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23-11-2011, 10:16
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,202
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Quote:
Originariamente inviata da Nothing87
Ciao a tutti. Mi chiedevo se le esperienze tipicamente giovanili che molti qui, volenti o nolenti, non fanno, per quanto banali possano essere, in realtà degli insegnamenti li sanno dare. Venire a contatto con le più svariate tipologie di persone, sbagliare facendo delle cazzate, ecc…può arricchire e, una volta adulti può dare una saggezza tipicamente pragmatica che non si acquisisce giocando ai videogiochi o leggendo qualche libro o impegnandosi di più nello studio standosene nella propria stanza.
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Direi proprio di si, anzi penso che la stragrande maggioranza dei problemi che ho dovuto affrontare nel mondo del lavoro sia da imputare proprio al non vissuto che mi ha reso una persona emotivamente assai immatura in relazione alla mia età (diciamo che mentalmente ho circa sette anni in meno di quelli anagrafici )
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23-11-2011, 11:51
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#22
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,673
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Dunque... Mi inserisco nella categoria degli inetti (e anche un pochino in quella degli stupidi..!) e nonostante ciò
non mi considero privo di esperienze.
Le esperienze teoriche (o addirittura teoretiche!!) sono tanto valide quanto quelle pratiche.
Anzi...
Imparare dopo anni di gavetta che il modo giusto di rapportarsi ai superiori è dare sempre ragione, anche se hanno torto, prendendosi la responsabilità dei loro errori eccetera ( si si non è così certo... mettiamo ipoteticamente che sia così, in un terribile mondo pessimista s'intende) risulta alla fine molto più stressante ed emotivamente deformante che saperlo perché lo si è letto su un libro.
Gli esseri umani vivono una sola vita, e quante cose possono sperimentare in prima persona in quel lasso di tempo?
Il sapere umano è come una enorme memoria che permette a chi ne sia interessato di vivere le esperienze di milioni di vite, in poche settimane.
Il sapere teorico ti preserva dalle conseguenze negative degli eventi "reali", per il semplice fatto che è facile "staccare" la teoria da noi stessi, osservarla con occhio distaccato ed analizzarne gli aspetti e le ragioni da molti punti di vista.
Un'esperienza reale, specie se vissuta direttamente (anche se osservata, causa empatia è spesso come fosse vissuta direttamente) risulta molto più difficile da gestire.
Personalmente amo la mia conoscenza teorica della vita, la apprezzo e credo mi sia molto utile ogni qualvolta mi trovo in situazioni nuove in cui devo imparare qualcosa di pratico.
(diversi pensatori/artisti nella storia hanno vissuto le loro vite principalmente attraverso i libri. Oggi sono considerati dei matti, ma nonostante ciò hanno prodotto filosofia, teologia, arte e in conclusione sapere umano in misura assai maggiore rispetto a molti "uomini pragmatici".
Gli "uomini pragmatici" hanno creato il mondo in cui viviamo, ed è tutto dire.)
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Ultima modifica di Allocco; 23-11-2011 a 11:59.
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23-11-2011, 11:54
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da n. 8028
le esperienze giovanili sono tutto...
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è vero, è per questo che io mi sento una nullità
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23-11-2011, 16:04
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#24
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 744
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Non saprei...dipende dalla persona. Io delle esperienze ne ho vissute ma non è che siano servite granchè..più che altro mi hanno allontanato dalla voglia di riviverle,ma molte delle mie idee non sono state cambiate.
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23-11-2011, 18:00
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#25
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
In realtà nessuno di noi può affermare una cosa del genere.
Leggere, informarsi, essere a contatto con la solitudine sono comunque esperienze importanti anche se meno popolari (soprattutto ad una certa età).
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Importanti ma incomplete e, a lungo andare, nocive, se il frutto di queste esperienze non ottengono il riconoscimento di quelle persone che vorremmo finalmente poter avvicinare.
Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, semmai è difficile trovare qualcuno disposto ad ascoltare.
E' questo il vero problema.
Quote:
Se ci fosse un dialogo aperto senza pregiudizi noi potremmo imparare molto dalle persone più estroverse e loro da noi.
Invece di solito non va così. Noi siamo sulla difensiva e gli altri non hanno tempo e volontà per comprenderci (anche perché siamo diversi rispetto a loro e questo in qualche modo spaventa).
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Già, è disperante il fatto che anche qua, nel forum, sia difficoltoso trovare la comprensione desiderata: nemmeno tra malati reali e immaginari regna sempre l'armonia, la complicità e l'intesa.
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23-11-2011, 19:06
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#26
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,644
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Importanti ma incomplete e, a lungo andare, nocive, se il frutto di queste esperienze non ottengono il riconoscimento di quelle persone che vorremmo finalmente poter avvicinare.
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In teoria non si dovrebbe mai cercare la felicità (passami il concetto :P ) nell'approvazione degli altri.
Nella pratica però mi rendo conto che è difficile.
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Già, è disperante il fatto che anche qua, nel forum, sia difficoltoso trovare la comprensione desiderata: nemmeno tra malati reali e immaginari regna sempre l'armonia, la complicità e l'intesa.
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Alla fine è un comportamento molto umano.
Alle volte anch'io mi rendo conto di non essere abbastanza ricettiva.
Non si dovrebbe mai fare, non siamo nessuno per giudicare ma capita... in più le persone sofferenti tendono a mettere al centro il proprio dolore e questo, ogni tanto, le rende sorde.
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23-11-2011, 20:19
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#27
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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a me i libri piacciono e vi dò un gran peso...
ma un'esperienza di vita vissuta con intensità vale 100 libri secondo me
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23-11-2011, 20:26
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#28
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Il punto è che libro ed esperienze vissute sono due cose diverse, che riguardano campi diversi. Io non farei la classica e un po' sciocca contrapposizione libri vs. esperienze di vita, sono campi che servono, entrambi, ognuno in modo diverso.
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23-11-2011, 22:55
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#29
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,673
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Quote:
Originariamente inviata da Rose
Se la tale cosa x me la dicono o la leggo sui libri non ci credo. Assume una certa plausibilità per me solo dopo averla vissuta sulla mia pelle.
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Ma sai che secondo me hai proprio ragione?
Aprii al tempo un topic sull' essere soddisfatti di ciò che fanno gli altri.
Sembra non c'azzecchi, ma leggere qualcosa su un libro significa rubare un po' d'esperienza a qualcuno, appropriarsi di qualcosa che altri hanno fatto.
Chi non sa apprezzare questo scambio (e nessuno del campione del forum rispose positivo..) dovrà ahimé sbatterci il muso..
Cosa succede se mi butto nel pozzo?
1 - lo faccio
2 - lo chiedo
In entrambi i casi impari cosa succede, nel secondo caso risparmi qualche osso rotto..
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24-11-2011, 09:32
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#30
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Grazie per le vostre risposte e scusate se ribatto solo adesso.
La voglia di fare esperienze comuni da giovani è una questione di ormoni, di libido, di necessità di dimostrare a se stessi che qualcosa valiamo. Tutte cose sacrosante che aiutano a tirar fuori le palle, ad essere un po' stronzi e poter affrontare meglio le consuetudini della vita; il lavoro, non annoiarsi nel tempo libero e magari farsi una famiglia. Però se è solo questa l'utilità di queste esperienze io allora sono contento di averne fatto a meno, anche perché non provavo interesse a farle. Dico questo nonostante abbia vissuto direttamente a scuola, sul posto di lavoro e a volte anche nel tempo libero i disagi che dà un comportamento asociale.
Quindi vivere "appieno" la propria gioventù può avere solo il vantaggio di farci conoscere meglio a noi stessi. Ma sono sufficienti gli anni della scuola e poi basta ragionarci ragionarci un po' su. Sono invece molto interessanti i viaggi, non vacanze, che si possono fare nel mondo, che permettono di conoscere dal di dentro, in tutti gli aspetti, popoli diversi da quello a cui si appartiene.
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