulli e di tutte queste cagate che non significano niente. Il dramma è il non essere neurotipici, ragionare al contrario, questa cosa porta sempre nella direzione contraria di quello che desideriamo.
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Premesso che le donne non attaccano bottone, perlomeno non con uno attraente come me, io non riesco a ragionare così, cioè ad avere una visione positiva di questi esami sessuali: il sesso non può essere così simile al lavoro, non può essere qualcosa così lontano dalla spontaneità. Ho sempre creduto nella seduzione, ma se ha un senso per la reazione femminile, credo che sfoga totalmente il controllo dei propri sentimenti.
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31-08-2020, 00:30
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#66
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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L'ultima occasione per provare a mantenere un contatto (non più che amicale) con una donna risale a circa 3 anni fa. Da allora, famiglia e parenti esclusi, non ho alcuna conoscenza femminile con cui interagire. Quindi per forza di cose c'è distacco, separazione, pur in presenza di desiderio di stabilire dei rapporti con loro. Un po' di confusione, timore, a volte conflittualità verso ciò che rappresenta la loro presenza nella mia testa. Non freddezza (intendo reale, non apparente), né rancore o disprezzo.
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31-08-2020, 06:43
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#67
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Io ci parlo. Ormai non ho particolari problemi, certo non sarò mai un'oratore, un ammaliatore, etc. però ci parlo, in modo normale, di cose serie, di cose scherzose, ma non riesco a creare tensione sessuale. Questo la donna normale lo capisce, vede che non è desiderata, anche se non è così, e gli passa pure la voglia di parlare. Al massimo ci diventi amico, e neanche è detto.
L'autismo frena molto. L'avere timore di guardare negli occhi, il non riuscire ad avere espressioni seduttive.. è tutto così difficile.
Io sarei anche per un rapporto artificiale, ci si dice "mi piaci" e si inizia la frequentazione, ma la gente ancora non è pronta a queste cose evolute XD
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Stessa cosa per me. Nessun problema di comunicazione ma incapacità di creare tensione sessuale, ci provo con le parole ma poi viene sempre preso come uno scherzo e il massimo che ottengo sono grasse risate se va bene, occhiatacce se va male. Saper creare tensione sessuale con lo sguardo e il linguaggio del corpo è essenziale, chi non ha un aspetto fisico trascendentale sopperisce con queste abilità. Se non hai ne l'una ne l'altra cosa, bhe diciamo che si mette male.
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31-08-2020, 07:48
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#68
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,565
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Il problema non è parlare con una donna ma riuscire a conquistarla ed arrivare a levargli le mutande...
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31-08-2020, 08:20
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#69
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
No, quanto non é giusto che un non fobico debba (forzatamente) includere.
Per me giusto o sbagliato, colpa o non colpa, quello che vedo é solo e semplicemente Invidia
Ossia odio e rancore, odio e rancore.
Lo vedo solo io?
Non credo.
Per te é giusto che chi non é fobico debba includere(o non escludere)? E se si... perché dovrebbe?
Per te é giusto che una persona neutrale, debba farsi carico di una persona rancorosa e odiosa?
Cosa può spingerla a farsene carico?
Sensibilità?
È ma la sensibilità deve essere reciproca, altrimenti il rapporto non é equilibrato.
Questo significa che chi si lamenta, chi riversa odio e rancore, se non si apre almeno un po' sarà difficile che troverà una persona disposta ad avere una relazione così sbilanciata con lui.
La sensibilità deve essere reciproca.
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Stavo parlando di fobici e tu passi a parlare di persone rancorose e odiose, come se fossero la stessa cosa. Direi che è poco proficuo discutere così.
Se per te nei fobici (tutti) non c'è nulla che possa spingere un'altra persona non a "farsene carico" (non siamo dei minorenni) ma ad interessarsi a loro, se per te fobico = rancoroso e odioso, direi che la questione non si pone nemmeno.
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31-08-2020, 08:36
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#70
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Stavo parlando di fobici e tu passi a parlare di persone rancorose e odiose, come se fossero la stessa cosa. Direi che è poco proficuo discutere così.
Se per te nei fobici (tutti) non c'è nulla che possa spingere un'altra persona non a "farsene carico" (non siamo dei minorenni) ma ad interessarsi a loro, se per te fobico = rancoroso e odioso, direi che la questione non si pone nemmeno.
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Hai ragione, dato il contesto e il contenuto di certi post, l' ho messo, quindi ti riformulo la domanda:
Per te é giusto che chi non é fobico debba includere(o non escludere) o a interessarsi a un fobico? E se si... perché dovrebbe?
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Ultima modifica di Equilibrium; 31-08-2020 a 08:39.
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31-08-2020, 08:39
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#71
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Hai ragione, dato il contesto e il contenuto di certi post, l' ho messo, quindi ti riformulo la domanda:
Per te é giusto che chi non é fobico debba includere(o non escludere) un fobico? E se si... perché dovrebbe?
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"Dovrebbe" è un verbo che non userei, quindi direi di no, non è un obbligo.
Il punto però è che secondo me è difficile da accettare (senza usare termini come giusto e ingiusto) che certe caratteristiche risultino tendenzialmente più penalizzanti di altre, in ambito di socializzazione. Forse la società andrebbe ristrutturata con un cambiamento culturale, non dico che sia colpa di qualcuno o di qualche categoria in particolare. Resta però il fatto che non ci sono le stesse opportunità per tutti, come avviene anche in altri ambiti.
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31-08-2020, 08:41
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#72
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Non mi sembra di averti dato nessuno di quei titoli, è un discorso generale su come sono impostati i rapporti fra quasi tutte le persone. Ho detto quasi tutte.
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
E chi ha detto ciò? Niente ha senso, nemmeno la vita. È un dato di fatto che la gran parte dei rapporti sociali si basano sulla convenienza.
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Adesso dite "quasi tutte" o "la gran parte", però prima dite (o quotate) "i rapporti umani", senza ulteriore specificazione. Beh, almeno avete riformulato.
Quote:
Originariamente inviata da Palla
Immagino che pure voi siate capaci solo di rapporti ipocriti, falsi e superficiali. O siete gli unici al mondo ad essere autentici?
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Probabilmente per loro è la seconda o giù di lì.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 31-08-2020 a 09:59.
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31-08-2020, 08:50
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#73
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,052
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Stessa cosa per me. Nessun problema di comunicazione ma incapacità di creare tensione sessuale, ci provo con le parole ma poi viene sempre preso come uno scherzo e il massimo che ottengo sono grasse risate se va bene, occhiatacce se va male.
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ah.. addirittura siamo al livello che si mettono a ridere.. io non lo so perché l'ultima volta che ci ho provato è stato via whatsapp 2 anni fa, ma immagino lo sdegno dall'altra parte.. è sempre più difficile qui, ormai è diventato un qualcosa in cui serve una laurea apposita.. poi per qualcuno è facilissimo.
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31-08-2020, 08:50
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#74
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Mah l'inclusione forzata non tanto riesco a capirla, però l'esclusione attiva neanche sarei portato ad approvarla. Anche se bisogna definire meglio che si intende. Tipo che un cosiddetto fobico cerca timidamente di avvicinarsi a un gruppo e uno o più mettono le mani avanti e dicono: "no, tu no"? Cambia poco anche se fatto in modo più implicito
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31-08-2020, 09:10
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#75
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
ah.. addirittura siamo al livello che si mettono a ridere.. io non lo so perché l'ultima volta che ci ho provato è stato via whatsapp 2 anni fa, ma immagino lo sdegno dall'altra parte.. è sempre più difficile qui, ormai è diventato un qualcosa in cui serve una laurea apposita.. poi per qualcuno è facilissimo.
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Si metteono a ridere se dico cose a scopo seduttivo, pensano che stia scherzando. A volte e così ma a volte no, il fatto è che con le donne la butto sempre sull'ironia e non capiscono mai quando scherzo o quando faccio sul serio.
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31-08-2020, 09:17
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#76
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
"Dovrebbe" è un verbo che non userei, quindi direi di no, non è un obbligo.
Il punto però è che secondo me è difficile da accettare (senza usare termini come giusto e ingiusto) che certe caratteristiche risultino tendenzialmente più penalizzanti di altre, in ambito di socializzazione. Forse la società andrebbe ristrutturata con un cambiamento culturale, non dico che sia colpa di qualcuno o di qualche categoria in particolare. Resta però il fatto che non ci sono le stesse opportunità per tutti, come avviene anche in altri ambiti.
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Peró questo ne avevamo già discusso ed eravamo arrivati alla conclusione che é difficile da mettere in pratica.
E cmq sia, anche se avvenisse un cambiamento culturale, se non c'è obbligo di inclusione non é garantito poi che l effetto sia quello che si spera di arrivare, cioè raggiungere una maggiore sensibilità individuale(quindi un cambiamento interiore).
La sensibilità individuale non é solo legata a questioni culturali, ma anche a questioni legate alla sopravvivenza (sopravvivenza intesa nel modo più ampio possibile).
Questo perché é ovvio, I problemi ce li ha anche chi può sembrare che non ne abbia, e quindi presumendo che tutti abbiamo i problemi, anche se sono diversi e vissuti e affrontati in modo diverso. Mi pare che le cose stiano così nel mondo in cui viviamo.
Nessuno é escluso da problemi.
Il comportamento e la sensibilità di tutti é influenzato non solo da problemi relazionali, ma anche di altra natura.
Ora però io credo anche che questo cambiamento debba avvenire innanzitutto cambiando la propria sensibilità.
Perché sarebbe come sensibilizzare gli altri a fare la raccolta differenziata, senza cominciare tu a farla.
E un esempio un po' del cacchio ma ci sta
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31-08-2020, 09:30
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#77
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Non sono le regole del branco. Ci si accanisce sempre verso le stesse cose (discoteche, aperitivi, feste, vacanze bla bla bla), ma se le "regole" sarebbero altre non cambierebbe nulla. Il problema di fondo sta nei deficit relazionali, non nei contesti. In qualsiasi contesto mi sia trovato (e ne ho provati tanti credetemi) non ho mai retto alla necessità di fare gruppo ed essere partecipi, magari partivo bene ma alla lunga mi estraniavo e mollavo.
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31-08-2020, 09:30
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#78
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Peró questo ne avevamo già discusso ed eravamo arrivati alla conclusione che é difficile da mettere in pratica.
E cmq sia, anche se avvenisse un cambiamento culturale, se non c'è obbligo di inclusione non é garantito poi che l effetto sia quello che si spera di arrivare, cioè raggiungere una maggiore sensibilità individuale(quindi un cambiamento interiore).
La sensibilità individuale non é solo legata a questioni culturali, ma anche a questioni legate alla sopravvivenza (sopravvivenza intesa nel modo più ampio possibile).
Questo perché é ovvio, I problemi ce li ha anche chi può sembrare che non ne abbia, e quindi presumendo che tutti abbiamo i problemi, anche se sono diversi e vissuti e affrontati in modo diverso. Mi pare che le cose stiano così nel mondo in cui viviamo.
Nessuno é escluso da problemi.
Il comportamento e la sensibilità di tutti é influenzato non solo da problemi relazionali, ma anche di altra natura.
Ora però io credo anche che questo cambiamento debba avvenire innanzitutto cambiando la propria sensibilità.
Perché sarebbe come sensibilizzare gli altri a fare la raccolta differenziata, senza cominciare tu a farla.
E un esempio un po' del cacchio ma ci sta
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Guarda che il cambiamento individuale può essere difficile come quello collettivo, quindi questa constatazione dovrebbe valere allo stesso modo in entrambi i casi e per quanto mi riguarda non credo debba esserci una "precedenza" (prima individuale, poi collettivo, o viceversa).
Per il resto, il cambiamento culturale di cui parlavo l'ho già descritto in precedenza, con un'educazione alla diversità, al non considerare diversamente "norma" e "alternativa", al non considerare la propria esperienza come norma universale e a non sminuire i problemi altrui a fronte dei propri (vale per fobici e non) secondo me le cose dovrebbero migliorare.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 31-08-2020 a 09:44.
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31-08-2020, 10:01
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#79
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Non sono le regole del branco. Ci si accanisce sempre verso le stesse cose (discoteche, aperitivi, feste, vacanze bla bla bla), ma se le "regole" sarebbero altre non cambierebbe nulla. Il problema di fondo sta nei deficit relazionali, non nei contesti. In qualsiasi contesto mi sia trovato (e ne ho provati tanti credetemi) non ho mai retto alla necessità di fare gruppo ed essere partecipi, magari partivo bene ma alla lunga mi estraniavo e mollavo.
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Ma bene o male, togli una o due cose, ma i contesti in cui la gente esce, si conosce, si presenta e si diverte sono quelli. E se in quei contesti non ci si sta più o quasi più a 40 anni, è negli anni precedenti in quei contesti che la gente getta le basi per conoscersi, uscire. Lo dico sempre, se a 22,26 anni già rimani fuori da quei contesti, il problema poi si trascina negli anni avanti.
Io fuori da scuola e dal lavoro, al sabato e alla domenica ho sempre visto le persone bene o male fare quelle cose per uscire e divertirsi, più o meno sono quelle le cose che si fanno.
Non ho mai creduto a situazioni da telenovelas, con la bella lavandaia che stende i panni e passa casualmente di lì uno e si sposano e vissero felici e contenti.
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Ultima modifica di Maximilian74; 31-08-2020 a 10:07.
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31-08-2020, 12:14
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#80
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Guarda che il cambiamento individuale può essere difficile come quello collettivo, quindi questa constatazione dovrebbe valere allo stesso modo in entrambi i casi e per quanto mi riguarda non credo debba esserci una "precedenza" (prima individuale, poi collettivo, o viceversa).
Per il resto, il cambiamento culturale di cui parlavo l'ho già descritto in precedenza, con un'educazione alla diversità, al non considerare diversamente "norma" e "alternativa", al non considerare la propria esperienza come norma universale e a non sminuire i problemi altrui a fronte dei propri (vale per fobici e non) secondo me le cose dovrebbero migliorare.
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Ma il cambiamento culturale da dove dovrebbe cominciare? Chi dovrebbe prendersi carico di questa iniziativa e di promuoverla?
Se questa sensibilità verso il diverso non viene maturata interiormente da un singolo, come può essere estesa poi alla collettività?
Qualcuno dovrà pur cominciare.
E questo nel passato é stato fatto e c'é stato un cambiamento progressivo fino ad arrivare ai giorni nostri.
Se si ragiona in termini di includere, un singolo che esclude gli altri (magari anche denigrandoli rabbiosamente e augurandogli il peggio) come può pretendere che gli altri lo includano se é lui il primo a scindere?
Come può un fobico pretendere che gli altri iano sensibili e attenti alle sue problematiche, quando lui in primus non é attento (sensibile) alle problematiche che possono avere gli altri?
Andare oltre il proprio egocentrismo é la cosa più fattibile, più semplice e più immediata secondo me.
Non può maturare una responsabilità sociale collettiva se prima non avviene nel singolo.
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