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Vecchio Ieri, 06:25   #1
Esperto
L'avatar di Sasuke
 

https://it.wikipedia.org/wiki/Desens...ne_sistematica

Cosa ne pensate di questo metodo? Io sostengo che con la pratica si può fare tutto, magari non al meglio e lentamente ma a meno di gravi problemi fisici penso che per esempio si può imparare una lingua o praticare uno sport, o ottenere un titolo di studio, ma in questo caso secondo me non funziona, almeno per me il problema è sempre esistito anche se col tempo si è aggravato ma credo che non mi abituerò mai ad espormi, qualcuno è stato indirizzato a questa pratica dallo psicanalista? Se si avete avuto risultati positivi?

https://it.wikipedia.org/wiki/Desens...ne_sistematica
Vecchio Ieri, 09:41   #2
Esperto
L'avatar di Trinacria
 

Credo che possa avere senso, almeno a livello teorico. Può essere un modo per abituarsi gradualmente a qualcosa che ci fa paura. Se ho paura di parlare in pubblico, la prima volta dico solo "Buongiorno", la seconda aggiungo un "Come va?" e man mano, vedendo che non avviene nessuna tragedia, aggiungo sempre più roba fino a farla diventare quasi un'abitudine consolidata.
Credo però che sia molto complicato da fare da soli. Ci deve essere qualcuno che ti segua e che riesca a crearti la situazione ottimale e magari che ti dia anche una spintarella. Ci vuole sicuramente tanta forza di volontà per farlo.
Vecchio Ieri, 09:45   #3
Esperto
L'avatar di Unspecified
 

Con me, per la fobia sociale, non ha mai funzionato.
Sto dando un'ultima chance a una nuova accoppiata psichiatra + psicoterapeuta, quest'ultimo è d'accordo con l'approccio graduale. Vedrò come andrà, altrimenti mi arrenderò.

Ultima modifica di Unspecified; Ieri a 09:48.
Vecchio Ieri, 10:27   #4
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

Quote:
Originariamente inviata da Sasuke Visualizza il messaggio
https://it.wikipedia.org/wiki/Desens...ne_sistematica

Cosa ne pensate di questo metodo? Io sostengo che con la pratica si può fare tutto, magari non al meglio e lentamente ma a meno di gravi problemi fisici penso che per esempio si può imparare una lingua o praticare uno sport, o ottenere un titolo di studio, ma in questo caso secondo me non funziona, almeno per me il problema è sempre esistito anche se col tempo si è aggravato ma credo che non mi abituerò mai ad espormi, qualcuno è stato indirizzato a questa pratica dallo psicanalista? Se si avete avuto risultati positivi?

https://it.wikipedia.org/wiki/Desens...ne_sistematica
grande Sasuke, finalmente si pubblicano thread davvero a tema con la fobia sociale!
Ringraziamenti da
Sasuke (Ieri)
Vecchio Ieri, 17:00   #5
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

L'ho già detto diverse volte sul forum, ma con me funziona.
Al massimo l'unico limite è che funziona lentamente, ci metto parecchio tempo a trovarmi a mio agio con le situazioni ansiogene o bloccanti.
Poi c'è anche il problema che, se non smetto di frequentare le situazioni, tendo a regredire molto facilmente e ogni volta è un po' come ripartire da capo.
Ringraziamenti da
Sasuke (Ieri)
Vecchio Ieri, 17:43   #6
Esperto
L'avatar di Maffo
 

Puoi provare, il problema è essere costanti
Vecchio Ieri, 22:27   #7
Esperto
 

Secondo me più di tanto non funziona, il carattere di una persona è quello e non può essere modificato.
Io alcune volte ho provato a sforzarmi (perché quasi costretto) di partecipare a situazioni in cui mi sentivo a disagio, ma non è servito praticamente a nulla, la volta dopo le preoccupazioni tornavano ed era uguale a prima...
Vecchio Ieri, 22:43   #8
Esperto
 

Il grosso limite dell'esposizione graduale, secondo me, è che nel caso della fobia sociale, la gradualità non è sempre possibile. Può essere utile per chi é giovane, chiuso in casa senza particolari esperienze traumatiche e con persone di supporto, famigliari e specialisti che supervisionano.
Allora il ragazzo può dedicarsi ad esporsi in modo graduale e controllato. Se uno invece si trova in situazioni dove è impossibile andare per gradi perché l'esposizione non può essere controllata, non si può fare.
Posso espormi gradualmente alla guida dell'elicottero, un giorno lo guardo, il giorno dopo lo tocco, il terzo giorno mi ci siedo, il quarto provo i comandi e dopo tot giorni volo. E non è nemmeno detto che vada a rischio zero.
Con la socialità è ben più complesso. Nasciamo e siamo già in un primo contesto sociale , la diagnosi arriva quando socialmente abbiamo già esperienze non graduali, non controllate e relativi traumi. E dopo, non è detto si possa ripartire da zero senza interferenze.

Comunque se possibile, o se la fs è limitata a situazioni a cui è possibile esporsi in modo controllato e graduale, è da provare, ma meglio essere seguiti.
Sugli esiti non so dire.
Per la mia opinione (non supportata da nulla), l'obiettivo non deve essere il massimo, l'estremo opposto di come si è. Deve essere una roba abbordabile. Certe cose troppo "estreme" per la propria situazione emotiva, va accettato che non si
potranno mai arrivare a fare.
Vecchio Oggi, 02:33   #9
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Concordo con Claire
Vecchio Oggi, 06:21   #10
Esperto
L'avatar di varykino
 

Secondo me basta mettere le mani avanti ed essere pessimista , cioè parti col pensiero che sarà un disastro la cosa che andrai a fare , un completo disastro , nn devi aspettarti nulla di buono e se sei abbastanza pessimista , t accontenterai del risultato che avrai ,che in linea teorica nn dovrebbe essere peggio della catastrofe immaginata
Vecchio Oggi, 06:43   #11
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
Secondo me basta mettere le mani avanti ed essere pessimista , cioè parti col pensiero che sarà un disastro la cosa che andrai a fare , un completo disastro , nn devi aspettarti nulla di buono e se sei abbastanza pessimista , t accontenterai del risultato che avrai ,che in linea teorica nn dovrebbe essere peggio della catastrofe immaginata
Questa è un'ottima strategia.
Ha anche un nome in psicologia che non ricordo.
In genere.


Poi ci sono le eccezioni: io, che mi immagino lo scenario peggiore possibile ...poi invece succede di peggio di quello che ho pensato la vita ha molta fantasia, arriva sempre oltre
Ringraziamenti da
varykino (Oggi)
Vecchio Oggi, 07:46   #12
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da Trinacria Visualizza il messaggio
Credo che possa avere senso, almeno a livello teorico. Può essere un modo per abituarsi gradualmente a qualcosa che ci fa paura. Se ho paura di parlare in pubblico, la prima volta dico solo "Buongiorno", la seconda aggiungo un "Come va?" e man mano, vedendo che non avviene nessuna tragedia, aggiungo sempre più roba fino a farla diventare quasi un'abitudine consolidata.
Credo però che sia molto complicato da fare da soli. Ci deve essere qualcuno che ti segua e che riesca a crearti la situazione ottimale e magari che ti dia anche una spintarella. Ci vuole sicuramente tanta forza di volontà per farlo.
Ma perché uno ha paura di parlare in pubblico?
Dal motivo si valuta se è possibile sbloccarsi, migliorare oppure se non si risolverà nulla.
Io ho paura di parlare in pubblico perché sono comunicativamente pigro, ma probabilmente sono un pigro secondario, cioè sono dispendioso nell' eloquio.
Parlare in pubblico mi costringe a non sbagliare, a farmi capire, a non impappinarmi, a esporre con ordine un concetto quando la mia mente non conosce l' ordine.
Con queste condizioni, parlare in pubblico sarà sempre uno stress, esposizione o meno. Come sono stressanti alcune azioni che faccio sempre, ma mi piacciono.
Vecchio Oggi, 07:55   #13
Esperto
L'avatar di varykino
 

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Ma perché uno ha paura di parlare in pubblico?
Dal motivo si valuta se è possibile sbloccarsi, migliorare oppure se non si risolverà nulla.
Io ho paura di parlare in pubblico perché sono comunicativamente pigro, ma probabilmente sono un pigro secondario, cioè sono dispendioso nell' eloquio.
Parlare in pubblico mi costringe a non sbagliare, a farmi capire, a non impappinarmi, a esporre con ordine un concetto quando la mia mente non conosce l' ordine.
Con queste condizioni, parlare in pubblico sarà sempre uno stress, esposizione o meno. Come sono stressanti alcune azioni che faccio sempre, ma mi piacciono.
si ma il reale motivo della paura è sempre per colpa degli altri , ti fai problemi se ti impappini nn perchè ti impappini , ma perchè pensi che fai una brutta figura rispetto agli altri ..... in genere la paura viene se uno sovrastima qualcosa , tipo ho paura dei cani perchè so tutti aggressivi incazzati mozzicano etc.... quando in realtà esistono delle "merdine" buone che nn mozzicano .... solo che la paura ti fa vedere i cani come tutti uguali ..... uno dovrebbe fare un discorso razionale riguardo al prossimo e farlo scendere dal piedistallo , c è un discorso in mezzo alla gente? io nn sto li a servire il pubblico e nn sono costretto a piacere al pubblico o ad accontentarlo , io faccio il mio discorso , mi impappino e se nn piace so cazzi loro non miei .... ok so tutte cose difficili da fare , nn dico sia facile ma il meccanismo secondo me è quello , diciamo l errore che scatena il tutto è che uno mitizza il prossimo , e questo avviene anche perchè uno ha una bassa autostima . ma secondo me uno nn dovrebbe lavorare sull autostima , dovrebbe smontare quella del prossimo , almeno la proiezione che si ha in testa del prossimo , sicuramente è piu facile che lavorare sull autostima

Ultima modifica di varykino; Oggi a 08:00.
Vecchio Oggi, 08:02   #14
Esperto
 

Lavorare sulle cause delle fobie è dura specialmente se sono radicate, risiedono nell'inconscio, si sono formate spesso nei primi anni di vita per ragioni famigliari/ ambientali/ traumatiche. Bisognerebbe almeno lavorarci subito, sul bambino, invece si va a terapia a over 30 anni dopo aver accumulato altre "esposizioni non controllate"/ traumi/cose varie che aggravano e ciaone la terapia e benvenuti ansiolitici.
Vecchio Oggi, 08:14   #15
Esperto
L'avatar di varykino
 

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Lavorare sulle cause delle fobie è dura specialmente se sono radicate, risiedono nell'inconscio, si sono formate spesso nei primi anni di vita per ragioni famigliari/ ambientali/ traumatiche. Bisognerebbe almeno lavorarci subito, sul bambino, invece si va a terapia a over 30 anni dopo aver accumulato altre "esposizioni non controllate"/ traumi/cose varie che aggravano e ciaone la terapia e benvenuti ansiolitici.
si ovvio poi ci so tanti motivi e tanti traumi che innescano paure , nn è che è tutto uguale ...... però sto periodo qua in particolare , dei social , dell esposizione , nn dico sia per tutti cosi però una buona percentuale delle fobie è innescata da sto bisogno di piacere a tutti , sto bisogno di feedback dal prossimo , so meccanismi nocivi che sono caratteristici della società contemporanea ..... poi ovvio c è di tutto , chi ha fobie per maltrattamenti , abusi etc.. nn rientra in questi casi ..... però anche per questi la società per come s è sviluppata nn li aiuta di certo .... te dici vabbè dove vuoi arrivà? eh niente che fa tutto schifo XD
Vecchio Oggi, 08:23   #16
Esperto
 

La fobia è proprio fobia, è fisica, scatena attacco di panico quando l'esposizione è estrema.
Altre cose possono essere il disagio, il fastidio, la poca attitudine a fare qualcosa, anche il fatto che non piacciano cose che dovrebbero piacere, e queste robe possono avere i loro motivi psicologico certamente.
Ma la fobia è proprio tale. Se si ha un forte disturbo d'ansia , che siano presenti fobie è abbastanza "normale", c'è proprio una disregoloazione delle emozioni, l'amigdala scassata che fa vivere in stato di allerta, e bisogna dire grazie genitori
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