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12-07-2013, 12:21
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 207
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Dopo un momento di grosso malumore, in cui non mi andava di fare più niente delle normali attività che normalmente mi piacciono, e dopo essermi ripreso ( grazie a due amici che semplicemente scambiando due chiacchiere con me mi hanno distolto il pensiero dal loop in cui era immerso ) ho cominciato a provare e voglio continuare a provare questo esperimento.
Voglio provare ad agire "come se".
Mi sento triste? Allora faccio le mie cose come se non lo fossi. Non è un trucco per cancellare la tristezza. La tristezza c'è, ma io mi impongo e mi sforzo di fare le cose pensando a fare le cose.
Mi sento depresso? Idem. Alla tristezza e alla depressione ci penso poi.
Devo dire che nelle due occasioni in cui l'ho usato, alla fine l'umore non è migliorato di tantissimo, ed è stato molto altalenante durante tutta la durata dell'esperimento. Tuttavia, ci sono stati dei momenti in cui sono stato bene mentre ero dedicato alle attività ( e ovviamente i momenti in cui stavo male erano quelli in cui non stavo facendo niente e la testa prendeva le sue vie ). Credo tuttavia che mi servirà, perché comunque alla fine, resta la soddisfazione delle attività svolte, che altrimenti non avrei compiuto nell'attesa di aver risolto il mio problema. E ho intrapreso questa esperimento usando uno spirito sportivo/guerriero. Andare avanti nonostante il dolore.
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12-07-2013, 13:09
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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ottimo metodo, potrebbe funzionare
l'azione spesso alleggerisce il pensiero, lo rende più agile e meno ingolfato
e poi anche gli estro fanno così, se son depressi mangiano il gelato
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12-07-2013, 15:08
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 1,102
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Mi sembra un buon metodo, ma non deve essere facile applicarlo quando manca lo spirito sportivo/guerriero di cui parlavi.
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12-07-2013, 16:09
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#4
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Intermedio
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 207
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Boh, sicuramente incontrerò delle difficoltà, questo è chiaro. Ma l'abituarsi a lavorare in condizioni di dolore che conta. Dare un po meno riflettori a quanto sentiamo dentro. Si, ok, stiamo male da cani. La sentiamo tutti quell'amalgama di sentimenti che ci fa stare abbacchiati. E qualche volta si può restare col proprio dolore e struggimenti, soli con la propria sofferenza, senza fare niente. Però io sono stato colto dall'evidenza che man mano che passavo tempo a pensare al fatto che stavo male, il tempo comunque passava e io non stavo facendo niente. E allora ok, sto male, ma almeno provo a fare qualcosa. Magari starò ancora male, ma almeno vivo. Convivo col dolore. Arriverà il momento in cui avrò qualcuno che mi capisce e starà ad ascoltare le mie pippe mentali e il mio dolore, e allora sarò consolato. Ma nel frattempo, provo ad andare avanti. Riconosco che ho delle qualità, riconosco che posso imparare ancora tante cose, riconosco che posso usare il tempo per fare delle cose, pasticciare e anche crescere sotto qualche aspetto. E allora lo faccio. Fanculo il dolore, che si faccia compagnia da solo, io voglio impiegare il tempo per fare altro.
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12-07-2013, 17:19
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#5
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Principiante
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Mantova
Messaggi: 34
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Quote:
Originariamente inviata da Datagram
Boh, sicuramente incontrerò delle difficoltà, questo è chiaro. Ma l'abituarsi a lavorare in condizioni di dolore che conta. Dare un po meno riflettori a quanto sentiamo dentro. Si, ok, stiamo male da cani. La sentiamo tutti quell'amalgama di sentimenti che ci fa stare abbacchiati. E qualche volta si può restare col proprio dolore e struggimenti, soli con la propria sofferenza, senza fare niente. Però io sono stato colto dall'evidenza che man mano che passavo tempo a pensare al fatto che stavo male, il tempo comunque passava e io non stavo facendo niente. E allora ok, sto male, ma almeno provo a fare qualcosa. Magari starò ancora male, ma almeno vivo. Convivo col dolore. Arriverà il momento in cui avrò qualcuno che mi capisce e starà ad ascoltare le mie pippe mentali e il mio dolore, e allora sarò consolato. Ma nel frattempo, provo ad andare avanti. Riconosco che ho delle qualità, riconosco che posso imparare ancora tante cose, riconosco che posso usare il tempo per fare delle cose, pasticciare e anche crescere sotto qualche aspetto. E allora lo faccio. Fanculo il dolore, che si faccia compagnia da solo, io voglio impiegare il tempo per fare altro.
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Grande! Lanciatissimo!!!! Complimenti! Ti darei un consiglio, fregatene di come potrebbe sembrare "da fuori", renditi conto che ogni passo che fai per te è una grande conquista! Obiettivamente, lo spirito e la forza di volontà potrebbero affievolirsi (a me succede spessissimo), ma tante volte il pensiero "quell'altra volta ce l'ho fatta!" è una valida spinta a rifarlo, magari pure meglio!!
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14-07-2013, 10:43
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#6
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Intermedio
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 207
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Ti ringrazio per l'incoraggiamento! Ce la metterò tutta, per ora sto reggendo, nel complesso non mi sento mai al 100%, ma almeno ho una cosa concreta a cui guardare, le cose che faccio, e quelle quantomeno sono oggettive, mi fanno sentire di non essere inutile.
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14-07-2013, 11:17
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#7
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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già provato, funziona a breve termine, poi però se non risolvi i tuoi problemi ritorni punt'accapo.
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14-07-2013, 11:19
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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aggiungo: è provante.
Ero arrivato al punto di un'inserimento sociale invidiabile, pieno di amici, tante persone che mi chiedevano di uscire dal dovermi tenere un'agenda, conoscevo sempre persone nuove.
Questo succedeva a gennaio/marzo di quest'anno.
E' stato tra i periodi più divertenti della mia vita.
Ma non sono riuscito a capitalizzare l'entusiasmo, a trovare l'energia per continuare.
D'un tratto mi sono scoperto esaurito.
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14-07-2013, 12:24
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#9
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
E' provante di cosa?
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provante nel senso di stancante
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14-07-2013, 14:50
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#10
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Intermedio
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 207
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Interessante considerazione Marco.
Immagino che il tipo di stanchezza che tu intendi non sia la classica stanchezza fisica di aver fatto un qualche tipo di lavoro.
Come la descriveresti tu?
Io sto cominciando a pensare che tutta l'energia che dovrei avere ogni giorno per fare le cose che mi passano per la testa, la ricarico ( normalmente ) con una bella dormita.
Se noto che mi manca l'energia per fare le cose è perché questa viene consumata in un qualche tipo di conflitto interno ( come quando il PC prende qualche virus che occupa risorse di calcolo e fa diventare il PC più lento )
Con questa metafora, mi rendo conto che il modo per uscirne è eliminare la causa, il virus, cosa che dovrebbe risolversi andando da uno psicologo.
Un'altra opportunità, che è quella che sto valutando adesso, è quella di provare ad agire "come se", come se non avessi dei motivi che mi fanno stare triste. Ok, ce li ho, ma intanto agisco. Non li ignoro, non li respingo ( finirei per alimentarli ), ma agisco sapendo di essere giù, di essere triste, di essere irritato.
Agirò con minor efficacia, peggio di quando sono al top, ma quantomeno non sto continuamente a guardare cosa non va in me, ma rivolgo il mio sguardo a qualcos'altro: in questo modo non continuo ad alimentare il pensiero negativo in me.
Poi cerco di segnarmi tutte le piccole soddisfazioni che ottengo in questo modo: la speranza è che poi, andandole a rileggere, mi servano come elemento di entusiasmo per quando invece sono più giù, come carica di motivazione.
Al momento voglio cimentarmi, non ho idea se e in che modo funzionerà, ma voglio provarci.
Non voglio però cadere nell'inganno di fare cose che proprio non voglio fare, se mi è chiaro il motivo razionale per cui non voglio farle. Una cosa è evitare per un morale non al top, una cosa è evitare per cose che non voglio proprio fare.
Citavo l'altro giorno l'esempio di andare in piscina con gli amici: in fondo avrei voluto andarci, ma un umore non bellissimo me lo impediva.
In altri casi, altre circostanze, come per esempio uscire con persone che non mi vanno a genio, questo non voglio farlo.
Molto spesso, a causa del mio carattere accomodante, mi trovo a dire di si in situazioni in cui invece vorrei dire di no. Ecco, in quei casi dirò di no. E questo dire di no secondo me va a rinforzare questo esperimento che sto facendo. Direi di si, per evitare la sensazione di disagio di dire di no. Invece io accetto di convivere col disagio, e dico di no, però faccio quello che è giusto.
Non so se se capisce, come ho intenzione di procedere...spero che poco alla volta l'influenza di questo virus si ridimensioni da sola.
Marco, hai provato qualche altra strategia utile che io potrei usare da integrare a questo mio esperimento?
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14-07-2013, 16:52
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#11
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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tutte piccole cose, respirazione, meditazione, cercare di concentrarmi nelle piccole azioni che sto facendo.
non risolvono, ma aiutano a tirare avanti specialmente nel momento iniziale, quando l'inerzia ti ancora all'evitamento e devi darti un calcio in culo.
la stanchezza è psicosomatica, si manifesta con forme di emicrania, deconcentrazione, dolori articolari alle ginocchia e alla schiena, difficoltà nell'andare a dormire (non nell'addormentarmi).
Quest'ultima alimenta un circolo vizioso.
E' come se arrivato a sera, mi salisse un'ansia per la giornata buttata, e dovessi trovare qualcosa che mi emozioni. La ricerca diventa compulsiva, e a volte arrivo alle 2, stanchissimo, ma insoddisfatto.
Considerando che la mia sveglia è puntata alle 6 / 6,30, puoi immaginarti con che entusiasmo poi riesca a vivere la giornata lavorativa.
Se stai facendo terapia il tuo esperimento è un'ottima cosa, dà del materiale importante al tuo terapista per aiutarti. Altrimenti, stai attento a non tirar troppo la corda. Concediti dei giorni ogni tanto di "sana evitanza", o almeno, è la variante dell'esperimento che vorrei ritentare, appena riesco a riavviare il motore e ripartire...
la metafora del virus è azzeccatissima.
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14-07-2013, 19:30
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#12
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Intermedio
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 207
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Grazie per le dritte, quella delle piccole azioni per iniziare di tanto in tanto la uso anche io, ma poi me ne dimentico e ricado nell'inerzia...
Capisco quello che dici, io ci sono passato: giornata improduttiva, la sera passata poi a girare su internet o a giocare, fino a crollare per sfinimento e/o sensi di colpa. Ogni tanto devo ritornare su questo aspetto della mia vita e revisionarlo. Non sono contrario a fare tardi la sera, ma a fare tardi restando in piedi per fare delle cazzate. Se facessi tardi la sera perché ho passato una bella serata con amici, chissenefrega se il giorno dopo sono un po' stanco ( basta che questa cosa non si ripeta tutte le sere, altrimenti sono fritto! )
Se invece faccio le 2 passando il tempo su Facebook, allora no, non va bene.
Io non sto facendo alcuna terapia. Semplicemente tengo un diario personale dove scrivo quello che mi capita, studio e provo dei metodi. Capisco che sarebbe molto più semplice andare da uno psicologo, ma per ora non ho voglia, anche perché, a parte il problema-donne, nel resto della vita ritengo di essere una persona assolutamente normale, magari un po' taciturna, ma me la cavo alla grande in molte attività.
E poi ho altre varie piccole tattiche per restare in forma: una passeggiata a piedi in centro il sabato mattina, con annessa colazione nei bar che preferisco, musica che mi carica, nuotare in piscina e dormite epiche da 10 ore che mi ricaricano le pile.
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