"Puoi essere felice, o quantomeno vivere beatamente e senza tribolazioni solo fino a quando ti mantieni innocente, ti accontenti di goderti la felicità senza conoscere la natura delle cose che ti rendono felice, e tanto meno cercare di padroneggiarle. Se invece ti azzardi a fare una cosa del genere, non riconquisterai mai più quella felicità eterna di cui potevi godere solo in uno stato di innocenza."
E io che ho la mania di voler guardare dentro le cose per capire come funzionano, sono condannato a non assaporare quella felicità? Oppure viverla comunque in maniera parziale, con il tarlo nella testa che non posso andare più a fondo, pena la "rottura dell'incantesimo"?