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16-10-2018, 20:04
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 580
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Me lo chiedo da un po osservando i miei nipoti. Loro sin da piccoli sono stati abituati ad uscire, fanno viaggi, i loro genitori li portano sempre in giro, dai parenti, dagli amici ecc.. Insomma non sono mai in casa. Io al contrario da piccolo ero sempre chiuso in casa, mio padre era ed è una figura totalmente assente nella mia vita, mia madre l'ho sempre vista come una donna stanca dal lavoro e dalla vita.. E ci teneva a me e mia sorella sempre chiusi in casa, ho passato un'intera infanzia tra 4 mura, al massimo andavamo al mare qualche giorno d'estate mentre i miei compagni di scuola viaggiavano per il mondo. Ora sia io che mia sorella abbiamo più o meno gli stessi problemi tra timidezza e fobie varie, lei gli ha "risolti" trovando sempre ragazzi super estro (anche decisamente più brutti di lei). Casa per me è stato un luogo sicuro in cui sentirmi al riparo per tanti anni e lo è tutt'ora, già verso i 10 anni ricordo che volevo rimanere a casa ed evitare di fare anche le uscite obbligate tipo andare dal medico ecc.. Ero completamente spaventato dalle altre persone e andavo totalmente nel panico già allora. Forse se fossi stato abituato sin da piccolo a stare con gli altri, avrei avuto meno difficoltà.
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16-10-2018, 20:08
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,316
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I miei hanno cercato fin da piccolo ad abituarmi alla socialità, letteralmente costringendomi e obbligandomi ad affrontare qualunque situazione sociale: campeggi estivi, colonie marine, attività extrascolastiche, attività sportive, eccetera eccetera.
Sin da piccolo ho sempre odiato tutte queste attività, le odiavo e ne avevo paura, cercavo di evitarle il più possibile e chiudermi nella mia stanza, e se i rapporti coi genitori non sono stati mai sereni è stato anche a causa di ciò.
I risultati, inoltre, non si sono visti. Appena ho raggiunto l'età sufficiente per far sentire la mia voce ho abbandonato qualunque attività sociale, e ora vivo una vita da hikikomori.
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16-10-2018, 20:46
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#3
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,704
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Considerazione che ho fatto anch'io anni fa.....anche se, a dire il vero durante le vacanze estive i miei familiari dalla fine delle scuole elementari fino al liceo mi hanno sempre portato in giro....ma nel periodo invernale non è che uscissi chissà quanto anche perchè allora vivevo con i nonni.
Poi cmq ho capito che rivangare il passato sarebbe stato solo un ulteriore ostacolo a quello che avrei potuto fare nel presente (quello che era stato era stato).....e che ormai adulto e pur da tanto tempo era solo mia la responsabilità delle mie azioni o inazioni, non certo dall'educazione che avevo ricevuto da bambino o adolescente.
Ce ne ho messo di tempo...perchè solo attorno ai 40 mi sono dato una mossa e ho iniziato a uscire di più e andare in posti nuovi...a volte con altre persone a volte da solo. Le difficoltà come in tutte le cose sono all'inizio...poi pan piano ci si abitua.
Meglio però cercare di farlo prima possibile per non sprecare anni che non torneranno più...
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16-10-2018, 23:36
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,073
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io sono stato educato alla socialità. niente di estremo come oggi che fanno 1000 cose, negli anni 70-80 i bambini facevano una vita più tranquilla, però i miei mi facevano uscire regolarmente con gli amichetti, frequentavo i cugini, sono andato all'asilo a 3 anni, ma ciò non è servito a rimanere da adulto una persona socievole. Anche la genetica pesa. Mi ricordo che già intorno ai 7-8 anni non volevo andare alle feste a casa perché mi annoiavo e mi prendevano in giro.
Nonostante ciò ho avuto un'infanzia serena, si andava in villa a giocare, dai cugini, c'era bim bum bam, problemi economici non c'erano, litigi tra genitori nemmeno.. si vede che è destino. un giorno scopriranno che abbiamo una proteina codificata da un gene che scatena l'asocialità.
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Ultima modifica di Keith; 16-10-2018 a 23:40.
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16-10-2018, 23:51
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,729
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Bisogna educare i figli in modo che credano nei loro mezzi e alla sicurezza in sé stessi. Buttare gente nella mischia e punzecchiarla con un bastone dicendogli "dai, fai la tua cosa", serve davvero a poco, per alcuni può essere davvero nocivo.
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16-10-2018, 23:52
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 911
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Non lo so. Personalmente non credo che mi sarebbe servito a niente
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20-10-2018, 11:18
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#7
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Avanzato
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 329
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Quote:
Originariamente inviata da Nagato
Me lo chiedo da un po osservando i miei nipoti. Loro sin da piccoli sono stati abituati ad uscire, fanno viaggi, i loro genitori li portano sempre in giro, dai parenti, dagli amici ecc.. Insomma non sono mai in casa. Io al contrario da piccolo ero sempre chiuso in casa, mio padre era ed è una figura totalmente assente nella mia vita, mia madre l'ho sempre vista come una donna stanca dal lavoro e dalla vita.. E ci teneva a me e mia sorella sempre chiusi in casa, ho passato un'intera infanzia tra 4 mura, al massimo andavamo al mare qualche giorno d'estate mentre i miei compagni di scuola viaggiavano per il mondo. Ora sia io che mia sorella abbiamo più o meno gli stessi problemi tra timidezza e fobie varie, lei gli ha "risolti" trovando sempre ragazzi super estro (anche decisamente più brutti di lei). Casa per me è stato un luogo sicuro in cui sentirmi al riparo per tanti anni e lo è tutt'ora, già verso i 10 anni ricordo che volevo rimanere a casa ed evitare di fare anche le uscite obbligate tipo andare dal medico ecc.. Ero completamente spaventato dalle altre persone e andavo totalmente nel panico già allora. Forse se fossi stato abituato sin da piccolo a stare con gli altri, avrei avuto meno difficoltà.
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Non so cosa pensare. I miei genitori non mi hanno insegnato a stare al mondo (comportamento, vestiti, sfera emotiva, affetto...). Affrontavano la maggior parte delle cose con omertà, con rabbia, oppure costringendomi a forza a uscire, poi non importa se gli altri ragazzini mi stavano sul c****, io non spiaccicavo parola. I traumi che ho avuto in quelle occasioni li so solo io.
Mi dicevano anche solo "staccati dal computer, vai in cortile e stacci". Ok. Cosa posso fare da solo in un cortile con 5 macchine parcheggiate? Vai a saperlo.
Mi verrebbe da dire che l'indole è innata e che al massimo si può mitigarla.
Forse i loro tentativi di farmi diventare diverso sono stati troppo maldestri per essere fonte di giudizio.
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20-10-2018, 11:50
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Senza dubbio è una cosa importante.
E se anche non si sta sempre in casa, ciò che conta è l'atteggiamento con cui i genitori fanno queste cose, che poi è qualcosa che difficilmente si può tenere a freno solo perché ci sono dei bambini a cui dare l'esempio.
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20-10-2018, 15:17
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Su di me hanno influito sicuramente casini in famiglia. Gia a 7/8 ricordo disagio ad interagire come facevano invece senza problemi i miei coetanei. Quando vedi casini in casa non è facile essere sereno fuori fra la gente, non ti viene voglia di ridere e scherzare. Ovviamente parlo di casini, non di stupide e innocue discussioni come in ogni casa. Al di la di questi discorsi, non sono mai stato in grado di essere a mio agio in situazioni sociali, men che meno di saperci fare con le ragazze, ancora meno di avere una relazione. E se tutte queste cose non le hai tu naturalmente e spontaneamente la vedo dura trovarle in età adulta, dopo i 40 anni
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22-10-2018, 11:25
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#10
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Esperto
Qui dal: Apr 2018
Messaggi: 662
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fondamentale direi, io ho avuto genitori perfetti ma che non mi hanno mai educato alla socialità e quelle poche volte che c'erano contatti erano con gente molto più grande e mai con bambini della mia età, quelli li frequentavo solo a scuola sin dall'asilo, uscite sociali quali attività sportive assenti, mi ci iscrivevano ma ai primi capricci mi ritiravano così ero contento ma con la mente di adesso vorrei che non lo avessero fatto
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22-10-2018, 12:00
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#11
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Bologna - Modena
Messaggi: 3,681
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Quote:
Originariamente inviata da Ogard
Bisogna educare i figli in modo che credano nei loro mezzi e alla sicurezza in sé stessi. Buttare gente nella mischia e punzecchiarla con un bastone dicendogli "dai, fai la tua cosa", serve davvero a poco, per alcuni può essere davvero nocivo.
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Pienamente d accordo!! Sin da bambino per me le uscite erano un qualcosa di negativo.. "forzare" la socialità è stato decisamente controproducente.. Delle due bisognerebbe capire il perché già da bimbi non si volesse uscire e lavorare su quello.. Cosa che i miei genitori non hanno fatto ma non gliene faccio una colpa.. Non credo che al loro posto avrei fatto di meglio.
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22-10-2018, 13:55
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#12
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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Sono stata educata alla socialita ma penso che questo e stato un po stancante . Alla prima occasione mi sono allontanata ma forse mi il mio cervello e iniziato a funzionare diversamente o semplicemente c,era qualcos altro da imparare prima di passare alla socialita. Non riesco a capire. Se avessi un giorno un figlio timido non saprei che aproccio utilizare sinceramente.
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Ultima modifica di cancellato13248; 22-10-2018 a 14:05.
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22-10-2018, 16:24
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#13
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,822
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i miei hanno avuto problemi di incompatibilità con chiunque abbiano conosciuto, anche con i pochissimi amici di famiglia i rapporti si sono sempre guastati, la responsabilità è di mio padre.
non ho mai svolto attività extrascolastiche, in estate le famiglie dei miei compagni di classe si organizzavano per passare le vacanze insieme mentre io passavo l'estate senza vedere nessuno, i genitori degli altri bambini si frequentavano abitualmente mentre i miei si sono sempre autoemarginati.
insomma sono cresciuta in una famiglia asociale e i risultati si vedono.
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22-10-2018, 16:44
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,055
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I miei genitori son sempre stati persone non socialissime. Mio padre per lavoro lo è e gli viene molto bene, mia madre ha sempre avuto poche amicizie ed è sempre stata una solitaria. Entrambi non uscivano quasi mai, le serate a casa erano davanti alla tv dopo cena.
Son cresciuta in modo abbastanza solitario, libri e film, pochi amichetti e solo se li desideravo io. Nessuna imposizione.
Ricordo solo un episodio in tal senso.
Eravamo in un villaggio vacanze ( ci andavamo ogni estate con la mia famiglia ) e i miei decisero di iscrivermi al miniclub ( avrò avuto sui 10 anni ), quindi il primo giorno di vacanza mi portarono li e mi lasciarono con bambini estranei.
Fu una giornata infinita, piena di disagio. Ero in vacanza e avrei voluto stare con la mia famiglia, invece ero li con bambini a far cose che non ero abituata a fare forzatamente ( giochi, corse, mangiare in mensa tutti insieme ).
Alla fine della giornata finsi di non stare poco bene, e con questa scusa il secondo giorno lo passai interamente in camera, da sola. ( a rileggere It, lo ricordo ancora).
Avrei passato volentieri l'intera vacanza in camera piuttosto che ancora in quell'ambiente disagevole per me.
I miei capirono l'antifona, e dal giorno dopo non mi chiesero più del miniclub e tutto filò liscio.
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