Jacksparrow

Come pazienti o accompagnatori di familiari vi sarà successo di andare in ospedale per periodi più o meno brevi.
Da fobici com'è stata la vostra esperienza?
È un luogo particolare che a me crea sempre disagio, sei "fuori dal mondo" solo in mezzo ad ammalati che soffrono.
Un encomio ai bravissimi dottori e infermieri (non sempre) che assistono e curano.

claire

A me dà rilassatezza e leggero comfort.Anche se ho paura di sangue ferite aghi e schifezze.

Pablo's way

E' una delle rare situazioni dove ho sentito vicinanza e solidarietà da persone sconosciute, a livelli difficili da raggiungere anche tra persone che si conoscono da tempo.

Probabilmente il fatto di star lì forzatamente insieme, il bisogno di distrarsi e tutto il contorno, favoriscono queste situazioni. Ovviamente non sempre è accaduto, ma spesso sì.

Efits

Oggi ho passato ore su ore in sala d'attesa al pronto soccorso, è un limbo in cui auguro a tutti di non finire mai.
L'attesa di una notizia che non arriva, il sentirsi ignorati da chi di competenza e completamente inutili di fronte al problema, il tutto circondati da altre anime in pena ciascuna con la propria croce.
Vicinanza, solidarietà, rilassatezza sono proprio gli ultimi termini che assocerei alla situazione.

no-body

Per lo piu' indifferenza, con desiderio di scappare
via. Solo accompagnatore;
che luoghi assurdi. Quando
vedo un sofferente grave vorrei tanto potergli
sparare un colpo in testa per farlo soffrire di meno.
Il mio pensiero sara' una specie di transfert sul malato.
Personalmente non ho fiducia dei medici, quelle
poche volte che mi hanno prescritto analisi
o medicine ho quasi sempre disobbedito. Sono
talmente pessimista sul prossimo quando sono
in gioco cose molto importanti, che non sento ragioni.
Fare di testa mia per ora ha sempre pagato.
Sono terrorizzato dall'idea che un giorno
mi diranno che devo fare un intervento chirurgico.
Meglio suicidarmi prima.

varykino

io ce so stato quando mi son rotto l omero scomposto e m han messo il fissatore esterno per 100 giorni quando avevo 16 anni , è stata l'esperienza più devastante che abbia mai avuto , nn tanto per l ospedale che era pure decente , anche la gente era brava , ma v assicuro che fare il " malato" è bruttissimo ..... mia madre mi dice sempre che ho cambiato carattere dopo quell esperienza , prima ero estrofigobullocasinaroottimistaspaccaculi , no nn cosi esagerato ma cmq ero un altra persona , dopo sono diventato un concentrato di pessimismo e morte, anche se raramente lo do a vedere in pubblico , lo maschero con ironia cinica spicciola

SoloUnaDonna

Ho fatto delle operazioni da bimba, niente di che, ma ho dovuto passare del tempo in ospedale.. fortuna che ero piccola e mi coccolavano tutti e quindi non l'ho vissuta male. Ora l'idea di essere inerme in ospedale mi terrorizza.
Per quanto riguarda le esperienze da emergenze/pronto soccorso/attesa per operazioni altrui sono forse anche peggio
Le visite pure le odio, si incontra sempre qualcuno di sbagliato.. pare che stan sempre tutti all'ospedale ._. e cmq anche solo il metterci piede mi mette ansia, poi odio i medici..

insomma si capisce che amo gli ospedali

Mike Patton

Fortunatamente non è mai successo nulla di grave. Una volta al pronto soccorso per un attacco di panico misto a tremendi sintomi rinconducibili al reflusso. Mi sono sentito rilassato. Infatti tornato a casa mi sono sentito di nuovo col malessere.

cancellato2824

Ricordo dei medici e degli infrmieri (sia uomini sia donne) str.nzi ma anche qualcuno bravo
Quando stai male sentirsi compresi/aiutati o disprezzati /derisi anche a parita' di tutto il resto fa un'enorme differenza, anche dal punto di vista non medico ma psicologico pesa sulla loro coscienza una grande responsabilita'

Ogard

Non mi piacciono gli ospedali, tutta quella puzza di vecchio mista ad alcol. Per fortuna sono stato ricoverato solo una volta e per una sciocchezza, sennò diventerei pazzo.

troll

di mio un solo ricovero per una fistola sacrococcigea e non ho avuto problemi.
per mia madre e mio padre c'è una gara a chi ci finisce più volte....

Noriko

Descrizione assolutamente condivisibile.

Winston_Smith

Anche a me è capitato due volte di recente, nulla di gravissimo per fortuna, ma le sensazioni sono state più o meno le stesse.

Noriko

Giusto, ogni esperienza è a sé. Ma la condivido pienamente per aver vissuto quei sentimenti che adesso come adesso sono più che mai presenti, viste le precarie condizioni della sanità italiana.

Spero di aver capito bene la tua precisazione

XL

Gli ospedali arredati in modo così asettico - soprattutto dove ci sono gli ammalati - con quel bianco dappertutto mi deprimono, non son tanto le malattie o i malati a farmi star male, è proprio il luogo così com'è pensato e costruito qua da noi che mi deprime. Anche un cimitero in fin dei conti sembra più vivo con i suoi viali ed alberi.

E. Scrooge

A me deprime un sacco; l'estetica degli ospedali è orribile; inoltre l'ambiente è impregnato dell'odore dei disinfettanti ed è incredibilmente claustrofobico. Io ho sempre pensato che un uomo dovrebbe morire lontano da un posto simile. Durante uno dei miei voli pindarici ho persino architettato una strategia per farla finita in caso di malattia terminale, proprio per evitare il ricovero. Mi fa anche abbastanza schifo a causa del fatto che lì molti danno valore ad una cosa che io stimo forse troppo poco, ossia la vita. Ogni volta che vedo un malato terminale elemosinare anche solo qualche secondo in più, mi viene voglia di piantargli in mano una rivoltella o una pillola di cianuro e di gridargli: "su, sii uomo, non mendicare ciò che non ti può più essere concesso, affronta l'eternità con coraggio". Se penso alla fine della mia vita mi immagino un taglio deciso, un evento drammatico ma forte, piuttosto che una lenta agonia da trascorrere in un posto orribile sotto l'effetto della morfina; mi pare una fine davvero poco dignitosa. Mi stupisce che gli altri non la pensino così.

sadsilversoul

Mi piace l'ospedale. Mi piace intanto esteticamente. Mi ci sento a casa. Mi sembra tutto più vero in ospedale, cadono tante maschere nella sofferenza. Non c'è spazio per le cazzate. Viene fuori il meglio e il peggio dalle persone, è intenso. Si è in continuo contatto con l'orrore e con la meraviglia. Mi piace concettualmente, mi piace vedere tutto l'impegno e la spesa per aiutare la gente, sconosciuti, spesso poveracci.

Usuaroo

Come le chiese mi mettono un gran sonno

Jacksparrow

Della mia breve esperienza , posso dire che almeno dalle mie parti e nel reparto dove facevo assistenza il personale era davvero premuroso e preparato come dovrebbe essere in teoria dapertutto.
Parecchie infermiere giovani e simpatiche , motivate forse per la giovane età o per la missione che devono svolgere assolutamente non facile con orari feriali , festivi e notturni.
Cmq si sta meglio fuori , per carità.