sagoma

Scrivo in 'cornice' per non far quotare perchè poi magari cancello...

Ruoppolo

Non capisco una cosa: ma se uno lavora e svolge bene il suo lavoro, non gli basta?
Perché pretendono che partecipi ad attività che niente hanno a che fare col lavoro?
Non riesco a capire l'utilità di eventi del genere, oltre a non capire per quale motivo si richieda la partecipazione ai dipendenti.

claire

Hai tutta la mia solidarietà, in questo periodo sto penando in tal senso. Nel mio caso non si tratta solo di fs, ma comunque del modo in cui sono fatta, per vari motivi io non faccio certe cose e sto subendo come non mai insistenze di alcune persone a fare aperitivi, cene, uscite normies. Oltretutto vogliono sapere i miei affari, cosa faccio nel weekend, nel mio tempo libero. Vogliono narrazioni che io non voglio fare a loro.
Dicono tanto che bisogna essere se stessi ma certa gente non lo accetta, e soprattutto chiede conto, se non spieghi per filo e per segno i tuoi motivi continua ad insistere, io ho spiegato parzialmente ma non basta, ti vogliono sì, ma come vogliono loro, non come sei.
Una persona in particolare mi stalkererà tutta l'estate e il mio errore è stato socializzarci al lavoro, non è che non voglio le persone, non le voglio nei modi in cui loro intendono esserci, ma io lascio in pace sapendo di non essere frequentabile in modalità normie, mentre loro no. Perfino con fobici ho dovuto spesso vedere capriccetti e gente che pesta i piedini perché non li accontenti a fare le uscite, a farti sentire sbagliata ci si mettono pure loro.
Chi non mi accetta, facesse a meno.
Nemmeno io mi accetto, non sono prese di posizione le mie, e però devo starci per forza con me, , cosa costa a loro lasciarmi stare?
Mi piace conversare con colleghi e alleggerire il lavoro facendo un po' di confidenza, si lavora più facilmente senza sentirsi giudicati, ma se poi porta a questo, d'ora in poi vedrò di limitarmi a parlare solo di lavoro, lavorare a testa bassa e non dare confidenza a nessuno.

Scusa lo sfogo, no quote per favore.

Varano

Potresti usare la scusa se Covid visto che i contagi sono in ripresa e comunque durerà ancora mesi questa situazione

Trinacria

Se proprio non vuoi andare inventa un impegno qualunque: un matrimonio, un battesimo, il covid, il compleanno di tua nonna....

barclay

Tiro ad indovinare: il datore di lavoro pensa che così creerà un “team affiatato che lavorerà meglio”, ma dubito che funzionerà

_lalla_

Lavoro in un'azienda che queste cose le fa almeno due volte all'anno quindi capisco la tua sofferenza a riguardo.

La prima volta ci sono andata ed ho finito per trovare tutti i modi possibili per eclissarmi ed ho passato una serata pietosa.
Le volte dopo ho inventato scuse per non andare e anche li', ogni volta l'ansia di trovare una scusa diversa non era il massimo.

Alla fine mi sono decisa e ho detto che non sopporto ballare, mi sento a disagio e semplicemente e' una cosa che detesto. Da quella volta ci vado, mi faccio la mia cena e mi faccio le mie due chiacchiere con i colleghi. Se poi trovo qualcuno che come me odia ballare e ci posso fare due chiacchiere, bene. Se mi rompo le scatole e vedo che la situazione degenera semplicemente me ne vado

Loro sono contenti che almeno mi sono presentata, io sono contenta che non ho ballato e la cosa si risolve cosi'

Non e' cosi' semplice. Molti lavori richiedono di avere una sorta di "network" di persone con cui si ha un minimo di confidenza e quelle sono le situazioni migliori per creare queste sorte di rapporti...

barclay

Così distruggi una delle mie convinzioni più salde: quella che non esistono donne a cui non piace ballare!

Varano

però da quello che ho capito loro lavorano sempre da remoto, penso che alle persone comuni faccia piacere conoscere meglio i loro colleghi.
a me piacerebbe, almeno. con lo smart-working si è persa un po' di umanità nei rapporti, a fronte di molti altri vantaggi.
in generale penso che sia una buona idea, poi ci saranno sempre individui a cui non piacciono queste cose

barclay

Il mio dubbio nasce dalla considerazione che quella tra colleghi è una convivenza forzata: se scopri che un collega fuori dal lavoro è peggio o esattamente come sembra, devi comunque lavorarci. Può anche succedere che un collega sia migliore in privato, ma, a volte, basta un solo TdC sul lavoro per rendere la vita difficile a tutti, senza contare che i TdC, di solito, sono anche bravi a sembrare lavoratori efficienti e produttivi.

_lalla_

Lo so... tutti sono convinti di questa cosa
Una volta ho passato una serata rinchiusa in un bagno perche' non potevo evitare il ballo.

Svalvolato

Mi puzza di roba importata dagli States, stile "attività motivazionali come team-bulding, team-working, team-stocazzing" ecc...

Per carità, l'idea non è neanche forse così malvagia, però sta cosa del ballo capisco possa mettere al disagio. Immagino comunque sia un'azienda giovane, stile tutti under-40 o simili, dove sono io (PA, notoriamente over 50-55 di media) farebbe ridere, sarebbe da organizzare in una balera.

Keith

E' opinione comune che sul lavoro non è opportuno fare amicizia o stringere legami stretti e confidenziali, ok? E allora perché ci devo andare alle feste?

_lalla_

Secondo chi?

Keith

Secondo tutti. Io ci credevo nel fatto che si potesse fare amicizia al lavoro, ma poi tutti ti dicono che è meglio di no, e allora anche io mi sono fatto un po' condizionare.

_lalla_

cosa c'entra lo stipendio alto con il team affiatato? Queste cose funzionano, per esperienza personale posso dire che funzionano. Pero' funzionerebbero anche senza far ballare la gente.

Ogni tanto la mia azienda organizza un qualche meeting interno chissa' dove. Spendono un fottio di soldi per far volare tutti in questo posto e rimanere 3 o 4 giorni in un albergo a "socializzare". Non sarebbe neanche troppo male come cosa. In genere c'e' piscina, palestra, alcolici, cibo. Durante il giorno devi di solito seguire seminari o lavorare ma la sera e il tardo pomeriggio sostanzialmente fai quel che ti pare. Non sarebbe neanche troppo male. Ammetto che a volte mi sono anche divertita. Ma la serata danzante proprio no

onestamente questa cosa non l'ho mai sentita. Da me fanno di tutto per far "legare" le persone. una volta al mese fanno la "serata giochi". Offrono pizza e bibite e la gente porta giochi da tavolo e puoi rimanere in ufficio fino a che ora vuoi a giocare. Ovvio che non e' obbligatorio ma puo' essere una cosa carina. La prima volta ero abbastanza in ansia ma una volta fatta l'abitutine non e' terribile

Keith

Davvero fate questo? No, non farebbe per me. E' pur vero che io sono vecchio e non faccio i giochi da tavola. Un pokerino coi soldi veri magari anche si però quello casomai lo facciamo fuori dal lavoro.
Il mio sogno è lavorare come una volta in aziende statali in un grande palazzone grigio pieno di stanze, poi se qualcuno mi sta simpatico facciamo amicizia fuori dal lavoro.

Io cmq ho sentito sempre da tutti e anche qui nel forum che non bisogna mai fare amicizia sul lavoro. Questo mi è stato detto e questo riferisco.

Nitch

Quella descritta è la classica situazione da evitamento in cui mi eclisserei. Probabilmente staccherei telefono e internet per non essere tempestato da chiamate e email. Poi direi che sono stato rapito dagli alieni, o che sono andato sulle dolomiti a trovare una cara zia che non vedevo da quando avevo 8 anni.

sagoma

@claire
dover avere a che fare con rapporti più 'amichevoli' sul lavoro creerebbe problemi anche a me. Anzi sono abbastanza estremo su questo, infatti cerco di essere il più distaccato possibile con i colleghi. Ma la cosa può ritorcersi contro poichè così facendo finisci per risultare antipatico se dopo un sacco di tempo non ti lasci mai andare, non scherzi, sei meccanico e asettico. C'è più difficoltà quando poi devi chiedere un favore a un collega, mentre chi è portato a socializzare sa vendersi meglio e rischia meno malumori dell'altra parte. Con questa difficoltà ci convivo giornalmente, ma proprio non mi risulta agevole comportarmi diversamente, preferendo il rischio di non sentirmi molto integrato a quello di essere trascinato in situazioni ansiogene. E' anche la mancanza di assertività che porta a questa preferenza a ritirarsi.

@_lalla_
in realtà il problema non sarebbe solo il ballo, non ho confidenza con chi sarebbe presente lì, anzi in realtà non conosco quasi nessuno (a causa della modalità di lavoro non ho scambi con gli altri invitati). Nei posti dove c'è gente e c'è da socializzare, che può significare anche farsi due chiacchiere, sono in imbarazzo comunque perchè a parte che con persone che conosco bene e con cui mi trovo, oppure persone un po' particolari, la timidezza prevale e limita molto la comunicazione.
Per quanto riguarda meeting tipo quelli che organizza la tua azienda, sarebbero anche quelli una bella seccatura per me. Io voglio (devo, più che altro) farmi le mie ore di lavoro, per il resto, se proprio devo stare con qualcuno preferirei scegliere io con chi, che in genere non sono i miei colleghi, non perchè mi trovi male con loro (mi trovo male con tutti ), ma perchè il tipo di rapporti che si creano a lavoro li soffro un po' e sono basati per lo più sul mantenere buona l'apparenza, anche da parte mia, ma in realtà c'è sempre un po' di tensione sullo sfondo. Lo dico dal basso della mia bassa esperienza lavorativa, ma che mi è bastata per capire che è un sistema di ruoli che facilmente puoi subire (se hai un certo tipo di carattere, in particolare).

@Keith
lavorare in un'azienda statale in un palazzone grigio come dall'immaginario dei tempi passati in effetti non sarebbe male, almeno questa è l'impressione, poi bisogna sempre passarci per poter dare un giudizio complessivo.
Io prima del periodo di disoccupazione pluriennale precedente a questo lavoro ero passato per una breve esperienza in un ente pubblico. Avevo una stanza tutta per me... beh sì spesso passava a bussare il gruppo del caffè da prendere al bar (che io non riuscivo mai ad offrire) ma da qualcosa l'ansia deve pur scaturire, è come una legge fisica. A volte uscivo da questa stanza e iniziavo a vagare per l'edificio, mi facevo un giro da solo al terzo piano, oppure al quarto, senza che ci fosse qualcuno a controllarmi o a far domande / a guardare. Erano sempre le solite 'vie' ma avevo sufficiente spazio per queste passeggiate solitarie per staccare e sgranchirmi. Altri tempi...

vikingo

Non so se è stato un bene che non abbia mai fatto un lavoro con colleghi,credo avrei fatto come Raikkonen,cordialità e buone maniere a lavoro,e a casa ognuno per i cavoli suoi..anche se oggi se rompo il ghiaccio sono più ironico..però i colleghi sono colleghi eviterei..sento spesso qui dentro di mobbing cose così..