Salve a tutti. Conosco questo forum da tantissimi anni, forse mi registrai una volta ma non passai la richiesta di attivazione. Chissà perché.
Mi presento. Mi chiamo Alessandro e vivo in Sicilia. Ho ventidue anni.
Sono sicuro che gran parte di voi stiano o abbiano passato gran brutti momenti, io fortunatamente non posso lamentarmi.
Non sono mai andato da uno psicologo, mai avuto a che fare con questo genere di cose né mai preso un farmaco in vita mia. Sono apparentemente un ragazzo timido, forse troppo. Il mio unico amico è un ragazzo che conosco sin dalle scuole elementari. Praticamente un fratello. Solita amicizia: ci si aiuta a vicenda, si scavalcano gli stessi muri e si va avanti passo passo.
Lui è riuscito in qualcosa, io no. Abbiamo vissuto più o meno gli stessi momenti di imbarazzo sociale, ma io sono rimasto indietro.
Mi piacciono le ragazze. Inizialmente il mio obiettivo era uno, ma crescendo mi accorgo che il bisogno è senz'altro più personale, intimo e disagiante.
Mi sento solo. Il 99% di tutti i miei problemi si basano su questo.
Dicevo: questo mio amico è l'unico amico che ho, mi aiuta di tanto in tanto ma nel suo limite non può fare troppo. Io non parlo con le persone, ho cercato e tentato e negli anni ho incontrato persino qualche bella ragazza che ho dovuto o forse voluto evitare. Le trovo estremamente astratte e per nulla meccaniche. Non ci so fare, molte volte hanno chiesto a chi mi stava intorno se io avessi qualche problema, qualche ritardo mentale. Vorrei incontrare qualcuno che stia messo male almeno quanto me, preferibilmente una ragazza perché è lì che mi entusiasmo, mi coloro di qualcosa di più cristallino e torno a casa con qualcosa di diverso. Non me ne frega un cazzo di scopare, di stare al mondo per sbaglio se per caso non scoperò mai più. Ho già fatto del sesso, ho pagato delle ragazze perché non avrei saputo fare altrimenti e me ne dispiaccio. Non è quello che ho chiesto e forse è colpa mia, forse no. Mi è stato consigliato uno psicologo, ma non ci andrò. Non credo ci sia nulla di più noioso e folle. Mi piacerebbe parlare fino a stancarmi, ma a malapena tiro giù qualche respiro. Voglio qualcuno che mi pesti i piedi per sbaglio se cammino troppo vicino, qualcuno che mi chiami per nome se incontrandoci ci vediamo per la seconda volta e qualcosa di simile. Qualcosa di normale, senza dover per forza sentirmi un peso tutte le mattine. Questo non è un annuncio sessuale, non sto cercando una dolce metà né tanto meno una fidanzata. Non sono alla ricerca di amici, non voglio un gruppo relazionale di gente che mi prenda per mano e mi dicano cosa fare per guarire. Sto cercando qualcuno che abbia vissuto e sperimentato lo stesso dolore, qualcosa che non ti fa stare al mondo e la costante sensazione di non saperci stare. Voi come vivete le relazioni umane? Scusate per l'insensatezza di questo messaggio, forse sto soltanto cercando qualcosa di sensato.
Soffro di una grave psoriasi. Adesso si è calmata ma qualche anno fa, in momenti di stress o di forte imbarazzo cominciavo a grattarmi, grattarmi dappertutto e quasi sempre questo avveniva pubblicamente, di fronte gli altri. Non parlo con la mia famiglia, con mia sorella o con mia madre. Non parlo con l'unico amico che ho e con tutti gli amici che lui si porta dietro. Dico due o tre cose, valori sociali automatici che metto da parte dopo qualche minuto. Frasi di circostanza.
Ho un blocco alla gola, un blocco nella testa e chissà quanti e quali altri.
Sento che quel che dico non abbia importanza, valore. Sono stato con qualche ragazza che ho incontrato per un solo giorno e ricordo di aver detto una decina di parole al massimo.
Ho vissuto la mia sfera sessuale in maniera completa ed estrema, tanti rapporti con me stesso e tante ragazze pagate perché non avrei potuto fare altrimenti.
