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29-11-2017, 02:15
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Lo so bene che con questa discussione molti di voi mi daranno addosso, disapproveranno e diranno che sono fuori di testa. E fate bene a dirlo.
Questa cosa mi frulla in testa da anni, forse fin da quando ero piccolo, e se mi facessi prete?
Si tratterebbe soltanto di mettere una tonaca alla vita di asocialità, reclusione volontaria, celibato, assenza di relazioni che conduco adesso. Nulla di più, nulla di nuovo, nulla di impossibile a molti di noi qui, con un po' di determinazione.
Se la soluzione fosse nella vita contemplativa, nel servizio degli altri, nello studio della teologia?
Se si potesse trovare una soluzione alla nostra miseranda esistenza, al contempo ottenendo ammirazione e rispetto sociale?
Non saremmo più "strani" otterremmo una legittimazione sociale.
Ci penso spesso e per me potrebbe divenire una soluzione: mi metterei l'anima a posto curando l'anima degli altri, mi nasconderei dietro una tonaca, troverei il mio "posto", avrei una certa legittimazione intellettuale. Ovviamente il prezzo da pagare sarebbe alto, altissimo: lunghi anni di studi, una ferrea disciplina, la difficoltà di poter tornare indietro.
Inoltre la gerarchia ecclesiastica con tutti i suo riti, usi e costumi mi ha sempre affascinato e suscitato una certa ammirazione.
Da sempre ho nutrito forti dubbi sulla fede: l'esistenza di Dio e del suo unigenito figlio mi hanno sempre turbato e solleticato il mio scetticismo. Vengo da una famiglia scarsissimamente praticante, non ho mai frequentato la chiesa se non poche volte l'anno eppure i dibattiti teologici mi hanno sempre affascinato e ho costantemente approfondito da solo la lettura di alcuni testi sacri. Mi professavo "agnostico": in ultima analisi sospendevo il giudizio sull'esistenza di Dio, in quanto per me non costituiva un problema di breve termine, non avevo l'esigenza, in quel momento, della "conoscenza". E se fossi stato in errore e il dubbio su Dio fosse stato solo il rimandare un' appuntamento che oggi si presenta, se in Dio trovassi consolazione e soluzione?
Le scelte sono 2: il prete o il frate.
Entrambe dure e lunghe, la prima più "social", la seconda più "mistica".
I miei genitori ne morirebbero, mia madre sopratutto.
NON QUOTATE IL MESSAGGIO, GRAZIE
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29-11-2017, 02:19
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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ringrazio chi vorrà leggere, rifletterci sopra, provare a porsi le mie stesse domande e poi, eventualmente, rispondere evitando "stroncature nette" o risposte non inerenti.
Per me inizia ad essere veramente importante riflettere su questo interrogativo e capirci qualcosa
grazie in anticipo.
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29-11-2017, 02:26
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#3
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Intermedio
Qui dal: Oct 2017
Messaggi: 95
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Non so dire a quanti livelli le tue parole siano sbagliate, miopi e... Non continuo
Premetto: sono da sempre totalmente contrario al concetto di religione e alla chiesa come multi nazionale.
Fatta questa (scontata) premessa:
la vita monastica è una scelta importante che richiede grandi doti: sociali, politiche, etiche e una ferrea volontà di cambiare il mondo. Conosco bene l'ambiente per trascorsi vari, incroci e lavori e credimi... Fare il frate, il prete, il missionario, quello che vuoi: significa votarsi a una vita a stretto contatto con le comunità, con la gente, con il popolo, significa una vera necessità interiore di fare la differenza e cambiare il mondo.
Il tema dei Don Abbondio di Manzoniana memoria, quelli che "o faccio il frate o faccio il militare per campare" sono stati per fortuna sovrascritti. Entrare in seminario, attualmente, è come darsi alla politica: entri nell'arena per cambiare il mondo.
Non è una scelta percorribile se cerchi la fuga, al contrario: è una dichiarazione di guerra alla deriva individualista... Il contrario di quello che cerchi, da quello che leggo
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29-11-2017, 02:36
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Ti ringrazio per la risposta
Hai ragione sono tendenzialmente individualista e la mia sarebbe una scelta egoistica, ma non condivido la linea di fondo della risposta "viste le premesse non sei tagliato perché è necessario avere doti particolari e saper stare tra la gente".
A me lo doti "politiche" non mancano, ma per ragioni varie, mi trovo ad averle sepolte ormai da qualche anno.
E se fossi chiamato ad annullare quello che sono adesso e a rinascere per usare quel minimo di capacità che ho al servizio della collettività e di Dio?
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29-11-2017, 02:38
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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quoto un utente (se vuoi ti aiuto a mettertici in contatto)
Quote:
Originariamente inviata da Fallen Angel
Essere entrato a far parte di una comunita' religiosa (riconosciuta dalla Chiesa di Roma) mi ha cambiato la vita, ho trovato persone comprensive ed ora mi sento in pace e serenita' (da solo non andavo da nessuna parte).
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Ultima modifica di cancellato2824; 29-11-2017 a 02:41.
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29-11-2017, 02:43
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#6
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Intermedio
Qui dal: Oct 2017
Messaggi: 95
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Fallo senza incatenarti ad un'azienda in cui non credi davvero.
Ciò che fai funziona quando ci tieni davvero. Un venditore è bravo quando crede nel prodotto.
Se ti attacchi al carro di dio per darti uno scopo generico e avere uno scopo, puoi soddisfare il bisogno di appartenenza per un po'... E poi?
So quanto suonino superbe le mie parole, e non sono certo di poter scagliare la prima pietra, ma sulla questione specifica... No, se non hai la fede e lo scopo preciso di lavorare per l'agenda politica della religione in oggetto, ti ritroveresti in una gabbia ancor peggiore del tuo dolore personale.
Dici di avere quelle "skill" e averle sepolte... Se vuoi disseppellirle, non ci sono modi migliori, contesti in cui vuoi davvero infilarti, e non luoghi in cui "tanto vale che provo qui"?
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29-11-2017, 02:43
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Quote:
Originariamente inviata da ila82
quoto un utente (se vuoi ti aiuto a mettertici in contatto)
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ti ringrazio, eventualmente mi farò sentire
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29-11-2017, 08:11
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#8
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Intermedio
Qui dal: Jun 2017
Ubicazione: 引きこもり
Messaggi: 133
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suonerà strano ma io non ti biasimo per la scelta e non la trovo affatto una cattiva idea e poi cosa ci sarebbe di male? una persona può anche cambiare con il tempo entrando a far parte di una comunità come quella (vedi i frati cappuccini o le monache carmelitane scalze) cioè sono cose che spesso vengono ignorate e molti ci scherzano anche su ma non sono scelte da tutti e anche quello è un percorso da affrontare quindi chi dice che questa tua individualità non possa evolversi e grazie all'aiuto di quelle persone e di qualche tuo superiore o maestro di vita, prendila così, che conoscerai lì durante il tempo che trascorrerai non ti farà cambiare mentalità o visione? secondo me è una bella opzione e poi alla fine non sta a noi valutarti, parla con una persona "di chiesa" o con il don locale vedrai che sarà contento e ti darà tutte le info che cerchi.. non tutti si interessano a cose del genere e ancora meno prendono in considerazione l'idea di entrarvici
in bocca al lupo!
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29-11-2017, 09:42
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#9
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,210
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non funziona così (o non dovrebbe funzionare così)
è un tipo di vita che vivi perchè ne vedi il senso, devi avere la vocazione
la vocazione ad esempio ti spingerebbe a non sentirti legato da ciò che pensano i tuoi genitori o a fregartene se hai un certo tipo di carattere o se ti piacciono riti o gerarchie
è una cosa ancora più forte e travolgente credo
comunque è presto detto, prova a parlarne con qualche religiovo, magari ne trovi pure tramite mail o social, loro ne sanno certamente di più su che vuol dire vocazione
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29-11-2017, 10:28
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#10
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,109
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non direi che sia una scelta egoistica, o meglio sarebbe una scelta che potrebbe farti sentire meglio...
mettersi al servizio degli altri e dei più deboli è sicuramente di grande aiuto, soprattutto di questi tempi e nella nostra società dove prevalgono individualismo, egocentrismo, ecc (che di sicuro fanno più male che bene)
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29-11-2017, 11:53
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#11
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 100
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Potrebbe essere un'ottima soluzione. Ma non è facile per tre motivi.
1) Il sacerdote è il mestiere più sociale del mondo. I preti sono costantemente in contatto con la gente, e disponibili quasi 24 ore al giorno. Tra messe, visite, unzioni, corsi e riunioni, il tempo per stare da soli è veramente risicato. Se sei fobico una vita del genere ti stronca. Per i frati è diverso. L'impegno sociale dipende dalla confraternita e dalle regole del convento.
2) C'è una selezione ferrea. I preti e i frati sono pochi anche perché molti prendono questa strada ma si scopre che non sono idonei.
Non so esattamente come funzioni la selezione. Credo che ci sia molta auto-selezione di persone che scoprono in seguito di non avere una vocazione sacerdotale. In ogni caso i sacerdoti dei seminari sono bravissimi a scoprire le false vocazioni!
3) Devi fare voto di povertà, castità e obbedienza. Quindi niente lusso, niente sesso (masturbazione compresa), e mettere la dottrina cattolica di fronte alle tue opinioni personali.
Certo, il mondo è pieno di preti che non rispettano nemmeno uno di quei voti, ma se inizi un percorso di questo tipo dovresti quanto meno essere fortemente motivato a rispettarli.
Sei disposto ad accettare tutto questo?
Se la risposta è un sì sincero, potrebbe essere veramente la tua vocazione.
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29-11-2017, 11:57
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Non saresti ammesso, non hai la vocazione
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29-11-2017, 12:34
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Ringrazio tutti per gli interventi postati finora.
Preciso che attualmente non mi sto muovendo in nessuna direzione, devo portare a compimento alcune cose prima e poi vorrei avvicinarmi alla Chiesa da "frequentatore" prima di tutto, per capire se c'è o non c'è un certo animus verso la religione e la dottrina.
Non sono ancora maturi i tempi per fare "ufficialmente" partecipi anche altri di questo mio sentire, vorrei ancora per un certo periodo viverlo intimamente.
La vocazione manca?
Cos'è la vocazione: è più "vocato" un'assiduo frequentatore a vita di cose di chiesa che ad un certo punto entra in seminario, senza aver mai messo in dubbio nulla o non aver ricercato niente. Oppure è più "vocato" chi, avendo pensato di essere sempre altro e nutrito un certo scetticismo, cade da cavallo sulla via di Damasco?
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29-11-2017, 14:02
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
Ringrazio tutti per gli interventi postati finora.
Preciso che attualmente non mi sto muovendo in nessuna direzione, devo portare a compimento alcune cose prima e poi vorrei avvicinarmi alla Chiesa da "frequentatore" prima di tutto, per capire se c'è o non c'è un certo animus verso la religione e la dottrina.
Non sono ancora maturi i tempi per fare "ufficialmente" partecipi anche altri di questo mio sentire, vorrei ancora per un certo periodo viverlo intimamente.
La vocazione manca?
Cos'è la vocazione: è più "vocato" un'assiduo frequentatore a vita di cose di chiesa che ad un certo punto entra in seminario, senza aver mai messo in dubbio nulla o non aver ricercato niente. Oppure è più "vocato" chi, avendo pensato di essere sempre altro e nutrito un certo scetticismo, cade da cavallo sulla via di Damasco?
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Nè l'una né l'altra, è una cosa reale
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29-11-2017, 14:48
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Nè l'una né l'altra, è una cosa reale
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del tipo?
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29-11-2017, 15:22
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
del tipo?
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Vai in parrocchia e fatti trovare un giovane prete o frate con cui scambiare quattro chiacchiere
Seriamente, si capisce solo così cosa sia
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29-11-2017, 15:56
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#17
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,205
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Non so la tua vocazione, ma se è solo una scelta per eliminare la carne e curare lo spirito non so se è la giusta via.
Aprirsi alla religione e informarsi sul buddismo potrei anche essere d'accordo. Sicuramente un viaggio in Tibet potrebbe essere la fase successiva, abbiamo molto da imparare dalla cultura orientale.
Un mio consiglio spassionato, lascia perdere l'ambiente cattolico/cristiano, chiese e parroci non sono più quelli di una volta e gli scandali sono frequenti anche in ambito locale.
Siamo sicuri che chi prende i voti è mosso solo dalla fede e disposto a vivere in astinenza?
Un esempio che non fa testo, un mio amico rumeno era frate in un monastero sui monti, dopo qualche anno è scappato traumatizzato... Sicuramente il buono e il marchio è dapertutto.
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29-11-2017, 16:27
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da Jacksparrow
Non so la tua vocazione, ma se è solo una scelta per eliminare la carne e curare lo spirito non so se è la giusta via.
Aprirsi alla religione e informarsi sul buddismo potrei anche essere d'accordo. Sicuramente un viaggio in Tibet potrebbe essere la fase successiva, abbiamo molto da imparare dalla cultura orientale.
Un mio consiglio spassionato, lascia perdere l'ambiente cattolico/cristiano, chiese e parroci non sono più quelli di una volta e gli scandali sono frequenti anche in ambito locale.
Siamo sicuri che chi prende i voti è mosso solo dalla fede e disposto a vivere in astinenza?
Un esempio che non fa testo, un mio amico rumeno era frate in un monastero sui monti, dopo qualche anno è scappato traumatizzato... Sicuramente il buono e il marchio è dapertutto.
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per fortuna che non è più come prima
Prima cani e porci potevano fare preti, era un mestiere come un altro con tutte le brutte conseguenze che sappiamo
Adesso o hai vera vocazione o niente , è diventata una cosa seria per così dire
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29-11-2017, 16:45
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#19
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Avanzato
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 368
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Premetto che sono credente e abbastanza praticante, ma secondo me dovresti percorrere tale strada solo ed unicamente se hai una gran fede e se sei proprio deciso a non cambiare idea; e non perché, dato che hai una vita sociale (e magari ci aggiungo anche sentimentale/sessuale) pari quasi a 0, allora devi per forza farti prete o frate. Non mi è mai piaciuto tale ragionamento.
Io, ad esempio, anche se son credente (non ho così tanta fede, a dir la verità ) non ho come ultima scelta andare a farmi suora o monaca, nel caso la mia vita sociale, sentimentale/sessuale dovesse continuare ad essere così com'è ora, nella speranza che tutto possa andare a migliorare.
Anzi, secondo me farei peggio: già l'idea di astenermi totalmente al sesso, inclusa anche la masturbazione, non mi attira per niente, nel senso già non faccio sesso, poi toglimi anche la masturbazione e son finita .
Poi, ci aggiungo anche il fatto che (almeno in teoria) una persona religiosa dedica la sua intera vita a prendersi cura degli altri, mentre io non son capace di prendermi cura di me stessa, figuriamoci di qualcun altro! Anzi, in realtà sono io ad aver proprio bisogno di qualcuno che si prenda cura di me.
Infine, devi avere una pazienza grossa, non dico come un monte, ma almeno grossa come una casa, e se invece sei un tipo che, come me, non ha pazienza, ti troverai di sicuro male.
Insomma, non è affatto una vita facile, come molti credono!
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Ultima modifica di SingleHeroine; 29-11-2017 a 16:49.
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29-11-2017, 16:52
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#20
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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secondo me andare in una comunità religiosa, partecipare a eventi ecc. potresti per sentirti meno solo e infelice e veder le cose con una certa prospettiva, credo sia abbastanza facile venir accolti e inserirsi
al contempo continua con letture per conto tuo
riguardo fare il prete e serve molta fede e solo tu puoi sapere se ne hai a sufficienza, ma un prete che non crede davvero e' dannoso per la Chiesa (sia perche' i credenti possono in qualche modo percepirlo, sia perché non puo' far davvero tramite per la divinita')
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Ultima modifica di cancellato2824; 29-11-2017 a 16:55.
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