FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Off Topic > Off Topic Generale > Amore e Amicizia
Rispondi
 
Vecchio 12-08-2020, 10:02   #1
Intermedio
 

Buongiorno a tutti,
come da titolo negli anni ho ragionato sulla mia situazione cercando di capire da dove venissero le mie difficoltà relazionali. In particolare vorrei un vostro parere quale, nel mio caso, tra fobia sociale, timidezza e introversione è preponderante nello spiegare il mio comportamento. Allora leggendo sul forum i "sintomi" della fobia sociale, non mi ci ritrovo, nel senso che non ho problemi a parlare al telefono con sconosciuti, mangiare o scrivere in pubblico, andare a fare acquisti, ecc,
Rimane timidezza e introversione due termini spesso confusi tra loro. La timidezza non è altro che una paura che ti blocca quando sei in determinate situazioni e/o con determinate persone per cui non ragioni più con lucidità e non riesci a parlare, come succede ad una persona che soffre di vertigini vicino ad un precipizio, rimane pietrificato però appena si allontana ritorna normale. Lo stesso avviene per una persona estroversa timida, che quando è in compagnia non ha difficoltà ma se arrivano delle ragazze si blocca. Se le ragazze se ne vanno, torna estroverso.
Nel mio caso, vedo che la differenza maggiore la fanno gli argomenti, se si parla di argomenti impegnati politica, attualità, lavoro (discorsi seri) poco importa chi ho davanti e quanti sono, ho in testa idee molto precise su cosa dire.
Al contrario se si tratta di andare al bar e parlare del più e del meno con il/la barista, non ho la più pallida idea di cosa dire. E qui sta la differenza con la timidezza: quando affermo che non so cosa dire, non è solo sul momento, quando sono lì davanti, ma sempre. Anche adesso se dovessi immaginare "chiacchiere da bar" da fare al bar , non ne ho idea. La timidezza ti dovrebbe bloccare solo nel momento ma su questi argomenti, io sono sempre bloccato. Oltre a questo anche se dovessi sforzarmi tirando fuori i soliti argomenti triti e ritriti (tempo, canzone alla radio, etc.) sento in me una sorta di repulsione per discorsi del genere.
Lasciando da parte l'esempio del bar, con un mio amico dell'università che non vedo spessissimo, all'inizio facciamo circa una mezz'ora di convenevoli e ci sta, poi passiamo a parlare di politica. Se mi fosse fatto divieto di parlarne e fare tutta la serata a chiacchierare, non saprei cosa dire (non solo sul momento ma sempre). Prima di concludere, aggiungo che persino con mia mamma (non so se si possa essere timidi con la propria madre, mi sembra assurdo) è cosi. Se mi è successo qualcosa da raccontarle bene, scambi di opinioni su libri che entrambi leggiamo ok, ma farsi chiacchiere per ore e ore
Per questi motivi in me vedo più introversione che timidezza.
La seconda riflessione è sull'andare dallo psicologo, cosa che non ho mai preso in considerazione. Dal mio punto di vista la terapia ti può aiutare se hai una paura "irrazionale"(fobia sociale e timidezza) ma l'introversione è un tratto caratteriale che non si può e non trovo giusto cambiare.

Come vedete dalla lunghezza del discorso, non ho problemi a "parlare" anche di me e dell'idea che mi sono fatto di me

Ultima modifica di Asocial87; 12-08-2020 a 10:07.
Vecchio 12-08-2020, 10:09   #2
Banned
 

Probabilmente hai molte conoscenze dovute anche allo studio , e ti piace parlare di argomenti più impegnati , ma la socialità con le persone ( tipo al bar come dici tu o con le ragazze, ma anche con amici ) è fatta in gran parte di argomenti più leggeri e divertenti , almeno inizialmente, poi si può una volta conosciuti anche avere argomenti più impegnati , non so se questo può essere una chiave di lettura
Vecchio 12-08-2020, 10:17   #3
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

La mia impressione è che non hai descritto sintomi legati a timidezza e tantomeno a fobia sociale.
Hai parlato fondamentalmente di un tema, gli argomenti di discussione, che al massimo (in assenza di altro che non sia stato esplicitato in questo post) possono forse far pensare a una persona introversa, perché un introverso non ama interagire con altri più di una certa misura, e questa sua maldisposizione si può declinare in varie forme, tra cui anche quella di non voler parlare "del più e del meno" ma solo di argomenti importanti.

Sembra una questione legata più agli interessi e alla visione dei rapporti. Non ti interessa la conversazione "small talk". Questo può avere diverse spiegazioni, può essere un segnale positivo oppure negativo. Sì, può essere indice di persona introversa.
Ringraziamenti da
Asocial87 (12-08-2020)
Vecchio 12-08-2020, 10:18   #4
Intermedio
 

Si non metto in dubbio che parlare di argomenti leggeri ha una sua utilità per conoscersi e mantenere legami (se non sbaglio, in un libro li chiamavano "discorsi di pulizia" nel senso che svolgono lo stesso ruolo che ha per le scimmie lo spulciarsi vicendevolmente), e riesco anche a farli entro una certa misura.
Il problema è solo che questi rappresentano la parte maggioritaria nelle conversazioni, che queste durano anche molte ore e per me sarebbe estenuante parteciparvi anche solo passivamente.

Grazie delle risposte, mi trovo d'accordo.

Ultima modifica di Asocial87; 12-08-2020 a 10:21.
Vecchio 12-08-2020, 10:28   #5
Intermedio
 

Per la cronaca, il libro che parlava dei discorsi di pulizia dovrebbe essere "la scimmia nuda di Desmond Morris"
Vecchio 12-08-2020, 10:35   #6
Esperto
L'avatar di Saturnino
 

Capisco bene questa scarsa propensione e avversione alle chiacchiere di circostanza e al cosiddetto small talk. Mi capita spesso. Anche se con determinati argomenti ti riesce bene portare avanti la conversazione pure con persone mai viste prima, quando la conversazione si sposta su argomenti leggeri, magari battute volgari o anche sfottò benevoli per scherzare....inizi a provare una sensazione di fastidio e irritazione.
Credo che sia dovuto al fatto che si voglia certamente conversare e stare in gruppo ma allo stesso tempo mantenere le distanze e non essere troppo coinvolti. A volte provi anche un leggero senso di disprezzo per chi usa lo small talk come unica forma di conversazione.
D'altra parte quando sei in grado di parlare con altri di argomenti che conosci bene e di cui sei preparato....anche per un bel po' di tempo....dai l'impressione di essere una persona valida in quel campo....senza però coinvolgerti troppo sul personale.
Vecchio 12-08-2020, 11:00   #7
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Asocial87 Visualizza il messaggio
Per la cronaca, il libro che parlava dei discorsi di pulizia dovrebbe essere "la scimmia nuda di Desmond Morris"
Sì, è quello.
Vecchio 12-08-2020, 12:27   #8
Esperto
 

Ti mancano le cosiddette "social skills" nella comunicazione, uno psicologo può aiutarti a capire perché hai questa difficoltá a parlare del più e del meno, ma se ti sta bene così e riesci a convivere serenamente con la cosa sei a posto.
Vecchio 12-08-2020, 13:50   #9
Intermedio
 

Ciao Claire,
Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Ti mancano le cosiddette "social skills" nella comunicazione, uno psicologo può aiutarti a capire perché hai questa difficoltá a parlare del più e del meno, ma se ti sta bene così e riesci a convivere serenamente con la cosa sei a posto.
per essere più corretti, posso dire che non è sviluppata come le altre persone, la mia social skill dello small talking, visto che in altri tipi di conversazione questo non si presenta.
Aggiungo che non è che ne sia del tutto privo, ad esempio in ambito lavorativo non ho difficoltà. La differenza è che essendo lì per lavorare il tempo impiegato per lo small talking è limitato e ho la possibilità di decidere quando e quanto dedicarmici.
Al contrario farsi chiacchierate di molte ore consecutive, come accade in compagnia, da un lato mi annoia e dall'altro non so cosa dire.

A questo punto c'è il solito dilemma tra il rimanere fedeli a se stessi, a propri gusti e al proprio carattere, e sforzarsi di fare cose che non si vorrebbe per piacere di più

Ad ogni modo ho capito cosa intendevi..
Vecchio 12-08-2020, 13:53   #10
Banned
 

Penso sia introversione..e non aver trovato persone simili a te
Ringraziamenti da
Asocial87 (12-08-2020)
Vecchio 13-08-2020, 00:32   #11
Intermedio
 

Mi ritrovo perché anche io in questi ultimi periodi mi sono auto analizzato su quale possano essere le mie problematiche e anche io come te ho notato che sono introverso perché le solite chiacchiere da bar mi stufano..dopo un po non so più cosa dire..però ho notato una cosa che se sono in un gruppo con più persone (diciamo dalle 4 in su) mi sento frenato nel parlare cioè esempio se mi fanno una domanda e siamo in 5 al tavolo mi sento a disagio e provo ansia a rispondere alla domanda prima mi ricordo che parlavo velocemente e non si capiva nulla adesso invece riesco più a controllarmi; la cosa brutta è che mi capitava così anche quando ero in famiglia al pranzo di Natale per esempio.
Secondo voi questa è timidezza o fobia sociale?
Vecchio 13-08-2020, 10:12   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Asocial87 Visualizza il messaggio
Per la cronaca, il libro che parlava dei discorsi di pulizia dovrebbe essere "la scimmia nuda di Desmond Morris"
"La scimmia nuda balla
Occidentali's karma"

Se so dell'esistenza di questo libro è grazie a quella canzone 😅
Ringraziamenti da
Asocial87 (13-08-2020)
Vecchio 13-08-2020, 14:43   #13
Intermedio
 

Premesso che come per tutte le cose non si tratta di essere timidi oppure no, oppure introversi oppure estroversi, ma ci sono diverse gradazione di grigio nel mezzo.
Per capire se si tratta di fobia sociale ti consiglio di leggere quanto riportato nel forum a proposito dei sintomi: https://fobiasociale.com/fobia-socia...gnostici-6686/
Poi da quello che racconti sembrerebbe che tu possa essere anche timido, quanto non lo so..
Ti consiglierei di fare attenzione a quali comportamenti durante la giornata ti fanno agitare...
Ad esempio in ufficio dove lavoro siamo in 4 e se c'è una canzone che mi piace non mi faccio nessun problemi a cantarla oppure se una persona mi scavalca in una fila, non mi faccio problemi a dirglielo da cattivo . Immagino che se fossi molto timido, non riuscirei a farle o mi metterebbero in difficoltà...
Vecchio 13-08-2020, 16:01   #14
Esperto
L'avatar di Pluvia
 

Mi ha sempre interessato l'argomento "introversione vs ansia sociale", benché abbia sempre mantenuto una posizione dubbiosa e neutra, specialmente per la natura della prima.

Da come descrivi l'ansia sociale, si direbbe tu la conosca bene e sembri perciò affidabile se dici di non riconoscerti.
Che genere di passatempi hai? In passato?
Da bambino e adolescente com'eri socialmente?
Quote:
Originariamente inviata da Asocial87 Visualizza il messaggio
oppure se una persona mi scavalca in una fila, non mi faccio problemi a dirglielo da cattivo .
Non avresti problemi a questionare, nel caso non si spostasse?


Come vivi tutto ciò? Ti senti mai solo e isolato per la difficoltà a socializzare, ti senti mai inferiore?
Vecchio 13-08-2020, 18:56   #15
Intermedio
 

Bene avevo scritto tutto e loggandomi si è cancellato tutto

Ciao,

Per quanto riguarda l'ansia sociale, le mie considerazioni hanno sempre riguardato introversione e/o timidezza, anche se non so se ansia sociale si leghi con la parola introversione. Sicuramente si lega con fobia sociale e timidezza.

Per quanto riguarda il sorpasso in fila l'importante è dirglielo, poi di solito se ne torna al suo posto e se non lo fa, avrò comunque ottenuto lo scopo di fargli girare un po' le balle anche a lui/lei . Per il resto ci penserà la sua coscienza..

I miei hobby sono: l'elettronica, che pratico sia per hobby che per lavoro, leggere libri impegnati e non, il nuoto che pratico regolarmente, sto cercando di imparare ad usare un telescopio, camminate in montagna, attualità/politica e anche un po' di film,manga, anime.

Da piccolo e preadolescenza non era molto difficile legare, era sufficiente andare in giardino a tirare quattro calci a un pallone, giocare a guardia e ladri, giocare ai pokemon con il gameboy . Anche a scuola ero in classe con persone che mi abitavano vicino a me, quindi si condivideva la scuola. Fino ad allora nessuna o rarissime riflessioni sull'argomento.
Crescendo sono cambiate due cose: la prima è che è cambiato il modo di stare assieme, il gioco non era più l'attività principale nei rapporti interpersonali, lo sono diventate le "chiacchiere". La seconda è che andando alle superiori non ero più in classe con persone vicine a me. Ho incominciato a non trovarmi più a mio agio con persone con le quali ero stato assieme in classe alle medie. All'epoca pensavo che la causa fosse solo la perdita di confidenza, visto che con alcuni compagni delle superiori mi trovavo bene.
Ho cercato di parlarne con in mio miglior amico (estroversone) più volte, ad esempio sulla necessità di prepararmi argomenti di conversazione in anticipo perchè altrimenti ad un certo punto non avrei saputo cosa dire, ma lui era troppo diverso da me per capire. Lui ha avuto il merito di chiamarmi il sabato sera per uscire assieme, ma anche il demerito di farmi pesare il mio carattere dicendomi a volte epiteti quali "sei asociale, sei amorfo, sei taciturno".
Poco prima dell'inizio dell'università mi sono allontanato dalle persone con cui a volte uscivo, miglior amico compreso.
Il periodo dell'università l'ho trascorso in collegio e mi sono trovato molto bene (si studiava assieme, si scherzava, si giocava al PC e avevo la possibilità di chiacchierare fintanto che volevo, quando ero stufo me ne andavo a farmi i fatti miei). Con loro evitavo le uscite del "sabato sera" perchè sapevo che non sarei stato in grado di mantenere conversazioni per molte ore di seguito. In questo periodo ho capito che non era solo la confidenza con una persona il problema ma era qualcosa tra introversione o timidezza.
Iniziato il lavoro, nel primo non mi sono trovato bene, nel mio secondo lavoro invece mi trovo molto bene. Anche se sono con persone abbastanza diverse da me, ho la possibilità di condividere con loro alcune delle cose che leggo o faccio, ovviamente senza esagerare altrimenti li annoierei. Anche in questo caso, come succedeva in collegio, ho la possibilità di decidere quanto tempo dedicare alle chiacchiere, quando sono stufo o non ho più niente da dire, torno testa bassa a lavorare.

Riguardo le cose che potrei cambiare, non mi dispiacerebbe avere qualche conoscenza in più, soprattutto per fare cose assieme, ma tra lo stile di vita che conduco adesso e quello di uscire tutte le sere a chiacchierare, quello che sto conducendo adesso è molto più vicino al mio ideale.
Se mi sono sentito inferiore, si, qualche volta mi è successo in passato, ma da quando ho capito il mio carattere, mi sento semplicemente diverso.
Un po' prolisso anche stavolta..

Ultima modifica di Asocial87; 13-08-2020 a 20:07.
Vecchio 13-08-2020, 20:12   #16
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Ti mancano le cosiddette "social skills" nella comunicazione, uno psicologo può aiutarti a capire perché hai questa difficoltá a parlare del più e del meno, ma se ti sta bene così e riesci a convivere serenamente con la cosa sei a posto.
C'è bisogno dello psicologo per una cosa del genere?
Vecchio 13-08-2020, 20:24   #17
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Caro Asociale, sono arrivato al punto che alla dicotomia tra introversione e timidezza non ci credo più, perché sono su due piani diversi. L'introversione è un termine tecnico, la timidezza è un termine popolare colloquiale, che ha un uso molto allargato e vario.
Io sinceramente non lo uso da quando ho capito che in fondo è un concetto che non discrimina una persona dall'altra, cioè tutti abbiamo dei punti forti e dei punti deboli e ognuno di noi teme il giudizio dell'altro per cui nascondiamo i punti forti per non apparire presuntuosi, e nascondiamo i punti deboli per difenderci dai giudizi negativi su quell'ambito. Tutti mostriamo quello che vogliamo mostrare e tutti siamo consapevoli di ciò che è carente in noi. In questo introversi e estroversi sono uguali. Katy Perry dice spesso di essere timida. Il punto è quando? Se lo sei in determinate situazioni e in altre sei un trascinapopolo, semplicemente succede che come un normalissimo Fonzie, difendi te stesso dalle situazioni che mettono in cattiva luce. Significa essere timidi? No, è essere consapevoli di sé.
Vecchio 13-08-2020, 23:33   #18
Esperto
L'avatar di Pluvia
 

Pari anche a me introverso: nulla di patologico, benché venga fatto pesare dai più, sei solo diverso.
Devi ora venire al trovare il giusto bilanciamento tra i tuoi bisogni sociali e necessità e abitudini.
Tieni sempre a mente i punti fermi (discorsi profondi e non banali, tot tempo dedicato a dialoghi e uscite etc) e ribadiscili anche chiaramente; non è necessario essere sempre tra simili per capirsi, è possibile farlo anche tra estroversi.
Certo ti farebbe bene trovare qualche amicizia introversa. Ne hai mai avuta qualcuna?

Per quanto riguarda l'argomento psicologo: ne ho varie volte parlato con diverse delle mie psicologhe e sempre mi è stato detto che non si può cambiare il proprio carattere, la stessa cosa che hai scritto anche tu. Non penso quindi servirebbe.
Vecchio 14-08-2020, 00:38   #19
Principiante
L'avatar di Phobi
 

provo a farti il mio esempio.

chi ti dice "che caldo, eh?" ti sta dicendo "sto soffrendo per il caldo e vorrei giornate più piacevoli".
chi ti dice "al referendum voterò no, per non compromettere la rappresentanza" non ti ha detto niente del proprio stato d'animo.

lo small talk è molto più importante, è la base dello scambio, come stai, come sto, cosa fai, cosa faccio, cosa pensi... perciò io con le persone "normali" riesco a tenerlo solo se focalizzato su di loro, su come stanno loro, su cosa fanno loro. se devo aprirmi io, su cosa penso io, su cosa faccio e su cosa vorrei io, si apre il solito baratro di odio per me stesso, di vergogna, e vado in difficoltà.
Vecchio 14-08-2020, 11:22   #20
Intermedio
 

Ciao Warlordmaniac,
sono d'accordo nel dire che introversione ed estroversione sono più termini tecnici (per essere più precisi qualcuno ha identificato 8 tipi di personalità https://it.sainte-anastasie.org/arti...segn-jung.html) mentre dire essere timido è molto più colloquiale come dire essere simpatico, cordiale, tranquillo, etc. Ciò non toglie che anche uno psicologo possa usare la parola timidezza per descrivere un comportamento.
Le persone hanno sempre cercato di dividere le cose per categorie (l'idea di razza ne è un esempio). Ad ogni modo qualunque parola si decida di adottare per descrivere una comportamento o una personalità, non riuscirà mai a descrivere l'infinita complessità di una persona, sono solo appellativi molto di massima che vanno presi con le molle.
Quando Katy Perry dice di essere timida, non significa niente, se consideriamo la timidezza come una paura, dovrebbe specificare quando si sente così (sul palco, con la figura autoritaria del padre, con gli uomini, etc.), inoltre dovrebbe cercare di spiegare l'intensità di quello che sente. Comunque le parole non riusciranno mai a descrivere completamente come uno si sente.
Detto questo se una persona normalmente loquace, quando si trova davanti alle ragazze che gli piacciono, puntualmente incomincia a balbettare, gli sudano le mani, diventa rosso, non mi indigno nell'affermare che è timido con le ragazze che gli piacciono. Altre parole per descriverlo non mi vengono.. Ciò non significa che con tutte le ragazze sarà sempre così, è solo il comportamento più probabile..
Dubito che cambierò idea su questo, eventualmente possiamo tenerci opinioni diverse

Ciao Pluvia,
no, fondamentalmente non ho mai incontrato qualcuno che mi assomigliasse. Erano tutti più o meno tendenti all'estroversione. Penso sia una questione anche di fortuna.. Nel caso in cui troverò qualcuno/a, farò come dici spiegandogli come si sento e fin dove posso arrivare, sperando che sia comprensivo/a. Adesso è sicuramente più facile spiegarlo rispetto a quando non avevo ancora le idee chiare..

Ciao Phobi,
La tattica che uso per interagire con gli altri è quella di interessarmi a varie cose, così che al momento giusto, possa condividerlo con gli altri. Ad esempio, con il mio collega che aveva si è no visto il signore degli anelli, ho cercato di spiegarli la storia partendo dalle origini (Eru, Melkor, Valar..) dopo un po' mi ha chiesto pietà e ci siamo fatti una risata. Ovviamente questo approccio è lungi dal risolvere tutto, però fornisce ogni tanto qualche argomento di conversazione leggero che si può utilizzare in seguito.

Ultima modifica di Asocial87; 15-08-2020 a 08:02.
Rispondi


Discussioni simili a Fobia sociale, timidezza o introversione
Discussione Ha iniziato questa discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
Fobia sociale o timidezza ? Dragogrisu SocioFobia Forum Generale 6 31-03-2019 23:52
Differenze nella fobia sociale/introversione tra maschio e femmina shycrs SocioFobia Forum Generale 323 20-01-2017 14:01
Fobia sociale o introversione? Susy SocioFobia Forum Generale 11 19-07-2010 09:09
Fobia sociale e introversione. Who_by_fire SocioFobia Forum Generale 9 27-01-2009 19:53
timidezza vs fobia sociale severn Timidezza Forum 19 05-08-2006 20:00



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 08:49.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Powered by vBadvanced CMPS v3.2.2