Personalmente non mi considero uno sfigato in senso lato, solo una persona sfortunata, oppressa da un problema di ordine psichiatrico di cui sta cercando di capire, con l'aiuto di uno psicoterapeuta le origini - di cui comunque credo di aver sempre avuto un'idea abbastanza chiara avendo vissuto nella prima infanzia e poi adolescenza una situazione familiare e sociale non proprio idilliaca - e che ha socperto di soffrire di una condizione patologica grazie ad internet. Sto parlando naturalemte della fobia sociale, o comunque di qualcosa che rientra nello spettro di disturbi che ne ruotano attorno. Di un problema difatti riconosciuto come disturbo mentale dalla bibbia degli psichiatri e psicologi: il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. Questo mi ha causato e comporta a tutt'oggi problemi in tutti gli ambiti che hanno a che fare con la vita sociale e l'affettivita: dalle amicizie al lavoro, dallo studio alle ragazze, dal rapporto con i familiari all'esporre le mie idee in pubblico (tranne che nei forum e chat dove l'anonimato mi fa da scudo psicologico). Questi problemi per fortuna sono stati oggetto di studi seri da parte della comunità dei medici psichiatri e degli psicologi tant'é che oggi esistono le terapie in grado di risolvere, se non in toto, almeno in parte i disagi provocati da questo male totalmente ingnorato dal grosso della società e dai mass-media.
Questo preambolo per esporre una mia personale osservazione su qualcosa che prima di essere totalmente cosapevole del mio stato patologico non avevo mai preso in considerazione. Ieri sono stato trascinato da amici in discoteca. Io ci sono andato sempre con quello stato d'animo a metà tra "ora gli faccio vedere come sono figo" e "ma che c... ci vado a fare, solo a perdere tempo ed espormi al disagio?". Devo dire che oramai la convizione che in discoteca le ragazze non le rimochi - neanche se sei carino o anche figo, ma non sfondato di soldi - non me la toglie più nessuno, comunque: più che sulle le solite poche ragazze che se la tirano come una Naomi Campbell, stavolta mi sono soffermato ad osservare cosa facevano i ragazzi. E quello che ho notato è che di ragazzi che si comportano come me, o anche peggio (ma molto peggio), ce n'erano tantissimi: ragazzi che fanno le belle statuine (pure vestiti malissimo) che a guardarli ti trasmettono imbarazzo per come sono patetici (ma aspettano che qualcuna li avvicini?); altri che girano con un bicchiere in mano senza una meta in cerca di ragazze che non li fileranno mai (non perché lo suppongo io, ma perché se a fine serata stai ancora girando evidentemente non hai concluso niente!); altri che ballano insieme agli amici e che ogni tanto si girano a cercare gli sguardi delle ragazze ma che non hanno il coraggio di avvicinarsi e ballare vicino. Insomma, certo questa è la discoteca e non la vita reale, i comportamenti possono essere dettati anche dall'ambiente che forse non è dei più favorevoli per approcciare le ragazze - e anche per il tipo di ragazze che vi si trovano: che se la tirano più di una scotta di genoa cazzata in bolina - però, risulta interessante osservare il comportamento delle persone in un ambiene dove tante persone sono concentrate in poco spazio e con la presenza di ragazze, vestite spesso in maniera provocante. Poi, secondo il mio modesto parere, contrariamente alle ragazze, i ragazzi da discoteca non esistono: ci vanno di tutti i tipi, di tutte le fasce sociali, istruzione ecc.. e con un range di età piuttosto ampio.
Avendo oramai aquisito consapevolezza sulle cause del mio disagio sociale, mi rendo conto che quelle persone, che prima avresti descritto come sfigati, non sono altro che persone che hanno il tuo stesso problema o un problema simile. Certo, nessuno può fare una diagnosi su altri solo osservando certi comportamenti, certi modi di presentarsi in situazioni sociali. E se nel tuo giro di frequentazioni c'é una persona che non spicciaca una parola durante l'intera serata, e tutte le altre a seguire, possono esserci mille motivi per spiegare questo suo comportamento. Però io quando vedo certe persone, la senzazione che mi danno è che sono anche loro afflitti da questo problema, sono fobici insomma, e non ne sono consapevoli (per quanto mi risulta). Pensano di essere semplicemente "sfigati". Come pensavo di essere anch'io prima, e questo lo accettavo con rassegnazione, continuando a comportarmi come sempre ho fatto, illudendomi che amicizie, lavoro, la ragazza ecc.. mi sarebbero cadute dal cielo un giorno o l'altro. Queste persone mi fanno pena. Non puoi sperare, ad esempio, che una ragazza ti venga vicino per conoscerti in discoteca mentre tu stai fermo o a ballare in un metro quadro con le mani in tasca! E al di là della discoteca i presunti fobici li vedo anche sul posto di lavoro, per strada, in pizzeria ecc.. ovunque. Chissà quanti fobici incosapevoli che non sanno di potre almeno migliorare la loro situazione ci sono in giro! A occhi io direi un bel pò. Vorrei poter avvicinare alcune di queste persone, almeno quelle che frequentano il mio giro di conoscenze, per poter approfondire, capire se hanno veramente questa cosa e spiegargli che se ne può uscire. Purtoppo non posso farlo perché sono io stesso fobico e quindi non ho il coraggio di fare una cosa del genere. E se non fosse come penso è inutile dire che farei figura tremenda al cui solo pensiero mi sento male. Per la gente "normale" continueranno ad essere semplicemente degli "sfigati". Beh, questo vale anche per me purtoppo. Ma almeno io sono consapevole di non esserlo. Non vado in giro a sbandierare di essere fobico, di avere una malattia mentale, questo sarebbe la cosa peggiore che potrei fare a me stesso. Cerco una cura in ambienti medici tutelato dalla legge sulla privacy.