Hazel Grace

La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta

Matteo829

cancellato14173

Tutto mio.

silenzio

http://www.fobiasociale.com/gli-oscuri-meandri-49151/

Josef K.

Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".

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Solo una piccola parte di me / risponde all'appello / e tu non la senti / e tu non la senti.

fbyc - buio

silenzio

Occhio Josef, è proprio questo atteggiamento che apre le porte al potere oscuro

Josef K.

Grazie per la raccomandazione, ma credo di aver camminato fin troppo oltre il confine, essermici scottato, rigenerato, dimenticato, ritrovato, e di essere ormai pronto per riprendere la strada di casa. Trovo significativo quanto riportato in relazione ad una nuova consapevolezza. Non è questione di assecondare quel languore che imponga il crogiolarsi nel sentimento autodistruttivo che è al contempo lusinga e negazione di sé, ma di accogliere quel che siamo come un atto di fede che ci guidi e accompagni, nonostante tutto, lungo il cammino della realizzazione delle nostre potenzialità.

silenzio

Ottimo, Josef, allora buon ritorno all'ovile!

Antonius Block

Svers0

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Josef K.

Grazie.^^ Ma preferisco parlare di ritorno in carreggiata, eheheh. Buona fortuna anche a te per tutto, silenzio.

Svers0

"Le lampade a olio esaurite, non adoprai una torcia, lessi bensí al chiaro di luna. Quando ne avrò compreso anche gli ultimi brandelli sensati, getterò il libro di Donnelly dalla scogliera e magari me stesso assieme. Forse tornerà a galla attraverso le grotte ed erutterà dalla sorgiva durante la stagione pluvia, sgorgando verso la spelonca dell'eremita. Oppure me lo ritroverò sul tavolo al mio risveglio. Credo di averlo già buttato a mare diverse volte."

wakemeup

Josef K.

Bestemmiare, per quei tipi all'antica che non sono perfettamente convinti che Dio non esista, ma, pure infischiandosene, se lo sentono ogni tanto tra carne e pelle, è una bella attività. Viene un accesso d'asma e l'uomo comincia a bestemmiare con rabbia e tenacia: con la precisa intenzione di offendere questo Dio eventuale. Pensa che dopotutto, se c'è, ogni bestemmia è un colpo di martello sui chiodi della croce e un dispiacere fatto a colui. Poi Dio si vendicherà - è il suo sistema - farà il diavolo a quattro, manderà altre disgrazie, metterà all'inferno, ma capovolga anche il mondo, nessuno gli toglierà il dispiacere provato, la martellata sofferta. Nessuno!. E' una bella consolazione. E certo ciò rivela che dopotutto questo Dio non ha pensato a tutto. Pensate: è il padrone assoluto, il tiranno, il tutto; l'uomo è una merda, un nulla, e pure l'uomo ha questa possibilità di farlo irritare e scontentarlo e mandargli a male un attimo della sua beata esistenza. Questo è davvero il "meillur temoignane que nous puissons donner de notre dignité". Come mai Baudelarie non ci ha fatto sopra una poesia?



Questo passaggio mi sorprende a ridere tutte le volte che sfogliando Il mestiere di vivere di Pavese mi ci imbatto.^^

wakemeup

Ergo Proxy

« No ambition, no talent, no chance. »

silenzio

Forse non ha considerato che sono le persone che più amiamo quelle che possono farci più male. Se Dio soffre a tal punto per un affronto o un offesa da parte di creature così piccole e insulse come noi significa che ci ama al punto da mortificare la propria stessa divinità per il nostro bene, e ci perdona nonostante le gravi offese, comportamento ben diverso dalla altere e permalose divinità dei popoli primitivi.

Josef K.

Il tuo ragionamento è evidentemente mosso dalle migliori ragioni; poeticamente e filosoficamente, se così possiamo dire, è ammirevole, e contestualizza quanto da me riportato in una luce molto interessante.
Il problema è che a me leggendo questo passaggio viene da sbellicarmi dalle risate pensando all'assurdità di questo Dio che dovrebbe preoccuparsi di me, formica, capace di mandargli di traverso il boccone con le imprecazioni casuali e gratuite di una partita ad un videogioco andata a male, oppure per una capocciata tirata contro uno spigolo. C'è qualcosa di così ridicolo in tutto questo, nella nostra speranza di essere il centro dell'universo fino a rendere il nostro Dio così limitato e umano pur nella sua pretesa onniscienza, da costituire un paradosso degno nella migliore delle ipotesi di una bella risata, qualora non si volesse essere sufficientemente realisti ed obiettivi da boicottare in blocco questa mitologia fin troppo contingente ed umana.

crasi

A proposito di vizi imprecativi

Invece di usare la bestemmia uso il sarcasmo, tipo mi cade qualcosa "complimenti Dio, un atteggiamento molto maturo per una divinità"
TheoPolinski