Anche io trovo molte difficoltà a comunicare le mie sofferenze agli altri. O meglio: da un lato cado spesso nella tentazione di autocommiserarmi, di cercare (inutilmente) la compassione altrui. E tuttavia senza dire mai la piena verità, svelando solo la punta dell'iceberg dei miei problemi.
E questo perché ho scioccamente paura di perdere quei pochi amici che ho (sono praticamente tre, li conto sulle dita di una mano). E' risaputo che la gente, di norma, non è interessata ai problemi altrui, si preoccupa principalmente dei propri e preferisce sfogarsi che ascoltare. O almeno questa è la sensazione che ho tratto dai rapporti che ho avuto con il mondo.
Magari ti ascoltano per un po', poi cercano di cambiare discorso. Sono rarissime le persone con le quali sono riuscito ad aprire il mio cuore. E questo mi ha fatto pensare che l'umanità sia condannata ad una miserabile incomunicabilità, quando forse sarebbe bastato cercare un po' più lontano dal mio naso per trovare persone di valore.
In ogni caso, io mi sforzo di apparire sempre il più possibile solare, scherzoso e sorridente con quei pochi amici che mi ritrovo, proprio per non perderli, per fare in modo che loro "apprezzino" il tempo che passano con me, anziché doversi sorbire le gnole di un depresso. E così spesso sono costretto ad indossare una maschera, a fingere che vada tutto bene quando dentro me si scatena l'inferno ... il che è piuttosto inquietante ed angosciante.
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