Ieri sera, a Realpolitik su Rete 4, Antonio Tajani ha regalato un capolavoro involontario di comicità politica.
Si parlava del corteo contro Italia-Israele, delle manifestazioni per la Palestina e lui, con la solita pappardella imparata a memoria, ha dichiarato:
“Sono piazze antisemite. Sono tanti figli di papà che, invece di studiare, vanno a distruggere vetrine. Io sto con poliziotti, carabinieri e finanzieri, poveri cristi che difendono la libertà e la democrazia pagati quattro soldi.”
Poi, silenzio. Tre secondi eterni di gelo. E una faccia da manuale del “mi sa che ho appena pestato un merd*ne”.
E infatti, a quel punto, il conduttore Tommaso Labate gli ha fatto notare una cosetta semplice semplice:
“Però al Governo ci siete voi. Siete voi a pagarli quattro soldi.”
Panico. Tajani va in tilt: spalanca la bocca e le palpebre, balbetta, si impappina, inizia a ripetere per dieci volte “no-no-no-no-no-no-no-no-no-no. Gli stipendi li stiamo aumentando!”.
Fine del discorso. Ed ennesimo capolavoro di questo gigante della comicità finito per caso al Ministero degli Esteri.
|