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17-06-2010, 19:58
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: South-Europe
Messaggi: 965
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Scoperto il segreto della timidezza nei bambini
Identificato a Milano il gene responsabile anche dell'ansia: possibile una cura precoce
MILANO - Sta in disparte. Preferisce il silenzio. Non socializza. Ha difficoltà a giocare con i coetanei. E’ un timido. Almeno il 10 per cento dei bambini sono così. Lo sono a scuola, lo sono sempre, con i coetanei e con gli adulti. Colpa di un gene ci dicono le ultimissime ricerche. La timidezza, per i genetisti, si traduce in una sigla: 5-HTTLPR, la variante di un gene che, quando è presente nel Dna di una persona, si traduce in un insieme di comportamenti che gli psicologi etichettano come timidezza. Chi ha il gene, è più inibito dei suoi coetanei, non riesce a rapportarsi con gli altri, rischia l’emarginazione. Non solo: ha molte probabilità di diventare, da adulto, una persona ansiosa, un alcolista, per esempio, dal momento che l’alcol è uno dei più potenti ansiolitici che si conoscano. Il legame fra la particolare variante del gene 5 -HTTLPR, che regola il trasporto della serotonina, uno dei più importanti mediatori chimici del cervello, e il comportamento di timidezza sociale è stato dimostrato da una ricerca appena pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry da un gruppo di ricercatori dell’università Vita-Salute del San Raffaele di Milano coordinati dallo psicologo clinico Marco Battaglia, che hanno lavorato in collaborazione con l’Istituto Eugenio Medea - Nostra famiglia di Bosisio Parini (Lecco).
LO STUDIO - La ricerca è stata condotta su 49 bambini di età compresa fra i sette e i nove anni. Prima fase: i ricercatori hanno seguito, nel corso di un anno, i bambini definendone il grado di timidezza in ambito sociale. Parallelamente, il loro Dna è stato sequenziato e analizzato, utilizzando semplici prelievi di saliva. Seconda fase: gli esperti hanno studiato l’attività cerebrale dei bambini in risposta a certi stimoli; in particolare hanno valutato la reazione di fronte all’immagine di volti, presentati in forma di videogioco, che esprimevano differenti sentimenti. Di gioia per esempio. O di rabbia. O di ostilità. Ebbene: tutti i bambini, indipendentemente dalla loro predisposizione genetica, esprimevano, attraverso la loro attività celebrale, accettazione nei confronti di volti gioiosi. Viceversa: soltanto i bambini timidi, cioè i possessori della variante del gene, reagivano male di fronte all’espressione di volti ostili. «In passato - precisa Marco Battaglia - avevamo già dimostrato che i bambini timidi fanno errori nel catalogare e nell’identificare le espressioni dei volti, soprattutto quando si tratta di atteggiamenti ostili, che tendono a percepire con disgusto. Ora abbiamo perfezionato la ricerca: il cervello dei bambini timidi, cioè di quelli che posseggono una particolare variante del gene chiamato appunto 5 -HTTLPR, reagisce in maniera diversa rispetto alla media dei coetanei quando, al computer, viene messo di fronte a volti che esprimono ostilità. In altre parole: i bambini più timidi hanno una minore abilità nell’identificare i segnali sociali e utilizzano le informazioni che arrivano dall’ambiente esterno in maniera diversa rispetto agli altri». Questo comportamento, alla lunga può tradursi in un handicap.
«E’ vero che un gene di rischio come quello che noi abbiamo identificato - continua lo psicologo clinico Battaglia - non è una condanna. In altre parole nessun gene agisce da solo in maniera deterministica, inflessibile, perché le variabili ambientali possono non solo giocare un ruolo di rilievo su come la nostra personalità si struttura nel tempo, ma anche modificare le modalità con le quali il nostro codice genetico viene letto, cioè viene tradotto in molecole in grado di influenzare le nostre emozioni e i nostri comportamenti».
Così se l’ambiente è favorevole, un bambino timido potrà «modificare» il suo atteggiamento e attrezzarsi ad affrontare gli stimoli esterni senza timori e senza ansie: «Con una psicoterapia - suggerisce Battaglia - che lo aiuti a ridurre la sua sensibilità alle critiche e ad aumentare la sua capacità di destreggiarsi nella società». Ma c’è davvero bisogno dell’intervento «tecnico» di uno psicologo? Non bastano i genitori? «In realtà - risponde Battaglia - per i bambini timidi è sufficiente un ambiente familiare caldo, che faccia sentire al bambino quanto valga. Ma proprio perché la timidezza è genetica spesso anche i genitori sono timidi».
I RIMEDI - Un intervento precoce, comunque, è indispensabile perché, lasciati a loro stessi, i bambini timidi nella metà dei casi diventano adulti ansiosi, che hanno difficoltà ad affrontare la vita quotidiana. Mentre infatti la maggior parte dei bambini, crescendo, risolve in parte o completamente il problema della timidezza, senza ricorrere ad un supporto clinico, altri restano «socialmente inibiti» correndo un maggior rischio di sviluppare disturbi ansiosi in età adulta. Allora, quando ormai si è cresciuti, i rimedi sono più difficili e le soluzioni spesso dannose: l’alcol si diceva. Oppure un abuso di psicofarmaci. «L’accertamento precoce di questa forma di timidezza infantile, la conoscenza delle cause e dei processi neuronali - chiude Battaglia - permetteranno di capire quali bambini resterano socialmente inibiti anche in età adulta, e saranno così esposti a un maggiori rischio di sviluppare disturbi ansiosi».
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17-06-2010, 20:02
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,726
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Puoi mettere il link? Grazie.
Edit: trovato
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Ultima modifica di Warlordmaniac; 17-06-2010 a 20:09.
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17-06-2010, 20:04
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,542
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Bello l'articolo. E' stato interessante. Dunque Death aveva ragione ^^ non siamo solo il risultato di esperienze negative ^^
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17-06-2010, 20:08
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,726
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Quote:
Originariamente inviata da clang hetto
Bello l'articolo. E' stato interessante. Dunque Death aveva ragione ^^ non siamo solo il risultato di esperienze negative ^^
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Anepeta stesso dice che l'introversione è genetica. Credo che la novità sia solo nell'individuazione del gene specifico. Il concetto di tabula rasa è bello che superato.
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17-06-2010, 21:38
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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Sicuramente ci può essere una predisposizione genetica (ma non si possono avere predisposizioni solo negative), poi magari si è aggiunta l'educazione di un certo tipo, l'ambiente sbagliato, la mancanza di situazioni "fortunate" che , a volte,capitano anche ai timidi ed agli introversi , quindi si è complicato tutto, ma non è detto che la situazione sia per forza irrisolvibile.
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17-06-2010, 21:39
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Milano
Messaggi: 605
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Molto interessante grazie! Peccato non propongano alcuna cura per chi ormai è adulto.
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17-06-2010, 21:52
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: South-Europe
Messaggi: 965
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Quote:
Originariamente inviata da Susy
Molto interessante grazie! Peccato non propongano alcuna cura per chi ormai è adulto.
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bisognerebbe aver avuto genitori intelligenti e interessati al benessere dei figli, che hanno colto i segnali in tempo e hanno provveduto!!
Comunque io penso che non è MAI TROPPO TARDI, ci vuole abbastanza forza di volontà, come per smettere di fumare, e, se ci sono carenze di neurotrasmettitori, anche le necessarie medicine!!
A TUTTO c'è rimedio, solo alla morte non ce n'è!!!
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17-06-2010, 22:02
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,959
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Quote:
Originariamente inviata da Nick
Detto questo sarà interessante vedere se riescono a scoprire il gene che spinge a ricercare la ragione genetica di ogni cosa
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beh, tanto il meccanismo è facile:
1. scegli un fenomeno umano a tuo piacere;
2. metti insieme un campione di persone sufficientemente vasto dove quel fenomeno è presente in una certa percentuale significativa;
3. individua un gene qualunque presente in maggior misura nei tipi interessati dal fenomeno, così, senza nessuna relazione casuale tra il gene e il fenomeno;
4. sii pronto a sentire citata la tua scoperta dai maggiori quotidiani come trovato il gene che rende insopportabili le suocere.
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na na nannana na na na*...
[* a chi interessa: canticchio il tema di YouTube- Svartediket - Intro & Svartediket]
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17-06-2010, 22:10
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2008
Ubicazione: classe 1981 ancora vergine
Messaggi: 175
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se davvero siamo il 10% allora siamo in tanti
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17-06-2010, 22:12
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#11
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 2,912
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Quote:
Originariamente inviata da clang hetto
Bello l'articolo. E' stato interessante. Dunque Death aveva ragione ^^ non siamo solo il risultato di esperienze negative ^^
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Non mi dire.
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17-06-2010, 22:12
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#12
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Avanzato
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Caserta
Messaggi: 300
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A volte basta un gene per decidere le sorti di una persona. Come nel film Sliding doors, sarebbe curioso vedere come si sarebbe svolta la vita di una persona se non avesse avuto quel difetto genetico, magari avremmo visto due persone completamente diverse, un pò come due gemelli, uno introverso e l'altro estroverso.
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17-06-2010, 22:16
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#13
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 2,603
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ma esiste una cura che uccida il gene?
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17-06-2010, 22:22
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#14
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 2,912
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Le tecnologie attuali non permettono interpolazione di geni umani viventi.
Credo che per fare queste cose dovremo aspettare almeno 50 anni.
Quant'è triste che una piccola serie di nucleotidi, di acido ortofosforico, 2-desossiribosio e basi azotate possano condizionare l'esistenza umana per un'intera vita.
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17-06-2010, 22:23
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#15
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 2,603
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cosa molto triste
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17-06-2010, 22:25
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Death
Le tecnologie attuali non permettono interpolazione di geni umani viventi.
Credo che per fare queste cose dovremo aspettare almeno 50 anni.
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Peccato, troppo tardi per riprogrammare tu-sai-quale-premier
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17-06-2010, 22:28
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 2,603
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certo. il nazista
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17-06-2010, 22:30
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#18
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Ora quel gene ha un nome, ma non bisogna pensare a come elminare il gene, l'unico rimedio possibile è far sì che l'ambiente del bambino timido ne contenga gli effetti sulla psiche; insomma bisognerebbe sensibilizzare i familiari sulla soluzione di un problema che col tempo potrebbe diventare drammatico.
Ovviamente tutto ciò non avverrà mai e questo forum fra 50 anni sarà ancora attivo
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17-06-2010, 22:45
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Milano
Messaggi: 605
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Quote:
se ci sono carenze di neurotrasmettitori, anche le necessarie medicine!!
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Sono d'accordo con te
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17-06-2010, 23:06
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#20
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Principiante
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 20
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Mah,io la timidezza l'ho "sofferta" pesantemente da piccolo e con tanta volonta',come dice il caro Gio',sono migliorato o per meglio dire ho modificato e adattato il mio comportamento arrivando al paradosso di sembrare estroverso...ma rubando una frase a Gengiz "dentro si rimane con il freno a mano tirato..."
Certo la mia condizione non e' paragonabile a certi timidi che conosco e col tempo sono rimasti tali e dopo mie le esperienze con la psicologia continuo a credere al determismo biologico...
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