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Vecchio 18-01-2017, 13:35   #1
Esperto
L'avatar di pure_truth2
 

Vorrei sapere se c'è qualcuno che scrive o segue dall'estero come me,o se ha avuto esperienze simili. Io attualmente sono fuori Italia , e non so bene come gestire i momenti di solitudine,sconforto,mancanza degli affetti familiari e delle abitudini nostrane. L'ambiente è molto bello,e non ho grossi problemi con la lingua,ma la timidezza si acuisce talvolta,non conosco praticamente nessuno😬
Talvolta vorrei solo tornare,ma ora non posso, e comunque non mi aspetterebbe una situazione poi così migliore!
Voi come l'avete vissuta???
Vecchio 18-01-2017, 16:13   #2
Esperto
L'avatar di Boston
 

Eccomi.
Semi-fobico all'estero da quasi due anni e in procinto di rientrare in Italia nei prossimi mesi.
Stasera torno ad editare il messaggio, ampliando la risposta.
Vecchio 18-01-2017, 16:14   #3
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

Vi stimo tanto!
Ho talmente paura del viaggio in generale che non sono mai stato all'estero, figuriamoci se potrei viverci da solo.
Vecchio 18-01-2017, 16:37   #4
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da TheProphet Visualizza il messaggio
Vi stimo tanto!
Ho talmente paura del viaggio in generale che non sono mai stato all'estero, figuriamoci se potrei viverci da solo.
Sottoscrivo... per me non poter comunicare è una tragedia assoluta.
Vecchio 18-01-2017, 17:48   #5
Banned
 

Topic interessante. Seguo.
Vecchio 18-01-2017, 17:58   #6
Banned
 

Prossima fobica all'estero
Dove ti trovi?
Vecchio 18-01-2017, 18:10   #7
Esperto
L'avatar di pure_truth2
 

Quote:
Originariamente inviata da JaneAllison Visualizza il messaggio
Prossima fobica all'estero
Dove ti trovi?


Sono attualmente in Spagna. Devo dire che la gente qui è molto più rilassata,non ho ancora trovato rompic.. è anche più stimolante essendo piena di turisti,paesaggi molto belli e clima più mite. Tuttavia il problema del crearsi una cerchia di conoscenze resta,visto che per me è già difficile farlo in Italia!
Anche io prima avevo paura di viaggiare,ma allo stesso tempo mi attirava la cosa. Una volta fatto il primo passo,poi, ci si accorge che è tutto molto semplice e anche divertente e stimolante. Chiaramente poi bisogna darsi da fare per i soldi..nota dolente!
Ringraziamenti da
cancellato15732 (18-01-2017)
Vecchio 20-01-2017, 00:31   #8
Esperto
L'avatar di Boston
 

Finalmente torno a rispondere...

Come dicevo, sono all'estero da quasi due anni... ma già mi ero allontanato da casa un anno prima e vivevo in un'altra zona d'Italia, lontana e diversa dalla mia d'origine.
Il tutto sempre per lavoro.


Per me l'adattamento è stato piuttosto semplice e ora sono veramente a mio agio. Mi trovo comunque in Europa, in una città piuttosto giovane e internazionale e in una nazione che, per quanto nell'immaginario collettivo sia considerata come l'opposto dell'Italia, non ho trovato così "distante"... almeno non rispetto alla zona d'Italia da cui provengo.

La lingua non è così semplice ma ormai un po' la parlo e non è un grande ostacolo.
Sul lavoro devo parlare soprattutto in inglese ma anche fuori, qualora non riuscissi a farmi capire, tendenzialmente con l'inglese ce la si fa.

Momenti di sconforto ci sono,soprattutto la sera, a cena. Soprattutto perchè son sempre stato abituato a cenare con tutta la famiglia.
A questo cerco di rimediare cucinando qualcosa che richieda un po' di impegno e mangiando mentre guardo un episodio di una serie TV.

Temevo di soccombere dal punto di vista della socializzazione... invece, trovandomi da solo in un ambiente totalmente nuovo, mi son fatto coraggio e, tramite qualche sito/app che organizza eventi in città, sono riuscito a conoscere diverse persone. Con alcuni ci si vede abbastanza regolarmente poichè abbiamo interessi in comune, pur non avendo creato veri e propri rapporti di amicizia.

L'Italia mi manca. La famiglia, le tradizioni, l'importanza che diamo al cibo, le colline e le montagne (eh si, vivo in un posto piattissimo!), l'arte e la storia in ogni angolo, il poter parlare la ingua in modo forbito e ridere alle battute sottili...


Insomma, bella, molto bella l'esperienza all'estero. Ma sono molto contento che per me fosse temporalmente limitata.
2 anni di espatrio e poi si torna a lavorare in Italia, non lontano da casa, dove c'è la sede centrale dell'azienda per cui lavoro.
E fra pochi mesi torno.

Ultima modifica di Boston; 20-01-2017 a 00:44.
Ringraziamenti da
Boriss (20-01-2017)
Vecchio 20-01-2017, 11:32   #9
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

Quote:
Originariamente inviata da Bostonian Visualizza il messaggio
Finalmente torno a rispondere...

Come dicevo, sono all'estero da quasi due anni... ma già mi ero allontanato da casa un anno prima e vivevo in un'altra zona d'Italia, lontana e diversa dalla mia d'origine.
Il tutto sempre per lavoro.


Per me l'adattamento è stato piuttosto semplice e ora sono veramente a mio agio. Mi trovo comunque in Europa, in una città piuttosto giovane e internazionale e in una nazione che, per quanto nell'immaginario collettivo sia considerata come l'opposto dell'Italia, non ho trovato così "distante"... almeno non rispetto alla zona d'Italia da cui provengo.

La lingua non è così semplice ma ormai un po' la parlo e non è un grande ostacolo.
Sul lavoro devo parlare soprattutto in inglese ma anche fuori, qualora non riuscissi a farmi capire, tendenzialmente con l'inglese ce la si fa.

Momenti di sconforto ci sono,soprattutto la sera, a cena. Soprattutto perchè son sempre stato abituato a cenare con tutta la famiglia.
A questo cerco di rimediare cucinando qualcosa che richieda un po' di impegno e mangiando mentre guardo un episodio di una serie TV.

Temevo di soccombere dal punto di vista della socializzazione... invece, trovandomi da solo in un ambiente totalmente nuovo, mi son fatto coraggio e, tramite qualche sito/app che organizza eventi in città, sono riuscito a conoscere diverse persone. Con alcuni ci si vede abbastanza regolarmente poichè abbiamo interessi in comune, pur non avendo creato veri e propri rapporti di amicizia.

L'Italia mi manca. La famiglia, le tradizioni, l'importanza che diamo al cibo, le colline e le montagne (eh si, vivo in un posto piattissimo!), l'arte e la storia in ogni angolo, il poter parlare la ingua in modo forbito e ridere alle battute sottili...


Insomma, bella, molto bella l'esperienza all'estero. Ma sono molto contento che per me fosse temporalmente limitata.
2 anni di espatrio e poi si torna a lavorare in Italia, non lontano da casa, dove c'è la sede centrale dell'azienda per cui lavoro.
E fra pochi mesi torno.
Si credo che la tua sia l'esperienza ideale.. primo perchè magari ti sei sentito spronato a farlo visto che si tratta comunque di lavoro, così ti sei dimostrato che "ce la puoi fare" e credo che hai insinuato un meccanismo positivo nella mente che ti aiuterà molto.. sbaglio?
Vecchio 20-01-2017, 22:27   #10
Intermedio
L'avatar di Misanthrope_
 

Ho vissuto all'estero per un anno.

Ero in un periodo un po' buio e mollai per tornare a lavorare qui.

Purtroppo quel lavoro si rivelò una mezza presa in giro.

Ora sto molto meglio e quest'anno vorrei finalmente tornare fuori, ma voglio pianificare bene e lentamente.

Se state pensando di partire, due consigli:

1. Non pensate di andare a trovare lavoro senza parlare la lingua del posto. Se siete capaci studiate prima di partire e provate a raggiungere almeno un livello B1. Altrimenti, se ne avete le risorse finanziarie, spendete i primi tre mesi all'estero solo per imparare le basi della lingua e poi iniziate a cercar lavoro.

2. Non rivolgetevi ad agenzie che promettono alloggio, lavoro ecc... nel 90% dei casi sono truffette.

Ultima modifica di Misanthrope_; 20-01-2017 a 22:41.
Vecchio 21-01-2017, 09:31   #11
Esperto
L'avatar di Boston
 

Quote:
Originariamente inviata da TheProphet Visualizza il messaggio
Si credo che la tua sia l'esperienza ideale.. primo perchè magari ti sei sentito spronato a farlo visto che si tratta comunque di lavoro, così ti sei dimostrato che "ce la puoi fare" e credo che hai insinuato un meccanismo positivo nella mente che ti aiuterà molto.. sbaglio?
Si, ci sono diversi fattori che l'hanno resa l'esperienza ideale...

Innanzitutto, il fatto di essere mandato dalla mia azienda mi ha sollevato da alcune preoccupazioni economiche e burocratiche.
Per come son fatto, non sarei mai potuto partire "allo sbaraglio".

Partendo già senza questi ostacoli, ho potuto concentrarmi più su me stesso e fare in modo ditremendo adattarmi alla nuova realtà.
Oltretutto, il mio lavoro si svolge per la maggior parte in inglese e i contatti con la sede italiana sono frequenti, per cui anche da quel punto di vista è stato facile.
Certo, questo ha rallentato un po' il processo di apprendimento della lingua locale...

Altri fattori che mi hanno aiutato sono:
- l'aver trascorso, prima di andare all'estero, un anno da solo lontano da casa ma in Italia. Ho imparato ad essere completamente autonomo, senza le piccole difficoltà aggiuntive dell'essere all'estero.
- il fatto di essere in una città europea (=vicinanza geografica e culturale), con molti giovani internazionali. In un posto così, anche un timidone ha possibilità di conoscere qualcuno e/o trovare qualcosa da fare.
- la certezza che, allo scadere del contratto di espatrio di due anni, posso continuare con il mio contratto italiano nella sede centrale dell'azienda, situata a 30km da casa.

Si, in sostanza ho dimostrato a me stesso che ce la posso fare, ma a determinate condizioni. Se non avessi avuto la sicurezza economica del lavoro alle spalle, non sarei mai partito. Sono ansioso e prudente da morire, per cui non avrei potuto sostenere tale pensiero.

Chiaro, qualche problema e ostacolo mentale l'ho dovuto comunque affrontare e superare, ma ammetto che, pur sfidante, la mia esperienza presenta delle particolarità che l'hanno resa più agevole.
Vecchio 29-04-2017, 14:43   #12
Esperto
L'avatar di Palmiro
 

Quote:
Originariamente inviata da pure_truth2 Visualizza il messaggio
Sono attualmente in Spagna. Devo dire che la gente qui è molto più rilassata,non ho ancora trovato rompic.. è anche più stimolante essendo piena di turisti,paesaggi molto belli e clima più mite. Tuttavia il problema del crearsi una cerchia di conoscenze resta,visto che per me è già difficile farlo in Italia!
Anche io prima avevo paura di viaggiare,ma allo stesso tempo mi attirava la cosa. Una volta fatto il primo passo,poi, ci si accorge che è tutto molto semplice e anche divertente e stimolante. Chiaramente poi bisogna darsi da fare per i soldi..nota dolente!
Chiedo scusa per il necroposting, ma ho letto ora questo post....ti posso chiedere come ti stai trovando laggiù adesso? cosa fai per mantenerti?

la Spagna sarebbe dovuta essere una delle mie prossime mete ma adesso ho avuto l'opportunità di sostenere un colloquio per un lavoro a Malta per un lavoro da svolgersi prevalentemente usando l'italiano ...devo ancora prendere un decisione al riguardo
me la tengo comunque ancora come possibile destinazione dato che parlo un'ottimo spagnolo (ma ho un inglese ancora scarso) ...

qualche altra testimonianza dall'estero?

Ultima modifica di Palmiro; 29-04-2017 a 14:46.
Vecchio 29-04-2017, 15:29   #13
Esperto
L'avatar di Jacksparrow
 

Mi piace viaggiare e devo dire che all'estero certe cose funzionano meglio , si vive meglio e più rilassati.
La gente non è arrogante o sclerata come in italia, anzi spesso evito i posti frequentati dagli italiani pensa un pò.
Trovarmi in qualche posto sperduto dei Caraibi e sentire parlare in milanese mi da sui nervi !!!!
Si lamentano del mangiare, non c'è lo spritz e altre cazzate ma state a casa !!!
Comunque per un fobico il viaggio all'estero è un toccasana, ovviamente non da soli, ti apre la mente , vivi nuove esperienze e vedi la vita da un altra angolazione.
Ringraziamenti da
Locharb (29-04-2017)
Vecchio 29-04-2017, 22:28   #14
Esperto
L'avatar di Palmiro
 

Quote:
Originariamente inviata da Jacksparrow Visualizza il messaggio
Trovarmi in qualche posto sperduto dei Caraibi e sentire parlare in milanese mi da sui nervi !!!!
Si lamentano del mangiare, non c'è lo spritz e altre cazzate ma state a casa !!!.
che possano morire male, è anche x colpa loro che adesso a tenerife abbiamo una pessima fama...ho letto che laggiù molti si danno pure all'illegalità...abbiamo toccato il fondo!!
Vecchio 30-04-2017, 12:09   #15
Avanzato
L'avatar di Charlie Dev
 

Quote:
Ma come fate?
vi ammiro molto,
io non riuscirei mai con la mia ansia,l'ipocondria e le somatizzazioni,oltre alla necessità di parlare perfettamente l'inglese,altro problema non di poco conto.

Forse in fondo a me piacerebbe anche cambiare città rimanendo in Italia,mi sentirei un pò più in un ambiente protetto,mah.
Dubito ci siano sociofobici italiani all'estero. Se invece sono nati all'estero è un altro discorso.
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