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06-03-2017, 00:20
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#481
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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"Esprimersi significa guarire. Non importa se l'espressione è confusa, e se la speranza in fondo all'espressione è solo il «sogno di una cosa» ". (Pier Paolo Pasolini)
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10-03-2017, 16:46
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#482
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 963
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“La cosa che ci annienta è che non abbiamo ancora vissuto niente e già non ne possiamo più.”
L’amore è solo violenza, la famiglia psicosi, la religione brutalità, le droghe fuga sedante, l’unica ideologia possibile rimane il nichilismo estremo.
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01-04-2017, 21:35
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#483
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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"Perché non hanno pensato a ciò che poteva loro accadere..."
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05-04-2017, 20:19
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#484
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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La storia non si fa né con i "se" né con i "ma"
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05-04-2017, 20:52
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#485
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Principiante
Qui dal: Mar 2017
Ubicazione: Langbardland - Udine
Messaggi: 39
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Non sprecare il tuo tempo guardando indiètro, non stai andando in quella direzione
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06-04-2017, 23:59
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#486
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Esperto
Qui dal: Aug 2015
Messaggi: 540
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La carne è incompatibile con la carità: l'orgasmo trasformerebbe un santo in lupo.
Cioran
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12-04-2017, 18:39
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#487
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: The Nameless City.
Messaggi: 2,040
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- Aldous Huxley, L'isola.
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20-04-2017, 18:56
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#488
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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"Non mi snudare senza ragione, non m'impugnare senza valore"
Motto scritto sulla spada di Giovanni dalle Bande Nere....quasi quasi me lo tatuo sul pipino....
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Ultima modifica di Myway; 20-04-2017 a 18:58.
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27-04-2017, 23:33
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#489
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Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 199
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Noi cammelli= Meiosi
Siamo nati non da una fusione ma da una giustapposizione di corpi diversi. Due cellule passavano vicine: una è pigra e tutta polpa, l'altra è solo una testa e una coda saettante. Sono l'uovo ed il seme: provano un po' di titubanza; poi si slanciano - con le diverse velocità loro - e si precipitano incontro. Il seme entra nell'uovo a capofitto; la coda resta fuori; la testa - tutta piena di nucleo - va sparata contro il nucleo dell'uovo; i due nuclei vanno in pezzi: ci s'aspetterebbe chissà quale fusione o mescolanza o scambio di se stessi; invece, quel che c'era scritto in un nucleo e nell'altro, quelle righe spaziate, si dispongono allineate le une con le altre nel nuovo nucleo stampato fitto fitto; le parole di entrambi i nuclei ci stanno tutte, intere e ben staccate. Insomma, nessuno s'è perso nell'altro, nessuno ha dato né si è dato; le due cellule diventate una si trovano lì impacchettate insieme ma tali e quali a prima: la prima cosa che sentono è un po' una delusione. Intanto il doppio nucleo ha dato inizio alla sequela delle sue duplicazioni, stampando i messaggi abbinati del padre e della madre in ognuna delle cellule figlie, perpetuando non tanto l'unione quanto la distanza incolmabile che separa in ogni coppia i due compagni, il fallimento, il vuoto che rimane in mezzo alla coppia più riuscita. Certo, su ogni punto controverso le nostre cellule possono seguire le istruzioni d'uno solo dei genitori e così sentirsi libere dal comando dell'altro; ma quello che pretendiamo d'essere nella nostra forma esteriore sappiamo che conta poco in confronto al programma segreto che ci portiamo stampato dentro ogni cellula e dove continuano a fronteggiarsi gli ordini contraddittori del padre e della madre. Ciò che conta davvero è questo litigio incomponibile di padre e madre che ognuno si tira dietro, col rancore d'ogni punto in cui un coniuge ha dovuto cedere all'altro che si fa sentire ancor più forte della vittoria del coniuge dominante. Cosicché i caratteri che determinano la mia forma interiore ed esteriore, quando non sono la somma o la media degli ordini ricevuti da padre e madre insieme, sono ordini smentiti nel profondo delle cellule, controbilanciati da un ordine diverso rimasto latente, minati dal dubbio che magari l'altro ordine era il migliore. Tanto che alle volte mi prende l'incertezza se io sono veramente la somma dei caratteri dominanti del passato, il risultato d'una serie d'operazioni che davano sempre un numero maggiore di zero, o se invece la mia vera essenza non è piuttosto quella che discende dalla successione dei caratteri sconfitti, il totale dei termini col segno meno, di tutto ciò che nell'albero delle derivazioni è rimasto escluso soffocato interrotto: il peso di quello che non è stato m'incombe addosso non meno schiacciante di ciò che è stato e non poteva non essere. Vuoto separazione e attesa, questo siamo. E tali restiamo anche il giorno in cui il passato dentro di noi ritrova le forme originarie, l'addensarsi in sciami o il concentrato maturare di cellule-uova, e finalmente le parole scritte nei nuclei non sono più le stesse di prima ma non sono neppure più parte di noi, sono un messaggio al di là di noi, che già non ci appartiene. In un punto nascosto di noi stessi la doppia serie degli ordini del passato si divide in due e le cellule nuove si ritrovano con un passato semplice, non più doppio, che da loro leggerezza e l'illusione d'essere nuove davvero, d'avere un passato nuovo che quasi pare un futuro. Adesso l'ho detto così alla svelta ma è un processo complicato, là nel buio del nucleo, in fondo agli organi del sesso, una successione di fasi un po' cincischiate le une con le altre ma dalle quali non si può tornare indietro. Dapprima le coppie di messaggi materni e paterni rimaste finora separate sembra si ricordino d'essere coppie e si saldano due a due, tante sottili filacce che s'intrecciano e ingarbugliano; il desiderio d'accoppiarmi fuori di me ecco mi porta ad accoppiarmi dentro di me, in fondo alle estreme radici della materia di cui son fatto, ad accoppiare il ricordo dell'antica coppia che mi porto dentro, la prima coppia cioè tanto quella che viene immediatamente prima di me, la madre e il padre, quanto la prima assoluta, la coppia alle origini animal-vegetali del primo accoppiamento sulla Terra, e così i quarantasei filamenti che un'oscura e segreta cellula porta nel nucleo si annodano due a due, pur senza smettere il loro vecchio dissidio, tant'è vero che subito cercano di slacciarsi ma rimangono appiccicati in qualche punto del nodo, cosicché quando alla fine riescono, di strappo, a separarsi - perché intanto il meccanismo della separazione si è impadronito di tutta la cellula tendendone la polpa - ogni cromosoma si ritrova cambiato, fatto di segmenti che prima erano chi dell'uno e chi dell'altro, e s'allontana dall'altro ormai cambiato anch'esso, marcato dagli scambi alterni dei segmenti, e già due cellule si stanno distaccando ognuna con ventitré cromosomi, diversi quelli dell'una da quelli dell'altra, e diversi da quelli che erano nella cellula di prima, e al prossimo sdoppiamento saranno quattro le cellule tutte diverse con ventitré cromosomi per ciascuna, in cui ciò che era del padre e della madre, anzi dei padri e delle madri, è mescolato. Così finalmente l'incontro dei passati che non può mai avvenire nel presente di coloro che credono d'incontrarsi, ecco che s'avvera come passato di chi vien dopo e non potrà viverlo nel suo presente. Crediamo d'andare verso le nostre nozze e sono ancora le nozze dei padri e delle madri che si compiono attraverso la nostra attesa e il nostro desiderio. Questa che a noi pare la nostra felicità forse è soltanto la felicità d'una storia altrui che finisce là dove noi credevamo cominciasse la nostra. E noi abbiamo un bel correre, Priscilla, per venirci incontro e inseguirci: il passato dispone di noi con indifferenza cieca e una volta che ha smosso quei frammenti di sé e nostri non si cura di come noi li spenderemo. Noi non eravamo che la preparazione, l'involucro, all'incontro dei passati che avviene attraverso di noi ma che fa già parte d'un'altra storia, della storia del dopo: gli incontri avvengono sempre prima e dopo di noi e vi agiscono gli elementi del nuovo a noi preclusi: il caso, il rischio, l'improbabile. Così viviamo, noi non liberi, circondati di libertà, spinti, agiti da quest'onda continua che è la combinazione dei casi possibili e che passa attraverso quei punti dello spazio e del tempo in cui la raggiera dei passati si salda alla raggiera dei futuri. Il mare primordiale era una zuppa di molecole inanellate percorsa a intervalli dai messaggi dell'uguale e del diverso che ci circondavano e imponevano combinazioni nuove. Così l'antica marea s'alza a intervalli in me e in Priscilla seguendo il corso della Luna; così le specie sessuate rispondono al vecchio condizionamento che prescrive età e stagioni degli amori e pure concede supplementi e rinvii alle età e alle stagioni e talora s'ingolfa in ostinazioni e coazioni e vizi. Insomma io e Priscilla siamo soltanto luoghi d'incontro dei messaggi del passato, cioè non solo dei messaggi tra loro, ma dei messaggi con le risposte ai messaggi. E siccome i diversi elementi e molecole rispondono ai messaggi in maniera diversa - impercettibilmente o smisuratamente diversa -, così i messaggi non sono più gli stessi a seconda del mondo che li accoglie e li interpreta, oppure sono, per restare gli stessi, obbligati a cambiare. Si può dire allora che i messaggi non sono affatto messaggi, che un passato da trasmettere non esiste, e solo esistono tanti futuri che correggono il corso del passato, che gli danno forma, che lo inventano. La storia che volevo raccontare è l'incontro di due individui che non ci sono, in quanto definibili solo in funzione di un passato o di un futuro, passato e futuro la cui realtà è reciprocamente messa in dubbio. Oppure è una storia che non si può separare dalla storia di tutto il resto di ciò che esiste, e quindi dalla storia di ciò che non esiste e non esistendo fa sì che ciò che esiste esista. Tutto quel che possiamo dire è che in certi punti e momenti quell'intervallo di vuoto che è la nostra presenza individuale viene sfiorata dall'onda che continua a rinnovare le combinazioni di molecole e a complicarle o cancellarle, e questo basta a darci la certezza che qualcuno è «io» e qualcuno è «Priscilla» nella distribuzione spaziale e temporale delle cellule viventi, e che qualcosa avviene e o è avvenuto o avverrà che ci coinvolge direttamente e - oserei dire - felicemente e totalmente. Già questo basta, Priscilla, a rallegrarmi, quando allungo il mio collo ricurvo sul tuo e ti do un leggero morso sul pelo giallo e tu apri le narici, scopri i denti, e t'inginocchi sulla sabbia, abbassando la gobba all'altezza del mio petto in modo che io possa appoggiarmici e spingerti da dietro facendo forza con le zampe posteriori, o che dolcezza quei tramonti nell'oasi ti ricordi quando ci slegano il carico dal basto e la carovana si disperde e noi cammelli ci sentiamo tutt'a un tratto leggeri e tu spicchi la corsa ed io trottando ti raggiungo nel palmeto.
Ti con zero(Meiosi-tagliata)Italo Calvino
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07-05-2017, 01:01
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#490
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Io sono Marina, voi siete i diamanti. [cit.]
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07-05-2017, 02:10
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#491
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Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 1,026
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Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscersi.
Alda Merini
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10-05-2017, 19:27
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#492
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Ho notato che il fascino della televisione viene esaltato dalla solitudine. E, come per i film pornografici, basta essere in due (non amanti) e l'emozione si trasforma in imbarazzo o in riso.
Scatta l'ironia, la battuta dissacrante. Ci si vergogna di proiettare impulsi libidici su Casa Vianello o su Alle falde del Kilimangiaro. Quando si è soli, invece, la masturbazione televisiva consiste proprio nel miracolo di provare, liofilizzati, tutti i sentimenti – e come per la masturbazione sessuale, non funziona se non ammettendo un proprio stato di bisogno, di miseria e di profonda umiltà.
Walter City, Troppi paradisi
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11-05-2017, 12:38
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#493
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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La sera scende così, tra pollo fritto e maldicenze stantie: leggende metropolitane suffragate per confermare un'immaginaria superiorità sui superiori – come i dopolavoristi che spettegolano sulla segretaria del capufficio, e intanto tremano alla conferma del contratto.
W.S., Trp prds
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17-05-2017, 00:06
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#494
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Questo è quello che succede, se l'immaginario si lega troppo alla vita; comincio a sentirmi stretto, in un amore che non lascia spazio alla contemplazione.
w.s.; tr;pr
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02-06-2017, 02:46
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#495
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 18,394
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My grandfather told me this. He didn't tell me exactly, but he told my
grandma and I know she'd never lied. She told me, he told my
grandmother that he was standing on a, in World War I, he was
standin' on a dead body. And he, and, and he seen the Bible in this
guy's pocket and he reached down and he got the Bible out of this
guy's pocket. And he opened up the Bible and there was the man's
picture with his wife and his two, three children, ya dig? And he had
a chain with a cross on it, and he looked at the Bible and he looked at
the man's children and he looked at the cross and he looked down
and he seen himself. He said "wow man", what am I doing fighting my
brother? I'm over here fighting my brother and I don't even know
why I'm fighting this guy, ya dig? Why have we been fighting each
other? Why are we divided? Why is our house all split up in little pieces?
Why are we divided within ourself? We worship the same God, we
have the same book with the same words. Different translations, but
the same principles, we live by the same codes of honor. Why in the Hell are we
fightin' each other? Why did my grandfather kill himself? He comes
back and tells my grandmother: "you know, I was fighting my brothers
and I don't even know why. And they didn't know why. And you want
me to tell you why?"
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Ultima modifica di Svers0; 02-06-2017 a 02:54.
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03-06-2017, 13:33
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#496
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
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Aveva gli occhi sperduti, gli occhi di chi sa già tutto. Gli occhi di chi se lo aspetta, ma non vuole crederci.
— Valentina D’Urbano
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14-06-2017, 12:50
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#497
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Eppure si lamentano della gioventù d'oggi indifferente a tutto. Dicono che diventa sempre più difficile convincere allo sciopero, fare iscritti, attivisti, operatori a pieno tempo. E intanto lasciano che i giovani vengano su alla scuola del padrone.
Lett. a una prof., Scuola di Barbiana
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15-06-2017, 14:17
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#498
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Una sola compagna mi parve un po' elevata. Studiava per amore allo studio. Leggeva dei bei libri. Si chiudeva in camera ad ascoltare Bach.
È il frutto massimo cui può aspirare una scuola come la vostra.
A me invece m'hanno insegnato che questa è la più brutta tentazione. Il sapere serve solo per darlo. «Dicesi maestro chi non ha nessun interesse culturale quando è solo».
Lett. a una prof., Scuol. di Barb.
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22-06-2017, 17:24
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#499
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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[...]
Il potere non è più infatti clerico-fascista, non è più repressivo.
Non possiamo più usare contro di esso gli argomenti — a cui ci eravamo tanto abituati e quasi affezionati — che tanto abbiamo adoperato contro il potere clerico-fascista, contro il potere repressivo.
Il nuovo potere consumistico e permissivo si è valso proprio delle nostre conquiste mentali di laici, di illuministi, di razionalisti, per costruire la propria impalcatura di falso laicismo, di falso illuminismo, di falsa razionalità. Si è valso delle nostre sconsacrazioni per liberarsi di un passato che, con tutte le sue atroci e idiote consacrazioni, non gli serviva più.
In compenso tale nuovo potere ha portato al limite massimo la sua unica possibile sacralità: la sacralità del consumo come rito, e, naturalmente, della merce come feticcio. Nulla più osta a tutto questo. Il nuovo potere non ha più nessun interesse, o necessità, a mascherare con Religioni, Ideali e cose del genere, ciò che Marx aveva smascherato.
Come polli d'allevamento, gli italiani hanno subito assorbito la nuova ideologia irreligiosa e antisentimentale del potere: tale è la forza di attrazione e di convinzione della nuova qualità di vita che il potere promette, e tale è, insieme, la forza degli strumenti di comunicazione (specie la televisione) di cui il potere dispone. Come polli d'allevamento, gli italiani hanno indi accettato la nuova sacralità, non nominata, della merce e del suo consumo.
In questo contesto, i nostri vecchi argomenti di laici, illuministi, razionalisti, non solo sono spuntati e inutili, ma, anzi, fanno il gioco del potere. Dire che la vita non è sacra, e che il sentimento è stupido, è fare un immenso favore ai produttori. [...]
E infine vorrei dire che se dalla maggioranza silenziosa dovesse rinascere una forma di fascismo arcaico, esso potrebbe rinascere solo dalla scandalosa scelta che tale maggioranza silenziosa farebbe (e in realtà già fa) tra la sacralità della vita e i sentimenti, da una parte, e, dall'altra, il patrimonio e la proprietà privata: in favore di questo secondo corno del dilemma.
Pier Paolo Pasolini, 1° marzo 1975. Cuore
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29-06-2017, 12:05
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#500
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,492
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