Giorni fa ho sostenuto un test per entrare come apprendista in una nota azienda nazionale. Non che riponessi chissà quali aspettative, ma l'esperienza è stata abbastanza frustrante.
Primo, eravamo un gruppo di laureati (io la più giovane, al primo colloquio). Ero molto nervosa e quando la tipa delle Risorse Umane ha chiesto di presentarci, ho balbettato tremante delle sciocchezze e lì mi son resa conto di essermi già bruciata ogni possibilità in partenza. Purtroppo questo è un problema che ho spesso, mi sono laureata col massimo, ma la componente di ansia c'è sempre stata e qualche volta (come nel caso che vi racconto) mi ha fregata. Mi detesto per questo.
Secondo, ci han fatto fare dei test psicoattitudinali e poi una prova collettiva (stile riunione di lavoro). So che sono metodi molto utilizzati nelle selezioni di aspiranti lavoratori, ma mi sfugge in che modo dei questionari con figure e numeri in successione possano confermare o meno la validità di un soggetto, senza contare che la prova collettiva comporta che i più aggressivi "mangiano" i più tranquilli. Io non riuscivo a parlare perché gli altri mi urlavano sopra, mentre altre ragazze sono rimaste zitte!
Insomma è andata male, so che in parte è colpa mia, fortuna che non era il lavoro della mia vita (circa 300 euro al mese con 2 ore e passa di viaggio quotidiano non mi incoraggiavano particolarmente, senza contare che era uno stage senza prospettive future), ma che frustrazione! Ma è possibile che anche dopo tanta fatica nello studio ci siano sempre l'ansia e la timidezza a bloccarmi la strada???
Scusate lo sfogo, ragazzi, so che c'è chi sta molto peggio di me...