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Vecchio 19-06-2008, 12:50   #61
Intermedio
L'avatar di Muttley_upgrade_version
 

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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da muttley
Io sono bravo a fare lo stick control a colpi tripli....così bravo che mi sono dimenticato come si fa quello a colpi doppi!
Ecco, non ce la faccio proprio a essere immodesto!

Quote:
Originariamente inviata da innergal
un quadro più approfondito, se si presentasse l’occasione di conoscersi faccia a faccia.
8)
muttley, in questo topic devi citare la qualità che ti contaddistingue dagli altri 3 miliardi di uomini sul pianeta...CHARME ORGASMICO SENZA FINE... 8) ( :lol: )
In certi (rarissimi) momenti di autostima, immagino di essere al centro dell'attenzione del mondo femminile, anche se poi torno alla realtà e finisco per reputarmi ciò che mi sono sempre reputato: bruttino e complessato. E dire che basterebbero 15 cm in più a farmi sentire bello....in senso verticale ovviamente (lo preciso per i maliziosi)!
Vecchio 19-06-2008, 17:58   #62
Esperto
L'avatar di clizia
 

Rispondo al tema facendo un excursus che va fuori tema, allo scopo però di ritornare in tema e spiegar meglio il mio punto di vista su di esso…insomma, risposta “cliziesca” (per dirla con Calimero)!!!


La mia posizione rispetto a questo topic è alquanto ambigua. Cercherò di spiegarmi.

Da una parte sono attenagliata da una continua paura del giudizio, ossessionata soprattutto da una percezione negativa di me stessa, delle mie abilità e qualità personali. Questo senso di impotenza mi porta sovente a rinunciare ad esperienze che comporterebbero una messa alla prova delle mie presunte capacità, proprio perché tendo a percepirmi priva di quelle qualità che ravviso molto più facilmente nell’altro, e questo a causa di un’estrema severità che ormai ho consolidato dentro me stessa negli anni.
In questo senso rientro anche io nella categoria dei modesti e forse mi servirebbe esercitarmi nel “gioco dell’immodestia”!

Diciamo che mi porto ancora appresso le cicatrici di una diversità subìta, sia a causa di un certo tipo di educazione, sia perché ho vissuto episodi di discriminazione da bimba; tutto ciò non mi ha di certo aiutato a percepirmi positivamente.

Il problema è che la mente ha comunque delle reazioni complesse alle esperienze, perchè essa cerca, incosapevolmente, delle strategie di sopravvivenza allo scopo di arginare o quantomeno dare un senso alla sofferenza e alla vita vissuta. Dentro di me c’è stato come un “moto di ribellione” a questa diversità subìta a forza, che ha generato in me una sorta di “superbia”, di convinzione di eccezionalità: io ero diversa perché mi sentivo comunque portatrice di doti invisibili ai più, come l’estrema sensibilità, la capacità di vedere lì dove lo sguardo distratto degli altri non sapeva arrivare, assieme ad una discreta e autonoma capacità di pensare oltre gli stereotipi.
Nutrivo i miei silenzi di un senso della dignità che forse gli altri non riuscivano a decifrare.
Da piccola-piccola ero anche convinta che l’arca della stella piumata avrebbe sicuramente offerto a me i suoi poteri, dopo che erano stati donati a Yu, perchè ero sicura di possedere quell’approccio al mondo che mi rendeva diversa dalla mediocrità degli altri bambini, distratti dalle figurine ed i videogiochi!
Da adolescente, invece, seppur ancora molto dubbiosa riguardo alle mie capacità, mi limitavo a guardare i compagni di scuola con un’aria di sufficienza, convinta che essi non avrebbero potuto provare tutto quello che ero capace di provare io: dentro di me ero un vortice di domande, nonostante l’apparente quiete esterna. Soprattutto, poi, non cercavo di conformarmi ai miei coetanei , rifiutando di abbracciare qualsiasi atteggiamento codificato, persino quello che si spacciava per anticonformista!

Anche in questa fase della mia vita ho sempre pensato di appartenere ad una sorta di “elitè” sconosciuta ai più, costituita da tutti coloro in grado di sentire in maniera più lancinante le emozioni, in grado di percepire il dramma della vita, nonché di comprenderlo e di viverlo in virtù di una particolare sensibilità
Insomma, in parole povere mi sono sempre attribuita “qualità” rare che facevo fatica a rinconoscere nel mio prossimo.
Le letture del “diario di una ragazza perbene” mi hanno aiutato a capire me stessa ed i mei mecccanismi mentali, e così mi sono resa conto di come la solitudine spesso porti ad ingigantire certe nostre qualità di fronte ai nostri stessi occhi, e forse perché tendiamo – col crogiolarci in noi stessi - a conoscere più a fondo noi e i nostri drammi che gli altri.
Insomma, non mi sentivo poi così diversa da un Leopardi quando – in preda alla più amara delusione amorosa - in “a me stesso” afferma con sicurezza che è il mondo a non meritarlo…
Certo, l’esperienza non mi ha aiutato in questo senso a ridimensionare questo mio “difettuccio”, perchè di persone sceme e superficiali ne ho conosciute così tante che era facile convincermi di una mia presunta superiorità, ed anche tuttora faccio fatica ad accordare totale fiducia e stima alle persone….

Arrivando al dunque, è come se mi sentissi modesta e immodesta nel contempo, umile e superba assieme….


Ritrovo, nei diari della De Beauvoir, parti del mio modo d'essere, soprattutto quando racconta della sua assenza di amicizie e dal suo sentirsi incompresa dagli altri: “anziché continuare ad affliggermene, mi rifugiai nuovamente nell’orgoglio. Il mio isolamento era il segno della mia superiorità….”
oppure
"il mio manicheismo opponeva ad una ristrettisisma elitè, un'immensa massa indegna di esistere"....
Vecchio 19-06-2008, 18:10   #63
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Clizia, anch'io provo lo stesso conflitto interiore.
Io penso che il conflitto nasca quando prendi coscienza degli errori degli altri e senti quindi la responsabilità morale di correggerli.
Ma l'atto di correggerli viene poi usato dal nostro ego per espandersi, attraverso la consapevolezza di aver capito qualcosa prima degli altri.
Da qui allora la nostra coscienza morale ci lancia il segnale dell'errore in cui potremmo cadere, in pratica è l'io che soffre perchè smascherato nel suo gioco di volersi servire della nostra maturità per affermarsi sugli altri, volendo così continuare all'infinito il suo processo di espansione, trascinandoci nei suoi interminabili conflitti.
Quindi, a questo punto, l'immodestia non ci aiuta, per noi ci vuole un'altra strada
Vecchio 19-06-2008, 19:25   #64
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Clizia, anch'io provo lo stesso conflitto interiore.
Io penso che il conflitto nasca quando prendi coscienza degli errori degli altri e senti quindi la responsabilità morale di correggerli.
Ma l'atto di correggerli viene poi usato dal nostro ego per espandersi, attraverso la consapevolezza di aver capito qualcosa prima degli altri.
Da qui allora la nostra coscienza morale ci lancia il segnale dell'errore in cui potremmo cadere, in pratica è l'io che soffre perchè smascherato nel suo gioco di volersi servire della nostra maturità per affermarsi sugli altri, volendo così continuare all'infinito il suo processo di espansione, trascinandoci nei suoi interminabili conflitti.
Quindi, a questo punto, l'immodestia non ci aiuta, per noi ci vuole un'altra strada
Anch'io spesso vivo il conflitto fra il desiderio di trasmettere agli altri una visione personale, che considero più chiara e lucida di quelle che mi vengono proposte, e il senso di colpa per il considerarmi in base a ciò superiore. Intuisco che l'errore è mettermi da solo in competizione, un'ingiustizia verso gli altri che mi si ritorce contro, nel momento in cui sono io a sentirmi insicuro, quando non possiedo punti di riferimento per mancanza d'esperienza. Il mio bisogno di ragionare e trasmettere una visione più libera e giusta della realtà esisterebbe sicuramente anche senza la mia continua ricerca di approvazione, ma al momento quest'ultima si attacca alla mia indole, al mio spirito che ricerca la chiarezza e la consapevolezza, e come una sanguisuga se ne nutre.
Cerco di eliminarla, la vanità, perchè il suo rovescio è la mia insicurezza.
Vecchio 19-06-2008, 20:44   #65
Esperto
L'avatar di Lice
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
il desiderio di trasmettere agli altri una visione personale
Sacrosanto e legittimo desiderio da soddisfare...e da concretizzare da subito, ciccio. :wink:

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
una visione personale che considero più chiara e lucida di quelle che mi vengono proposte
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Il mio bisogno di ragionare e trasmettere una visione più libera e giusta della realtà
:?

A me sembra, che in queste 2 frasi, tu esprima 2 concetti moooooolto diversi.
Una cosa, è che tu mi venga a dire di desiderare di trasmette alle altre persone una visione personale
PIU' CHIARA E LUCIDA rispetto a quelle che ti vengono proposte...
In questa affermazione, vedo solo il desiderio di esporre il proprio punto di vista e quello di utilizzare per farlo le doti che possiedi e frutto sia della tua natura, delle tue riflessioni sulla realtà, che dei tuoi studi...
Credo che chiunque abbia avuto la possibilità di leggerti o di ascoltarti parlare, debba ammettere che hai la capacità di sviscerare la realtà e che cerchi di farlo in modo "divulgativo", comprensibile a tutti...non ponendoti al di sopra degli altri tramite l'utilizzo della tua cultura.


Altra cosa, invece, secondo me, traspare dall'altra tua frase che ho quotato...
In questo caso affermi di desiderare di trasmettere una visione
PIU' LIBERA E GIUSTA della realtà...
In questo caso mi sembra che invece ti ponga in una posizione di superiorità rispetto ai tuoi eventuali lettori e/o interlocutori...
Cosa ti fa supporre che la tua visione della realtà sia più libera e giusta?
Sono sicura che di qualsiasi argomento si parli, tu mi sapresti dare una visione PIU' CHIARA E LUCIDA di quella di molte persone...ma sono altrettanto sicura che esporresti un tuo personale punto di vista...che potrebbe essere PIU' LIBERO E GIUSTO SOLO PER TE, ma incontrare, da parte degli altri approvazione, indifferenza, repulsione, ecc., ecc...

Ti chiedo...
Sei capace di esporre le tue opinioni eliminando dalla tua mente il pensiero che siano PIU' LIBERE E GIUSTE rispetto a quelle degli altri?
Quanto pensi di essere capace di accogliere le posizioni degli altri...anche quando divergono radicalmente dalle tue?
Saresti capace di mettere in discussione le tue posizioni?
Vecchio 19-06-2008, 20:52   #66
Intermedio
L'avatar di calivelo
 

leggendo questo topic (vabbè, ho letto 3 righe in 5 mex) mi viene da dire...

meno parole e più azioni
Vecchio 19-06-2008, 21:44   #67
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Lice
Altra cosa, invece, secondo me, traspare dall'altra tua frase che ho quotato...
In questo caso affermi di desiderare di trasmettere una visione
PIU' LIBERA E GIUSTA della realtà...
In questo caso mi sembra che invece ti ponga in una posizione di superiorità rispetto ai tuoi eventuali lettori e/o interlocutori...
Cosa ti fa supporre che la tua visione della realtà sia più libera e giusta?
Sono sicura che di qualsiasi argomento si parli, tu mi sapresti dare una visione PIU' CHIARA E LUCIDA di quella di molte persone...ma sono altrettanto sicura che esporresti un tuo personale punto di vista...che potrebbe essere PIU' LIBERO E GIUSTO SOLO PER TE, ma incontrare, da parte degli altri approvazione, indifferenza, repulsione, ecc., ecc...

Più libera e giusta...per me. Ma i miei valori veramente inamovibili sono pochi e credo piuttosto universali (libertà entro i limiti della libertà altrui, massima felicità possibile, rispetto per la dignità degli individui...). Alla mia idea di libertà e giustizia arrivo partendo da questi valori e seguendo la logica. Ho una mentalità davvero molto aperta e mi considero veramente poco rigido per quel che riguarda le idee nuove o i comportamenti diversi dai miei.

Quote:
Originariamente inviata da Lice
Ti chiedo...
Sei capace di esporre le tue opinioni eliminando dalla tua mente il pensiero che siano PIU' LIBERE E GIUSTE rispetto a quelle degli altri?
Quanto pensi di essere capace di accogliere le posizioni degli altri...anche quando divergono radicalmente dalle tue?
Saresti capace di mettere in discussione le tue posizioni?
Sono più libere e giuste quando sono argomentate e sviscerate in profondità, mentre allo stesso tempo le idee alternative che mi vengono sottoposte non lo sono. Sono sempre disponibile a cambiare idea, ma devo esserne davvero convinto, mi deve venire mostrato il mio errore.
Gli altri poi sono liberissimi di non condividere le mie idee, ci mancherebbe.
Vecchio 20-06-2008, 15:01   #68
Esperto
L'avatar di clizia
 

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Originariamente inviata da HurryUp
Io penso che il conflitto nasca quando prendi coscienza degli errori degli altri e senti quindi la responsabilità morale di correggerli.
Ma l'atto di correggerli viene poi usato dal nostro ego per espandersi, attraverso la consapevolezza di aver capito qualcosa prima degli altri.
Da qui allora la nostra coscienza morale ci lancia il segnale dell'errore in cui potremmo cadere, in pratica è l'io che soffre perchè smascherato nel suo gioco di volersi servire della nostra maturità per affermarsi sugli altri, volendo così continuare all'infinito il suo processo di espansione, trascinandoci nei suoi interminabili conflitti.
Quindi, a questo punto, l'immodestia non ci aiuta, per noi ci vuole un'altra strada
Caro Hurry Up,
hai espresso perfettamente tutto.... mi ci ritrovo in ciò che dici e nei meccanismi mentali che descrivi.
Nel tempo, comunque, ho imparato a correggere quest'aspetto, o quantomeno a tenerlo sotto controllo...è il confronto con la vita stessa che ti porta a ridimensionare certi atteggiamenti e a relativizzare anche il proprio punto di vista, nonostante la protensione ad avvertirlo come portatore di un qual certo grado di consapevolezza e spirito critico.
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