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10-03-2016, 17:15
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Thread per evitanti.
Negli ultimi mesi del vecchio anno ho rivisto delle persone che non vedevo da tempo, forse le speranze che avevo e l'occasione lavorativa mi facevano sentire meno inadeguata e meno in colpa, mi confortava il sentire di avere una direzione, dei desideri, un obiettivo.
Comunque ero riuscita a stare con gli altri per un pochino, pure se avevo paura, soprattutto ne avevo un po' voglia, ma ora che dopo la breve parentesi lavorativa la mia vita è tornata alla normalità e l'obiettivo che avevo e che credevo di raggiungere di lì a poco si è allontanato fino a un tempo indefinito sono di nuovo tornata a chiudermi in casa, tranne qualche uscita solitaria con lo skate e qualche visita ai nonni.
Non ho una diagnosi ma non me ne frega molto se sono evitante o meno, più che altro il mio comportamento è questo, non ho una spinta sufficiente a stare con gli altri, mi sento sola ma allo stesso tempo non sento il desiderio di contattare qualcuno per incontrarlo, forse perché non riesco a vedete nell'amicizia quello che vorrei, non lo so, ultimamente mi piacerebbe avere dei compagni di skate ma è na strunzata, non è che le persone appaiono e scompaiono a seconda di quello che vuoi fare te.
Vabbe ma a parte questo.
Ho rivolto questo thread agli evitanti perché volevo chiedere se vi è mai capitato di crearvi il vuoto attorno, sentirvi soli e allo stesso tempo disinteressati e impauriti dai rapporti, insomma uno strano meccanismo che nse capisce più che cosa si vuole fa'.
Negli scorsi anni il mio disturbo o chiamammolo come volemo mi ha praticamente distrutto quasi tutti i rapporti, o comunque ha tolto loro l'ossigeno, la continuità.
Bo.
Non so che problemi ho.
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10-03-2016, 17:26
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 489
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Anche io mi sono creato il vuoto attorno, diciamo dalla fine del liceo. Ho iniziato a vivere in uno stato di inerzia, lasciandomi scivolare intorno il mondo che continuava a camminare. Ho delle passioni, ma da anni reprimo la condivisione sociale delle stesse, e non so perchè lo faccio, quindi evito di cercare persone che potrebbero apprezzare le stesse cose.
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10-03-2016, 17:31
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 1,057
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Io, causa problemi familiari, ho perso le vecchie amicizie, quelle che avevo da quando ero bambina e con cui mi trovavo un po' più a mio agio (anche con loro comunque mi sentivo soffocare dopo un po'). Mi conoscevano e a loro andavo bene così. Da allora non ho più voluto stringere amicizia perché comporterebbe praticamente ripartire da zero e vedere se la gente è disposta ad accettarmi oppure no. Non mi va di subire umiliazioni. Anche perché prima si poteva parlare di qualcosa, c'era la scuola in comune, interessi adolescenziali, ecc. ma ora che vivo lontana e passo le giornate chiusa in casa davanti al pc non saprei proprio cosa condividere con loro. Ho provato a stringere qualche amicizia virtuale ma mi è capitata proprio quella persona ossessiva che ha bisogno di continue attenzioni, che vuole essere confortata, ascoltata e che non ce la fa proprio a stare da sola. Quel tipo di amicizia che ho sempre evitato.
Dopo di questa quindi ho capito che io non sono fatta per la compagnia e penso proprio che resterò da sola, sopporto più facilmente la solitudine che gente appiccicosa.
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10-03-2016, 17:42
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Eccomi! Io ho il vuoto attorno. Mi hanno da poco fatto notare che "temo l'intimità".
Non so perchè, e come se considerassi intimo ciò che gli altri considerano normale.
E' una cosa che va ben al di la della timidezza e potrebbe anche non essere per niente legata ad essa.
Quote:
Originariamente inviata da barrylyndon
Anche io mi sono creato il vuoto attorno, diciamo dalla fine del liceo. Ho iniziato a vivere in uno stato di inerzia, lasciandomi scivolare intorno il mondo che continuava a camminare. Ho delle passioni, ma da anni reprimo la condivisione sociale delle stesse, e non so perchè lo faccio, quindi evito di cercare persone che potrebbero apprezzare le stesse cose.
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Anch'io come te ho delle passioni ed evito di conoscere qualcuno che le condivida.
Quando mi capita per caso lo accetto, ma il rapporto non va mai oltre un aspetto superficiale. Alla fine credo che gli altri si allontanino per questo, ma forse anche questa è solo una mia paranoia.
Molte volte quando qualcuno mi si avvicina, istintivamente mi dico "Oh no! E questo cosa vuole?"
In passato ho provato ad avvicinarmi a qualcuno in modo volontario,ma ogni volta niente. Poi ho smesso.
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Ultima modifica di cancellato16760; 11-03-2016 a 16:41.
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10-03-2016, 17:42
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Eppure prima non ero così, sono sempre stata riflessiva (che parola antica da anni 2000s), però avevo una spinta naturale verso gli altri, penso che sono diventata così perché non ero femminile e carina e quindi dai sei ai diciassette anni ho ricevuto dei rifiuti e delle disconferme (a parte poi le situazioni di insicurezza/paura vissute in famiglia), poi ho avuto un rapporto sentimentale dai 16 ai 21 che mi sa che mi ha dato il colpo di grazia, più una serie di rapporti falliti tutt'attorno, e più in generale penso che sono sempre stata troppo riflessiva, ho sempre guardato le cose dall'esterno senza sentirmi dentro alle cose, una sorta di distacco che ho avuto da sempre, da piccolissima, ma perché?
Praticamente ero un'estroversona insicura e senza autostima che è crollata miseramente su sé stessa quando le spinte della teatralità e della pagliacceria che usava per tenersi in piedi si sono esaurite.
Bo onestamente provo ad analizzarmi ma nin zo.
Qualcuno si sente simile a me?
E poi volevo insistere su questa cosa della riflessività. Siamo tutti riflessivi o c'è effettivamente qualcuno più riflessivo di altri?
Perché quella è stata proprio la costante che mi ha portato ad estraniarmi anche solo prima di tutto nel pensiero e poi anche effettivamente, isolandomi con il corpo.
Vabo dai.
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Ultima modifica di ~~~; 10-03-2016 a 17:44.
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10-03-2016, 17:55
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#6
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,756
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Non so se sono evitante o solo pigra, in ogni caso mi sono fatta un bel vuoto intorno e non mi dispiace poi tanto, alla fine era quello che volevo.
Le amicizie che avevo sono finite (ma non erano proprio amicizie, forse di amicizie vere non ne ho mai avute) e di nuove non ne ho cercate. Un amico fa sempre comodo ma nelle amicizie bisogna essere costanti, bisogna metterci impegno e a me la voglia è sempre mancata.
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10-03-2016, 17:57
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Pensando all'origine dell'insicurezza... Non lo so. Non capisco bene se è nata in famiglia o là fuori con gli altri.
Se questo estraniarsi è nato come difesa per le cose accadute in famiglia o boh.
Il mio modo di essere non piaceva a nessuno perché non andava bene su una bambina. Qualunque cosa facessi mi chiamavano maschiaccio, qualunque.
Ho cercato di adeguarmi agli altri in tutti i modi pur di non rimanere sola ma non avevo proprio gli strumenti né l'attitudine. Nel cercare di avvicinarmi agli altri ci ho solo perso invece che guadagnarci.
Bo.
Scusate ma non riesco mai a trovare il punto di partenza, forse semplicemente ero fragile di indole ed è andata così dai, inutile pensarci troppo.
Sì vabbo le disconferme i fidbek negativi e sti cazzi.
Ne parlo perché in realtà volevo aprire anche un altro thread ma ce ne sono già, sull'origine delle fobie e dei disturbi, comunque ipotizziamo pure che uno abbia una certa indole, secondo me è sempre l'ambiente che ti salva o ti dà il colpo di grazia, non so.
Un altro problema è quando vai a cuore aperto verso il mondo e quello ti pianta un'accetta nel petto, ma non perché uno è buono e puro e il mondo è cattivo, è una questione di ingenuità.
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10-03-2016, 18:00
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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sì beh, il vuoto completo dopo la scuola è il minimo per un vero evitante
ho già più volte scritto che il mio caso è particolare, negli anni ho sempre più apprezzato il mio distacco da pressioni sociali non necessarie al mio sostentamento, se vogliamo vederla in modo lucido e raziocinante è probabile che questa cosa in fondo me la racconti, non sono fesso, so che sono meccanismi di difesa.... però stiamo ai fatti, io assolutamente non voglio avere impegni, non voglio avere relazioni sociali impegnative, fare regali, avere obblighi morali emotivi di qualunque tipo seppur minimo, senza queste cose sto bene, sono sereno, a volte mi mancano, magari in circostanze particolari, ma non tanto da poter farmi pensare ad un cambio di rotta...
la mia routine è uguale a se stessa al limite del patologico ma la amo, di giorno lavoro, ho rapporti sociali, parlo rido e scherzo senza dovermi impegnare, perchè son situazioni obbligate, son clienti, colleghi, scherzo perfino con le ragazze dei call center mai sentite prima che a volte chiamo per le questioni lavorative più diverse, di sera ho la necessità di riprendermi, come avessi fatto una specie di maratona, mi devo riposare, sto per i fatti miei, un pò sui forum un pò di tv o altro...
c'è da dire che solo soletto per lunghi periodi non lo sono quasi mai, le attività sociali ricreative le faccio molto spesso ad esempio con mio fratello...
e comunque (non per deprimere chi non ce l'ha) il lavoro fa tutta la differenza del mondo, il mio consiglio è di concentrare ogni sforzo per averne uno, uno qualsiasi
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10-03-2016, 18:14
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Provincia di Roma
Messaggi: 585
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Presente.
In me la cosa è anche più paradossale. Al liceo, per tutta una serie di ragioni, ero evitante al livello base, quindi avevo pochissime possibilità di fare conoscenze e stringere legami, mi sentivo non accettato, diverso ecc. ecc. quindi evitavo totalmente e ho provato il classico vuoto post-scolastico.
All'università mi è andata bene (anche perchè ho risolto separatamente da questo aspetto altri problemi) e sono riuscito ad inserirmi senza troppe difficoltà in almeno tre diversi gruppetti, con cui ho fatto un po' di attività sociali, insomma cose che per me prima erano fantascienza.
Ora che ho finito di frequentare le lezioni da un anno, di tutti quei giri, amicizie ecc. ecc. sono rimasto in contatto con una sola persona e la cosa è soprattutto responsabilità mia, perchè non ho provato quasi nessun impulso a conservare queste amicizie, a darmi da fare ecc. ecc. mi sono ovviamente chiesto il perchè di questa mancanza di voglia e mi son dato due risposte:
1) so di avere acquisito quel minimo di estroversione e autostima per inserirmi negli ambienti futuri che frequenterò (il lavoro) e farmi nuovi giri di conoscenze, quindi "sbattersi" per quelli universitari non è importante.
2) sono un tipo solitario, che ama la tranquillità e sbattersi per tutta quella socialità non fa proprio per me.
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10-03-2016, 18:44
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#10
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Forse l'amicizia non funziona con me perché sono portata verso un rapporto totalizzante, eppure ho avuto rapporti profondi e intimi anche con gli amici, non so dov'è che mi sono sentita rifiutata o a disagio, e qui viene fuori un altro discorso che ho già fatto e non sto a ripetere, a volte mi dico che senza amore non saprò mai vivere i rapporti di amicizia bene, perché tendo sempre all'amore, sono sempre innamorata, forse non sono capace di essere amica, forse non so distribuirmi ma solo esserci per una persona sola, non lo so, sto cominciando a sparare cazz., la cosa più impressionante è che questo stato d'animo ha praticamente affondato i miei rapporti uno dopo l'altro, e bo. . . . . Vabbo. . . .
Nei rapporti di amicizia mi capita spesso o di non avere quella spinta così forte o di sentire che con l'altra persona non posso aprirmi completamente... Che non posso darle tutta me stessa... Forse perché non c'è l'amore appunto?
Non è che non sia bello avere alleati, ma non capisco perché mi spavento così, e perché non riesco a volerlo.
Una volta ero così entusiasta di stare con gli altri.
Adesso prevale la paura, o una sorta di assenza di coinvolgimento, e pure se sto bene poi non sento il desiderio di rifarlo, ma perché? Non è normale voler stare con gli amici?
: (
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10-03-2016, 19:02
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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Mi ritrovo nella tendenza ad estraniarmi e ad osservare le situazioni dall’esterno pure essendone fisicamente coinvolto, molto spesso si viene scambianti per persone distratte e distaccate per questo, semplicemente perché è difficile intuire il mondo che c’è dietro quell’espressione fissa e a volte un po’ vuota che ci capita di assumere, un mondo fatto di un continuo rimuginare su situazioni presenti, passate e future.
Parlando in generale nella persona riflessiva di solito prevale l’osservazione all’azione e questo alle volte non facilita i rapporti facendoci perdere un po’ in spontaneità e reattività, tutto è studiato, ogni azione, ogni parola, tutto attentamente filtrato dal nostro pensiero al punto che molto spesso finiamo per evitare di fare e di dire……
A ben vedere questo bisogno di pensare, di valutare continuamene la realtà che ci circonda e le azioni, risponde alla necessità di controllo che è propria dell’insicuro, della persona che ha paura di essere ferita, eccessivamente sensibile e vulnerabile, l‘evitamento né è in qualche modo la conseguenza, è il risultato di una valutazione non del tutto conscia dei pro e dei contro che l’esporci in una determinata situazione comporta.
Ricordo con la psicologa di aver fatto un lavoro che andava all’origine del problema, alla ricerca delle radici dell’insicurezza, che di solito sono nell’infanzia e nell’adolescenza, nel rapporto con i genitori e con il mondo esterno ed magari in alcune vicende che ci hanno visto direttamente o indirettamente coinvolti.
Prendere coscienza di alcuni di questi aspetti può aiutare, come può aiutare cercare di spostare piano piano il limite più in la, forzarsi un po’ in alcuni casi può essere di aiuto, il che non significa dover andare contro la propria natura, l’obiettivo non è cambiare il nostro modo di essere ma fare in modo che non diventi un ostacolo che ci impedisce di vivere serenamente la nostra vita quotidiana.
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11-03-2016, 16:07
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#12
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Banned
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: care a lot
Messaggi: 9,237
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Non trovavo più il topic e volevo scriverci.
In molte cose mi sento uguale ad ondine, anche se la differenza è che io non riesco più a pensarci o struggermi, ormai mi sono stufata di farlo e non so più cosa inventarmi per spiegarmi perchè agisco come agisco.
Tanto per fare un esempio concreto, sono uscita con questa tipa dell'università qualche settimana fa, lei poi mi ha invitata ad un evento (che si sarebbe fatto a prescindere dalla mia presenza), in questi giorni mi sarò detta 10 volte di scriverle per dirle che non andavo, anche solo per essere cortese e anche solo per mantenere i contatti in vista magari di un altro incontro a me più congeniale. Eppure non l'ho fatto, non perchè non volessi, ma perchè mi sono proprio scordata di farlo.
Questo cosa dovrebbe dimostrarmi? Che non mi frega nulla di lei e che se si perdono i contatti poco mi tange?
La mia conclusione è che le cose stanno così.
E mi spiego che stanno così perchè con lei ho sempre portato avanti una persona che non sono io, un personaggio impostato e soprattutto poco spontaneo che mi scoccia molto dover costruire. Sono stanca di questo. Vorrei poter essere spontanea e non sentirmi costretta in una maschera in cui, per altro, mi sono costretta io.
Non che sia una maschera particolare, solo una persona sulle sue, che scherza poco, che parla poco, che non dice nulla di se, che è pudica, timida e poco caciarona. Quando io sarei tutta un'altra persona se non avessi questi freni nei confronti del prossimo.
Però mi è sempre uscito quello, con lei, con tutte le persone che ho conosciuto dopo i 20 anni, e non ho idea di come tornare quella che ero prima.
Insomma per questo ho poco interesse a portare avanti i rapporti con gli altri.
Condivido anche tante cose dette da Inosservato. Anche io di giorno lavoro e mi relaziono con gli altri, anche se più che altro over 70. E il ritornare a casa e stare per i fatti miei tutto sommato non mi fa più struggere come 10 anni fa. Mi da tranquillità. Anche se la tranquillità mi convinco sempre più sia il male, un rimanere in una zona comfort che ti soffoca lentamente finchè non ci crepi sotto senza accorgertene, o impazzisci.
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11-03-2016, 16:20
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
Anche se la tranquillità mi convinco sempre più sia il male, un rimanere in una zona comfort che ti soffoca lentamente finchè non ci crepi sotto senza accorgertene, o impazzisci.
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vabbè ma l'alternativa alla zona confort che è? un costante mettersi alla prova ok ma per ottenere cosa? per raccontarsi che nn si è nella zona confort? o per qualcosa di realmente tangibile e apprezzabile?
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11-03-2016, 16:35
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#14
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Banned
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: care a lot
Messaggi: 9,237
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
vabbè ma l'alternativa alla zona confort che è? un costante mettersi alla prova ok ma per ottenere cosa? per raccontarsi che nn si è nella zona confort? o per qualcosa di realmente tangibile e apprezzabile?
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io non pensavo a un mettersi alla prova o ad ottenere qualcosa di particolare, ma di imparare ad accettare quella sorta di agitazione che ti chiude lo stomaco e ti fa sentire sulle spine e che di certo non la provi quando te ne torni a casa tutte le sere e ti sbatti sul divano a guardare la tv o a leggere. eppure quello rimane il mio desiderio principale.
sono la prima a fuggire a quella sensazione, che non è solo disagio ma è anche emozione o attesa, cerco di mettermi in meno situazioni che mi facciano sentire così, perchè associo tutto quello che mi fa uscire dalla tranquillità a un disagio. ma non penso sia un bene.
la cosa tangibile ed apprezzabile è provare qualcosa, andare oltre alle paure e sentirsi in vita invece di tendere verso quella voglia di dimenticarsi di essere al mondo.
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11-03-2016, 16:40
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
io non pensavo a un mettersi alla prova o ad ottenere qualcosa di particolare, ma di imparare ad accettare quella sorta di agitazione che ti chiude lo stomaco e ti fa sentire sulle spine e che di certo non la provi quando te ne torni a casa tutte le sere e ti sbatti sul divano a guardare la tv o a leggere. eppure quello rimane il mio desiderio principale.
sono la prima a fuggire a quella sensazione, che non è solo disagio ma è anche emozione o attesa, cerco di mettermi in meno situazioni che mi facciano sentire così, perchè associo tutto quello che mi fa uscire dalla tranquillità a un disagio. ma non penso sia un bene.
la cosa tangibile ed apprezzabile è provare qualcosa, andare oltre alle paure e sentirsi in vita invece di tendere verso quella voglia di dimenticarsi di essere al mondo.
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eh lo so , sarebbe quasi cambiare personalità , almeno credo ma nn so boh io pure rincorro la zona confort , c'era un periodo che " amavo " il brivido è durato poco lol .
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11-03-2016, 16:50
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#16
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,599
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Quote:
Originariamente inviata da She
Per avere amicizie bisogna sbattersi e io non ho voglia nemmeno di alzarmi dal letto quindi si può capire la mia disponibilità .
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Condivido.
Alla soglia dei 40 anni ormai sono così, non ho voglia di conoscere gente di cui non me ne frega niente e a cui non interessa niente di me. Delle volte penso che ormai sia andata così, il mondo è andato avanti e io sono rimasta indietro.
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11-03-2016, 17:14
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
la cosa tangibile ed apprezzabile è provare qualcosa, andare oltre alle paure e sentirsi in vita invece di tendere verso quella voglia di dimenticarsi di essere al mondo.
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sì ma con furbizia, o perlomeno con un minimo di buonsenso, non per criticare certe cose lette nel forum, ma se sei muto è anche assurdo avere come obbiettivo quello di vincere sanremo -_-
comincia ad imparare il linguaggio dei segni, poi si vedrà...
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11-03-2016, 17:52
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#18
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Intermedio
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Abruzzo-PE
Messaggi: 153
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Io anche se sto con gli altri mi sento comunque solo, non riesco a parlare di ciò che vorrei quasi mai ed è sempre tutto sarcastico ciò che si dice nelle conversazioni, o se non tutto allora quasi... Che poi onestamente se ci sapessi fare non ne sono sicuro ma magari piacerebbe anche a me scherzare e fare il simpatico, ma non riesco... Non ho umorismo o in teoria ce l'avrei, battute intelligenti vengono in mente anche a me di tanto in tanto, ma la timidezza non mi permette di farne uso, e specie alla mia età è un problemone, non mi permette di socializzare
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11-03-2016, 18:02
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#19
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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Cara mia, chiunque abbia conosciuto me lo ha messo in culo, ormai per quanto mi sento solo ho perso qualsiasi interesse/fiducia nel prossimo.
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11-03-2016, 18:59
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#20
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: Provincia di Roma
Messaggi: 585
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
E mi spiego che stanno così perchè con lei ho sempre portato avanti una persona che non sono io, un personaggio impostato e soprattutto poco spontaneo che mi scoccia molto dover costruire. Sono stanca di questo. Vorrei poter essere spontanea e non sentirmi costretta in una maschera in cui, per altro, mi sono costretta io.
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Hai descritto me, in pratica, con la differenza che la mia maschera è l'opposto della tua, ma alla fin fine è pur sempre una maschera, che se anche mi ha permesso di fare esperienze che una volta solo sognavo, mi ha anche impedito di costruire rapporti profondi e duraturi, ma quasi tutti superficiali; ecco perchè non ho avuto alcuna voglia di mantenerli.
Quote:
Originariamente inviata da Abuela
Anche se la tranquillità mi convinco sempre più sia il male, un rimanere in una zona comfort che ti soffoca lentamente finchè non ci crepi sotto senza accorgertene, o impazzisci.
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Concordo in pieno.
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