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Vecchio 08-09-2008, 23:42   #1
Esperto
L'avatar di gattasilvestra
 

ho un problema che mi sembra insormontabile.
Per diversi anni ho lavorato, fino a capire cosa volevo davvero fare nella vita: infine l'anno scorso mi sono iscritta all'università. Frequento una facoltà a numero chiuso, con obbligo di frequenza certificata, e che ha la limitazione di 3 anni da fuoricorso (pena l'espulsione).

Per il primo semestre ho retto, con difficoltà crescente, ma facendo quasi tutto quello che dovevo fare. Ero anche felice seppur in difficoltà. Verso la metà del secondo semestre invece sono crollata. Psicologicamente e fisicamente. Sentivo l'ambiente troppo ostile e mi sono semplicemente rifugiata in casa, senza sapere che fare. In questo modo ho perso la frequenza e quindi l'anno.

Ora la mia situazione psicologica non è migliorata affatto, e sento un'ansia che mi uccide all'idea di tornare e ripetere tutto, perché i progressi che nella mia vita avevo fatto sono stati cancellati da quest'esperienza.

Io voglio disperatamente laurearmi, ma non credo di riuscire a impormi di andare ogni giorno in facoltà a sentirmi male. Lo stress, le difficoltà, mi hanno resa un mollusco.

per ora non riesco a rinunciare al progetto di laurearmi, ma non so cosa fare:

- perdere un altro semestre (quindi un altro anno) e lavorare duramente su me stessa con un terapeuta per iniziare a riacquistare un minimo di equilibrio mentale, sicurezza, la concentrazione perduta, determinazione, serenità e autostima.

In questo lasso di tempo potrei trasferirmi altrove e lavorare (di solito andare in altre città mi fa sentire più energica e ottimista). E' la soluzione che mi convince di più ma poi dovrei essere sicura di riuscire a laurearmi nei tempi stabiliti.

- provare ad affrontare l'università, con il rischio di stare così male da non avere più il coraggio di riprovarci.


qual'è la cosa giusta da fare?


scusate lo sfogo troppo lungo, ma mi sento veramente distrutta, annichilita, piena di vergogna... è come se in un solo anno io sia riuscita a rovinare e perdere tutte le cose per me più importanti.
Vecchio 08-09-2008, 23:56   #2
Intermedio
 

Ho problemi molto simili ai tuoi credo, nei primi tempi che avevo forti attacchi di panico in università cercavo comunque di affrontarli, pensando che non potevo buttare la mia vita e i miei studi per delle persone che erano lì. Poi sono diventati a dir poco insopportabili, in aula non riuscivo nemmeno a capire cosa dicesse il professore, pensavo solo a quando uscire da lì. Ho saltato per un anno studiando a casa con scarsi risultati.

Ho provato anche una sorta di psicoterapia, ma mi ha delusa, ma penso dipenda molto dal trovare la persona giusta, prova a iniziare con questo. Per il resto, ho ancora un panico assurdo al pensiero di vedere alcune persone, quindi evito del tutto l'università, ma per vari motivi ho avuto l'opportunità di poter cambiare ambiente quest'anno, e se si verificherà la stessa situazione (probabilissimo) penso che nonostante il malessere tirerò avanti. Questione di priorità. O cerchi di eliminare le tue paure o impari a conviverci e fai le cose nonostante quello, io alla prima ci ho rinunciato quindi...
Vecchio 09-09-2008, 00:27   #3
Esperto
L'avatar di gattasilvestra
 

Grazie della risposta Muriel, e auguri per la tua vita. :))

Hai ragione, dovrei sopportare, ma quanto posso sopportare?


Uff... forse dovrei optare per un trapianto di cervello...

[img][/img]

Ultima modifica di gattasilvestra; 22-09-2009 a 09:03.
Vecchio 09-09-2008, 00:37   #4
Intermedio
L'avatar di spoon3
 

Quote:
Originariamente inviata da gattasilvestra
ho un problema che mi sembra insormontabile.
Per diversi anni ho lavorato, fino a capire cosa volevo davvero fare nella vita: infine l'anno scorso mi sono iscritta all'università. Frequento una facoltà a numero chiuso, con obbligo di frequenza certificata, e che ha la limitazione di 3 anni da fuoricorso (pena l'espulsione).

Per il primo semestre ho retto, con difficoltà crescente, ma facendo quasi tutto quello che dovevo fare. Ero anche felice seppur in difficoltà. Verso la metà del secondo semestre invece sono crollata. Psicologicamente e fisicamente. Sentivo l'ambiente troppo ostile e mi sono semplicemente rifugiata in casa, senza sapere che fare. In questo modo ho perso la frequenza e quindi l'anno.

Ora la mia situazione psicologica non è migliorata affatto, e sento un'ansia che mi uccide all'idea di tornare e ripetere tutto, perché i progressi che nella mia vita avevo fatto sono stati cancellati da quest'esperienza.

Io voglio disperatamente laurearmi, ma non credo di riuscire a impormi di andare ogni giorno in facoltà a sentirmi male. Lo stress, le difficoltà, mi hanno resa un mollusco.

per ora non riesco a rinunciare al progetto di laurearmi, ma non so cosa fare:

- perdere un altro semestre (quindi un altro anno) e lavorare duramente su me stessa con un terapeuta per iniziare a riacquistare un minimo di equilibrio mentale, sicurezza, la concentrazione perduta, determinazione, serenità e autostima.

In questo lasso di tempo potrei trasferirmi altrove e lavorare (di solito andare in altre città mi fa sentire più energica e ottimista). E' la soluzione che mi convince di più ma poi dovrei essere sicura di riuscire a laurearmi nei tempi stabiliti.

- provare ad affrontare l'università, con il rischio di stare così male da non avere più il coraggio di riprovarci.


qual'è la cosa giusta da fare?


scusate lo sfogo troppo lungo, ma mi sento veramente distrutta, annichilita, piena di vergogna... è come se in un solo anno io sia riuscita a rovinare e perdere tutte le cose per me più importanti.
La cosa giusta da fare ? Fai la cosa che ti sembra + alla tua portata , quella che ti fa stare meno male, quella che ti fa star bene , quella che razzionalmente ti sembra possibile, quella ..... Bhe dirai grazie al caz ,che aiuto mi hai dato ? ma xchè nessuno ti può dire cosa fare , le risposte c'è le hai tu dentro , pensaci e vedrai che trovi la cosa giusta da fare :wink:

Non c'è un'altra facoltà simile alla tua senza l' obbligo di frequenza certificata, e che non ha la limitazione di 3 anni da fuoricorso ?
Puoi provare a fare una terapia e allo stesso tempo andare alle lezioni ?
Poi alla fine delle soluzioni le hai trovate , vedi se c'è ne possono essere altre e poi fai la scelta che ti sembra + opportuna.
E' difficile scegliere , ma non scegliere fa stare peggio , ha + effetti collaterali ! i rimorsi, paranoie , ecc...
Io farei di tutto x raggiungere il mio scopo e ci lotterei con tutte le mie forze anche ingoiando rospi o standoci male x le varie situazioni che incontro , xrò se vedo che proprio la cosa mi fa stare troppo male e ci rimetto in salute, allora cercherei di raggiungere tale scopo con altre vie + fattibili o addirittura trovo uno scopo simile a quello che mi ero prefissato xrò alla mia portata, cioè che non mi fa star male x raggiungerlo.
Non ti son stato di gran aiuto , mi spiace , ciao
Vecchio 09-09-2008, 00:50   #5
Esperto
L'avatar di valmor
 

Anche a me lo stare in aula tra decine di ragazzi (perchè quello è il numero) mi fa stare male e scattare ansia a livelli altissimi nonchè stress psicologico; è pesante perchè moltissimi se non maggioranza degli esami richiedono che segui le lezioni e quindi infici lo studio, ti senti perso e demotivato.

Mi sono forzato per certi periodi, poi non ci sono più riuscito per tanto, studiando da solo ma non è andato bene, e adesso forse ci riproverò, anche se sarà la stessa storia, tutto dipenderà da quanto riuscirò a sopportare e da quanto i compagni saranno calmi e si faranno i fatti loro, più sono caciaroni e meno si fanno i fatti loro, più la mia ansia e disagio aumenta diventando insopportabile.

Comunque gattasilvestra, riguardo alle tue opzioni, quella della psicologia non mi convince per niente perchè l'ansia in sei mesi non te la toglie per me. Potresti provare ad affrontare l'università usando degli ansiolitici la mattina, anche leggeri per vedere se ti aiutano a sopportare, io ci sto pensando, non so se hai già provato (se li userò farò sapere se aiutano)....buona fortuna se decidi di provare di nuovo.

@Muriel anche la tua situazione è simile, quindi almeno che non hai imparato nuove abilità sociali che ti permettano di trovare amicizie nell'aula e sentirti più a tuo agio, secondo me sarà uguale, ergo sarà una questione di sopportazione, buona fortuna anche a te.
Vecchio 09-09-2008, 01:21   #6
Esperto
L'avatar di gattasilvestra
 

spoon, mi fa molto piacere leggere i vostri pensieri, pur sapendo che non potete risolvermi la vita. E poi sono così confusa che mi sfuggono dettagli della vicenda che magari altri colgono... di solito leggo con piacere i tuoi post, ci trovo buonsenso e piccole genuine "illuminazioni".
Vecchio 09-09-2008, 01:45   #7
Intermedio
L'avatar di spoon3
 

Gli ansiolitici non fan perdere i capelli :wink: ehhehehe io son stempiato , ma non credo sia l'abuso di valium,minias,xanax,tavor e compagnia bella ihihihi direi più che ho preso da mio padre
Comunque x terapia intendo più colloqui con una/o psicologa/o o al massimo prendere tavor o xanax solo al bisogno, cioè quando si avverte molto l'ansia e non un uso giornaliero , xchè di certo i capelli non li perdi ,ma danno asuefazione e anche atacchi epilettici se ne si abusa in modo non corretto.
Poi volevo dirti una cosa , che poi bho ti può sembrare anche na cazzata xrò mi è venuta così leggendo quello che hai scritto ,cioè : Prova a riprendere a frequentare l'università e resisti fino alla fine della settimana e di giorno in giorno ci racconti quello che hai provato in classe e ti confronti con noi così che ti si da una mano , usi questo sito in modo + che valido , così con l'aiuto nostro, volendo quello di uno specialista e se proprio ne senti il bisogno prendendo un ansiolitico, son sicuro che ti laurei in men che non si dica :wink:
Ohi gattina affila le unghie che è arrivata l'ora della riscossa :wink:
Vecchio 09-09-2008, 02:16   #8
Esperto
L'avatar di valmor
 

No, non fanno perdere i capelli, anzi diminuiscono ansia e quindi stress che invece contribuisce alla caduta. Comunque non ci sono solo le benzo, che è roba che dà dipendenza se usata troppo e bisogna andarci piano, ma ci sono farmaci leggeri come il lexotan (io se vuoi provarli andrei su questi leggeri) magari anche presi per brevi cicli o all'occorrenza. Volendo potresti andare da uno psichiatra che però sia anche un bravo psicoterapeuta, in modo che fai la terapia però volendo ti può prescrivere un farmaco conoscendo la tua situazione di seduta in seduta.
Vecchio 09-09-2008, 02:51   #9
Intermedio
L'avatar di spoon3
 

Son daccordo con tutto ciò che hai scritto , ma :

Quote:
Originariamente inviata da valmor
Comunque non ci sono solo le benzo, che è roba che dà dipendenza se usata troppo e bisogna andarci piano, ma ci sono farmaci leggeri come il lexotan (io se vuoi provarli andrei su questi leggeri) magari anche presi per brevi cicli o all'occorrenza.
X quello che so il Lexotan è una benzo , lo so xchè l'ho preso e tanto leggero poi non è !
Comunque se si vuol prendere qualcosa di leggero e naturale contro l'ansia c'è la valeriana o la melatonina o il sedatol e altri che oltre all'ansia funziano anche contro l'insonnolenza e di certo non fan "male".
La miglior cosa è farsi consigliare da uno specialista o anche dal proprio doctor se è competente , xchè le cure fai da te son le peggiori !!!! :wink:
Vecchio 09-09-2008, 09:23   #10
Intermedio
L'avatar di fuxxxia82
 

Quote:
Originariamente inviata da spoon3
Son daccordo con tutto ciò che hai scritto , ma :

Quote:
Originariamente inviata da valmor
Comunque non ci sono solo le benzo, che è roba che dà dipendenza se usata troppo e bisogna andarci piano, ma ci sono farmaci leggeri come il lexotan (io se vuoi provarli andrei su questi leggeri) magari anche presi per brevi cicli o all'occorrenza.
X quello che so il Lexotan è una benzo , lo so xchè l'ho preso e tanto leggero poi non è !
Comunque se si vuol prendere qualcosa di leggero e naturale contro l'ansia c'è la valeriana o la melatonina o il sedatol e altri che oltre all'ansia funziano anche contro l'insonnolenza e di certo non fan "male".
La miglior cosa è farsi consigliare da uno specialista o anche dal proprio doctor se è competente , xchè le cure fai da te son le peggiori !!!! :wink:
non è per niente leggero. è una benzo e porta alla dipendenza se usato troppo frequentemente, in più se dosati male ti rimbambiscono e addio attenzione in uni. quindi, no fai da te. :wink:

comunque, ho avuto il tuo stesso problema con la differenza che la mia facoltà non era così seriosa: mi sono laureata con tre anni di ritardo, non ho conosciuto nessuno all'interno dell'uni e ho studiato quasi tutti gli esami da non frequentante.
sicuramente una terapia farmacologica potrebbe risolverti la vita (non tutta eh, ma sono certa che riuscirai a tornare in aula!) e facendo i colloqui psichiatrici potrai anche renderti conto dei motivi del tuo malessere.
io purtroppo ho iniziato la cura troppo tardi, mi mancava solo la tesi, e purtroppo tutto il tempo perso non me lo ridarà nessuno.
in sostanza: cerca un buon psichiatra e in bocca al lupo!
Vecchio 09-09-2008, 11:49   #11
Esperto
 

La mia è una situazione per certi versi simili, ma è diversa nel tipo di paure e nella loro intensità: ho cominciato ad evitare man mano in maniera sempre più decisa, rimanendo indietro gradualmente, di modo che il disagio da semplice senso di inadeguatezza si trasformasse in blocco totale. Per me la scelta è quasi obbligata, visto che mi mancano solo un paio di esami e voglio quindi assolutamente concludere il prima possibile.
Ho capito però che non ce l'avrei mai fatta senza violentarmi, per ritornare magari in una situazione simile in futuro, se prima non avessi cercato di andare alla radice del mio disagio.
Ho deciso per la terapia, perchè è comunque un cambiamento che riguarda la mia vita tutta, non solo l'università. Le mie paure e i miei blocchi hanno sempre condizionato tutto, non solo lo studio, ed è giunto il momento di cambiare le cose. Meglio prima che dopo. Ho detto basta alla paura e nonostante con l'università non abbia fatto alcun passo in avanti, ho acquisito una forza e una serenità che spero presto daranno i loro frutti, non solo all'uni.
Quel che ti consiglio è di chiederti quanto tu sia stufa di tutto ciò, perchè la forza per andare avanti ed eventualmente violentarti per un certo periodo, dipende da questo. In ogni caso credo arriverà il momento in cui vorrai vederci più chiaro e scrollarti di dosso la paura. Sentirai il bisogno di tentare il tutto per tutto e dare una scossa alla tua vita.
Che tu lo faccia prima o dopo questa prova, dipende, tra le varie cose, dal punto di sopportazione al quale sei giunta.
Sono convinto che ogni terapia sia destinata a fallire se non la si desidera veramente e se non è il momento giusto per intraprenderla.
Come ti hanno detto altri, la risposta ce l'hai dentro, devi solo interrogarti ascoltando te stessa, e non le tue paure.
Sui farmaci non mi pronuncio, non me ne intendo, mi spaventano più delle paure e non so se tu ne abbia davvero bisogno o meno.

In bocca al lupo per tutto!

PS: Ma questa misteriosa e impegnativa facoltà qual è? Mi hai incuriosito :-)

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